UNA SETTIMANA DOPO
Dopo cosa? l’Adunata .. è ovvio. Cosa dire al di là che è passata, che poteva andar peggio o meglio, se siamo stati fortunati o no? Forse la domenica del 12.5.2019 Giove Pluvio era impegnato su altri fronti anche se al sabato pomeriggio con una tempestata dalla T maiuscola ci aveva fatto capire che poteva venirci a trovare anche il giorno successivo. Cosi non è stato e da questo punto di vista non si poteva avere di meglio: bel tempo quindi specialmente senza la “cottura” dall’asfalto bollente nell’attesa dello sfilamento. Per il resto tutto bene? Che sia andato nel migliore dei modi? Per quanto mi riguarda, questa adunata è stata vissuta in modo diverso dalle altre quando ero soltanto “l’alpino-turista“ di turno felice di poter partecipare dopo l’affanno di mesi prima nella ricerca di un posto dove campeggiare, tempo fa con la tenda e, successivamente data l’età dei più di noi, del nostro gruppo, con i camper. Credo di poter affermare senza tema di smentita che quel periodo, per intenderci quello della tenda, pur fornita di ogni comodità assieme a qualche disagio, appartenga ormai da qualche anno al capitolo dei ricordi; comunque sempre bei ricordi. Inconsciamente un sorriso riaffiora da subito con il riandare all’ansia-meteo dall’arrivo nella città sede dell’Adunata di quell’anno e al continuo guardare verso l’alto sperando almeno nel tempo necessario per accamparsi. Ricordo come spesse volte di notte, fra una russata, una sbrandata o peggio una foratura del materassino gonfiabile si ascoltava il tuono prima lontano poi sempre più vicino fino alle prime gocce di pioggia che si trasformavano in autentici scrosci.
Il pensiero di ognuno diventava: e domani? Se poi questo domani collimava con il giorno della sfilata o dello smontare “baracca e burattini“ per il rientro, queste incognite si trasformavano in autentici patemi d’animo …. storia passata! Quest’anno chi più, chi meno si è trovato impegnato nella realizzazione di questa manifestazione che, come già sottolineato è pressoché unica. Ognuno degli iscritti alla Sez. di Milano sa quanto ha dato o avrebbe potuto dare e/o collaborare: forse un piccolo esame di coscienza ci potrà confermare se una piccola parte degli applausi di quella domenica ce li siamo per davvero meritati. Chiudo pensando, come spesso mi è successo, a chi veramente ha speso tempo ed impegno a non finire, affinché il tutto riuscisse nel miglior dei modi o, come direbbe il più pessimista, nel modo meno disgraziato possibile. A queste persone deve andare un GRAZIE infinito. Non posso sapere se tutto sia filato senza intoppo alcuno, che tutti i traguardi siano stati raggiunti: non appartengo alla stanza dei “Bottoni”, alla stanza di regia di quello che si è rivelato, e si sapeva, come un’ enorme e gigantesco “gioco” ad incastro … sarebbe ingenuo sostenere che l’adunata di Milano sia stata un esempio di perfezione: in tutte le attività umane c’è sempre una pecca, un qualcosa che non va nel verso giusto. Condivisibile la prudenza per quanto riguarda il lancio dei paracadutisti però ci sono mancate le nostre Frecce Tricolori, la più bella pattuglia acrobatica del mondo che ci onora spesso del loro omaggio in questa occasione. Di conserva non si potrà negare che Milano abbia vissuto una giornata da record ed ipotizzare che i convenuti da ogni parte del mondo, isole comprese, nel loro intimo non ripetano con un pizzico di orgoglio e di soddisfazione: io in quel giorno c’ero, ho sfilato a Milano, è stato bellissimo!
PIO