Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
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Due fatti mi tornano in mente a distanza di mesi: Telegiornali di venerdì 27 e domenica 29 settembre. Nel primo gli operai delle Acciaierie Riva manifestano al grido di “Accendiamo l’altoforno”, scandito a ripetizione e mi viene da pensare alla vergogna che dovrebbero provare certi politici sorpresigiornalmente a rubare o a chiedere rimborsi per 0,50 cent. per le caramelle comperate, di fronte a gente che chiede solo di poter lavorare e, si badi bene non un lavoro da portaborse, ma di lavorare in un altoforno cosa che personalmente non mi attira neppure lontanamente. La seconda notizia riguardava la polemica assunta a questione di Stato sul fatto di votare in maniera palese o segreta nonché a conteggiare i voti necessari per spuntarla a Camera e Senato, mentre buona parte degli italiani fa i conti per arrivare a fine mese, magari rinunciando a qualche pranzo per quadrare il bilancio famigliare. Premesso che personalmente, a parte la questione specifica, sarei per l’obbligo di votare a viso aperto in modo di sapere cosa pensa chi mi dovrebbe rappresentare e che, come in ogni lavoro che si rispetta, dovrebbe alla fine rendere conto ai principali (cioè a NOI) del suo operato. Penso che chiunque, in special modo chi percepisce uno stipendio pubblico abbia l’obbligo di metterci la faccia e di rispondere della fiducia accordatagli da chi si aspetta da lui correttezza e coerenza, un po’ come succede da noi quando nelle Assemblee ci si deve guardare in faccia ed affrontare le conseguenze delle proprie azioni, anche se quello che facciamo non è paragonabile alla cosa pubblica...ma forse viene fatto con maggior spirito di servizio.
…Io credo, mi illudo che ormai siano di pubblico dominio la conoscenza, il significato di tutte quelle sigle che ci stanno soffocando gli emisferi cerebrali. Chi ignora il significato di quel bailamme di sigle: IMU, TARSU, ( … sorb, gasp, ulp…), IGE,ILOR,IRPEF,MOD.730 … ecc … ecc … fino alle ultime nate TARES e la fantastica TASI? Ora nel vernacolo veneto come tutti sanno, “ tasi” significaTACI. Annifa, per la verità, diversi anni , sui muri delle case era scritto : TASI CH’EL NEMICO TE SCOLTA … con tutto quel che seguiva : allora erano tempi brutti !!! TASI la troviamo pure nel motto del Gruppo Artiglieria da montagna “Asiago” di stanza a Dobbiaco dipendente dalla brigata alpina Tridentina fino al suo scioglimento nel giugno del 1991 . In realtà il motto completo, noto a tutto il mondo alpino era, TASI E TIRA. Ne sanno qualcosa quei militari che con armamento personale, zaino in spalla, affardellato come direbbe qualcuno di nostra conoscenza … e le batterie da montagna someggiate sui muli ( … le vecchie Jeep col pelo ) scarpinavano su e giù per i nostri monti. Per completezza d’informazione bisogna tener presente che, sempre nel dialetto veneto,la parolaTIRAoltre che a tirare , trainare, ecc … può significare imprecare, tirare moccoli … quindi secondo voi cosa TIRAVANO in quei momenti i nostri baldi alpini? Dio solo sa gli accidenti o cosa poteva uscire da quelle bocche quando si teneva l’anima con i denti e non“ tacendo ma tirando” arrivavano in branda alla sera con le ossa rotte fedeli più o meno patriotticamente al loro motto : per i mulinon sono in grado di immaginare… A questo punto mi diventa facile un ironico parallelo con la nuova tassa: TASI, più cheevidente e che si può accompagnare aTIRA ( che cosa … lasciamo alla fantasia di ognuno ) ma specialmente alla logica e successiva … impostachiamata PAGA. C’è qualcuno che mi puòcontestare e non la pensa come me ….
