Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
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Domenica 13 novembre i componenti della Squadra si sono ritrovati per la penultima uscita annuale che vedeva in programma un anello ai piedi del Resegone con un itinerario alquanto vario e divertente. Il ritrovo era fissato nel piazzale della funivia dei Piani d’Erna dove abbiamo posteggiato le auto e rivisto con piacere gli amici che avevano aderito all’uscita, capitanati dall’inossidabile Giovanni Frattini che all’alba delle sue 84 primavere ha voluto ancora essere dei nostri, e come sempre la gioia di ritrovarsi preludeva ad una bella giornata. Dopo i saluti di rito ci siamo messi subito in cammino ed attraverso un percorso, almeno per me, nuovo abbiamo raggiunto dopo un paio d’ore la cima del Monte Magnodeno a quota 1.241 mt. dove sorge un bivacco degli alpini del locale Gruppo e dove abbiamo fatto una sosta ristoratrice. A questo punto il gruppo si è diviso e il nostro Vecio è rimasto in compagnia di David dandoci appuntamento per il pomeriggio a valle, mentre il resto della squadra si è rimesso in marcia per completare il programma che prevedeva la salita alla Croce del Fo’ posta a mt. 1.365 percorrendo il sentiero denominato Cresta della Giumenta, un bel percorso attrezzato che si snoda attraverso creste e canalini dai quali si gode un impagabile panorama su tutto il lago sottostante, le montagne all’orizzonte e la mole imponente del Resegone che sempre ci sovrastava.
Domenica 2 ottobre la squadra SIA ha effettuato la prima uscita autunnale che prevedeva l’ascensione al Rifugio Bertacchi e all’annesso Bivacco Giorgio Mazzucchi situati in alta Val S. Giacomo nei pressi del Passo Spluga sul confine con la Svizzera e a monte della stazione sciistica di Madesimo. Questa volta bisogna dire che il tempo non è stato clemente con noi, siamo infatti incappati nell’unica zona pervasa dal maltempo che per tutta la giornata ci ha martellato con nuvole basse, foschia che non permetteva di vedere nulla ed una umidità che rendeva scivolose le pietre dove poggiavano i piedi. Comunque imperterriti ci siamo incamminati dopo avere posteggiato le auto nei pressi del lago artificiale della diga di Montespluga ed in compagnia di alcuni nuovi amici portati dal nuovo affiliato Luca Colli abbiamo raggiunto, non senza difficoltà di orientamento, un bivio in quota dove ci siamo divisi in due squadre: la prima capitanata dal Vecio Frattini si sarebbe diretta direttamente al Rifugio, mentre i secondi avrebbero tentato la salita al Pizzo Spadolazzo.
Corso di aggiornamento idrogeologico (Novembre 2016)
CORSO DI AGGIORNAMENTO IDROGEOLOGICO DI PROTEZIONE CIVILE
Sabato 1 ottobre nei locali della sede del Volontariato all’idroscalo di Milano si è tenuto un corso di aggiornamento idrogeologico riservato ai volontari già in possesso del primo “patentino” di abilitazione all’utilizzo delle motopompe e delle attrezzature necessarie ed indispensabili in caso della calamità che nelle nostre zone risulta più frequente: le esondazioni di fiumi e gli allagamenti. Il corso, durato tutta la giornata, è stato tenuto dagli esperti Daniele Fumagalli e Paolo Brambilla che hanno fatto un ripasso degli scenari che si presentano in caso di nubifragi, esondazioni, sistemi di svuotamento di locali e sotterranei che vengono interessati a causa di piogge intense o prolungate. Personalmente mi ha fatto piacere rivedere alcuni amici con i quali solo una decina di giorni prima avevo lavorato alla costruzione della scuola di Arquata del Tronto nell’emergenza terremoto. E’ stato posto l’accento sul fatto che ogni intervento è un fatto singolo a se stante, mai uguale al precedente e che richiede una capacità di adattamento alla situazione che può essere affrontata solo con la preparazione e l’allenamento, abituandosi ad utilizzare le attrezzature idonee, anche ad integrare le proprie con quelle di altre unità, ad interagire con i compagni di squadra e soprattutto ad eseguire gli ordini impartiti dal responsabile che ha sott’occhio la situazione generale.
