Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
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Dopo fanfare, bande musicali in quel dell’Aquilaanche nella nostra sede la musica è venuta a farci visita: artefice di tutto il nostro amico StefanoQuaglia in qualità di insegnante di musica chedatempo ci aveva espresso il desiderio sulla fattibilità di una manifestazionemusicale in casa nostra. Aveva … “ fra le mani” due suoi studenti, a parere suo, due promesse che meritavano un test, un contatto con il pubblico,che avrebbe fatto loro solo del bene: la nostra sede era idonea allo scopo e lui era talmenteentusiasta dei suoiallievi che non si poteva dire di no: ne è valsa la penae quella sera i due fratelli Gabriele e Francesco Luraschi ci hannodimostrato come l’impegno e l’amore per questa disciplina favoriscano dei veri risultati.Va detto che uno dei due, mi sfugge il nomedel più piccolo, si fosse accostato solo da pochi mesi alla musica, al pentagramma, al suo flauto. Considerando l’età e il fatto di essere agli inizi, è riuscito, sempre sotto la guida di Stefano a presentare dei brani dove con una base musicale suonava da primo flauto.
Adunata Nazionale: il volo dell'Aquila (Giugno 2015)
ADUNATA NAZIONALE: IL VOLO DELL’AQUILA
E venne il giorno dell’ 88° Adunata Nazionale in quel de L’Aquila ancora ferita dalla terribile notte del 6 aprile del 2009 quando il terremoto, con una intensità del 9° grado, si scrollò di dosso case e monumenti con secoli di storia e provocò la morte di 309 persone, 1600 feriti e circa 80.000 sfollati molti dei quali ancora oggi vivono nelle strutture sorte nell’immediata emergenza. Ma L’Aquila forte e gentile come le sue genti, aspettava l’occasione di rialzare la testa, di poter tornare a vivere in maniera “normale” seppur per qualche giorno e pur tra impalcature e putrelle di sostegno che ancora oggi sono parte integrante del panorama del centro città che purtroppo molti giovani aquilani conoscono solo in questa veste. E così, perdonate l’immodestia, ma penso che noi alpini che abbiamo voluto essere a L’Aquila per questa nostra Adunata abbiamo contribuito a rendere possibile questo sogno realizzando il desiderio di vedere ancora i corsi e le stradine del centro invase da migliaia di persone felici di ritrovarsi come sempre tra alpini e consapevoli di partecipare a una Adunata diversa ed unica nella storia dell’A.N.A.
... mi sembra giusto ricordare quanto di bello è avvenuto in questi ultimi giorni, a partire dal 25 aprile quando il nostro gruppo alpini, secondo me, ha ben figurato per numero e l’immediato riconoscimento per la comune camicia, fra i partecipanti al corteo. Con un po’ di rammarico o tristezza, comunque la si voglia vedere, è la costante minor partecipazione popolare a questo evento di storica importanza avvalorando il vecchio adagio che ricorda: una nazione senza memoria ripeterà all’infinito gli errorifatti in precedenza. Speriamo di essere smentito. Continuando in questa piccola relazione mi piace ricordare le ore trascorse con il gruppo scout Legnano 1 qualche giorno dopo. Ho avuto sempre uno sguardo di simpatiaverso questo movimento giovanile, questiragazzi impegnati in un particolare momento della loro vita dove il motivo principale del loro essere assieme nasce con lo scopo di educarsi alla vita, conoscere edapprezzare la collaborazione di gruppo, diadattarsi alle varie modalità di vitaoccasionali o addirittura create, vedi il dormire in tenda, lavarsi con l’acquafredda, camminare con zaino in spalla o ubbidireadun fischio che mi ha tanto ricordato quello del nostromo in marina.