… è tornato! Il nostro tenente è tornato e ci risiamo alle solite … e l’articolo quando lo fai … stavolta tocca a te io l’ ho già fatto, io … io … e avanti di questo passo. Ci si mette anche la nostra redazione: hai pronto l’articolo … stiamo per andare in stampa… guarda che aspetto fino a .. ieri ; insomma una domestica persecuzione. Io ci penso,mi arrovello ma niente, non c’ è trippa per gatti. Ma caro tenente cosa devo scriverti, anch’io non possiedo la bacchetta magica per un’ articolo su due piedi:devo scriverti del nostro socio che partecipò alla manifestazione in Adamello e sulla quale ci ha doviziosamente relazionato, del nostro gagliardetto che ha presenziato in molteplici occasioni della nostra sezione da Milano, a Rho, a Vigevano, dal Passo Gaviaa Rancio Valcuvia e anche tu ne sai qualcosa in quel della Val d’Intelvi … non dimentichiamo Ponte Selvae purtroppo la partecipazione ai momenti dolorosi della nostra Sezione, ai funerali dei nostri Soci a Bresso.
Il gagliardetto del gruppo va in trasferta (Ottobre 2013)
IL GAGLIARDETTO DEL GRUPPO VA INTRASFERTA
Sul nostro giornalino del mese di Settembre abbiamo letto e visto la fotografia del nostro gagliardetto all’Ortigara, a Ponte Selva, a Rancio Valcuvia e infine a Legnano per l’80° anniversario del gruppo. Io qui racconto del 31° raduno, gagliardetto al seguito, a Castiglione d’Intelvi ( CO ) per ricordare il Btg. Val d’Intelvi. Domenica 7 Luglio 2013 circa 500 penne nere si sono ritrovate a Castiglione d’Intelvi rappresentanti di una cinquantina di gruppi con altrettanti gagliardetti incolonnati dietro il vessillo della Sezione di Como( 7 medaglie d’oro ) con ilpresidente Chicco Gaffuri, autorità civili e religiose, diversi sindaci con fascia tricolore e tanti cittadini ad applaudire.
Nella foto allegata si vede l'ultimo iscritto al nostro Gruppo, Andrea Maggioni, caporale al 3° Rgt. Art. da Montagna di Tolmezzo ed attualmente in servizio "Strade Sicure" a Napoli mentre effettua lo scambio di guidoncini con Mariano Putignano Vice Presidente ed anima organizzativa della Sezione partenopea. Sin dal loro arrivo, Andrea e i suoi commilitoni hanno trovato nella sede di piazza Plebiscito un ambiente famigliare e in Mariano un fratello maggiore che si è prodigato per fare sentire i bocia a loro agio organizzando uscite ed incontri in sede durante i turni di riposo e mettendosi a disposizione per risolvere eventuali problemi. Purtroppo non è stato possibile la presenza in divisa in occasione dello scambio dei crest, ma ciò non toglie nulla al senso di gratitudine di Andrea e dei suoi commilitoni per la bella accoglienza alpina ricevuta in un ambiente, certamente lontano dai monti, ma vicinissimo ai nostri ideali e allo spirito alpino che si ritrova in ognuna delle nostre sedi.
Domenica 7 luglio 2013 alcuni del gruppo di San Vittore Olona si sono recati in quel di Rancio Valcuvia per condividere assieme agli Alpini del posto la loro festa. Infatti il loro capogruppo nella persona del Valter ci teneva tanta alla nostra presenza, come del resto alla partecipazione di altri gruppi della sezione di Luino. Rafforzavano l’entità numerica gli alpini del gruppo di Tennodella sezione di Trento, l’Aereonautica di Varese,il Corpo forestale della zona,ilgruppo di amici austriaci, gli Schutzenkompanie già da anni gemellati con il gruppo di Rancio, insomma eravamo un bel numero trascinati dall’instancabile Valter. Lo si vedeva lontano un miglio che era stravolto e preoccupato oltre ogni limite affinché la festa del gruppo procedesse nel migliore dei modi: avevi un bel dire per tranquillizzarlo ma era fiato sprecato … In fondo lo capisco !
Piùche legittimo dare qualche informazione ai nostri lettori. Come ogni gruppo ha una propria storia ricca di documenti, ricordi, esperienze ecc… ecc … anche il nostro di San Vittore Olona in quel di Milano ha untassello nel mosaico della sua vita documentato dalla costruzione di questa piccolo monumento: una chiesetta, una piccola santella nascosta fra i campi di Canegrate –Mi, lungo la riva del fiume Olona. La storiografia: un proprietario di una fornace di mattoni mentre quotidianamente scavavala terra creta usata per la lorocostruzionetrovava costantemente ossa umane. La naturale curiosità lo spinse acercare di scoprire l’origine di questa coincidenza.
