VITA ASSOCIATIVA
La pandemia che ha colpito in tutto il mondo ogni aspetto della vita considerata “normale” sino all’inizio di marzo, ha inevitabilmente avuto ripercussioni anche su ogni tipo di vita associativa, compresa quella degli alpini. A parte le situazioni tragiche che hanno visto coinvolti i fratelli delle Sezioni Bergamasche e Bresciane che hanno purtroppo annoverato fra le loro file la scomparsa di molti Soci che erano stati colonne portanti dell’Associazione, fondatori di Gruppi e Sezioni e portatori di saggezza ed esperienza che hanno lasciato un vuoto incolmabile tra gli alpini, anche noi, nel nostro piccolo abbiamo visto stravolgere le nostre abitudini, i nostri appuntamenti e le visite che facevamo regolarmente (chi più, chi meno) nelle nostre sedi. E’ pur vero comunque che se da tre mesi a questa parte infatti la nostra vita associativa sembra quasi essere stata ibernata con la cancellazione di manifestazioni, eventi, incontri conviviali e quant’altro costituiva il tran tran associativo che ora tutti rimpiangiamo, sino ad arrivare all’impensabile cioè la sospensione dell’Adunata Nazionale (solo speriamo) rimandata, è pur vero che in questo tempo gli alpini non si sono mai fermati e non sono rimasti con le mani in mano, ma si sono dati da fare per far girare la grande ruota della solidarietà che tanto è stata preziosa in questa emergenza. Accanto alla magnifica realizzazione dell’Ospedale di Bergamo, diventato esempio di efficienza a livello mondiale e che ha costituito il clou dell’impegno associativo, in tutta Italia i Gruppi si sono messi a disposizione per aiutare laddove era richiesto un aiuto ed abbiamo visto volontari impegnati nella distribuzione di medicinali, pasti, spese, mascherine e presidi medici senza porsi limiti di orario o presenza. Con l’avvento della cosiddetta Fase 2 molti di questi impegni sono stati ridimensionati, anche se c’è ancora richiesta di presenza per alcune “nuove” attività, cosicché anche nel nostro Gruppo alcuni volontari hanno risposto alla richiesta della Parrocchia per regolare l’afflusso dei fedeli partecipanti alle Cerimonie Religiose.
Rimangono comunque, per legge, ancora chiuse le sedi associative ed i luoghi di ritrovo. Per quanto riguarda la vita sezionale, seppur interrotta dalla pandemia, gli incontri dei capigruppo di sono svolti regolarmente tramite videocollegamenti online che hanno consentito di non interrompere il rapporto fra Sezione e Gruppi. Nell’ultima riunione è stato comunicata la difficoltà comune a tutte le Sezioni che avrebbero dovuto avere già svolto le rispettive Assemblee, alcune come la nostra con importanti rinnovi di cariche associative e quindi obbligate a non rispettare le scadenze previste, e di conseguenza l’inevitabile slittamento anche dell’assemblea Nazionale prevista entro fine giugno. Un altro capitolo che, come alpini ci tocca da vicino, riguarda l’Adunata Nazionale che si sarebbe dovuta tenere a Rimini il 10 maggio e che la Sede nazionale ha deciso in data 20 maggio di spostare alla seconda metà di ottobre, sempre comunque che la situazione sanitaria lo consenta. Chiudo questo mio intervento augurando a tutti voi e alle vostre famiglie ogni bene con la speranza che la strada che abbiamo intrapreso sia in discesa, che ci si possa lasciare alle spalle questo periodo buio e che ci si possa presto ritrovare nella nostra baita
Franco