Vedendo le terribili immagini delle devastazioni causate alla nostra città e nelle immediate vicinanze della nostra sede sezionale ad opera di un manipolo di criminali venuti addirittura dall’estero con la sola intenzione di distruggere ogni cosa indipendentemente dalla motivazione, ed essendo in procinto di partire per la nostra Adunata nazionale che vedrà centinaia di migliaia di persone sfilare per ribadire l’orgoglio di essere italiani, penso che se fossi un agente dell’ordine e potessi scegliere, la destinazione del servizio sarebbe scontata. Ma quello che più mi fa male è il vedere vanificato il lavoro delle forze di polizia che ben due giorni prima avevano identificato e fermato diversi di questi teppisti salvo poi sentirsi dire dal solito giudice che non potevano essere espulsi e lasciandoli quindi liberi di perpetrare le loro nefandezze in barba di ogni regola del vivere civile e forti del fatto che le disposizioni delle forze dell’ordine erano di impedire che uscissero dalla zona evitando lo scontro che avrebbe avuto ben più tragiche conseguenze.
E come prosegue la nostra Preghiera tutti noi lo sappiamo, così come lo sanno quei parroci che ultimamente non ne consentono la lettura magari durante il funerale di un Vecio che viene accompagnato nel suo ultimo viaggio, costringendo i suoi amici alpini a recitarla fuori dalla Chiesa, sul sagrato, prima della tumulazione. Chissà perché ho associato questa immagine a quanto visto al TG dopo le tremende immagini che giungevano dal Kenia dove si è avuta l’ennesima mattanza di giovani nell’università, colpevoli solo di essere cristiani, grazie anche alle “mancanze organizzative” di una polizia che è intervenuta diverse ore dopo il fatto, ed il secondo servizio in scaletta dove si vedevano i nostri parlamentari che uscivano provati ed esausti dall’aula dopo l’ennesima, e come sempre infruttuosa, seduta dedicata all’eterna riforma elettorale. In entrambi i casi associo questi comportamenti a quello dell’orchestra del Titanic che, mentre la nave affondava, continuava a suonare come se niente fosse, con l’unica differenza che in quel caso gli orchestrali non potevano fare altrimenti, mentre oggi serve una decisa e responsabile presa di posizione su una vicenda che non ha precedenti nella storia moderna e che minaccia tutto il modo di vivere del mondo occidentale e quindi del nostro mondo.
L’ho scoperta per caso questa “ curiosità “ ed è talmente curiosa che mi permetto di girarvela: se poi la conoscete già, va bene niente di grave. A me è piaciuta da subito e per questo …. insomma, mi direte, di che cosa si tratta? della Regola delle 10 P. L’origine di questo enunciato, a detta di alcuni, si perde nella nebbia dell’antica Grecia, altri lo attribuiscono alla tradizione pugliese, addirittura sembra campeggi nello stemma di qualche casato e via di questo passo … comunque sia la valenza di quanto viene dichiarato è di innegabile attualità per tutti, nessuno escluso: sarebbe auspicabile che per ciascuno di noi, a partire dal sottoscritto, sia ritenuta l’etica fondamentale nel rapporto fra persone che si ritengono civili. In ossequio alla legittima curiosità eccovi il testo: Prima Pensa Poi Parla Parole Parole Poco Pensate Portano Pena: voilà, svelato il mistero delle 10 P che ve ne pare?a me sembra che come deterrente, o meglio, regola di vita sia molto valida. Mi lascia basito la costante visione di persone di ogni ceto, di ogni età incollate a telefoni e/o cellulari: passeggiando, in macchina, in casa, nei posti più disparati: spero che tutta quell’alluvione di parole sia regolamentata da questa regola: ma forse rimane solo una speranza, un pia illusione …
La Festa del Gruppo e le Attività del 2014 (Aprile 2015)
LA FESTA DEL GRUPPO E LE ATTIVITA ‘ DEL 2014
In questo mese di marzo due sono state le iniziative: la festa del gruppo del15 marzo e la proiezione del DVD con le attività dell’anno 2014. La prima ha visto una grande partecipazione con tutti i coperti esauriti compresi i posti dell’ufficio ecucina ( insomma era libero solo il bagno !!!! ) mentre la proiezione delle attività dell’anno 2014 ha visto la partecipazione di poche persone( 12 uomini e 1donna ) decisamente pochi per apprezzare il lavoro dei“magnifici tre ” ( Angelo, Enrico e Maurizio in ordine alfabetico ). Veniamo ai dettagli. La festa del gruppo è iniziata alle 9,30 con alzabandiera e tanta partecipazione di alpini, simpatizzanti, autorità civili e, sempre graditi, gli amici carabinieri. La banda numerosa e ben intonata ha alternato motivi in sintonia con l’evento ( Inno di Mameli, la leggenda del Piave, Silenzio, Trentatrè ) ad altri ( marce, motivi popolari, canti alpini ) sempre ben eseguiti e apprezzati da tutti. La S. Messa, celebrata per l’occasione al Santuario, è stata apprezzata da molti fedeli e amici del nostro gruppo e Don Davide ci ha rivolto parole che ci hanno fatto piacere e riempiti di orgoglio.