Ebbene sì! In un mese, da metà maggio a metà giugno, tante le iniziative fatte o partecipate dal nostro Gruppo.
- L’Evento più importante, quello con la E maiuscola, è stato sicuramente l’adunata a Piacenza il 12 Maggio. Non c’ero, ma il Gruppo era ben rappresentato e tutti sono rimasti entusiasti compreso l’amico Marco, il vice sindaco del Comune, che lo ha ufficializzato nel suo articolo sul numero scorso del nostro giornalino. Undici ore di sfilata, un lungo fiume dietro il Tricolore: è uno dei titoli de L’Alpino del mese di Giugno e Piacenza se la ricorderà a lungo e così tutti gli alpini che l’hanno vissuta . E si parla già di Pordenone 2014…
Comesempre tutto finisce, tutto passalasciandosi alle spalle solo i ricordimeglio se positivi; anche stavolta quando raccattando armi e bagagli siamo rientrati a “ baita “. Che dire? solite cose. Tutti i partecipanti sono concordi nel riconfermare l’uguaglianza di ogni adunata ma è altrettantoveroche sempre qualcosala differenzi dalla precedente e fa sì che l’ultimasi riveli migliore o peggiore . Quest’anno siamo partiti con la sfumata certezza del posto che ci era stato garantito: cosi ci siamo rifugiati nell’organizzazione canonica. Sembrava tutto ok … nosignori: vai a dx ma poi devi ripiegare a sxe alla fine,ci siamo accampati inmaniera, tutto sommato accettabile.
E' con grande gioia che mi appresto a scrivere queste righe che mi riportano alla giornata di domenica 12 Maggio a Piacenza per l'Adunata Nazionale degli Alpini! Quando l'amministrazione ha ricevuto l'invito del nostro gruppo alpini del paese a partecipare all'Adunata Nazionale sono stato onorato di ricevere l'incarico a rappresentare San Vittore Olona insieme ad Angelo Morlacchi e al resto del gruppo. Piacenza ci ha accolto in un tripudio di bandiere Tricolore e scritte inneggianti gli alpini, abbiamo condiviso il pranzo domenicale con tutto il gruppo (complimenti ai cuochi bravissimi!) e poi sulle tribune lungo le vie della parata in attesa che venisse il momento di aggregarci all'ammassamento e sfilare anche noi in mezzo a due ali di folla in tripudio ad omaggiare gli alpini di tutta Italia.
Confesso che, quando nell’ottobre dello scorso anno mi è venuta la brillante idea di chiamare il mio amico di naia Antonio, piemontese DOC per proporgli di ritrovarci ad Aosta inoccasione del 35° anniversario dal congedo, non sapevo a cosa sarei andato incontro. Nei primi mesi l’euforia di risentire, tramite rocambolesche imprese telefoniche e ricerche su Internet quanti avevano fatta la naia alla Testafochi nel 1977, ci ha galvanizzato perché vi assicuro che la gioia reciproca di sentirci era veramente grande e l’aggiornamento dell’elenco che avevamo dai tempi passati lasciava ben sperare.
Ci abbiamo provato. Mi spiego e credo sia necessario visto che più di qualche socio del nostro gruppo non si è fatto vedere: sarebbe molto peggio, se si fosse completamente disinteressato a quanto gli altri si erano impegnati: forsenon legge il notiziario destinandolo metodicamente al cestino ignorando totalmente la vita di gruppo: ovviamente in simili occasioni ci si chiedese questa persona si ricorda di essere iscrittoad un’associazione e se ci tiene ad essa anche solo un pochino … Vengo al punto: una sera ci venne a trovare in sede un signore il quale dopo le ovviepresentazioni ci ha chiesto una mano per una iniziativa che sembrava fatta apposta per un gruppo alpino.
Salve a tutti! In una serata nebbiosa e abbastanza fredda d'autunno, mi dirigevo verso la sede degli Alpini di San Vittore Olona per incontrarmi con loro. Ad essere sincero, io che sono un cittadino mancato, e che spesso mi dileguo per raggiungere mete prettamente montane, mi chiedevo con insistenza cosa potessero avere a che fare gli Alpini con un paesotto tranquillo e ligio ai propri doveri, situato in piena pianura padana. Mi sono ricreduto dopo pochi minuti. Vengo subito accolto con composta ospitalità e orgoglio di appartenenza, cosa che da tempi non sospetti contraddistingue questo corpo e i suoi simpatizzanti.
