Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
tel: 3333450040
- sanvittoreolona.milano@ana.it
Venerdì 2 dicembre si è svolta l’annuale assemblea del Gruppo, principale appuntamento associativo nel corso del quale vengono illustrate le iniziative intraprese nell’anno e presentate quelle future. Erano presenti 25 Soci, mentre la Sezione era rappresentata da Gigi Rodeghiero, che viene nominato Presidente dell’assemblea, ed Andrea Sacco ai quali si è aggiunto successivamente il Vicepresidente Giuseppe Donelli. Dopo il saluto alla Bandiera ed un doveroso ricordo per i militari italiani vittime nelle missioni all’estero, viene data lettura della Relazione Morale a cura del Capogruppo Morlacchi, copia della quale si può leggere in questo notiziario. Al termine il segretario legge le Relazioni finanziarie del Gruppo e dell’Associazione Alpini di San Vittore Olona titolare delle utenze della sede; l’Assemblea approva all’unanimità le relazioni presentate. Prende successivamente la parola Rodeghiero che illustra gli sviluppi del progetto nazionale “UNA CASA PER LUCA” destinato a fornire una casa tecnologicamente autonoma in grado di consentire una vita il meno complicata possibile a Luca Barisonzi l’Alpino rimastogravemente ferito in Afghanistan.
Con questa data si sono conclusi gli appuntamenti “storici” che ultimamente hanno impegnato il nostro gruppo: dico storici perché legati veramente alla storia d’Italia, alla nostra patria. Anche la visita ai cimiteri, ai nostri soci “andati avanti” ha sempre trovato un attimo di raccoglimento davanti al monumento dei caduti delle guerre di ogni tempo morti in battaglia, nei campi di prigionia o dispersi chissà dove.Le ricorrenze di questi giorni sono state ufficializzate dalla presenza delle autorità civili, militari e religiose con il coinvolgimento delle scolaresche e della popolazione (… diventa sempre più difficile parlare di cittadinanza compartecipe ai momenti patriottici, alla cerimonia dell’alzabandiera, alla deposizione delle corone alla memoria ecc, ecc … ).
Venerdì 14 ottobre abbiamo festeggiato in Sede le prime 80 primavere del nostro Socio Isidoro Toso al quale abbiamo consegnato il diploma che la Sezione ha predisposto per questa ricorrenza.
Il nostro Vecio era accompagnato da tutti i suoi famigliari, la moglie, i figli Giorgio e Paolo entrambi alpini, la nuora Elena e i nipotini che dopo il primo momento di “acclimatazione” si sono ritrovati a casa propria. Dopo la consegna del diploma da parte del Capogruppo, è seguito un rinfresco offerto dai figli del festeggiatoapprezzato dai presenti.
Seguendo le cronache degli ultimi giorni non posso fare a meno di pormi degli interrogativi. I fatti: a Roma nei giorni scorsi un vandalo o folle che dir si voglia ha danneggiato indisturbato, in pieno giorno davanti alla gente due monumenti storici. Il Vicecomandante dei Vigili romani , intervistata alla Tv si è lamentata del fatto che nessuno sia intervenuto per impedire lo scempio e lo stesso autore dell’impresa si è detto sorpreso ed amareggiato del fatto che nessuno l’abbia fermato. Ma come? Nel bel paese dove chi imbratta carrozze ferroviarie, fermate degli autobus e muri delle case (mai la propria però!!) viene giustificato come artista, chi occupa abusivamente edifici non suoi ha bisogno di spazio per esprimersi, e a chi distrugge vetrine e negozi o tira estintori a carabinieri durante manifestazioni viene intitolata un aula in Parlamento, ebbene qui ci si stupisce se un cittadino “normale” ci pensa due o tre volte prima di intervenire a fare quello che pochi decenni fa era la norma e cioè difendere il bene pubblico, magari correndo il rischio di venire denunciato dal “disadattato” di turno per avergli messo le mani addosso.
