Associazione Nazionale Alpini -
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Riflessioni di chi a Bolzano non è andato (Giugno 2012)
RIFLESSIONI DI CHI A BOLZANO NON E’ ANDATO
8 Maggio 2011: Adunata Nazionale a Torino. Ma cosa c'entra? Calma, non mi sono sbagliato! Aspettate un attimo e continuate a leggere.Dicevo Torino: indimenticabile, bellissima, una cosa grande! Erano anni che non andavo alle adunate, è stato tutto bello. Il viaggio ( comodissimo, in treno, ti porta al centro della sfilata); il tempo ( meraviglioso ); la partecipazione della città ( erano i 150 anni dell'unità d'Italia ) e poi le penne nere infinite, allegre , tutto bello insomma !! Alla fine dico alla moglie " l'anno prossimo, il 13 Maggio 2012, andiamo a Bolzano ( vicino a Brunico dove moltissimi. anni fa ho fatto la naja alpina ).
Pronti … è una parola che può avere un doppio significato : negativo e/o positivo, ma noi vogliamo pensare in maniera favorevole e quindi veniamo ai nostri giorniquando i soci del gruppo si stanno attivando in previsione della nostra festa, la più grande, anzi la più grandiosa perche in questa occasione tutti gli alpini del mondo … sì del mondo …sono chiamati a raccolta per la nostra Adunata, quest’anno in quel di Bolzano. Eccoci allora al più concreto significato di “ pronti “. In realtà già rientrando dall’adunata di Torino sono iniziate le valutazioni e le disamine che sorgono immediate alla luce dell’ultima esperienza: i vari inghippi e problemi che si sono dovuti superare , le mancanze o dimenticanze di quel qualcosa che in quel momento ci avrebbe fatto comodo e che purtroppo ci siamo dimenticati a casa.
Domenica 11 marzo si è svolta la festa del gruppo; si è iniziato alle ore 9,30 con la cerimonia dell’alzabandiera. Eravamo presenti noi alpini, il Sindaco, il Comandante della stazione dei Carabinieri di Cerro Maggiore. Al termine ci siamo avviati al Santuario per la Santa Messa. “ Io non sono uno che va molto in chiesa ma queste funzioni religiose mi toccano un pochino, non so il perché ma è così”. Nel nostro gruppo era presente anche Davide “ il Tenente” che non ha potuto fermarsi a pranzo poiché doveva rientrare a Cividale dove è il suo reggimento.
Venerdì 23 marzo alle 21 abbiamo avuto il piacere di avere come ospiti in sede i componenti del gruppo musicale “CRISTAL LAKE” i quali hanno allietatola serata proponendoci una serie di brani musicali irlandesi molto orecchiabili . Questa idea propostaci dal nostro amico Stefano Quaglia è nata alcuni anni or sono quando ancora si cimentava solo con il suo curioso e melodioso strumento irlandese il quale è in grado di produrre note musicali molto dolci e melodiose. Ora con gli altri componenti del gruppo, la musica prodotta da più strumenti è ancora più bella e piacevole da ascoltare.
“Bravi!”. L’incipit e il condensato di questo mio breve testo stanno in una sola parola: bravi! Bravi Alpini e Amici di San Vittore Olona. “Quota 300” significa più di venticinque anni di continuo e intenso impegno per far saper quanto fatto dal Gruppo. E di questo Vi ringrazio. Il mio ringraziamento è anche a nome della Sezione di Milano e della redazione di “Veci e Bocia”. Voi sapete bene che la volontà di “far sapere” quanto facciamo è stata da sempre nel DNA dell’Associazione Nazionale Alpini: basti notare la contemporaneità nel 1919 tra la fondazione dell’ANA e la nascita de “L’Alpino”, nostro primo organo informativo di riferimento. Questo è uno dei grandi valori a noi trasmessi dai pionieri fondatori che proprio dalle prime pagine de “L’Alpino” ci hanno lasciato detto: “fate e fate sapere”!