Marzo è il mese dove l’appuntamento “ gastronomico “ non è al venerdì sera e non si chiama disnarello.In questo mese il gruppo, da tempo, partecipa alla S. Messa in ricordo dei soci “ andati avanti “ e poi, dopo la celebrazione, ritrovo in Sede per aperitivo e pranzo del gruppo. Domenica 17 con grande partecipazione etutti i posti occupati, il programma è stato rispettato. Alle 9,30 , alla presenza delle autorità e di numerosi soci, alzabandiera davanti alla sede. Numerosi i cappelli alpini alla S. Messa e un significativo pensiero del Parroco Don Piero che trova sempre belle parole da indirizzare al nostro gruppo; il corpo bandistico ha degnamente accompagnato la funzione.
Ultimamente il nostro Gruppo ha deciso di appoggiare le iniziative dell’Associazione “ROBY PIANTONI ONLUS” fondata nel 2010 in ricordo appunto di Roby Piantoni un alpinista scomparso nell’ottobre del 2009 durante una spedizione alpinistica sullo Shisha Pangma (Tibet). Il sogno di Roby, ora raccolto quale eredità morale dai famigliari, era quello di sostenere lo sviluppo culturale e sociale delle popolazioni più povere che vivono tra le montagne più alte del mondo, motivazioni che trovano riscontro anche con lo spirito alpino. La sera di sabato 6 aprile, abbiamo organizzato, presso la sala polivalente di San Vittore Olona (sotto l’edificio dell’ufficio postale) una serata nel corso della quale i volontari dell’Associazione presenteranno un filmato sugli scopi e le attività che li vedono da impegnati nella costruzione, ristrutturazione e manutenzione delle scuole con fornitura di materiale didattico per permettere alle prossime generazioni locali di programmare un futuro migliore basato sull’istruzione. Il nostro compito è quello di promuovere l’iniziativa tra i nostri conoscenti e, naturalmente, essere presenti tutti a questa iniziativa che richiede esclusivamente la nostra presenza ad una serata che non può che arricchire ciascuno di noi. Appuntamento quindi numerosi a sabato 6 aprile alle ore 21 presso la sala polivalente a San Vittore Olona.
Oggi 11 marzo 2013 posso dirmi finalmente orgoglioso dei nostri governanti che hanno trovato in extremis il coraggio di fare quello che gli italiani chiedevano da tempo: portare a casa i nostri due Fucilieri di Marina da oltre un anno tenuti in ostaggio dall’autorità locale del Keralal tra l’altro in disaccordo con le autorità centrali di quel Paese. I fatti sono oramai conosciuti da tutti e vedevano contrapposte alle legittime richieste atte a tutelare i nostri ragazzi una infinita serie di scuse, rinvii, rivalità interne alla giustizia locale il tutto preceduto dall’arbitraria decisione iniziale di far letteralmente sparire le prove che discolpavano i Marò a cominciare dalla barca e dai corpi dei poveri pescatori uccisi. Quello che a me risulta incomprensibile è stata l’ostinazione protrattasi per così tanto tempo a negare la scarsità delle prove raccolte, il luogo dell’accaduto e la funzione dei nostri militari impegnati in un’opera di sicurezza che dovrebbe essere scontata nel mondo civile.