Pronto…ciao Franco preparati, partiamo stanotte per le zone terremotate, dobbiamo costruire una scuola. Alla telefonata del capo Giovanni giunta sabato 10 settembre la risposta non può essere che “va bene”, la borsa in effetti è già pronta da oltre 2 settimane, da quella tremenda notte del 24 agosto quando un terribile terremoto ha distrutto vite e cose di una intera Regione, le Marche e che ha avuto il suo epicentro nella zona di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto causando 297 vittime e distruggendo intere comunità. E a tal proposito molti alpini ancora si chiedono perché non sono stati fatti intervenire i nostri volontari. Ed è appunto Arquata, con i suoi 49 morti, la nostra mèta dove siamo chiamati a “costruire” una struttura, seppur provvisoria, da adibire a scuola destinata ad accogliere un centinaio di bambini dalla scuola materna alle elementari rimasti senza struttura scolastica, in pratica si tratta di erigere due tensostrutture gemelle per un totale di circa 1.000 mq. sotto le quali verranno montate 10 tende ministeriali adibite ad aule il tutto corredato di impianto elettrico, banchi, sedie, scrivanie e la stesura di grelle in plastica quali passatoie interne ed esterne sagomate intorno alle tende per evitare di inciampare, nonché il posizionamento di un monoblocco adibito a servizi igienici con i relativi allacciamenti. E fin qui tutto bene, che sarà?
… tutto iniziò una sera quando Gildo Lampugnani, nostro socio, si presentò in sede con due libri con l’intenzione di lasciarli alla biblioteca del gruppo. La curiosità che non è sempre … femmina mi spinse a dargli un’occhiata: assieme alle parole di Gildo attirò la mia attenzione anche il loro titolo “ Tafir” e “ El Alamein” autore Paolo Caccia Dominioni. Accompagnò il presente con una dedica …” Ai cari Alpini di San Vittore … così conoscerete la Persona (sic maiuscolo) cui è intestata la vostra ( nostra ) bella sede e ( che ) mi è sempre stata molto cara! “ Logica una mia riflessione leggermente provocatoria ossia: quanti italiani conoscono i personaggi che arricchiscono la nostra storia italiana e, a partire dal sottoscritto, quanti dei nostri iscritti sanno chi è questo signore? Un storico di San Vittore Olona nella persona di Giacomo Agrati a suo tempo ci tracciò a grandi linee una sua immagine assieme all’invito di intestare la nostra sede con il suo nome in occasione della sua inaugurazione: evidente lo scopo di farci conoscere, onorare, questo personaggio e ugualmente di dare prestigio alla nostra “ casa “. Lessi i due libri durante le ferie estive. Nello specifico si tratta di suoi diari analitici e precisi del periodo bellico in Africa del Nord durante il secondo conflitto mondiale che ci permettono di scoprire un uomo da prendere con le pinze, dal carattere deciso, quasi autoritario ma attaccato ai suoi uomini che sempre difese senza alcun timore di esprimere il suo parere, senza guardare in faccia a nessuno: superiori, amici, alleati e nemici in virtù di una sua rettitudine applicata alla vita civile e militare.
Nelle domeniche del 28 agosto e dell’11 settembre, come concordato in calendario, la squadra SIA ha effettuato le previste uscite addestrative che prevedevano rispettivamente la commemorazione alla targa Figel al Monte Due Mani e la ferrata della Madonnina sulle Prealpi Orobiche. Alla fine di agosto ci siamo quindi ritrovati per il consueto omaggio in ricordo dell’amico Francesco Figel, caduto nel febbraio del 2012 proprio sulla ferrata del Due Mani, itinerario ripercorso da parte della squadra che si è poi ricongiunta in vetta nei pressi del bivacco dove erano attesi dal resto dei partecipanti che erano risaliti dal sentiero in compagni dei famigliari di Francesco che anche quest’anno hanno voluto essere con noi. All’arrivo dei “ferratisti” è stata letta la Preghiera dell’Alpino e deposto un omaggio floreale alla base della grande croce dove è posta la targa commemorativa. Dopo un frugale rancio al sacco si faceva ritorno alle auto dandosi appuntamento alla prossima uscita che si è svolta due settimane dopo con l’ascesa alla vetta del Monte Coren al termine della ferrata della Madonnina, un classico della nostra squadra ma che quest’anno ha visto percorrerla per la prima volta da alcuni membri della SIA che si sono detti entusiasti dell’esperienza pur con il rammarico dell’esiguità del numero a causa di eventi improrogabili. Ma come mi diceva un Vecio “tanto la montagna è sempre là e non si muove…” Sarà per la prossima volta.
