PROTEZIONE CIVILE: CORSO HCP
Nell’ambito delle normative dettate dal Dipartimento di P.C. e dalla Regione Lombardia, si è tenuta nella giornata di sabato 20 gennaio presso l’aula-studio del 3P di Cesano Maderno un corso Idro Alto Pompaggio HCP (Higt Capacity Pumping) riservato ai Volontari del 2° Raggruppamento (Lombardia ed Emilia Romagna) già in possesso dei requisiti del corso idrogeologico base e finalizzato all’utilizzo delle motopompe GODWIN con capacità di utilizzo fino a 500 metri-cubi all’ora. La presenza a questo corso è stata preceduta dalla compilazione nei giorni precedenti di un questionario riportante la disponibilità dei volontari all’intervento H24 e la partenza entro le 24 ore dalla chiamata in caso di calamità. Erano presenti 25 volontari che sotto la guida dei due docenti Paolo Brambilla e Luca Vianello hanno impegnato la mattinata con la parte teorica riguardante il corretto utilizzo, le prestazioni delle macchine, il comportamento da tenere durante le emergenze anche sotto il profilo della responsabilità accentuata dalle dimensioni dei macchinari e delle attrezzature utilizzate, forti anche dell’esperienza maturata sul campo nel corso dello scorso anno con gli interventi a Bagnacavallo in Emilia Romagna e a Campi Bisenzio in Toscana zone gravemente colpite dalle terribili inondazioni. Infatti possiamo studiare, prevenire ed immaginare ciò che bisogna fare, ma è dall’esperienza sul campo che scaturiscono le criticità e i problemi reali che, a bocce ferme, vengono analizzati, risolti ed entrano a far parte delle regole e comportamenti da applicare in futuro. Prima di iniziare il corso è intervenuto il coordinatore del 2° Raggruppamento, Ettore Avietti, che ha portato il saluto è l’augurio per la giornata rimarcando l’importanza di una formazione adeguata all’impiego operativo perché ora più che mai non è più possibile intervenire armati della sola buona volontà ma occorre essere formati, essere in possesso dei brevetti richiesti dalla legge e rispettare le disposizioni in materia antinfortunistica, unico modo questo per essere sempre in regola e per non rischiare di diventare a nostra volta parte del problema che dovremmo risolvere.
Si è infatti parlato dei sistemi di collegamento, delle tubazioni e dei filtri e delle rispettive caratteristiche tecniche, della sicurezza del cantiere, del rumore e della movimentazione dei carichi, dei ruoli degli operatori e dei calcoli di portate e perdite sulla linea. Grazie alla capacità oratoria dei docenti il tempo nella mattinata è trascorso velocemente e avvicinandosi l’ora del ristoro, ci siamo portati al piano terra dove nella sala mensa le volontarie addette alla cucina avevano allestito il “rancio” che è stato apprezzato da tutti i presenti, al termine del quale siamo usciti nel piazzale esterno dove, suddivisi in due squadre, sono state effettuate le prove pratiche con la stesura delle linee di pompaggio collegate alle “bestie”, le motopompe ad alta capacità Godwin, simulando un intervento compreso l’utilizzo delle attrezzature atte a consentire la circolazione anche di mezzi pesanti sopra le grandi manichette collegate alle macchine anche se la temperatura veramente bassa ha sconsigliato l’uso effettivo dell’acqua. Terminata questa parte del corso siamo ritornati in aula dove ci sono stati consegnati i fascicoli per effettuare il test di valutazione che rimarcava tutte le nozioni apprese nel corso della giornata, terminato il quale è scattata la fase saluti specialmente agli amici che venivano da lontano e che si accingevano a fare rientro a casa, tutti comunque consapevoli dell’importanza di questi corsi volti ad assicurare e mettere in atto la regola primaria di ogni intervento: la sicurezza degli operatori per poter meglio portare aiuto a chi ne ha bisogno.
Franco Maggioni