… della festa del gruppo (15.03.2015): questo titolo mi è venutoda subito ieri sera 20.c.m. quando in sede è stato trasmesso il DVDche illustraval’attivitàsocialesvolta nell’anno 2014. E’ d’obbligo un vero GRAZIEal nostro “reparto audio- video” che di ore ne ha trascorse tante a smanettare con telecamera e PC al fine di raggiungere un buon risultato. Non c’è che dire: la carne al fuoco è stata tanta, era lì da vedere però … però durante la visione del filmato il mio pensiero è uscito dalla nostra sede, si è perso riflettendo su quanto fatto durante l’anno trascorso , sul comee suchisi eraimpegnato … non so quanto sia giusto o errato riflettere suquanti si fossero tirate su le maniche ma ti viene spontaneo. Si dice che in tutti igruppi la malattia sia la stessa, a dire che pochi tirano il carretto e più di qualcunoci sale sopra orgoglioso dei risultati ottenuticon l’impegno degli altri: questo non è bello né onesto. Non è una lamentela ma un rimarcare un comportamento che nonfa onore a chi è iscritto ad un gruppo, qualunque sia e rimane soltanto un nome su di un’ elencoenientepiù.
Eccoci qua a raccontare delle due iniziative di Febbraio 2015: il disnarello e l’appuntamento con il coro di Magenta. Sul disnarello vale quello che commentiamo da sempre. Bello, buono, simpatico, partecipato e tutti che si trovano bene in un clima cordiale e sereno. Merito degli alpini ed in particolare di quelli che, nel nostro gruppo, si impegnano e riescono sempre a trasmettere una immagine costruttiva e positiva. Bravi davvero e ci vediamo al prossimo 15 Marzo per il pranzo della festa del gruppo. Due parole in più sul coro di Magenta. Come oramai accade da qualche anno gli amici del coro ANA di Magenta vengono per far trascorrere un piacevole pomeriggio agli ospiti della Casa Famiglia Don Giovanni Giuliani. Erano un bel numero ( ventisette per la precisione ) ed hanno cantato benissimo una quindicina di canzoni alpine e anche no, diretti dal maestro Elio Garavaglia che li guida dal novembre 1993 anno di costituzione del coro.
In questo primo mese dell’anno 2015, due sono le iniziative che voglio ricordare: il disnarello ed il falò di S. Antonio. A dire il vero i nomi con cui andrebbero ricordati sono la ricca e buonissima cena( disnarello mi fa venire in mente una pastina con un pezzetto di formaggio …..) ed il falò di San Francesco perché questo anno, causa maltempo, l’evento è stato posticipato di una settimanacon un giusto e, da qualcuno in particolare, apprezzato intervallo fra le due manifestazioni inizialmente previste il venerdì 16 ed il sabato 17 gennaio. Il “ disnarello “ del giorno 16 è stato molto gradito e partecipato;in sintesi tutto buono e gran pienone. Risotto con salsiccia, sopraffino con lenticchie ( dicono che portano soldi, speremm….. ), formaggio, dolce e tanta cordialità; ci fosse stato Giuseppe con la fisarmonica sarebbe stato il massimo. Alla cena era presente un bel numero ( una quindicina ) di amici della Croce Azzurra che vengono sempre volentieri e dal nostro gruppo sempre ben accolti; in particolare il sottoscritto ha apprezzato questa presenza che, assieme agli alpini formano, accostati, un bellissimo effetto cromatico.