Il programma del Campo Scuola organizzato dalla nostra Sezione per i giovani che a luglio hanno iniziato un cammino spalmato sui prossimi tre anni e che li vedrà partecipare a diverse nostre iniziative, prevedeva anche un’uscita in montagna con significato storico-culturale in sintonia con i dettami del nostro Statuto associativo. In quest’ottica domenica 18 settembre ci siamo ritrovati al 3P di Cesano Maderno dove, dopo la cerimonia dell’Alzabandiera presieduta dal nostra Presidente Sezionale Luigi Boffi, le ragazze e ragazzi che avevano partecipato alla 3 giorni di luglio in compagni dei loro capiplotone ed alcuni accompagnatori si sono recati a visitare parte di quella gigantesca opera eretta un secolo fa che è la Linea Cadorna e precisamente il tratto compreso nel Parco Spina verde di Como splendidamente recuperato e costantemente mantenuto agibile dagli Alpini del Gruppo di Monte Olimpino. All’arrivo nella piazza del comune di Cavallasca eravamo attesi dal comitato di accoglienza che ci ha accompagnato per tutta la giornata ed era capitanato dal Presidente della Sezione di Como Chicco Gaffuri e dal capogruppo di Monte Olimpino Emanuele Roncoroni. Dopo i saluti e le presentazioni ci siamo subito incamminati all’interno del Parco purtroppo accompagnati da una fastidiosa pioggerellina che comunque ci ha abbandonati dopo una mezz’oretta consentendoci di godere appieno della giornata addirittura con sprazzi di sole.
Avendo partecipato lo scorso anno al 32° raduno al rifugio Contrin, reduci della bellissima anche se un po’ faticosa esperienza, abbiamo deciso di ritornarci anche questa volta in occasione del 33° raduno. Lo scorso anno eravamo in 3 soci del gruppo, ed essendo stati rimproverati di non aver pubblicato per tempo sul nostro notiziario, il Penna Nera l’intenzione di partecipare, quest’anno dopo averlo per tempo pubblicato, ci siamo ritrovati ancora noi soliti tre!! Va bé! Tralasciamo il particolare e proseguiamo con la parte più importante della nostra positiva e bellissima esperienza.
Innanzi tutto ci siamo preventivamente muniti del nostro guidoncino da lasciare al rifugio in quanto lo scorso anno non ci siamo ricordati di portarlo al seguito. Dopo averlo messo nello zaino per primo, ci siamo ritrovati alle 6 del mattino per partire alla volta d’Alba di Canazei, dove abbiamo parcheggiato l’auto dopo circa 4ore e 30 di tranquillo viaggio spezzato da una pausa per colazione.
Il campo scuola che ho vissuto nelle prime giornate di questo caldo Luglio è stato per me un’ esperienza bellissima e gratificante che senz’altro vorrei ripetere e con tutte le mie possibilità consiglierò e proporrò a tutti i miei amici; questa esperienza di gruppo si è tenuta a Cesano Maderno (MB) ed è durata all’incirca tre giorni. Io, dopo essere stato accompagnato dai miei familiari nella serata del 1 Luglio, mi sono ritrovato in un ambiente nuovo con tanta gente ed anche un po’ spaesato ma nell’armonia degli organizzatori e coinvolto dal loro entusiasmo nel giro di qualche momento con gli altri ragazzi era già AMICIZIA, sembrava che in quel momento ci rincontravamo, eravamo amici da sempre e non so quale alchimia ci fosse ma questo era. Ci hanno divisi in plotoni proprio come i soldati, abbiamo avuto le consegne delle regole e le nostre semplici divise; il tutto era una nuova esperienza. Fino a quel giorno non conoscevo nessun ragazzo di quelli presenti ma mi sono e ci siamo subito ambientati. Le consegne con la tenda dove dormire, il cenare insieme, il chiacchierare fino a tardi la sera è stato bellissimo. Il giorno seguente ci siamo alzati verso le 8,00 e abbiamo onorato la patria realizzando una tradizionale cerimonia: l’ALZABANDIERA e mentre noi cantavamo l’Inno d’Italia un alpino si prodigava ad alzare la Bandiera Italiana. Nella tarda mattinata ci siamo preparati a fare una passeggiata attraverso il parco delle Groane dove, prima ed anche dopo la seconda guerra mondiale, si trovava una grossa “fabbrica di bombe” che poi è stata bombardata appositamente per essere demolita; noi abbiamo fatto un giro all’interno ed abbiamo osservato delle buche giganti provocate dall’esplosione delle bombe scaricate dagli aerei e dalla macchina che serviva ad unire le spolette alle bombe.
