Falò di S. Antonio: la tradizione continua
Anche quest’anno siamo giunti ad un’importante appuntamento: la sedicesima edizione del tradizionale falò di S. Antonio, che ogni anno coinvolge un numero sempre crescente di persone che partecipano all’evento. Sono le 8.30 circa di sabato 12 gennaio e la giornata ha qui inizio per gli addetti ai preparativi. Già sappiamo che quella che ci aspetta è una giornata di intenso lavoro che coinvolge un elevato numero di braccia lavoranti impegnate a preparare il legname e tutto ciò che è adibito al falò, per dare una forma gradevole alla catasta sulla quale sommità viene posto il fantoccio di paglia che come ogni anno viene realizzato con vecchi indumenti imbottiti dando ad esso una forma quasi reale ottenendo un eccellente risultato finale.
Segue poi l’allestimento delle varie aree adibite al pubblico, al complesso bandistico che allieterà la serata con brani musicali tradizionali a tema ed infine alla zona riservata alla distribuzione di vin brulè e cioccolata calda. Devo riconoscere che questa volta la forza lavoro abbastanza numerosa nei suoi componenti ci ha permesso di lavorare meglio e con meno fatica, permettendoci anche di finire molto prima del solito ed avere quindi qualche ora di libertà da impiegare in altre faccende. Con questo non voglio dire che non ci serve aiuto anzi chi ci può aiutare è sempre il benvenuto! Finalmente tutto è pronto, non resta che attendere l’ora fatidica quando in pratica si accenderà il fuoco. Sono le 21 circa, ora prevista per iniziare, finalmente si vedono giungere alcuni partecipanti all’evento e dopo pochi minuti il prato è denso di spettatori, allora decidiamo di iniziare, sembra però che il fuoco voglia aspettare gli ultimi ritardatari perché stenta a partire, con molto fumo e poche fiamme, ma dopo poco tempo, arde con vigore, costringendo gli spettatori a prendere ulteriori distanze causa forte calore da esso emanato. Accompagnati dalla musica della banda, possiamo vedere un fuoco ben al di sopra delle nostre aspettative, questo ci rallegra e ci fa sentire appagati del lavoro compiuto. L’abbondanza di legna ci ha permesso ci costruire una catasta ben legata e robusta così il fuoco poteva essere più omogeneo ed elegante nel suo ardere. Il tutto dura qualche ora prima di
cominciare a perdere vigore, ma il fuoco non si spegne fino a quando non si decide di intervenire, anche se non avrebbe tardato a spegnersi poiché la pioggia come previsto è venuta anch’essa a trovarci. Oltre al fuoco, come dicevo prima, anche il vin brulè e la cioccolata scaldano coloro che assistono all’evento anche se il freddo non era aggressivo come gli scorsi anni. Lo scopo principale della serata è di raccogliere fondi destinati alla ristrutturazione del Centro Giovanile di S.Vittore Olona il quale richiede una ingente somma di denaro e di conseguenza lo sforzo di tutti coloro che ne possono usufruire; i fondi da noi raccolti in questa serata assieme a quelli raccolti la notte di Natale saranno quindi consegnati al Parroco e serviranno, anche se in piccola parte, a coprire i costi della ristrutturazione del centro stesso. A questo punto un ringraziamento và a tutti coloro che si sono adoperati per il raggiungimento di questo scopo, dal Complesso Bandistico Sanvittorese che ha allietato la serata, all’amministrazione comunale, presente anche se in numero ristretto, a tutti i cittadini sanvittoresi e non, che hanno presenziato all’evento, ed in ultimo un grazie a tutti gli Alpini che hanno lavorato per la buona riuscita di questa importante serata. Un arrivederci quindi alla prossima edizione e Buon 2013 a tutti.
Enrico