La notte del 14 aprile 1912 il Titanic, ammiraglia, orgoglio e fiore all’occhiello della White Star Line la società armatrice, appena varato e considerato inaffondabile si inabissava nel suo viaggio inaugurale provocando oltre 1.500 morti. Quello che, sin da bambino, mi ha sempre colpito di questa tragedia era il racconto dell’atteggiamento dei componenti dell’orchestra che, pur consapevoli del fatto che la nave stava affondando, hanno continuato a suonare come se fosse tutto normale sino a scomparire con la nave stessa. Ultimamente il paragone continua a tornarmi a mente quando vedo la stato in cui versano i fiori all’occhiello, i gioielli, i biglietti da visita di questa nostra bella ed amata Italia: scuole destinate a formare i nuovi cittadini prive di attrezzature e fatiscenti, siti archeologici invidiatici da tutto il mondo che cadono letteralmente a pezzi, ospedali dove il paziente viene abbandonato intere giornate nei corridoi del pronto soccorso per mancanza di letti e di personale, strade con buche che sembrano crateri, opere pubbliche iniziate e lasciate marcire, e chi più ne ha…
….sitratta di una casa di riposo in quel di San Vittore Olona: bene …. da qualche anno gli Alpini del gruppo hanno preso l’abitudine … si fa per dire, di trovarsi una domenica per una visita in questa struttura che ospita chi ormai fruisce del tanto meritato riposo. Tutto bello quindi però, c’è un però: in questa cornice di tutto apposto si può celare il pericolo dell’isolamentoe/o della dimenticanza .Ecco quindi che supportati , anzi in collaborazione con i soci del coro ANA di Magenta ci si inventa un momento di insieme dove la “fatica” più grande è supportata dai coristi animatidauno spirito veramente ammirevole. Uniti dal piacere del canto coniugano la possibilità di un momento felice ai nostri anziani. Indubbiamente le canzoni alpine hanno il potere o meglio la magia del trasmettere, suscitare ricordi ed emozioni che nessun discorso sarebbe in grado di fare.
Da qualche tempo è nata una collaborazione, anzi direi una disponibilità da parte del coro ANA Magenta con il nostro gruppo alpini che ci permette di proporre alcune nostre iniziative a favore di chi ha bisogno un poco di sostegno morale, mi riferisco in particolar modo agli ospiti già anziani e soli della Casa Famiglia di San Vittore Olona che aspettano sempre qualche piccolo conforto e un po’ di compagnia da parte di chi è disposto ad offrirgliene. Questa iniziativa di cui ora vi parlo consiste nel proporre agli ospiti ma anche ai parenti ed amici un pomeriggio caratterizzato da alcuni canti alpini e non, che vengono scelti dal coro e dal loro bravissimo maestro e, che si prestano sempre con molta disponibilità ad eseguirli in modo veramente speciale e molto apprezzato da chi ascolta ed a volte canta assieme a loro.
Lo scorso mese è venuto a mancare mio zio Rino, alpino di San Vittore Olona che da 40 anni si era trasferito in Val di Susa dove aveva messo su famiglia e vissuto sino all’ultimo giorno. Il giorno del funerale, appena arrivato a casa sua, suo figlio, mio cugino anch’egli alpino mi ha preso da parte e mi ha mostrato il cappello alpino di suo padre,quello che poi lo avrebbe accompagnato nel suo ultimo viaggio e mi ha detto che lo zio gli aveva chiesto di consegnarlo a me, a suo dire il vero alpino di famiglia, affinché lo conservassi e gli facessi “vivere” ancora qualche Adunata futura. Inutile dire che la cosa mi ha commosso in maniera profonda ed accettandolo ho dato la mia parola che avrebbe avuto il rispetto che gli spettava e da quel giorno fa bella mostra in sala vicino a quello del mio bocia.
Spesso mi capita, parlando con conoscenti o colleghi di sentirmi dire la fatidica frase: “Ma che cosa ci stiamo a fare in posti come l’Afghanistan, l’Iraq…..ma non è meglio lasciarli nel loro brodo e che si arrangino da soli...” e sinceramente a me viene un gran magone. Magone che si accentua quando, ricevendo le nostre riviste associative leggo di quanto i nostri ragazzi laggiù hanno fatto e continuano a fare per quelle genti che non hanno conosciuto altro che guerra e sopraffazioni e che, forse per la prima volta, provano ciò che per noi è abitudine: la libertà o qualcosa che più le assomiglia.
Falò di S. Antonio: la tradizione continua (Febbraio 2013)
Falò di S. Antonio: la tradizione continua
Anche quest’anno siamo giunti ad un’importante appuntamento: la sedicesima edizione del tradizionale falò di S. Antonio, che ogni anno coinvolge un numero sempre crescente di persone che partecipano all’evento. Sono le 8.30 circa di sabato 12 gennaio e la giornata ha qui inizio per gli addetti ai preparativi. Già sappiamo che quella che ci aspetta è una giornata di intenso lavoro che coinvolge un elevato numero di braccia lavoranti impegnate a preparare il legname e tutto ciò che è adibito al falò, per dare una forma gradevole alla catasta sulla quale sommità viene posto il fantoccio di paglia che come ogni anno viene realizzato con vecchi indumenti imbottiti dando ad esso una forma quasi reale ottenendo un eccellente risultato finale.