Dicembre:un nome, un mese, l’ultimomese dell’anno,arriverà Natale,Capodanno e si ricomincerà con la serie dei 12 mesi dell’anno nuovo.Detto così sa di un burocratese molto arido e allora per puntiglio, ho voluto fare una piccola retro analisi sullarecente storiadel nostro gruppo e devo riscoprire consoddisfazionequanto di bello è stato fatto: niente di miracoloso anche perché non siamo in grado di farlo, però il gruppo non è si è mai… seduto sugli allori … ma a piccoli passi la vita associativaha continuatoarricchendosi volta per volta.Veniamo ad un piccolo elenco: iniziare ai primi del mese con l’Assemblea annuale del gruppo alla quale per forza maggiore non ho potuto presenziare e, per riferito, … spetteguless … solospetteguless … la precedente campagna “elettorale“ per le varie cariche non ha conosciuto limiti di lotta, esclusione di colpi, insomma roba da guerra fredda nella corsa al “ cadreghino” .. per finire, con buona pace di tutti, al pranzo natalizio con tombolata.
Inizio questo mio intervento chiedendo un momento di silenzio in memoria del nostro Giovanni, che è andato avanti lo scorso luglio, accomuniamo contemporaneamente il ricordo dei familiari dei soci che sono mancati durante l’anno ed anche i militari e i componenti delle forze dell’ordine periti nell’adempiere al proprio dovere. Un altro anno si sta concludendo e guardando ai mesi trascorsi possiamo fare un bilancio di quello che è successo. Vediamo che nonostante il mondo che ci circonda faccia di tutto per renderci la vita difficile, noi,continuiamo passo dopo passo sulla strada tracciata dai nostri Veci, continuiamo a perseguire i nostri scopi. Ogni giorno si contano innumerevoli caduti per rapine, per liti familiari, per “ideali” religiosi e fanatismo razziale. E’ difficile capire perché è più facile distruggere che costruire. Se pensiamo al nostro ambito, noi alpini di fronte a ciò siamo uomini differenti. Riusciamo a costruire dove gli altri distruggono e siamo capaci di ricostruire non solo le cose materiali ma anche la voglia di amare e di speranza dando la sicurezza di un aiuto sempre pronto per tutti perché riusciamo a capire che aiutare gli altri rafforza anche noi. Questo nostro modo di vivere è di esempio, anche se talvolta qualcuno ci considera “non normali” perché non comprende che siamo Alpini e che con le nostre azioni possiamo fare qualcosa di bello.
Nella serata di venerdì 5 dicembre si è tenuta, presso la Sede sociale, l’Assemblea Generale che ha visto riuniti 25 Soci per quello che è l’appuntamento principale del nostro Gruppo. Dopo il doveroso saluto alla Bandiera, sono state assegnate le cariche ed essendo presente quale rappresentante della Sezione il Consigliere Gigi Rodeghiero, a lui veniva assegnata la carica di Presidente dell’assemblea, mentre Maggioni, Gentilucci e Sala venivano designati quali segretario e scrutatori. Viene data la parola al capogruppo Morlacchi che prima della lettura della Relazione Morale invita tutti ad un momento di raccoglimento in memoria del Socio Giovanni Manganini che quest’anno è “andato avanti”, ai famigliari di alcuni Soci e a tutti gli alpini e i militari in armi caduti in servizio in questo 2014. Al termine della Relazione Morale, riportata in altra parte del Notiziario, il tesoriere Tacchia da lettura di quella finanziaria come sempre più che dettagliata e precisa. Successivamente l’assemblea è chiamata a stabilire la quota associativa del prossimo anno e viene riconfermata quella adottata nell’anno in corso.
… pare impossibile ma ormai sono già passati 11 anni dal quel giorno così nefasto e luttuoso per la nostra storia anche se il tutto si è svolto al di fuori dei confini nazionali.Questa mattina nel nostro paese si è commemorato quel fatto di sangue dove 12 nostri carabinierimorirono a seguito di un attentato. Erano in quelpaese in forza adaccordiinternazionali per collaborare al raggiungimento di pace in quella terra martoriata da una guerra fratricida. Non entriamo in merito alla problematica politica non essendo all’altezza di giudicare e/o valutare la complessità di quanto vi succede …( non riusciamo ad essere obiettivi in casa nostra figuriamo cial di là dei nostri muri ) … rimane il fatto che questi nostri militari sono morti assieme ai tanti civili coinvolti nell’attentato. Personalmente voglio credere alla validità di una continua e seria collaborazione fra nazioni , partecipazione tesaaporre fine a situazioni politiche e strutturali dove in realtà chi paga per tutti è soltanto il gradino più basso , ilpiù debole, il più indifeso come del resto in tutte le parti del mondo.
