USCITA S.I.A.
Domenica 26 gennaio la Squadra ha effettuato la prima uscita annuale che originariamente prevedeva la progressione in ambiente innevato e la ricerca dispersi sotto valanga con la salita al Rifugio Margaroli situato sulle sponde del Lago Vannino in alta Val Formazza, ma purtroppo le avverse condizioni climatiche che rendevano pericolosa questa escursione col pericolo marcato di valanghe ci ha “costretti” ad un cambio di programma per rispettare le naturali norme di sicurezza, cambio che comunque si è poi dimostrato una provvidenziale e gradita alternativa. La scelta è caduta, rimanendo sempre in valle Antigorio, ma restando nella parte sinistra orografica e precisamente salendo ai 780 mt. di Crego, una frazione di Premia (famosa per le sue terme) da dove partiva il sentiero che ci avrebbe portato all’Alpe Aleccio posta a 1.450 mt. attraverso un bellissimo percorso fra boschi e alpeggi. E qui entra in gioco la fortuna che premia la determinazione, infatti erano diversi giorni che il maltempo si era scatenato con piogge torrenziali che non promettevano nulla di buono, tanto che anche il momento della partenza dal posteggio a Legnano, dove era fissato il ritrovo, è avvenuto sotto un acquazzone scoraggiante, il sottoscritto era l’unico che, fiducioso nelle previsioni della sua app preferita, cercava di infondere coraggio a tutti ripetendo il mantra: “alle 8,45 in Val Formazza uscirà il sole”….sperem. Ed infatti entrando in Valle all’improvviso lo spettacolo delle cime innevate con lo sfondo di un cielo limpidissimo ed un sole accecante ci preannunciava una giornata spettacolare, previsione alla fine azzeccata. Arrivati nel piccolo borgo di Crego siamo rimasti affascinati dal bellissimo oratorio che domina la valle, costruito su un dosso roccioso da un “prete scalpellino”, Don Dresco che con l’aiuto di alcuni parrocchiani ha realizzato in più di 20 anni un’incredibile architettura utilizzando la pietra locale: il serizzo o “gneiss Antogorio”.
Ma il tempo stringeva e quindi partenza, decidendo naturalmente di lasciare sul furgone le ciaspole perché “tanto non serviranno” vista la poca neve…mai previsione fu più sbagliata, infatti dopo meno di un’ora dalla partenza ci trovavamo già con la neve al polpaccio in uno scenario comunque da favola con il sole che filtrava fra gli alberi ricoperti di neve e questa vista rendeva meno aspra la salita, salita che terminava uscendo dal bosco e sbucando finalmente nella spianata dove sorge l’alpeggio di Aleccio situato su un piccolo pendio, che gode di una meravigliosa vista sulle valli Devero e Antigorio. Il nucleo, ormai non più abitato, è composto da stalle, fienili e qualche baita. Nel periodo estivo l'attività svolta consiste nel pascolo di animali erbivori, al fine di produrre il formaggio per il periodo invernale e in questo angolo di paradiso abbiamo preso “possesso” del porticato di una di queste baite dove abbiamo consumato il rancio al sacco al termine del quale è iniziata la parte “tecnica” dell’esercitazione che consisteva nella spiegazione dell’utilizzo dei dispositivi di autosoccorso quali ARVA, pala e sonda. Terminata la parte teorica sono state effettuate prove reali di ricerca con il recupero di un apparecchio appositamente sepolto sotto la neve (in sostituzione del seppellimento della solita “volontaria”) e anche i più giovani del gruppo hanno potuto utilizzare questi strumenti il cui impiego può fare la differenza fra la vita e la morte in caso di incidente di valanga. La giornata era stupenda ma la spessa coltre di nuvole che avvolgeva il fondo valle ci ha convinti a un certo punto, seppure a malincuore, ad intraprendere la via del ritorno che in un paio d’ora ci ha riportati, passando dal cosiddetto “Muro del Diavolo”, un complesso megalitico costituito da strutture realizzate a secco utilizzando blocchi di roccia sbozzati di impressionanti dimensioni, di probabile destinazione sacra, a Crego dove ci siamo concessi una meritata sosta ristoratrice prima di risalire sul pulmino e fare ritorno alle nostre auto lasciate a Legnano dove ci siamo salutati dandoci appuntamento alla prossima uscita, questa volta in Valle d’Aosta.
Franco Maggioni