Quest’anno presso la casa di riposo a San Vittore O. e a seguire, il 2 giugno, nella sala Polivalente del paese si esibì il coro ANA di Magenta; venerdì 17 giugno u.s. ebbi l’opportunità di trascorrere una serata organizzata dal CAI di Castellanza durante la quale il coro ANA Monterosa di Busto Arsizio conquistò letteralmente tutti i convenuti, gli amanti del bel canto. Dette così sembrano delle annotazioni di cronaca, quasi insignificanti: in realtà questi appuntamenti, queste serate, si rivelano un tuffo benefico in quel patrimonio culturale capace di totale coinvolgimento e suscitano quelle emozioni e/o sentimenti soffocati dalla pressione pressoché costante fatta di totale materialità.
Il nostro Gagliardetto a Lanzo d'Intelvi (Settembre 2011)
IL NOSTRO GAGLIARDETTO A LANZO D’INTELVI
Domenica 3 luglio importante giornata per la valle Intelvi !! Al riguardo, se non ci siete mai stati, venite a vederla; è vicina a noi ( 1 ora di macchina ), tranquilla, riposante, accogliente; se però cercate divertimenti per i giovani state a casa perché non ce ne sono. Dicevo importante ed impegnativa per il gruppo di Lanzo dove sono in pochi ma pieni di entusiasmo. Domenica 3 luglio festeggiavano 150 annidella unità d’Italia, 80 anni della fondazione del gruppo e 95 anni della costituzione dell’eroico BTG Val d’Intelvi decimato in Russia nella II° guerra mondiale. Già al sabato sera un concerto del coro alpino di Fino Mornasco aveva intrattenuto residenti e villeggianti con una serie di canti alpini ben eseguiti.
...come le presenze del nostro Gagliardetto domenica 10 luglio sulle vette più o meno alte delle nostre montagne. Infatti mentre Doriano lo portava in Ortigara e Luciano lo esibiva in Val d’Intelvi, nello stesso momento l’ultima “copia” garriva sulla vetta del Monte Coca a 3.100 mt. portato lassù dal bocia Andrea. L’iniziativa proposta dal CAI lombardo di festeggiare il 150° dell’Unità d’Italia issando in contemporanea il Tricolore su 150 vette delle Alpi Orobiche compresa, appunto la vetta della cima più alta del Coca, ha spinto mio figlio a convincermi ad accodarci alle varie cordate.
Così sabato siamo saliti oltre il Rifugio Coca (in quella valle tutto ha lo stesso nome)e ci siamo accampati con la tendina davanti ad uno splendido laghetto a 2.100 mt. dove abbiamo passato la serata in compagnia di camosci e stambecchi. Nel silenzio della serata (ci eravamo pure dimenticati le carte e quindi non c’erano molti diversivi) e guardando le montagne che circondavano il nostro mini accampamento, il pensiero andava alle centinaia di Alpini che nello stesso momento a qualche centinaia di chilometri da noi, su un’altra montagna sacra per noi, stavano preparandosi a rendere omaggio ai tanti giovani mai diventati Veci che sull’Ortigara hanno scritto le pagine più gloriose della nostra storia. E con questo pensiero anche il dormire sull’erba con solo uno stuoino, sembrava un lusso paragonato a quanto passato da loro.