un semplice foglio di carta … Leggendo il nostro giornalino di gruppo casualmente l’occhio si soffermò sul numero di testata : 299-26°moanno quindi con il prossimo scatterà il N° 300… trecento è ovvio; se ci riflettiamo un po’ ci si rende conto che il nostro Penna Nera ha raggiunto e superato le nozze d’argento!! Verissimo e ogni mese è arrivato in casadiscretamente ma sempre puntualecome una cambiale!In forma molto semplice è stato come lo è tuttora il nostro mezzo di informazione : con date e commenti su varie ricorrenze e considerazioni su fatti di cronaca alpina e non, pian piano arrivò anche agli amici dei vari gruppie simpatizzanti. Ora il nostro mensile si ritrova più sicurosempre sostenuto da chi lo ha ideato e con l’aiuto dei successivicollaboratori ha compiuto una strada seppur in salita sempre più positiva con migliorie nella grafica e nei contenuti.
Eccolo con aria sorniona … alloral’articolo per questa sera lo fai tu … d’accordo? e tu prova a dire di no davanti a questo invito che nasconde un ordine: già perché Luciano, che nonostante gli … antasi sente ancora sulle spalle le stellette da sottotenente, quella sera era il capocomico, il direttore, il regista e non poteva essere anche il suggeritore( incarico demandatoalla sua signora) ma riusciva a fare anche questoneii tre atti durante i quali lui e la sua compagnia dialettaleci hanno onorato della loro bravura . Va premessa una cosa: ormai da qualche anno il nostro socio prima della stagione teatrale ci viene a trovare regalandoci l’opportunità di unapiacevole serata a basedi teatro ruspante, dialettale, semplice ma ugualmente valido, intriso di quella sana popolarità che non conosce declino. Con l’occasione questaserata diventava per lacompagnia teatrale un’opportunità in più per un ripasso generale, un’ ultima revisione ai motori prima della partenza.
Scorrendo i titoli dei giornali dei giorni precedenti all’importante data che abbiamo scelto per il consueto falò di S. Antonio, leggevo che vi erano proposte di alcuni paesi riguardanti la possibilità o meno di permettere l’accensione dei fuochi a causa dell’inquinamento dell’aria, figuriamoci se con tutte le grosse fonti di inquinamento, l’ardere della legna può influire sulla qualità dell’aria che dobbiamo respirare, ma, non tocchiamo questo argomento perché esso scotta più del fuoco di cui stiamo parlando! Per fortuna non abbiamo avuto di cui preoccuparci poiché il permesso ci è stato regolarmente accordato, siamo quindi partiti sabato mattina con il normale svolgimento dei preparativi che consistono nell’organizzareil lavoro in base al materiale disponibile da ardere e soprattutto nello sfruttare al meglio,e per sfruttare,intendo lavorare bene e senza faticare più del dovuto, i volontari che come ogni anno spendono il loro prezioso tempo perfar si che la serata sia poi motivo di interesse e piacevole occasione di incontro tra tutti coloro che sanno dare un valore a queste antiche ma intramontabili tradizioni.
...niente contro nessuno…ma soltanto la soddisfazione per ieri sera ( 14.1.12 ) : il falò di sant’Antonio. A giudizio dei presenti especialmentedegli operatori tecnici, “ i fuochisti Alpini”, quello di quest’anno si è rivelato in assoluto il più bel falò da quandoil Gruppo riprese questa antica tradizione popolare. Accompagnatadalle note dellaBandaCittadina, sempre super, confortati dalle parole del Signor Sindaco e dalla presenza dalle autoritàconvenute, l’ansiadeglialpini, costantemente “tormentata” fino al momento dell’accensione, si è sciolta, anzi liquefatta quando dopo i primi attimi di attesa cadenzati dai segreti ….dai…dai … di ognuno di noi, finalmente una splendida fiamma, una brillante piramide dai milioni di scintille, puntò diritta verso il cielo punteggiato di stelle.