Venerdì 17 Ottobre, a dispetto della cabala, un bellissimo concerto alle ore 21 presso la nostra sede, ci è stato offerto dal “ Master duo “ vale a dire Stefano Quaglia e Massimo Mattiuzzo che, di professione , sono due maestri elementari. Due bravissimi esecutori di musiche irlandesi e bretoni utilizzando strumenti originali; in dettaglio Massimo con un tamburo senegalese ( lo jambée ) accompagnava le melodie suonate da Stefano che alternava tre strumenti che non molti dei presenti, peraltro abbastanza numerosi, aveva mai visto e cioè un flauto di latta ( tin whistle ) , una cornamusa irlandese (uilleann pipes ) e una cornamusa tedesca ( hùmmelchen ).
Non è facile né semplicequando ti dicono di scrivere due parole di saluto per una persona che ti lascia perché destinata altrove e che sai che comunque ti sarà molto difficile reincontrarla. Infatti quando mi è arrivata la richiesta per questo articolo ho detto subito che toccava al Pio. Sembra però ( l’alternanza la cura il capo e l’ Angelo non sbaglia !! ) che era il mio turno e allora vediamo in queste poche righe di concretizzare quello che il gruppo alpini vuole dire a Don Piero, il parroco, il fratello ( per qualcuno di noi il fratello minore a cui si è più attaccati ….), sicuramente un amico e quindi continuo rivolgendomi a lui come ad un amico a cui si da del tu. Non volermene Don Piero anzi sono sicuro che il primo ad essere d’accordo sei tu. Abbiamo, noi alpini, capito subito che ti eravamo simpatici e tu che potevi contare su di noi. Era l’inizio del 2005 e venivi dal Villaggio Brollo e per noi un prete dalla Brianza era una garanzia ( l’avevamo vista con Don Giovanni ). Poi conoscendoci e frequentandoci, queste impressioni si sono confermate e tu lo dicevi espressamente anche nelle prediche che sugli alpini potevi contare e che qualsiasi incarico sarebbe da noi stato accettato e ben eseguito.
Domenica 5 ottobre la squadra si è recata in Val Codera per la sua esercitazione mensile. Il ritrovo era fissato all’ingresso dell’abitato di Novate Mezzola proprio dove era ubicato…il posto di blocco dei Carabinieri che certamente, vista la non bella giornata prevista, si chiedevano chi avesse obbligato alla sveglia mattutina tutta ‘sta gente. Ritrovatici comunque con gli altri già sul posto risalivamo in auto e raggiungevamo il posteggio a monte del paese dove, zaini in spalla, iniziava la salita verso l’abitato di Codera sul sentiero n. 1 lungo quella che è parte della prima tappa del famoso Sentiero Roma che, partendo appunto da Novate Mezzola, raggiunge la Valtellina nei pressi di Chiesa Valmalenco attraverso cinque lunghe e spettacolari tappe. Su quel sentiero, nel 1999, si è snodato anche il percorso della staffetta ANA – CAI che ha idealmente unito le principali cime delle nostre montagne.
Sono passati un po’ di giornima il ricordo di quell’uscita sugliAltipiani diAsiago è ancora viva e presente a partire dalle prime ore di quel26 luglio u.s.Era l’alba … 5 del mattino … telefonate intercorse …. allora: … si va ???… certo !!!!! …in un’attimomi faccio la barba e partiamo … più facile a dirsi che a farsi … tempo da lupi, da non credere:Giove pluvio e Giove tonante si erano coalizzati per scoraggiarci … si vaarmati di…incoscienza, speranza, illusioneecc .. ecc … fate un po’ voi… a Vicenza eravamo sul punto di fare dietrofront, in piena“ bomba d’acqua “, come si usa dire ai giorni d’oggi, amplificata da fulmini e lampi … eppureavanti.Uscita dall’autostrada a PioveneRocchette, la montagna è lì ma col cavolo la vedevi … avantiancora facendo i primi dieci tornanti dopo i qualiprima del comune di Roana ci siamo diretti verso il monte Cengio, al Salto dei granatieri come da programma … il tempo si stava calmando ein modo direttamente proporzionalecresceva la speranza.
