Associazione Nazionale Alpini -
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Camminando nella storia (Giugno 2018)
Postato il di morang
CAMMINANDO NELLA STORIA
Giovedì 26 aprile, secondo il programma stilato con la direzione delle Scuole Medie Dante Alighieri di Legnano dove abbiamo trovato una porta aperta grazie alla disponibilità del Dirigente Scolastico Dott. Giorgio Ciccarelli, un gruppetto di alpini ha accompagnato una cinquantina di ragazze e ragazzi delle 3° classi medie a visitare le fortificazioni della linea Cadorna in località Viggiù. E’ stato il coronamento di un percorso iniziato con delle ricerche effettuate dagli studenti, spronati e coadiuvati dalle insegnanti alle quali va il nostro più sentito ringraziamentoper avere coinvolto in maniera così partecipata i ragazzi, sulle difficili condizioni di vita dei soldati nel corso del primo conflitto mondiale, lavori che abbiamo avuto modo di apprezzare durante gli incontri tenuti nel mese di aprile nelle rispettive classi.
Forse superfluo, ma giustamente doveroso ricordare il lungo e sconosciuto lavoro effettuato nei mesi precedenti l’uscita sul campo che ha visto un intreccio di telefonate tra il sottoscritto, la coordinatrice Prof.ssa Daniela Etiopia per quanto riguarda gli incontri con gli studenti e l’organizzazione del viaggio e il sempre disponibile e fantastico capogruppo degli alpini di Viggiù Germano Maltauro che era l’insostituibile riferimento sul posto per quanto riguardava l’accompagnamento, le spiegazioni e tutte le questioni logistiche legate alla presenza di oltre 60 persone in un ambiente particolare e la programmazione di un itinerario alternativo all’escursione in caso di maltempo. Eh si perché in quella settimana ci si era messo pure il meteo a procurare non pochi pensieri in quanto per il 26 era previsti un giorno non precisamente favorevole alle gite, ma tant’è che qualcuno da lassù ci ha voluto regalare uno spiraglio nel maltempo e così abbiamo potuto godere di una giornata veramente ottima dal punto di vista climatico che ha contribuito alla buona riuscita di questa esperienza che a tanti ragazzi rimarrà nei ricordi. Partiti quindi dalle Scuole a Legnano, abbiamo raggiunto Viggiù dove in piazza eravamo attesi da Germano e dai suoi alpini uno dei quali ci ha seguito per tutta la giornata con un mezzo della Protezione Civile con funzioni di servizio scopa e di “recupero stanchi” ai quali si sono aggiunti gli alpini di San Vittore, Magenta e naturalmente di Legnano in quanto padroni di casa del territorio di ubicazione della scuola. Compattati i ranghi ci siamo incamminati lungo la strada che ci portava, dopo circa un’ora e mezza, alla base del Monte Orsa da dove iniziava il percorso vero e proprio nelle gallerie e trincee, sotto l’occhio vigile degli insegnanti e spronati dalle “esortazioni” di Germano che, munito di megafono incitava alla salita col cipiglio di un caporale istruttore di lontana memoria! Comunque alla fine, tra morti e feriti, tutti ci siamo ritrovati all’imbocco della prima galleria ed è così iniziata la visita vera e propria delle postazioni e delle trincee e, complice la bella giornata, tutti hanno potuto godere della bella visuale sul lago di Lugano provando le sensazioni dei nostri soldati che un secolo fa controllavano il confine svizzero che fortunatamente non è mai stato oltrepassato, arrivando fino alla garrita del posto di guardia situato proprio sul cippo divisorio. Naturalmente una delle cose che interessavano ai ragazzi consisteva…nel rancio che è stato consumato nell’erea pic nic situata all’esterno del Rifugio Monte Pravello recuperato e gestito dai volontari di P.C. e che si è dimostrato indispensabile per la buona riuscita della giornata che ritengo abbia soddisfatto sia i ragazzi che hanno potuto stare tra di loro come forse non tutti sono abituati a fare (complice anche la mancanza di segnale per i cellulari evviva !!!) sia alpini ed insegnanti che ne hanno approfittato per “scambi culturali regionali eno-gastonomici”. Giunta l’ora di rientrare, abbiamo messo in atto un fuori programma che mi era venuto in mente la sera precedente, infatti avevo realizzato durante la manifestazione del 25 aprile in paese che Giovanni Savastio il trombettiere del Complesso Bandistico Sanvittorese era uno degli insegnanti che avrebbero partecipato all’uscita del giorno successivo e così, dopo averlo contattato ci eravamo accordati per un momento che per noi sarebbe stato molto significativo. Sapevo infatti che all’ingresso di una grotta posta sotto il rifugio era affissa a una targa che ricordava la fortuna del Paese che non ha bisogno di eroi e così ho chiesto a Giovanni di posizionarsi con la sua tromba on fondo alla caverna, al buio e quando i ragazzi sono arrivati, ho chiesto loro di entrare senza accendere le torce e di osservare un minuto di raccoglimento in memoria ed onore di quanti avevano vissuto lassù e di chi aveva perso la vita nel corso della guerra. E’ stato molto emozionante quando, nel buio e nella quasi totale assenza di rumori (se si esclude l’immancabile frescone che non ha capito l’importanza del momento, ma che è stato redarguitodai compagni) si sono levate le struggenti note del Silenzio suonato da Giovanni e penso che tutti ne siano rimasti coinvolti. Abbiamo quindi ripreso la via del ritorno e d arrivati in paese, appena saliti sul pullman abbiamo comunicato ai ragazzi che in totale avevano percorso una quindicina di km. il che, per chi non è abituato a camminare in salita, è un buon risultato. Alla fine un ringraziamento particolare agli insegnanti Cristina Tunesi, Roberto Pecoraro, Gianni Nava e Daniela Marcati che, naturalmente, insieme a Daniela e Giovanni hanno svolto egregiamente il loro compito con spirito di servizio. Tutto bene quindi e all’arrivo ci siamo lasciati con l’augurio di potere ripetere l’esperienza.