L’appuntamento è una tradizione. La prima domenica di dicembre ci ritroviamo in tanti ( tutti i posti sono occupati con lista di attesa ) in un clima di simpatia e allegria. L’assemblea del gruppo, tenutasi due giorni prima, aveva avuto la approvazione unanime di tutti i soci presenti per cui l’occasione di festeggiare con i … piedi sotto il tavolo, era propizia. Il pranzo è stato apprezzato da tutti e Sebastiana si è superata raccogliendo addirittura applausi a scena aperta ( forse è meglio dire …. a bocca aperta ) . Di portata in portata chiacchierando piacevolmente con i vicini di tavola siamo arrivati a fine pranzo pronti per la consueta tombola. Numerosi i premi assegnati a tanti vincitori in un clima di allegria. Alla fine un coro di auguri di buone feste ha chiuso questa simpatica giornata con un arrivederci al prossimo disnarello ( ricordatevi di prenotare altrimenti si rischia di non trovare posto ). Doverosi i ringraziamenti a chi ha preparato il tutto; sono sempre loro ma, dico io, lasciamoli fare visto che lavorano così bene !!
Agli alpini di San Vittore Olona... (Gennaio 2012)
E’ giunta in sede una lettera di una alunna della classe 3° A che, con due suoi compagni,ha partecipato alla cerimonia dell’alzabandiera presso le scuole elementari statali in rappresentanza delle scuole medie. Volentieri pubblichiamo questo suo scritto ringraziandola per le belle parole che ci ha voluto dedicare.
AGLI ALPINI di SAN VITTORE OLONA …
Venerdì 4 novembre, io, Giacomo e Davide siamo andati alla scuola elementare per ricordare tutti i soldati italiani morti nelle guerre. I bambini hanno fatto l’alzabandiera aiutati da un alpino. E’ stato bello ascoltare il silenzio con la tromba. Luciana e Fina, le nostre professoresse, ci hanno detto che gli alpini aiutano tanti bambini nel mondo. Grazie per tutto quello che fate.
Vorrei iniziare questa mia relazione con un minuto di silenzio in onore dei militari italiani(tra loro anche diversi alpini) che hanno perso la vita nelle missioni di pace nelle varie parti del mondo in cui sono stati inviati. Rinnoviamo alle loro famiglie le nostre condoglianze. Uniamo al loro il ricordo dei componenti le forze dell’ordine che ogni giorno ci garantiscono la sicurezza ed una vita tranquilla con i pochi mezzi a loro disposizione. Accomuniamo anche i familiari dei soci che durante l’anno sono mancati all’affetto dei loro cari. Al loro fianco ricorderei anche il nostro Parroco don Giovanni che ha speso la sua vita al servizio della comunità sanvittorese. Quello che si sta concludendo è stato un anno molto importante per la nostra nazione, abbiamo infatti festeggiato i 150 anni dell’Unità d’Italia. Mentre gli alpini continuano a dimostrare e palesare questa unione le persone che noi abbiamo eletto per amministrarci non sono mai riusciti a manifestare questa coesione, nemmeno il giorno della Festa (17 marzo).
Venerdì 2 dicembre si è svolta l’annuale assemblea del Gruppo, principale appuntamento associativo nel corso del quale vengono illustrate le iniziative intraprese nell’anno e presentate quelle future. Erano presenti 25 Soci, mentre la Sezione era rappresentata da Gigi Rodeghiero, che viene nominato Presidente dell’assemblea, ed Andrea Sacco ai quali si è aggiunto successivamente il Vicepresidente Giuseppe Donelli. Dopo il saluto alla Bandiera ed un doveroso ricordo per i militari italiani vittime nelle missioni all’estero, viene data lettura della Relazione Morale a cura del Capogruppo Morlacchi, copia della quale si può leggere in questo notiziario. Al termine il segretario legge le Relazioni finanziarie del Gruppo e dell’Associazione Alpini di San Vittore Olona titolare delle utenze della sede; l’Assemblea approva all’unanimità le relazioni presentate. Prende successivamente la parola Rodeghiero che illustra gli sviluppi del progetto nazionale “UNA CASA PER LUCA” destinato a fornire una casa tecnologicamente autonoma in grado di consentire una vita il meno complicata possibile a Luca Barisonzi l’Alpino rimastogravemente ferito in Afghanistan.