L’iniziativa proposta dai giovani della nostra Sezione che mirava a coinvolgere ragazze e ragazzi adolescenti per avvicinarli alla nostra Associazione o perlomeno a condividerne i valori, ha avuto un buon successo e si è sviluppata dalla serata di venerdì 1 luglio terminando domenica sera nella struttura del 3P a Cesano Maderno, la sede operativa della nostra PC. Sin dall’arrivo dei bocia la scommessa ha preso forma e tutti noi osservavamo con apprensione questi giovani che, non conoscendosi e non essendosi mai visti prima, avrebbero dovuto passare tanto tempo insieme in una condizione tra l’altro inusuale per tutti loro. Invece sin da subito i nostri dubbi sono stati fugati dal comportamento spontaneo di questi 24 ragazzi e ragazze che come noi tanto tempo fa quando abbiamo varcato il portone della caserma hanno subito socializzato tra di loro. Arrivati e suddivisi in 4 “Plotoni”, i nostri ospiti hanno partecipato a una piccola riunione con i responsabili che hanno illustrato quali erano gli obiettivi e come sarebbero state strutturate le giornate a venire.
Giovedì 14 luglio nella nostra sede operativa di Cesano Maderno si sono dati appuntamento alcuni volontari per la pulizia, il ripiego e il rimessaggio nei relativi container delle tende usate in occasione del Campo Scuola che ha visto la partecipazione di 24 ragazze e ragazzi ospitati al 3P. E’ stato certamente una cosa utile, oltre che necessaria, in quanto è solo con la pratica che si può ritenere di essere pronti ed operativi nel momento dell’emergenza ed il fatto di sapere come fare, e farlo nel giusto modo, a stoccare le strutture a noi affidate è motivo di sicurezza e ci ha consentito anche di controllare che tutti i materiali e le dotazioni che “accompagnano” le tende gonfiabili fossero complete. Di seguito ci siamo recati nel settore della Colonna Mobile Regionale e abbiamo continuato la manutenzione delle attrezzature nella fattispecie sono state controllate e, praticamente tutte, riparate le brandine utilizzate nelle esercitazioni e nelle emergenze in modo che quando dovranno essere nuovamente utilizzate da qualcuno non si aggiunga disagio alle difficoltà. Sabato mattina 16 luglio invece l’ordine di ritrovo era per TUTTI i volontari del nucleo di P.C. per la consueta giornata dedicata alla manutenzione dei mezzi ed attrezzature della nostra Sezione e per poter dare una ulteriore botta definitiva allo smaltimento del numeroso materiale inutile che ingombrava il 3P e bisogna dire che a sera il risultato poteva dirsi soddisfacente con diversi viaggi in discarica e tanto, tanto spazio finalmente a disposizione. In tarda mattinata abbiamo avuto la piacevolissima visita dell’amico Daniele Radaelli responsabile del servizio tecnico Operativo della città Metropolitana di Milano che ci ha parlato dei comportamenti da tenere e del corretto modo di operare in situazioni di emergenza, nel suo caso riguardante il settore idrogeologico. E bisogna dire che l’intervento è stato molto apprezzato dai presenti che già si sono “prenotati” per i successivi incontri. Dopo la pausa pranzo i lavori sono ripresi ed al termine il panorama del magazzino era alquanto soddisfacente rendendoci contenti del lavoro svolto.
La Sezione di Milano ha festeggiato domenica 12 giugno il suo 51° raduno Sezionale di Ponte Selva presso la Casa dell’Orfano voluta e fondata dal Cappellano Alpino Don Antonietti per accogliere i figli dei caduti durante il 2° conflitto mondiale. Come sempre il ritrovarsi in compagnia degli amici degli altri Gruppi in una giornata all’insegna dell’amicizia in una cornice quale quella offerta dalle montagne della Val Seriana contribuisce alla buona riuscita della manifestazione, se poi ci aggiungiamo che in questa pazza estate continuamente sottoposta a violenti ed improvvisi acquazzoni, la giornata è stata caratterizzata dall’assenza di precipitazioni, allora il risultato non può essere che positivo ed appagante. Prima dell’inizio ufficiale della manifestazione c’è stato il tempo di incontrare e scherzare con amici che non vedevo da molto ma per i quali rimane forte il sentimento di amicizia e fa piacere vedere che questo sentimento era condiviso da tutti i presenti.