Nel 1950 mi trovavo in forza alla compagnia mortai da “81” Reggimentale del 6° Rgt. Alpini di stanza a Maya Bassa (BZ) con mansioni di goniometri sta per i dati di tiro. Avevo a mia disposizione un mulo per il trasporto del goniometro e attrezzature varie nonché quanto necessario per predisporre il rancio nelle marce di esercitazione. Era una buona bestia di sette anni, di tipo leggero e di nome “Gi”. Una volta imbastato non scalciava mai; aveva qualche problema perché alla prima neve diventava nervoso.Il suo conducente, certo Raviscioni valtellinese, gli voleva bene e lo trattava come suo fratello; gli lisciava il pelo con brusca e striglia e gli parlava con qualche bestemmia. Bisognava non abusare del carico che gli veniva messo perché nel caso in cui si eccedeva, il mulo si metteva a tremare e il carico dovevamo trasportarlo noi a spalla; la salute del mulo era più sacra della nostra! In marcia, quando la salita diventava più ripida ed eravamo affaticati dal peso dello zaino e delle armi, era molto comodo attaccarci alla sua coda; lui non si scomponeva ma iniziava a scaricare sostanziose e profumate scorregge: Bisognava essere proprio stanchi ed affaticati per usufruire di questa coda! Il Cappellano Don Bruzzone, che era casualmente con noi, data l’età (era reduce della campagna di Russia) era obbligato ad usufruirne; era di bassa statura e noi ghignavamo a scommettere quanto riusciva a resistere. Ci era sorto il dubbio che il suo conducente nella “musetta” con il pasto del suo “Gi” ci unisse un poco della marmellata che ci veniva propinata come genere di conforto per alta montagna, in cassette di legno da cm. 20x15x5 ogni due giorni e chiamavamo gelatina esplosiva.
In assenza del cronista ufficiale ( maPio dov’eri?... ) scrivo io due righe per il nostro giornalino. Quest’anno la ricorrenza annuale si è svolta nello spazio attorno alla nostra sede con grande partecipazione, clima molto cordiale, servizio efficiente, cucina buona. Insomma il contesto è cambiato, non è più la Cappelletta– casa Ciapparelli, ma lo spirito e rimasto ancoraquello. Fra i numerosi ospiti gradita la presenza di Don Piero, Don Gabriele e dell’ex presidente della Sezione Giorgio Urbinati. Prima del pranzo, ottimo e abbondante, l’alzabandiera comandata dal nostro socio tenente Davide Olgiati che, prima di rientrare in caserma, ha voluto essere presente a questa festa. Alla fine un coretto di veci allietava i presenti aumentando il consenso positivo di tutti. Ci siamo lasciati con un arrivederci al prossimo disnarello venerdì 1 Luglio.
Veramente pochi i partecipanti alla cerimonia del 25 aprile. In verità la coincidenza con la festività dell’Angelo(leggi: gite fuori porta) ha mortificato questa ricorrenza civile penalizzando ancora una volta la memoria di quanti, allora, hanno voluto creder fino in fondo e per molti fino alla morte a quanto anelava la loro fede di patria, di italianità, di libertà. Ci siamo ritrovati al mattino in un numero veramente sparuto formato oltre da chi di dovere ossia le autorità dell’amministrazione comunale, vigili e carabinieri più qualche cittadino anche da un discreto gruppo di alpini.
Il programma, ormai consolidato nel tempo, anche quest’anno ci ha offerto l’occasione di passare una bella giornata in amicizia e simpatia confortata dal bel tempo. La piccola e unica novità è stato un leggero ( mezzora ) anticipo dell’alzabandiera perché la S. Messa al Santuario è stata anticipata alle ore 10. Alzabandiera con la presenza di Sindaco, assessori, consiglieri comunale, vigili urbani e carabinieri e un discreto numero di alpini con familiari e tutti a cantare l’inno di Mameli ( la voce della prima mattinata è quella che è……). La celebrazione della S. Messa in una chiesa dove la presenza alpina si avvertiva chiaramente ( zaino,piccozza, corda e bandiera italiana sotto l’altare e gagliardetto all’altare della Madonna) e alla fine preghiera dell’alpino con i veci sull’attenti.
Martedì 12 aprile il nostro Socio, Tenente Davide Olgiati, è venuto a trovarci in Sede al ritorno dalla missione di 6 mesi in Afghanistan al seguito del suo Reparto della Brigata Julia che in questo periodo ha operato per il mantenimento della pace in quella terra martoriata. Lo aspettavamo da tempo e siamo stati veramente felici di averlo tra noi per sentire dalla sua voce le impressioni e le esperienze vissute in un contesto dei più difficili e pericolosi e siamo stati accontentati contagiati anche dall’entusiasmocon il quale affronta questa sua scelta di vita.