Inizio la relazione chiedendo un minuto di silenzio in memoria dei militari italiani caduti in missione di pace nelle varie zone del mondo in cui sono impiegati, in particolare il caporale Tiziano Chierotti. Accomuniamo loro il ricordo dei nostri soci Angelo ed Adriano che sono “andati avanti “ nel corso dell’anno. Quello che si sta concludendo è un anno molto pesante per l’ Italia ed il mondo intero attanagliati ancora da una forte crisi economica che ogni giorno tocchiamo con mano. Gli esperti dicono che nel 2013 inizierà la ripresa, ma non facciamoci grandi illusioni, ci accontenteremmo di un leggero miglioramento. Se l’Italia economica non va bene, quella politica va a rotoli, abbiamo assistito ad un continuo rincorrersi di notizie di governanti, a vari livelli, indagati o arrestati per continue ruberie dalle casse delle istituzioni; è successo così spesso che per assurdo non faceva quasi più notizia. Gli Italiani sono talmente schifati da queste situazioni che ormai tendono ad allontanarsi dalla vita politica;
Verbale Assemblea Annuale del Gruppo (Gennaio 2013)
VERBALE ASSEMBLEA ANNUALE DEL GRUPPO
Venerdì 7 dicembre si è tenuta l’annuale assemblea degli alpini del Gruppo di San Vittore Olona alla presenza di 25 Soci che hanno voluto partecipare al più importante momento associativo, mentre per la Sezione erano presenti il Vicepresidente Donelli ed i Consiglieri Rodeghiero e Piccioni che hanno portato il saluto e gli auguri del Presidente Luigi Boffi. Alle ore 21,20 è stata aperta l’assemblea con il saluto alla Bandiera e la nomina del presidente nella persona di Rodeghiero nonché del segretario e di due scrutatori come previsto dal regolamento e subito si è proceduto all’approvazione del bilancio e della relazione morale del 2011 entrambi votati all’unanimità. Di seguito è stato osservato un minuto di silenzio in onore dei militari italiani deceduti nel corso dell’anno durante le missioni all’estero e dei loro commilitoni impegnati nelle zone di conflitto, associati al ricordo dei nostri Angelo Confente ed Adriano Lunardi scomparsi nel 2012.
Pranzo di Natale e S. Messa in Duomo (Gennaio 2013)
PRANZO DI NATALE E S. MESSA IN DUOMO
Quest’anno, in anticipo rispetto agli anni scorsi, domenica 2 dicembre ci siamo trovati ( 55 presenti, tutto pieno, alpini non molti ) con le gambe sotto il tavolo per il pranzo di Natale del gruppo. Il bel tempo, anche se freddo, ha fatto da cornice al clima cordiale e in simpatica allegria abbiamo, in buona compagnia, festeggiato l’evento. I nostri cucinieri ( si diceva così in caserma ) col passare del tempo sono diventati ottimi cuochi per cui il rancio ( lo chiamavamo così allora ) si è trasformato in pranzo ottimo e abbondante ( non era così allora …). Chiacchierate, battute, ricordi ( non di naja perché mancavano gli alpini e quelli che c’erano erano impegnati a preparare e servire ), vicende attuali: il governo ( che delusione ), l’Italia ( che tristezza ), il lavoro ( essendo poco, c’è poco da dire ), i giovani ( sembrano esserci sempre ma poi chissà se ci sono ) insomma una tranquilla domenica d’inverno prima della tombola consueta con numerosi e ricchi ( mah? forse mancano i soldi per comprarli …) premi che ha chiuso la giornata e un arrivederci al prossimo disnarello.