Per capire il senso del titolo che ho voluto dare a questo articolo, è necessario fare un passo indietro. Come consuetudine, da alcuni anni organizzo un ritrovo per gli allora ragazzi dell'AOSTA, quei baldi giovani cioè che hanno fatto insieme a me la naia alla caserma Testafochi negli anni 1977/1978 e devo confessare di ritenermi soddisfatto di averne "recuperati" oltre una cinquantina che puntualmente, a volte alternandosi, hanno il piacere di ritrovare i vecchi compagni di naia. Lo scorso anno in occasione del ritrovo 2015, dopo avere contattato la Redazione, avevo mandato questo articolo, naturalmente in forma ridotta, al nostro mensile nazionale L'ALPINO perché mi sembrava potesse rappresentare bene lo spirito e l'amicizia che allora univa noi ragazzi in mimetica agli Ufficiali di Complemento (gli S.Ten. ) che rappresentavano l'anello di congiunzione tra il rigido e a volte arcaico mondo militare e la Truppa rappresentata da giovani che vivevano il mondo militare ma in un contesto attuale.
Campo Scuola Conferenza di presentazione (Giugno 2016)
CAMPO SCUOLA CONFERENZA DI PRESENTAZIONE
Domenica 8 maggio presso l’auditorium DISARO’ di Cesano Maderno si è tenuta la presentazione ufficiale del Campo Scuola ANA Milano – PC. E’ stata una serata veramente bella ed interessante con la sala piena di alpini, giovani iscritti e persone alle quali è stato presentato nella sua pienezza il progetto che vedrà le ragazze e i ragazzi che hanno risposto all’invito dei giovani della Sezione e che parteciperanno alla tre giorni di vita alpina presso la nostra struttura del 3P di Cesano Maderno. Dopo la presentazione di Davide Beraldo, portavoce dei giovani organizzatori, hanno preso la parola il Direttore di Veci e Bocia, Gianni Papa e il Presidente Luigi Boffi che hanno ripercorso la storia delle Truppe Alpine e parlato della scommessa che ci vedrà partecipi con i nostri nuovi amici di una esperienza che, comunque andrà, sarà un successo in quanto nuova iniziativa proiettata nel tempo.
Sabato 30 aprile alcuni soci del nostro gruppo si sono recati a Corsico per festeggiare un importante traguardo del gruppo alpini locale: il loro 50° di fondazione. Al nostro arrivo ci siamo diretti verso la zona dell’ammassamento e, dopo aver salutato gli altri alpini della sezione, siamo stati inquadrati dal Servizio d’Ordine; questa volta il gagliardetto andava scortato e Fiorenzo mi è stato accanto per tutto il tragitto durato circa due ore di cammino. La prima sosta è stata fatto all’interno di un parco pubblico intitolato per l’occasione agli “Alpini d’Italia”; dopo i brevi discorsi del sindaco e del presidente sezionale abbiamo ripreso il cammino diretti al monumento all’Alpino con relativa deposizione di una corona. Terza tappa la deposizione di una corona davanti al monumento ai Caduti.
Il 25 Aprile in tutta l’Italia si è festeggiato l’anniversario della liberazione e la nostra comunità con le varie associazioni si adoperò affinché venisse celebrata quella data. Attualmente, purtroppo, si ha la sensazione che la più parte della cosiddetta cittadinanza sia ben lontana da voler ricordare quello che la ”storia” spererebbe fosse di dominio comune. Ora si vive nel completo benessere, nella totale libertà di fare, di andare senza chiedere il permesso a nessuno … per noi è naturale che le cose vadano in questo modo, l’abbiamo trovata questa libertà, questa benedetta grazia di Dio, non abbiamo fatto un passo per conquistarcela e la possibilità di lamentarsi a 360 gradi di ciò che non funziona o che dovrebbe essere migliorato o lamentarsi per il solo gusto di farlo è palesemente contrario di quanto … allora … a quei tempi con quei regimi ed imposizioni non si poteva neppur pensare o ipotizzare ma solo sperare, chissà quando, di concretizzare. Fu così che giorno dopo giorno, passo dopo passo, la lotta ed il sacrificio di altri ci hanno dato l’opportunità di godere oggi dei risultati della loro fatica. Tanti allora pagarono con la vita … oggi ci si gira dall’altra parte … in verità non tutti … ma, da subito, molti si adoperarono affinché questo recente passato rimanesse costantemente presente.