Come ampiamente risaputo, in occasione dell’anniversario dell’Unità d’Italia, in ogni borgo è stato un susseguirsi di manifestazioni, ricorrenze, iniziative atte a ricordare questa importante ricorrenza. Anche a Nerviano la serata del 4 marzo è stata dedicata alla memoria con un incontro voluto dall’Amministrazione Comunale che si è tenuto nella sala Bergognone del Comune e che ha visto la partecipazione della cittadinanza che ha dimostrato di apprezzare l’iniziativa. La manifestazione è stata curata, presentata ed illustrata ai presenti dallo storico nervianese Rossetti, che per l’occasione sfoggiava il copricapo piumato dei bersaglieri, e dal nostro Gildo Lampugnani che hanno ricostruito le vicende storiche di alcuni concittadini, noti e non, che hanno a vario titolo accompagnato la storia di Nerviano e anche d’Italia in quanto, stando alle delibere comunali, fu stanziato anche un congruo contributo per l’acquisto di armi per i Garibaldini.
…avrebbe detto quel genio di Totò. Premetto che quando questo articolo verrà stampato e letto sarà passato molto tempo dall’evento e, mi auguro, la situazione si sarà normalizzata. Sono le 20,30 di domenica 30 gennaio e siamo alle notizie finali del Telegiornale (TG5) che per buona parte dell’edizione ha trasmesso le immagini tremende che provengono dall’Egitto con la rivolta della popolazione contro il Presidente Mubarak dove la violenza la fa da padrone arrivando a far evadere detenuti e saccheggiare negozi e musei. La situazione è drammatica e non si può fare a meno di associarla a quanto è successo solo pochi giorni prima in Tunisia, altra regione dell’area del Mediterraneo da sempre considerata, come l’Egitto del resto, stabile e non particolarmente esposta a rivolte e sommosse che possono portare al rovesciamento degli attuali governi.
FALO' di S. ANTONIO .... 14° Edizione (Febbraio 2011)
Falò di S. Antonio…..14° edizione
Iniziato quasi per gioco, il falò è ora giunto alla sua quattordicesima edizione; e ogni anno esso coinvolge un numero sempre crescente di persone che partecipano incuriosite dall’evento. Sono le 8.30 circa di sabato 15 gennaio e la giornata nebbiosa ha qui inizio per gli addetti ai preparativi. Forse non tutti sanno che nel retroscena del falò, si cela una giornata di intenso lavoro che coinvolge un elevato numero di braccia lavoranti impegnate a preparare il legname e tutto ciò che è adibito al falò, per dare una forma esteticamente gradevole alla catasta sulla quale sommità viene posto il fantoccio di paglia realizzato a DOC da una persona esperta oramai specializzata nella preparazione dello stesso ottenendo un eccellente risultato finale.
Ancorauna volta devo iniziare queste quattro righe con una data a ricordare una circostanza per la nostra vita associativa qual è l’annuale assemblea generale. Tutti, e rimarco tutti, i soci dovrebbero presenziare. E’ il momento più propizio e adatto dove assieme ai responsabili sezionalie normalmente al presidente come in effetti è avvenuto quella sera, il gruppo è invitato ad una disamina dell’anno trascorso, ad una valutazione dei pro e contro valorizzati da critiche, suggerimenti. A chiusura si impongono le votazioni al fine di eleggere e/o riconfermare capogruppo e consiglieri. Quest’anno ci è capitato un momento in verità già annunciato ossia l’elezione del capogruppo.
Anche quest’anno il nostro gruppo ha aderito alla Colletta del Banco Alimentare al supermercato Simply di San Vittore Olonacon la partecipazione di circa20 soci che hanno coperto i turni dell’intera giornata di sabato 27 novembre.A tutti loro va il nostro ringraziamento per l’ottimo risultato ottenutoincrementando il quantitativo di generi alimentari raccolti.