Con questa data si sono conclusi gli appuntamenti “storici” che ultimamente hanno impegnato il nostro gruppo: dico storici perché legati veramente alla storia d’Italia, alla nostra patria. Anche la visita ai cimiteri, ai nostri soci “andati avanti” ha sempre trovato un attimo di raccoglimento davanti al monumento dei caduti delle guerre di ogni tempo morti in battaglia, nei campi di prigionia o dispersi chissà dove.Le ricorrenze di questi giorni sono state ufficializzate dalla presenza delle autorità civili, militari e religiose con il coinvolgimento delle scolaresche e della popolazione (… diventa sempre più difficile parlare di cittadinanza compartecipe ai momenti patriottici, alla cerimonia dell’alzabandiera, alla deposizione delle corone alla memoria ecc, ecc … ).
Venerdì 14 ottobre abbiamo festeggiato in Sede le prime 80 primavere del nostro Socio Isidoro Toso al quale abbiamo consegnato il diploma che la Sezione ha predisposto per questa ricorrenza.
Il nostro Vecio era accompagnato da tutti i suoi famigliari, la moglie, i figli Giorgio e Paolo entrambi alpini, la nuora Elena e i nipotini che dopo il primo momento di “acclimatazione” si sono ritrovati a casa propria. Dopo la consegna del diploma da parte del Capogruppo, è seguito un rinfresco offerto dai figli del festeggiatoapprezzato dai presenti.
Seguendo le cronache degli ultimi giorni non posso fare a meno di pormi degli interrogativi. I fatti: a Roma nei giorni scorsi un vandalo o folle che dir si voglia ha danneggiato indisturbato, in pieno giorno davanti alla gente due monumenti storici. Il Vicecomandante dei Vigili romani , intervistata alla Tv si è lamentata del fatto che nessuno sia intervenuto per impedire lo scempio e lo stesso autore dell’impresa si è detto sorpreso ed amareggiato del fatto che nessuno l’abbia fermato. Ma come? Nel bel paese dove chi imbratta carrozze ferroviarie, fermate degli autobus e muri delle case (mai la propria però!!) viene giustificato come artista, chi occupa abusivamente edifici non suoi ha bisogno di spazio per esprimersi, e a chi distrugge vetrine e negozi o tira estintori a carabinieri durante manifestazioni viene intitolata un aula in Parlamento, ebbene qui ci si stupisce se un cittadino “normale” ci pensa due o tre volte prima di intervenire a fare quello che pochi decenni fa era la norma e cioè difendere il bene pubblico, magari correndo il rischio di venire denunciato dal “disadattato” di turno per avergli messo le mani addosso.
Quest’anno presso la casa di riposo a San Vittore O. e a seguire, il 2 giugno, nella sala Polivalente del paese si esibì il coro ANA di Magenta; venerdì 17 giugno u.s. ebbi l’opportunità di trascorrere una serata organizzata dal CAI di Castellanza durante la quale il coro ANA Monterosa di Busto Arsizio conquistò letteralmente tutti i convenuti, gli amanti del bel canto. Dette così sembrano delle annotazioni di cronaca, quasi insignificanti: in realtà questi appuntamenti, queste serate, si rivelano un tuffo benefico in quel patrimonio culturale capace di totale coinvolgimento e suscitano quelle emozioni e/o sentimenti soffocati dalla pressione pressoché costante fatta di totale materialità.