… tuttii Carabinieri conoscono il significato di queste due parole maforsenon tutti gli Alpini sanno chesi riferiscono alla Madonna elettanel 21.11.1949da Papa Pio XII a patrona della Benemerita, dei Carabinieri. Piccola curiosità:“ Virgo Fidelised il motto dell’Arma: …fedele nei secoli …” Detto ciòveniamo al punto: venerdì u.s. abbiamoavuto nellanostra sede, come altre volte,gli amici della pattuglia: dopo i convenevoli d’uso ci hanno invitato seppur in via informale, alla S. Messa che si sarebbe celebrata la domenica seguente in occasione della festa dell’Associazione dell’Arma. Alcuni di noi aderirono all’invito: per quanto mi riguarda la cerimonia alla quale presenziai superò ogni aspettativa, funzione magnificata dalla coreografia dei militi in alta uniforme ai lati dell’altare, dalla numerosa presenza degli amici della casermadi CerroMaggioreoltre ai colleghi di Legnano assieme ai loro comandanti e da un gran numero diex carabiniericonvenuti per la loro festa annuale
Val la pena di essere un po’ più chiari anche perché il semplice cambiodi unavocalestravolge completamente il sensodel tutto. In sostanza è presto detto: al nostro gruppo è stato chiesto di intervenire presso il plesso scolastico per un piccolo lavoro, un lavoruccio…ossia il cambio delle bandiere esposte nei cortili di tre scuole. Abbiamo aderito e, ….unendo… le forze , abbiamo superato questo ostacolo.Lo abbiamo fatto ben volentieri anche se ci siamo chiesti dove stava la difficoltà a risolverequesto problema che poi problema non è. Comunque armatidi quanto necessitava, tempo due orette compreso iltrasferimento da una scuolaall’altra , il tutto è stato fatto: non essendoci nessuna cerimoniapubblica a solennizzare l’evento ma trattandosi di un semplice lavoro di routine fattibile da chiunque ci siamo chiesti se non poteva essere eseguito dal personalein sede bidelli, uscieri, ecc… in verità qualcuno del personale ausiliario nonché qualche insegnante ebbe a dire…finalmente…era ora…; per premiosiamo stati gratificati con un graditissimo caffè offertodi tasca propria da una dipendente.
Domenica 15/7 u.s. i bravi alpini del gruppo di San Vittore O., previa levataccia son partiti diretti in quel di Rancio Valcuvia (Va). Era doveroso partecipare alla loro festa: 80° di fondazione del gruppo non che raduno della sezione di Luino. Lo dovevamo al loro vulcanico capogruppo Pianazza Valter già nostro ospite in sede. E' utile spiegare come il tutto sia nato: molto semplicemente il sottoscritto ha partecipato con Valter ad un turno di P.C. nei tristi giorni del terremoto a L’Aquila e da allora siamo rimasti in contatto... cose di estrema normalità... non si poteva dunque non accettare l'invito e cosi è stato fatto. Durante la strada ci siamo uniti a Giorgio Urbinati armato di vessillo sezionale con la speranza di non essere i soli della sez. di Milano paura smentita con l'arrivo di Cesare Lavizzari consigliere nazionale, del fotografo "ufficiale" nella persona di Luca e tanti altri amici dal milanese.
Domenica 17 giugno festa alpina a San Vittore Olona; per il secondo anno la nostra festa si è svolta presso la nostra sede. Tutto bello e tutto bene ma qualche ricordo, sempre bellissimo, delle feste alla Cappelletta. Non è nostalgia la mia perché si sa che le cose cambiano ma personalmente suggerisco, per gli anni a venire, un’idea che colleghi questi due posti a me tanto piacevoli e pieni di simpatici ricordi. Si potrebbe al mattino trovarsi alla Cappelletta per la S. Messa e poi camminata ( corpo bandistico in testa ), arrivare in sede ( penso che i sanvittoresi siano contenti ), alzabandiera, aperitivo, pranzo e canti finali. Cosa ne dite? Per i vostri pareri, telefonate al numero
Da alcuni anni quando si avvicina il periodo in cui si svolge l’adunata degli alpini mio marito è in agitazione, prima per i preparativi e al ritorno il racconto el’entusiasmo per quello che ha passato. Quando quest’anno mi ha detto che andava a Bolzano ho voluto condividere con lui questa mia prima esperienza. E’ stato molto emozionante vedere sfilare gli alpini in armi, la protezione civile e ogni regione con i loro cori, i costumi, le fanfare. La banda con alcuni piccoli artisti molto impegnati e concentrati nel loro compito. La sfilata dei “veci” e delle nuove reclute è stato un momento particolarmente toccante e suggestivo. La città di Bolzano era completamente invasa dagli alpini con le loro famiglie al seguito, i giovani, i bambini. Si respirava un clima di allegria, serenità, amicizia e rispetto gli uni per gli altri. A conclusione devo dire che la mia prima esperienza all’adunata con gli alpini è stata molto positiva.