INSEGNANTI PER IL NEPAL
Ci abbiamo provato. Mi spiego e credo sia necessario visto che più di qualche socio del nostro gruppo non si è fatto vedere: sarebbe molto peggio, se si fosse completamente disinteressato a quanto gli altri si erano impegnati: forse non legge il notiziario destinandolo metodicamente al cestino ignorando totalmente la vita di gruppo: ovviamente in simili occasioni ci si chiede se questa persona si ricorda di essere iscritto ad un’associazione e se ci tiene ad essa anche solo un pochino … Vengo al punto: una sera ci venne a trovare in sede un signore il quale dopo le ovvie presentazioni ci ha chiesto una mano per una iniziativa che sembrava fatta apposta per un gruppo alpino.
Mediante la visione di un DVD ci aggiornò sull’attività di un gruppo di amici di Colere in quel di Bergamo. Essi come scopo si sono prefissi di continuare quanto un loro parente nonché paesano, Roby Piantoni, aveva iniziato in Nepal. Costui, con il padre che gli trasmise l’amore per la montagna, incominciò già da ragazzino a scarpinare sulle Orobie di casa, sulla Presolana, per poi continuare anche all’estero, dalle Ande al Nepal, fino a diventare un’ affermato scalatore tra l’altro vincitore di più di qualche ottomila. Colpito dalla situazione dei villaggi attraversati durante le sue marce di avvicinamento ai campi base e nello specifico dalla problematica inerente all’istruzione dei bambini di quelle vallate del Nepal dimenticate perfino dallo stato, si propose come obiettivo di dar loro una mano migliorandone la scolarizzazione abbinata ad un’assistenza sanitaria, all’ adozione a distanza, ecc... ecc … e quindi mediante l’aiuto economico ed il supporto organizzativo s’impegnò in maniera pressoché totale in parallelo alla sua attività di scalatore. La montagna non gli permise di completare quei risultati che già intravedeva mediante la consegna di materiale didattico e la ristrutturazione e l’istallazione di pannelli solari su quelle che per lo stato erano scuole ma che in realtà erano solo quattro muri … chiamiamoli così … oltre alla realizzazione degli altri obiettivi che si era posto. Spalleggiato da amici e dai famigliari nella vallata del Makalu in Nepal qualcosa si stava concretizzando fino a quando, ancora giovane, nell’ottobre del 2009 una disgrazia troncò il suo sogno sul Shisha Pangma (Tibet). A titolo di cronaca: un tragico destino lo appaiò al padre scomparso nelle Ande. Roby, a suo tempo, era ritornato sul luogo della disgrazia del padre con lo scopo di cercarlo ed eventualmente recuperarne il cadavere ma inutilmente. Ecco per sommi capi l’origine dell’Associazione ROBY PIANTONI O.N.L.U.S. presente anche in Internet. Per venire a noi: il gruppo fu coinvolto nell’organizzare una serata ( il 6 maggio ) alla quale parteciparono gli amici di Roby allestendo una mostra fotografica con diapositive da lui scattate durante le spedizioni alpinistiche e la visione del DVD di cui sopra previa presentazione. La partecipazione dei soci come ho detto prima è stata molto risicata, a braccetto con l’affluenza della popolazione … insomma non c’è stato il pienone … ripeto: ci abbiamo provato e credo anche che più di qualcosa sia stato raccolto, di sicuro abbiamo cercato di dare voce a questa iniziativa che merita ammirazione ed aiuto. Mi permetto, a conclusione, di avvisare quanti dei vari gruppi della Sezione abbiano l’ occasione di leggere il nostro notiziario e fossero interessati per qualche serata: gli amici di Roby aspettano solo questo. Un solo commento per i nostri soci che non sono venuti quella sera: PECCATO !!!!!!!!!!!!!!!!
Pio