Il nostro Gagliardetto a Lanzo d'Intelvi (Settembre 2011)
IL NOSTRO GAGLIARDETTO A LANZO D’INTELVI
Domenica 3 luglio importante giornata per la valle Intelvi !! Al riguardo, se non ci siete mai stati, venite a vederla; è vicina a noi ( 1 ora di macchina ), tranquilla, riposante, accogliente; se però cercate divertimenti per i giovani state a casa perché non ce ne sono. Dicevo importante ed impegnativa per il gruppo di Lanzo dove sono in pochi ma pieni di entusiasmo. Domenica 3 luglio festeggiavano 150 annidella unità d’Italia, 80 anni della fondazione del gruppo e 95 anni della costituzione dell’eroico BTG Val d’Intelvi decimato in Russia nella II° guerra mondiale. Già al sabato sera un concerto del coro alpino di Fino Mornasco aveva intrattenuto residenti e villeggianti con una serie di canti alpini ben eseguiti.
...come le presenze del nostro Gagliardetto domenica 10 luglio sulle vette più o meno alte delle nostre montagne. Infatti mentre Doriano lo portava in Ortigara e Luciano lo esibiva in Val d’Intelvi, nello stesso momento l’ultima “copia” garriva sulla vetta del Monte Coca a 3.100 mt. portato lassù dal bocia Andrea. L’iniziativa proposta dal CAI lombardo di festeggiare il 150° dell’Unità d’Italia issando in contemporanea il Tricolore su 150 vette delle Alpi Orobiche compresa, appunto la vetta della cima più alta del Coca, ha spinto mio figlio a convincermi ad accodarci alle varie cordate.
Così sabato siamo saliti oltre il Rifugio Coca (in quella valle tutto ha lo stesso nome)e ci siamo accampati con la tendina davanti ad uno splendido laghetto a 2.100 mt. dove abbiamo passato la serata in compagnia di camosci e stambecchi. Nel silenzio della serata (ci eravamo pure dimenticati le carte e quindi non c’erano molti diversivi) e guardando le montagne che circondavano il nostro mini accampamento, il pensiero andava alle centinaia di Alpini che nello stesso momento a qualche centinaia di chilometri da noi, su un’altra montagna sacra per noi, stavano preparandosi a rendere omaggio ai tanti giovani mai diventati Veci che sull’Ortigara hanno scritto le pagine più gloriose della nostra storia. E con questo pensiero anche il dormire sull’erba con solo uno stuoino, sembrava un lusso paragonato a quanto passato da loro.
Nel 1950 mi trovavo in forza alla compagnia mortai da “81” Reggimentale del 6° Rgt. Alpini di stanza a Maya Bassa (BZ) con mansioni di goniometri sta per i dati di tiro. Avevo a mia disposizione un mulo per il trasporto del goniometro e attrezzature varie nonché quanto necessario per predisporre il rancio nelle marce di esercitazione. Era una buona bestia di sette anni, di tipo leggero e di nome “Gi”. Una volta imbastato non scalciava mai; aveva qualche problema perché alla prima neve diventava nervoso.Il suo conducente, certo Raviscioni valtellinese, gli voleva bene e lo trattava come suo fratello; gli lisciava il pelo con brusca e striglia e gli parlava con qualche bestemmia. Bisognava non abusare del carico che gli veniva messo perché nel caso in cui si eccedeva, il mulo si metteva a tremare e il carico dovevamo trasportarlo noi a spalla; la salute del mulo era più sacra della nostra! In marcia, quando la salita diventava più ripida ed eravamo affaticati dal peso dello zaino e delle armi, era molto comodo attaccarci alla sua coda; lui non si scomponeva ma iniziava a scaricare sostanziose e profumate scorregge: Bisognava essere proprio stanchi ed affaticati per usufruire di questa coda! Il Cappellano Don Bruzzone, che era casualmente con noi, data l’età (era reduce della campagna di Russia) era obbligato ad usufruirne; era di bassa statura e noi ghignavamo a scommettere quanto riusciva a resistere. Ci era sorto il dubbio che il suo conducente nella “musetta” con il pasto del suo “Gi” ci unisse un poco della marmellata che ci veniva propinata come genere di conforto per alta montagna, in cassette di legno da cm. 20x15x5 ogni due giorni e chiamavamo gelatina esplosiva.
