ORTIGARA 2014
Sono passati un po’ di giorni ma il ricordo di quell’uscita sugli Altipiani di Asiago è ancora viva e presente a partire dalle prime ore di quel 26 luglio u.s. Era l’alba … 5 del mattino … telefonate intercorse …. allora: … si va ??? … certo !!!!! … in un’attimo mi faccio la barba e partiamo … più facile a dirsi che a farsi … tempo da lupi, da non credere: Giove pluvio e Giove tonante si erano coalizzati per scoraggiarci … si va armati di …incoscienza, speranza, illusione ecc .. ecc … fate un po’ voi … a Vicenza eravamo sul punto di fare dietrofront, in piena “ bomba d’acqua “, come si usa dire ai giorni d’oggi, amplificata da fulmini e lampi … eppure avanti. Uscita dall’autostrada a Piovene Rocchette, la montagna è lì ma col cavolo la vedevi … avanti ancora facendo i primi dieci tornanti dopo i quali prima del comune di Roana ci siamo diretti verso il monte Cengio, al Salto dei granatieri come da programma … il tempo si stava calmando e in modo direttamente proporzionale cresceva la speranza.
All’arrivo e presa visione del posto, costretti dalla costante inclemenza del tempo abbiamo deciso di rimandare al prossimo anno la visita con percorso al salto dei Granatieri; sempre più fiduciosi dopo una sosta al supermercato per ovvie esigenze via, diretti al Lozze - Ortigara. Qualcuno che lassù sicuramente si commosse a vedere tale e tanta ostinazione-caparbietà, impietosito, chiuse le cateratte del cielo … veloce montaggio della tenda al campo base e rancio “ alpino “ a base di udite … udite … a base di paella d’origine sanvittorese suscitando l’invidia di tutto l’altipiano di Asiago … non si vedeva un’anima viva anche se al bar ci avevano informato che un orso gironzolava per il territorio dei sette comuni … eravamo soli con 42° gradi di fame, umidità a non finire e tanta speranza per l’indomani: eravamo in ballo e bisognava ballare … quattro passi di circostanza e al calar del sole, si fa per dire, cena spartana e a cuccia, in tenda, accolti dal dio Morfeo che ad ognuno affidò uno … spartito musicale … notturno sull’altipiano … fu subito giorno. Sveglia, veloce colazione, zaino in spalla con l’occhio sempre rivolto all’insù dove sorgeva pian piano un pallido sole in costante lotta con nuvoloni sparsi e che alla fine la spuntò regalandoci una giornata da cartolina. Incominciò il vero PELLEGRINAGGIO in Ortigara attraversando camminamenti, trincee, ridotte, caverne, postazioni in grotta, un libro a cielo aperto scritto da quei poveri “ disgraziati “che lassù patirono e pagarono sulla loro pelle la stupidità dell’essere umano. Arrivammo alla storica Colonna Mozza dove un Requiem e la Preghiera dell’alpino concluse il nostro incontro con la storia, condiviso davanti al monumento ai Caduti Austriaci … attorno tanti fiori e stelle alpine. Il sole ci accompagnò nel rientro al campo base incontrando nel frattempo comitive dirette in vetta. Scambi di simpatiche battute come solo possono nascere in certi posti perché in quei … posti ci vanno solo quelle persone che condividono gli stessi ideali, la pensano allo stesso modo. Un piatto di spaghetti, formaggi e salame di malga ci “costrinse” ad un’ arrivederci al prossimo anno … speriamo. E’ stato tutto bellissimo !!!
Pio
P.S. ringrazio di cuore i “ piè veloci “ del gruppo che si adeguarono al lento e ansimante arrancare del sottoscritto: in discesa meno perché in montagna anche i sassi rotolano …..