Continuano le riunioni preliminari per definire gli aspetti significativi del progetto denominato CAMPO SCUOLA ANA MILANO – PC che vedrà ragazze e ragazzi partecipare a una tre giorni nata dall’idea ed organizzata da un gruppo giovani della Sezione per avvicinare e far conoscere l’Associazione, il volontariato, la Protezione Civile ai nostri bocia. L’iniziativa proposta a figli e nipoti dei Soci, è stata estesa al resto della cittadinanza e la si vuole portare a conoscenza di realtà quali oratori e scuole. E’ stato definito il programma definitivo che terrà conto della logistica e soprattutto della sicurezza in ogni istante dei partecipanti ai quali viene proposta un’esperienza che certamente sarà per loro nuova, ma che comunque lascerà un ricordo segnato soprattutto, ce lo auguriamo, dall’amicizia e complicità che si verrà a creare tra ragazzi che non si conoscono ma che dovranno condividere un, seppur breve, periodo insieme…naioni, questo vi ricorda qualcosa?
Esercitazione straordinaria PC Sezionale (Maggio 2016)
ESERCITAZIONE STRAORDINARIA P.C. SEZIONALE
Sabato 9 aprile, presso la sede della P.C. sezionale, si è tenuta una riunione straordinaria dei volontari del nucleo di PC sella Sezione di Milano. L’Ordine del Giorno abbastanza era molto fitto e dopo il passaggio di consegne ufficiale da parte di Giuseppe Donelli al nuovo coordinatore Giovanni Benzi si è proceduto alla suddivisione dei volontari nelle 5 squadre che formano il nucleo di intervento, sono stati presentati gli impegni che ci aspettano per il futuro, con particolare riguardo alla programmazione del campo Scuola che si terrà proprio al 3P, ai prossimi corsi di specializzazione che si terranno nei mesi futuri e dell’impegno richiesto ai volontari che dovranno assicurare una presenza costante per quanto riguarda le esercitazioni e la manutenzione dei mezzi e delle attrezzature che devono essere sempre in perfetta efficienza in caso di chiamata improvvisa. Verranno a presto contattai direttamente i volontari che da tempo, pur risultando iscritti, non hanno mai effettuato esercitazioni o interventi (anche a fronte dell’impegno richiesto l’anno scorso in occasione di EXPO) per valutarne l’effettiva affidabilità che non si può ridurre a un nome nella lista ma che deve essere un impegno costante.
Domenica 10 aprile la Squadra si è recata nel Verbano, precisamente sulla falesia di Montorfano a Mergozzo, per effettuare l’esercitazione prevista che riguardava il ripasso delle tecniche di arrampicata, progressione e discesa in sicurezza su terreno impervio. Erano presenti 8 componenti della squadra che si sono sbizzarriti per oltre 6 ore sulle pareti attrezzate in condizioni di sicurezza, afinando e mettendo in pratica quanto studiato “a terra” nelle esercitazioni precedenti. E’ stata anche l’occasione di ripassare i vari sistemi previsti per assicurare gli operatori di P.C. che sono chiamati a prestare soccorso su scarpate, crinali esposti e situazioni che richiedono una assicurazione da parte di altri volontari preposti.
Prego che da lassù il grande Enzo Jannacci mi perdoni per essermi appropriato di uno dei suoi più famosi titoli per questo umile sfogo, ma non mi è venuto in mente altro per rappresentare lo stato d’animo nel quale mi trovo quando mi confronto con una realtà che si allontana sempre più da quelli che, da sempre, sono stati punti di riferimento nella mia vita e mi sento veramente come:
Quelli che avevano rispetto per le Istituzioni e per chi le rappresentava a cominciare da chi vestiva una divisa e che magari ti incuteva un reverenziale timore, anche se non avevi fatto niente di male, mentre adesso ci si fa i selfie mentre si sbeffeggia o, peggio, si insultano e umiliano le Forze dell’Ordine. Quelli che non comprendono come mai siamo l’unico Paese che ha dedicato un’aula parlamentare a un giovane morto mentre tentava di spaccare la testa ad un Carabiniere con un estintore! Quelli che se si svegliavano in piena notte e se si trovavano un individuo incappucciato a fianco del letto non dovevano prima chiedere al tizio se aveva intenzioni più o meno cattive, se intendeva far del male o usare violenza a lui e ai suoi famigliari, se l’arma impugnata era vera o un giocattolo, se aveva la compiacenza di aspettare affinché si chiamassero i Carabinieri e, naturalmente stare attenti a non ferirlo fisicamente o nella sua dignità, pena il dover lavorare per almeno due generazioni per ripagare la famiglia del delinquente dell’eventuale “danno” subìto. Quelli che non riescono a capire come mai a seguito degli attentati di Parigi e di Bruxelles, chiaramente atti di una guerra mai dichiarata ma altrettanto chiaramente in atto tra culture, una delle quali nulla ha di umano, il principale attentatore arrestato si “rifiuta di collaborare” e non ci si capacita del perché questo garantismo funziona solo a senso unico. Quelli che faticano a comprendere come sia possibile che in un clima di emergenza totale in tutti i paesi democratici ci sia stato bisogno in Belgio di una legge apposita che permettesse di poter effettuare perquisizioni in covi malavitosi e terroristici dopo le ore 23, quasi a dire che il terrorismo è qualcosa a orario definito, che alle 17 timbra il cartellino e va in pausa sino all’indomani.