In assenza del cronista ufficiale ( maPio dov’eri?... ) scrivo io due righe per il nostro giornalino. Quest’anno la ricorrenza annuale si è svolta nello spazio attorno alla nostra sede con grande partecipazione, clima molto cordiale, servizio efficiente, cucina buona. Insomma il contesto è cambiato, non è più la Cappelletta– casa Ciapparelli, ma lo spirito e rimasto ancoraquello. Fra i numerosi ospiti gradita la presenza di Don Piero, Don Gabriele e dell’ex presidente della Sezione Giorgio Urbinati. Prima del pranzo, ottimo e abbondante, l’alzabandiera comandata dal nostro socio tenente Davide Olgiati che, prima di rientrare in caserma, ha voluto essere presente a questa festa. Alla fine un coretto di veci allietava i presenti aumentando il consenso positivo di tutti. Ci siamo lasciati con un arrivederci al prossimo disnarello venerdì 1 Luglio.
Veramente pochi i partecipanti alla cerimonia del 25 aprile. In verità la coincidenza con la festività dell’Angelo(leggi: gite fuori porta) ha mortificato questa ricorrenza civile penalizzando ancora una volta la memoria di quanti, allora, hanno voluto creder fino in fondo e per molti fino alla morte a quanto anelava la loro fede di patria, di italianità, di libertà. Ci siamo ritrovati al mattino in un numero veramente sparuto formato oltre da chi di dovere ossia le autorità dell’amministrazione comunale, vigili e carabinieri più qualche cittadino anche da un discreto gruppo di alpini.
Il programma, ormai consolidato nel tempo, anche quest’anno ci ha offerto l’occasione di passare una bella giornata in amicizia e simpatia confortata dal bel tempo. La piccola e unica novità è stato un leggero ( mezzora ) anticipo dell’alzabandiera perché la S. Messa al Santuario è stata anticipata alle ore 10. Alzabandiera con la presenza di Sindaco, assessori, consiglieri comunale, vigili urbani e carabinieri e un discreto numero di alpini con familiari e tutti a cantare l’inno di Mameli ( la voce della prima mattinata è quella che è……). La celebrazione della S. Messa in una chiesa dove la presenza alpina si avvertiva chiaramente ( zaino,piccozza, corda e bandiera italiana sotto l’altare e gagliardetto all’altare della Madonna) e alla fine preghiera dell’alpino con i veci sull’attenti.
Martedì 12 aprile il nostro Socio, Tenente Davide Olgiati, è venuto a trovarci in Sede al ritorno dalla missione di 6 mesi in Afghanistan al seguito del suo Reparto della Brigata Julia che in questo periodo ha operato per il mantenimento della pace in quella terra martoriata. Lo aspettavamo da tempo e siamo stati veramente felici di averlo tra noi per sentire dalla sua voce le impressioni e le esperienze vissute in un contesto dei più difficili e pericolosi e siamo stati accontentati contagiati anche dall’entusiasmocon il quale affronta questa sua scelta di vita.
Come ampiamente risaputo, in occasione dell’anniversario dell’Unità d’Italia, in ogni borgo è stato un susseguirsi di manifestazioni, ricorrenze, iniziative atte a ricordare questa importante ricorrenza. Anche a Nerviano la serata del 4 marzo è stata dedicata alla memoria con un incontro voluto dall’Amministrazione Comunale che si è tenuto nella sala Bergognone del Comune e che ha visto la partecipazione della cittadinanza che ha dimostrato di apprezzare l’iniziativa. La manifestazione è stata curata, presentata ed illustrata ai presenti dallo storico nervianese Rossetti, che per l’occasione sfoggiava il copricapo piumato dei bersaglieri, e dal nostro Gildo Lampugnani che hanno ricostruito le vicende storiche di alcuni concittadini, noti e non, che hanno a vario titolo accompagnato la storia di Nerviano e anche d’Italia in quanto, stando alle delibere comunali, fu stanziato anche un congruo contributo per l’acquisto di armi per i Garibaldini.