Come sempre apriamo questa nostra Assemblea dedicando un minuto di silenzio e raccoglimento in omaggio alla Bandiera e alla memoria dei militari italiani che hanno perso la vita nel corso delle missioni internazionali, nonché ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine che quotidianamente operano e vigilano sulla nostra sicurezza. A questoproposito, sono certo di interpretare il pensiero di tutti noi, rivolgendo un augurio particolare al nostro Socio Davide Olgiati, Tenente della Julia, che in questo momento si trova ad operare in Afghanistan e che, venendoci a trovare in Sede prima della partenza, ci ha esortato a diffondere (e difendere) l’operato delle nostre Truppe in terre martoriate dalla guerra. Al ricordo di chi è “andato avanti” vorrei accostare quello di due figure che erano punti di riferimento per il nostro Gruppo e per la Sezione: il nostro Vecio Giovanni Nicoletti, memoria storica ed esempio di disponibilità, ed il mitico Segretario sezionale Giuseppe Borella vera anima organizzatrice di ogni manifestazione alpina.
Presso la sede di via Alfieri venerdì 3 dicembre si è tenuta l’Assemblea Ordinaria del Gruppo Alpini di San Vittore Olona. Erano presenti 22 alpini e 5 amici. Essendo l’assemblea comunque valida in quanto in seconda convocazione non necessita un numero obbligato di soci; si è dato inizio ai lavori con l’omaggio alla Bandiera e la nomina del presidente che anche quest’anno era Gigi Rodeghiero, consigliere sezionale addetto al nostro gruppo. In rappresentanza della Sezione di Milano c’erano il presidente Luigi Boffi, il vicepresidente Valerio Fusar Imperatore ed il past –president Giorgio Urbinati.
Si è ripetuto anche quest’anno il tradizionale incontro tra gli Alpini del nostro Gruppo e gli alunni delle Scuole Elementari sanvittoresi secondo un copione talmente collaudato da poter essere inserito nel programma didattico di inizio d’anno. Giovedì 4 quindi all’inizio delle lezioni ci siamo presentati alle Scuole private dove, nel piazzale si sono schierati tutti i bambini da quelli dell’asilo alle classi quinte ed accompagnati dal suono della fisarmonica (seppur con uno sfasamento nel programma ufficiale) tutti si sono esibiti in una fantastica esibizione dell’Inno di Mameli alla quale hanno fatto seguito letture di brani presentate dagli alunni.
Dovrebbe essere un mese molto significativo per ogni gruppo alpino, almeno credo … velocemente ricordiamo l’appuntamento in memoria dei nostri amici alpini “andati avanti”: in contemporanea il 4 novembre ricorrenza d’importanza nazionale. E’ assodato che dove si ignora la storia e il resto del passato significa che quel paese non va e non andrà mai da nessuna parte. L’insieme di tutto questo con il sacrificio di quanti negli anni trascorsi ci hanno dato la possibilità di vivere in questa nostra patria seppur piena di pezze e di acciacchi ci permette di fare, dire, criticare o applaudire: tutto questo è libertà! Diventa dovere di ognuno di noi un piccolo momento nei cimiteri, in particolar modo in quelli di guerra davanti a quelle croci, ai monumenti alla memoria non solo per gli iscritti ad associazioni d’arma tipo la nostra o appartenenti alle forze armate.
Lo scorso 17 settembre abbiamo avuto in sede la gradita visita del nostro Socio Davide Olgiati, Tenente del 6° Alpini di stanza a Cividale in procinto di partire in missione in Afghanistan. E’ stata una bella serata nel corso della quale Davide ci ha parlato dell’intenso addestramento al quale lui e i suoi commilitoni si sono sottoposti in tutti i mesi precedenti la partenza per essere preparati ad affrontare una missione certamente difficoltosa, ma indispensabile per permettere alla popolazione un ritorno alla normalità.
