Falò di S. Antonio
Sabato 18 Gennaio avrebbe dovuto aver luogo l’atteso Falò di S. Antonio ma le cattive condizioni meteo ci hanno indotto a rinviarlo alla settimana successiva. Così alle ore 8 del mattino del 25 Gennaio ci siamo trovati in sede per caricare sul camion, messoci a disposizione da Bruno, tutti i bancali accumulati durante l’anno. Abbiamo fatto 4 o 5 viaggi per trasportare il tutto fino alla cascina Lattuada che era il luogo dove avrebbe dovuto tenersi il Falò. L’appuntamento per la manifestazione, come da locandina, era fissato per le ore 21,00 ed avrebbe allietato la serata la partecipazione del Complesso Bandistico Sanvittorese.
Intanto noi alpini abbiamo allestito su alcuni supporti le pentole per la preparazione della cioccolata calda e il vin broulè. Alle 20,30 ho visto un signore con un tizzone acceso che a dato fuoco alla catasta di legname ed il Falò, se così si può definirlo, ha avuto inizio. Il nostro capogruppo è andato immediatamente a protestare con la persona che ha dato l’avvio, che poi ho saputo era il proprietario della struttura. Adesso io dico a codesto signore:
- se si prendono accordi sull’orario di inizio questi vanno rispettati anche se qualcuno dei presenti ritiene di avere freddo e chiede di anticipare l’orario di inizio.
- chi ha deciso di anticipare l’orario di inizio, non ha dimostrato di rispettare il programma comunicato alla cittadinanza.
- questo può servirci di lezione per i prossimi anni in quanto se decidiamo di mantenere la tradizione conviene gestire in maniera autonoma l’organizzazione della manifestazione con i criteri oramai collaudati nel corso degli anni.
Doriano