…avrebbe detto quel genio di Totò. Premetto che quando questo articolo verrà stampato e letto sarà passato molto tempo dall’evento e, mi auguro, la situazione si sarà normalizzata. Sono le 20,30 di domenica 30 gennaio e siamo alle notizie finali del Telegiornale (TG5) che per buona parte dell’edizione ha trasmesso le immagini tremende che provengono dall’Egitto con la rivolta della popolazione contro il Presidente Mubarak dove la violenza la fa da padrone arrivando a far evadere detenuti e saccheggiare negozi e musei. La situazione è drammatica e non si può fare a meno di associarla a quanto è successo solo pochi giorni prima in Tunisia, altra regione dell’area del Mediterraneo da sempre considerata, come l’Egitto del resto, stabile e non particolarmente esposta a rivolte e sommosse che possono portare al rovesciamento degli attuali governi.
FALO' di S. ANTONIO .... 14° Edizione (Febbraio 2011)
Falò di S. Antonio…..14° edizione
Iniziato quasi per gioco, il falò è ora giunto alla sua quattordicesima edizione; e ogni anno esso coinvolge un numero sempre crescente di persone che partecipano incuriosite dall’evento. Sono le 8.30 circa di sabato 15 gennaio e la giornata nebbiosa ha qui inizio per gli addetti ai preparativi. Forse non tutti sanno che nel retroscena del falò, si cela una giornata di intenso lavoro che coinvolge un elevato numero di braccia lavoranti impegnate a preparare il legname e tutto ciò che è adibito al falò, per dare una forma esteticamente gradevole alla catasta sulla quale sommità viene posto il fantoccio di paglia realizzato a DOC da una persona esperta oramai specializzata nella preparazione dello stesso ottenendo un eccellente risultato finale.
Ancorauna volta devo iniziare queste quattro righe con una data a ricordare una circostanza per la nostra vita associativa qual è l’annuale assemblea generale. Tutti, e rimarco tutti, i soci dovrebbero presenziare. E’ il momento più propizio e adatto dove assieme ai responsabili sezionalie normalmente al presidente come in effetti è avvenuto quella sera, il gruppo è invitato ad una disamina dell’anno trascorso, ad una valutazione dei pro e contro valorizzati da critiche, suggerimenti. A chiusura si impongono le votazioni al fine di eleggere e/o riconfermare capogruppo e consiglieri. Quest’anno ci è capitato un momento in verità già annunciato ossia l’elezione del capogruppo.
Anche quest’anno il nostro gruppo ha aderito alla Colletta del Banco Alimentare al supermercato Simply di San Vittore Olonacon la partecipazione di circa20 soci che hanno coperto i turni dell’intera giornata di sabato 27 novembre.A tutti loro va il nostro ringraziamento per l’ottimo risultato ottenutoincrementando il quantitativo di generi alimentari raccolti.
Come sempre apriamo questa nostra Assemblea dedicando un minuto di silenzio e raccoglimento in omaggio alla Bandiera e alla memoria dei militari italiani che hanno perso la vita nel corso delle missioni internazionali, nonché ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine che quotidianamente operano e vigilano sulla nostra sicurezza. A questoproposito, sono certo di interpretare il pensiero di tutti noi, rivolgendo un augurio particolare al nostro Socio Davide Olgiati, Tenente della Julia, che in questo momento si trova ad operare in Afghanistan e che, venendoci a trovare in Sede prima della partenza, ci ha esortato a diffondere (e difendere) l’operato delle nostre Truppe in terre martoriate dalla guerra. Al ricordo di chi è “andato avanti” vorrei accostare quello di due figure che erano punti di riferimento per il nostro Gruppo e per la Sezione: il nostro Vecio Giovanni Nicoletti, memoria storica ed esempio di disponibilità, ed il mitico Segretario sezionale Giuseppe Borella vera anima organizzatrice di ogni manifestazione alpina.