Questo articolo vuole sommariamente raccontare, a beneficio di chi non c’era, le iniziative che il nostro Gruppo ha organizzato in questo periodo.. La prima, dopo quelle scritte nell’ultimo giornalino, è stato l’incontro di domenica 21 Febbraio alla Casa Famiglia presente il Coro di Magenta. E’ tradizione ormai da diversi anni che un pomeriggio festivo del mese di Febbraio, gli amici alpini del suddetto coro arrivano presso la struttura dietro la nostra chiesa e con le loro voci ben armonizzate allietano coinvolgendoli, gli ospiti con i parenti e conoscenti. Anche quest’anno le aspettative non sono andate deluse e il risultato è stato quello di sempre: un successo !!!! Simpatico come sempre il dopo concerto presso la nostra sede con spuntino e tanta simpatia.
Il secondo importante evento è stato la festa del gruppo di domenica 16 Marzo.
… anni sessanta. Bene: è un titolo un po’ anomalo e che può dare adito a molteplici ipotesi. Sveliamo subito: si tratta di raccontare per sommi capi quanto è avvenuto la sera del 18 u.s. nella nostra sede dove di alpino c’era solo la baita, il resto, serata culturale con tema: i favolosi anni sessanta - settanta, musiche popolari e cronache e avvenimenti di allora. L’affluenza che inizialmente sembrava un po’ tirata alla fine si rivelò decisamente superiore al previsto. L’ideatore, il proponitore dell’avvenimento chi poteva essere se non lui, il nostro Luciano. Pur aderendo da subito mi chiedevo quale sarebbe stata la scaletta della riunione, come avrebbe potuto riempire quell’ora e mezza soltanto commentando le canzoni di allora di quelle che risuonavano un po’ dovunque dai bar e discoteche alle feste popolari. In verità il problema non era mio ma suo: vi garantisco che Luciano seppe gestire egregiamente il tutto. Miscelando avvenimenti e canzonette, che lui non cantava anche se era in grado di farlo, ma tramite le musiche di allora, i fatti contemporanei e le cronache di quei tempi ci ha offerto l’opportunità di trascorrere una bella serata.
Venerdì 18 marzo, su invito di Fabrizio Balliana, socio alpino nonché professore di storia presso l’Istituto Maffucci di Milano, una piccola delegazione dell’ANA ha incontrato gli studenti delle scuole medie per parlare degli alpini, della Protezione Civile e dei sistemi di prevenzione rischi. Il drappello era composto da 4 volontari PC: Renzo (De Candia), Gianmario, Buccelloni ed il sottoscritto accompagnati dal nostro Presidente sezionale Luigi Boffi. E’ stata veramente una bella esperienza ad iniziare dalla scuola stessa che accoglie oltre 500 studenti, ordinata, pulita, positivo esempio di istituzioni che funzionano e che formano giovani motivati ed attenti alle problematiche che interessano anche e soprattutto la loro incolumità. La mattinata prevedeva, vista l’impossibilità di poter incontrare tutti gli alunni visto l’elevato numero, due incontri con i rappresentanti di ogni classe che avrebbero poi riportato ai loro compagni quanto visto e recepito durante l’incontro. Dopo l’introduzione del Presidente Boffi sulla figura dell’alpino e sul ruolo che la nostra Associazione riveste nell’ambito della Protezione Civile nazionale, noi volontari abbiamo illustrato ai ragazzi quali sono le funzioni e gli scopi del volontariato e le norme di comportamento che ognuno di noi deve tenere per evitare di incorrere in errori in occasione di situazioni di pericolo.