Domenica 7 settembre il bocia del Gruppo Andrea Maggioni ha raggiunto con un amico del CAI la vetta del Monte Disgrazia in Val Masino posto a quota 3.678 mt. portando con se il guidoncino del Gruppo di San Vittore Olona. E’ stata una salita molto impegnativa anche dal punto di vista psicologico in quanto erano ancora vivi nella memoria dei partecipanti i ricordi delle tragedie avvenute la settimana precedente quando sullo stesso percorso hanno perso la vita ben sei persone, e naturalmente il ricordo è tornato anche a loro. Rientrati alla base il guidoncino è stato donato al gestore del Rifugio Ponti, base di partenza per la salita al Disgrazia e “saluterà” gli escursionisti che transiteranno lassù in futuro.
Domenica 17 agosto, organizzato dal Gruppo A.N.A. Valfurva della Sezione Valtellinese, si è svolto il 40° Pellegrinaggio al monte S. Matteo in ricordo dei tanti giovani, di entrambe le parti in conflitto, che 100 anni fa lasciarono la propria vita su queste montagne. Il programma prevedeva una salita alle ore 6 dal Rifugio Berni in prossimità del Passo Gavia fino al Bivacco Battaglione Skiatori Monte Ortles posto a 3.122 mt. dove sarebbe stata celebrata la S. Messa al campo e successivamente in veloce discesa, ritorno a valle (per modo di dire…) per la cerimonia ufficiale con i discorsi ed una nuova funzione religiosa. Essendo in quel periodo ospiti del Campeggio a Santa Caterina Valfurva il sottoscritto, Angelo, Enrico e mio figlio Andrea avevamo programmato che il bocia partecipasse alla parte “alpinistica” riportando poi a noi il Gagliardetto per la parte ufficiale senonché il diavolo ci ha messo lo zampino facendo arrivare in loco l’amico Elia del Gruppo di Ceriano Laghetto accompagnato dalla morosa Giorgia e così tra una cosa e l’altra decidevamo alla fine di andare tutti quanti ad entrambi gli appuntamenti.
Al Tg regionale di stasera (9 settembre) hanno presentato un servizio relativo alle code che si formano ogni giorno davanti al Monte dei Pegni di Milano in viale Certosa e mi ha turbato profondamente sentire le parole di una signora in coda, che ha chiesto di non essere ripresa in volto per la vergogna, che tra le lacrime diceva che era costretta a impegnare i ricordi di una vita, sua e dei figli, regali di battesimo fatti dai nonni per poter pagare le bollette. Mi è tornato in mente la presa di posizione di Papa Francesco che prima della ferie ha lanciato la scomunica per i mafiosi e i malavitosi colpevoli di avere stravolto la convivenza civile e le speranze di vita delle proprie vittime. A mio modestissimo parere tale anatema dovrebbe essere rivolto anche a quanti, banchieri, “risanatori d’azienda”, “tagliatori di teste” e amministratori pubblici e politici che pensando solo al proprio tornaconto, sono responsabili, in nome del mero profitto molto spesso personale, della situazione disperata in cui si vengono a trovare tanti lavoratori e imprenditori onesti che arrivano addirittura all’estremo gesto di togliersi la vita non potendo più far fronte agli impegni di fronte alla famiglia, alla comunità e ai propri dipendenti.