E' ormai qualche tempo che vivo qui, tra le montagne dell'Afghanistan Nord Occidentale, ed è con grande piacere che mi accingo a scrivervi.. Non posso raccontarvi molto: come certo comprenderete la riservatezza è per noi un'abitudine oltre che un dovere, ma ciò che posso fare è aprire per voi una finestra su quello che, in Patria, spesso resta un nome avvolto nel mistero..
Nelle giornate di sabato 4 e domenica 5 settembre alcuni volontari del nostro Gruppo hanno aderito all’invito dell’Associazione “IL SOLE NEL CUORE” finalizzata all’allestimento di un campo di Protezione Civile riservato a ragazzi disabili denominato “Anche Noi Volontari Straordinariamente Abili”. La manifestazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione di diverse associazioni che hanno dato la propria disponibilità affinché i ragazzi potessero trovare un ambiente idoneo alle loro problematiche, che prevedeva, tra l’altro la costante presenza di personale medico ed ausiliario per far fronte ad ogni evenienza. La struttura, che ospitava una ventina di ragazzi, oltre ai volontari che anche a rotazione hanno garantito la presenza, era situata sul piazzale I° maggio a Legnano e consisteva in tende modulari gonfiabili destinate a dormitorio, mensa ed infermeria, nonché di una zona cucina che nelle due giornate ha assicurato il sostentamento ai presenti. Numerose sono state le presenze delle Istituzioni che nel corso delle due giornate hanno voluto valorizzare la manifestazione come il Comandante della Guardia di Finanza di Legnano, Col. Fabrizio Rella, e dell’Ing. Di Leo responsabile dei Vigili del Fuoco, Don Paolo della Parrocchia di S. Domenico che ha celebrato la S. Messa e ai numerosi benefattori - sostenitori che il sabato sera hanno cenato al campo, tutti comunque trascinati dall’entusiasmo dell’organizzatrice e vero motore di tutto: Valeria Vanossi che con le sue collaboratrici ha fermamente creduto in questa impresa.
Molto ed in maniera egregia è stato scritto di Giovanni, il nostro “vecio” andato avanti, per cui è quasi impossibile aggiungere qualcosa ma io un piccolo fatterello ve lo devo raccontare.Se per qualcuno non può avere alcun significato per me invece è diventato un gradito ricordo e, nel contempo, un consiglio che spesso mi accompagna; vengo al sodo dunque.Una sera nella nostra sede, come succede in tutte le famiglie, eccoti una bella discussione ma una di quelle toste con un probabile finale forse di cattivo gusto. Giovanni ascoltava defilato, quasi nascosto, mentre “scaldava” fra le mani il suo bicchiere di rosso (era una cerimonia tutta sua). Improvvisamente … “calma fioi, calma qua ghe vol un po’ de umiltà …” Ogni commento mi sembra superfluo: una sola parola, un monito discreto. Eccoli i nostri veci con la V maiuscola. Forse anche per questo non mi sento di ripetere quel “ciao” che mi sembra un saluto di rito perche assiemea quanti ci hanno preceduto lui, il nostro Giovanni, è ancora fra noi.
Ci è giunta in sede questa lettera da parte di Patrizia ed Emilia, rispettivamente figlia e moglie di Giovanni Nicoletti, che volentieri pubblichiamo.