… come appare evidente, ad oggi,sono passati un bel po’ di giorni e quella data è passata nell’archivio dei ricordi ma nondel dimenticatoio. Come ormai da tre anni arriva puntuale come una cambiale la telefonata dell’amico Valter che senza mezzi termini non è che ti invita ma “ democraticamente “ ti ricordache il giorno tale o talaltrogli Alpinidi Rancio sono in festa, quella annuale e categoricamente è gradita la presenza degli amici alpini di San Vittore. Come è noto tutto trae origini dalla comune partecipazione nell’opera di protezione civile in quel dell’Aquila. Quando lo senti al telefono quell’anima di capogruppo che di nome fa Valter non puoi dirgli di no:contemporaneamente, sempre lui,chiama a raccolta anche altri amici alpini che hanno partecipato alla stessa esperienza, magari nello stesso turno, nello stesso campo di lavoro ecc … ecc …
… quante volte per svariati motivi ci siamo trovati davanti a questo interrogativo … a me è successo recentemente e vi dicoil perché. In questi giorni impregnati di calcio, partite, tatticismi e chi più ne ha più ne metta, una sera mi sono trovato a seguire un programmanel contesto di una partita di calcio dove tutti erano opinionisti, tecnici, allenatori, mister, coach ... alla faccia della purezza della lingua italiana.Dunque: mi interessavano i vari interventi non tanto come calcio in se stesso quanto la modalità di reazione e confronto fra gli opinionisti; nel contempo leggevoin calce i vari messaggi inviati dagli spettatori. Fu cosi che il calcio si mescolò alla politica, …apriti cielo … un minestronenel quale “ galleggiava” la nazionale di calcioa braccetto con l’Italiaeil suo governo dove il più onesto dei politici è sfiorato dal sospetto di malavitosità: non si salva nessuno, banda di corrotti, ladri, opportunisti, senza dignità alcuna … idemper i superpagati giocatori della nazionale per niente convinti che i loro lauti stipendi andrebbero sudati nel vero senso della parola … degli opportunisti lavativi.
Sul calendario avevo scritto: 14 Giugno sabato – S. Messa alla Cappelletta ore 20,30 e 15 Giugno domenica ore 12 in Sede e poi pranzo per la festa del gruppo. Diciamo subito che il programma di domenica è stato rispettato con buona partecipazione e il menù apprezzato da tutti i commensali che hanno occupato tutti i posti. Un po’ fiacco il clima e, personalmente, ho rimpianto l’assenza di Giuseppe che con la sua fisarmonica in un disnarello di aprile aveva allietato la sala. Speriamo in futuro… Per quanto riguarda la S. Messa alla Cappelletta, la situazione meteorologica ( pioveva a dirotto ) ha impedito la celebrazione.
Come ogni anno quando la prima settimana di maggio giunge alle porte, il nostro gruppo, si prepara a partire per l’adunata nazionale che quest’anno vede come città ospitante Pordenone. Dopo esserci organizzati durante l’anno gli ultimi preparativi ci vedono impegnati per procurare ciò che serve durante il nostro soggiorno di circa 3 notti e 4 giorni nell’area che c’è stata assegnata da chi sul posto organizza tutto quanto, in questo caso il gruppo alpini di Cordenons, paese confinante con Pordenone, che si è attivato per farci avere lo spazio ed i servizi necessari. Certo ogni anno è sempre una sorpresa perchè fino al momento dell’arrivo, non si sa cosa ci aspetta. Decidiamo di partire il giovedì a mezzanotte, viaggiando con tranquillità, e devo dire che questa volta tutto è andato liscio senza intoppi. Giungiamo quindi, dopo alcune soste lungo il tragitto, a Cordenons e troviamo l’area a noi assegnata che già ci aspettava. Devo dire che questa volta siamo stati veramente fortunati perché abbiamo trovato un bel prato con erba bassa e oltre ai servizi anche due piante ed un tavolo da pic-nic dove si è potuto pranzare e cenare al riparo dal sole e dal caldo.
La festa è finita... gli alpini se ne vanno... (Giugno 2014)
…LA FESTA E’ FINITA… gli ALPINIse ne vanno …
… purtroppo si riparte, com’è giusto che sia, ma non lodico con rammarico o delusione ma come serenità impone: tutto passaè vero, l’importante che il trascorso nonci lasci dispiacere, delusione ma piuttosto la convinzionedi aver vissuto un momento positivo come per il sottoscritto è stato. L’adunata di Pordenone2014 oraè materia di ricordi e che ricordi … piacevoli a 360°. Abbiamo sempre sostenuto che tutte le Adunate sono uguali, la scaletta è sempre la stessa: vero, tutto vero,rimane comunque il fatto che anche questa volta c’è stato quel qualcosa che distingue un’adunata dall’altra. E’ chiaro chela firma dell’articolo è mia e quindi non posso parlaredi quanti erano con me: spero, anzi sono convinto e forse per altri motivi che il riandare a quei giorni susciti loro la soddisfazione di esserci stati.
Di solito l’articolo lo si scrive al ritorno, dopo d’aver vissuto una particolare avventura, partecipato ad una straordinaria manifestazione politica o a quant’altro:per quanto ci riguarda al rientro da un’Adunata Nazionale di Alpini … scritto in maiuscolo data l’importanza dell’avvenimento. Ecco, appunto: di questo vorrei buttare giù come si dice quattro righe ma non per riandare alla festività dei giorni trascorsi ma per buttare un’occhiata retroattivaossia ai preparativi. Per i profani sembra banale tutto ciò ma perquelli che aspettano questa data la cosa non è cosi tanto semplice. In ognuno di noi si sommano due aspetti: quello personale, più intimo e se anche quasi uguale a quello dei più, in verità differente, ad personam come direbbero i nostripadri latini:a questo primo aspettosi aggiunge la concretezza, la fattibilità, il darsi da fare perché ci si possa trovareall’altezza del momento. Se l’anteprima, ossia la preparazione, riguarda un solo iscritto è presto fatto ma se all’avvenimento partecipa un gruppo, per quanto piccolo allora la musica cambia .
Eccomi qua a relazionare sui tre eventi che, tra la metà di marzo e la metà di aprile, hanno coinvolto il gruppo. Il nostro raccontare vuole testimoniare, soprattutto a quelli che non sono intervenuti, la nostra presenza alle iniziative che, di seguito, vi citiamo. Lo facciamo sperando che tutti ma soprattutto quelli che non erano presenti ( quelli di sopra ) possano, almeno come presa visione, prenderne atto e in futuro essere loro l’immagine fisica del nostro gruppo. Cominciamo dalla festa del gruppo di domenica 16 marzo; il programma, come da copione, prevede la S. Messa celebrata da Don Piero che, come sempre, ci rivolge belle parole che dimostrano l’apprezzamento e la stima che ha nei nostri confronti. Alla fine la preghiera dell’alpino e la percezione della buona reputazione che tutta la popolazione ha del nostro gruppo. Poi, alla fine tutti in sede per l’aperitivo e il menù ottimo ( bravissima la sig.ra Denti per i pizzoccheri ) e abbondante come sempre, con la sala affollatissima ( tutto pieno ) in un clima cordiale e simpatico. Il capogruppo ha ricordato la premiazione presso la Sezione di Milano con la consegna della medaglia per i 50 anni di iscrizione all’ANAdei due soci Manganini Giovanni e Toso Isidoro; rinnoviamo ancora i complimenti di tutti noi ai due veci. Un abbraccio grosso, grosso a Giovanni.
… eppure ci risiamo. Io non so come saranno le cose quando queste quattro righe troveranno spazio sul nostro Penna Nera. Vengo al punto: l’altra sera, come in ogni famiglia, ci si apprestava alla cena quando mi è sembrato di sentire alla televisione il giornalista che ci informava sulle varie ipotesi utili al superamento dell’attuale situazione finanziaria. E’ vero … sarà vero …ma ho capito bene…?Ma no, ho pensato, avrò capito male, vediamo domani.
… una data, una domenica come tante altre: chi rimane in famiglia, chi va allo stadio, chi presso amici, ecc… ecc… Gli alpini del gruppo si sono ritrovati presso la casa famiglia “ Don Giuliani ” per l’annuale incontro con gli ospiti con … qualche anno più di noi. Detto ciò sembra tutto, invece no perché al di là della nostra presenza avevamo con noi l’asso nella manica: gli amici del coro di Magenta, un coro alpino con la C maiuscola.