Carissimi Amici Alpini, vi ringrazio sentitamente per la numerosa partecipazione al dolore che ci ha colpiti. Un grande grazie anche all’Amico alpino di Milano, Giuseppe Donelli, che ha voluto onorarci della sua presenza.Un grazie particolare agli Amici alpini che lo hanno accompagnato nella sua malattia e gli sono stati vicini sino all’ultimo. Un grazie a te Franco che hai letto la preghiera dell’Alpino con tanto fervore e dato l’ultimo saluto al vostro amico Giovanni: le tue parole hanno saputo esprimere tutto ciò che è stata l’umiltà e la ricchezza di mio padre. Al mio ultimo saluto, tenendo stretto a me il suo cappello alpino, ho detto a voce alta: ”Ciao papà, ti porto nel cuore!”.Così come porto nel cuore i tanti ricordi di lui e i momenti con voi: dalle Adunate, alle sfilate, alla costruzione della Cappelletta e della nuova sede, alle giornate dall’amico Armando. Così come la vostra presenza nella nostra casa nei momenti di gioia e in questi ultimi momenti di dolore. Così come porto nel cuore l’ultimo “Attenti” degli alpini e “l’appello” del capogruppo Franco che di sicuro è risuonato nell’animo di tutti i presenti. Siamo certe che, come dicono Lorenzo ed Andrea nipoti tanto amati, il nonno Giovanni sia andato in cielo con gli angeli; a loro diciamo che vi ha visti e vi ha salutati con grande affetto e un grande abbraccio dicendovi: “Grazie, Amici miei!” . Grazie ancora di cuore per la vostra vicinanza e la presenza di sempre. Grazie
Quando nel lontano 1978, al termine del servizio militare, entrai a far parte dell’Associazione Alpini, tramite il nostro Gruppo che allora si chiamava “VALLE OLONA”, fu grazie all’interessamento e alla tenacia di alcuni personaggi come Nicolò Brunello, Giuseppe Bertacco e Giovanni Nicoletti che sono poi diventate figure di riferimento per noi Bocia freschi di naia. Per me, per molti prima di me e per tanti che mi hanno seguito, queste persone hanno incarnato l’essenza dell’Alpino e il nostro Giovanni Nicoletti è stato quello che, in ordine di tempo, ci ha tenuto più compagnia trasmettendoci quei valori che sono alla base della nostra vita associativa.
Un’anima buona , con il volto buono, è volata verso il cielo degli eletti; è andata avanti come diciamo noi alpini , per vivere e rivivere, al cospetto di Dio, l’altra vita senza tempo. Giovanni Nicoletti ci ha lasciato ineredità la sua grande bontà; quel sorriso buono, quel suo cuore pieno di tenerezza. Per tutti noi che lo abbiamo conosciuto era una uomo perbene, amabile, sempre disponibile e, cosa sempre più difficile da trovare nelle persone, sempre pronto ad ascoltare. Tutti noi sentiamo la nostalgia del suo volo… Il dolore è il primo colpo d’ala verso l’infinito. La separazione in questa terra è il preludio di una nuova vita. Se è vero che il corpo sta nell’anima come il tempo nell’eternità, Giovanni Nicoletti è vivo nello spirito e nell’anima dei propri cari e in tutti noi alpini del suo gruppo. Ciao Giovanni, un ultimo grande abbraccio.
Su invito della Onlus “Il Sole nel Cuore”il nostro Gruppo ha accettato di collaborare all’allestimento di un campo per ragazzi disabili dove verranno presentati tipologie di interventi di Protezione Civile a cura dei Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Carabinieri ecc. Il campo verrà allestito in Piazza 1° Maggio a Legnano nei giorni 3-4 e 5 settembre ed i ragazzi saranno ospitati in una tendopoli allestita espressamente per loro e dove passeranno due giorni assistiti da personale qualificato. Il nostro compito sarà di tipo,logistico e l’invito è rivolto a tutti i Soci disponibili a dare una mano o comunque a partecipare alla cerimonia ufficiale, con S. Messaal campo domenica mattina. Per informazioni più dettagliate, rivolgersi in Sede.
Una trentina di ragazzini che partecipano all’oratorio feriale di San Vittore Olona sono stati ospiti mercoledì 14 luglio nella nostra Sede per “conoscere gli alpini”. I responsabili dell’oratorio hanno infatti programmato delle visite nelle sedi delle associazioni sanvittoresi al fine di far conoscere ai ragazzi le realtà che compongono il volontariato del nostro paese. E’ stato veramente un simpatico incontro al quale hanno presenziato anche una decina di nostri Soci che incarnavano un po’ la figura del nonno – alpino nell’immaginario dei ragazzi che hanno fatto il loro ingresso in sede accompagnati dagli animatori e scortati, lungo il percorso dall’oratorio, da un’auto della Croce Azzurra.