L’esercitazione mensile di Protezione Civile ha visto la nostra squadra presso la polveriera di Solaro, ospiti dei volontari del Parco delle Groane. All’arrivo siamo stati accolti dal responsabile dei volontari che ci ha immediatamente affidati alle due guide che ci hanno accompagnato all’interno dell’area della ex polveriera rimasta attiva sino alla fine degli anni ’80 ed ora adibita a sede dei volontari che effettuano visite guidate in quella che era uno dei principali depositi di munizioni del nord Italia. Naturalmente abbiamo approfittato dell’occasione per prendere accordi riguardo il progetto del Campo Scuola in programma a luglio e riservato ai ragazzi e ragazze adolescenti che per tre giorni proveranno l’esperienza della convivenza presso la nostra struttura del 3P e abbiamo buone possibilità di poter far vivere la nostra esperienza a questi bocia. La mattinata è proseguita con la dimostrazione dell’utilizzo dei mezzi e delle attrezzature a disposizione ai volontari addetti al nucleo antincendio boschivo e alle motopompe utilizzate nelle emergenze idrogeologiche.
No, tranquilli, non hanno scoperto che la nostra licenza elementare l’abbiamo comperata anni fa, ma il titolo di questo articolo parla della bella esperienza vissuta dai nostri due soci, Franco e Pio che all’inizio del mese sono tornati nelle aule scolastiche per parlare agli studenti delle tre classi di terza media di San Vittore Olona della vita vissuta dai soldati impegnati sui vari fronti nel corso della Grande Guerra. All’invito rivoltoci direttamente dalla Direzione scolastica, la risposta è stata immediata e, per non fare brutta figura, ci siamo preparati un programma che prevedeva la spiegazione delle fotografie riportate su un apposito DVD riguardanti le trincee, le postazioni in alta quota, la mitica Città di ghiaccio in Marmolada, la strada delle 52 gallerie del Pasubio, la battaglia dell’Ortigara per finire con una carrellata di immagini sulla Linea Cadorna situata nella zona del Monte Orsa sopra Viggiù.
Bella iniziativa dei giovani della Sezione che propongono un Campo Scuola sezionale riservato ai ragazzi e ragazze di 14 – 15 anni, figli o nipoti di Alpini e Amici che si terrà presso il 3P di Cesano Maderno nei giorni 1-2-3 luglio.Il programma è molto interessante e prevede una 3 giorni di immersione totale nel mondo alpino con pernottamento in tenda sulle brandine della P.C., escursione nel Parco delle Groane, rancio nella sede del Gruppo di Ceriano Laghetto, poligono di soft air, corsi di Pronto Soccorso, attività di Protezione Civile con visita alle strutture e mezzi della Colonna Mobile alloggiati al 3P, dimostrazione sulla palestra di arrampicata ed altre iniziative che si stanno definendo.
… la sera del 16.01.2016 il nostro gruppo festeggiò questa ricorrenza invernale: il falò. Cosa significhi questa manifestazione, capire l’origine di questa chiamiamola festa è un po’ difficile e le interpretazioni sono veramente tante.Ci si può accontentare con quella più facile ossia la fine dell’inverno nell’attesa della primavera, oppure rifarsi alla sconfitta di magie, fatture e sortilegi negazione di quanto sapeva di pagano nell’anno appena trascorso sostituito dalla religione cristiana. Eccola allora l’immagine del nostro S. Antonio con a lato un porcellino. Ricordiamo come il maiale nei tempi remoti era considerato sacro visto che dal suo corpo si ricavava il grasso utilizzato in maniera considerevole e in svariate modalità nell’antica medicina. Detto ciò vediamo cosa abbia a che fare il fuoco elemento primario nell’iconografia di questa manifestazione. Mi ha sorpreso la leggenda che ricordava come Sant.Antonioassieme al porcellinoscesero nell’inferno con lo scopo di rubare il fuoco a beneficio di una umanità che ai tempi e per la maggior parte era ricca solo di miseriae nel periodo invernale il fuoco era l’unico mezzo disponibile contro i rigori del freddo. Ecco, si chiude il cerchio: il santo che spianta il
Uno degli aspetti che più interessano i volontari di Protezione Civile è quello di essere pronti ad intervenire con la massima velocità e nel minor tempo possibile in caso di emergenza, diventa quindi di primaria importanza poter contare su mezzi e attrezzature in condizioni di perfetta efficienza.In quest’ottica si è inserita l’esercitazione di sabato 23 gennaio presso la struttura del 3P di Cesano Maderno che ospita, oltre che la sede del nucleo di P.C. della nostra Sezione, anche i mezzi dei volontari del 2° Raggruppamento nonché della Colonna Mobile della Regione Lombardia della quale facciamo parte. Un buon numero di volontari (anche se sarebbe auspicabile la partecipazione a turno di TUTTI i volontari) si è quindi ritrovato per espletare questa importante “incombenza” che è parte integrante della P.C. in quanto si tratta di testare la funzionalità di quelli che alla fine saranno i nostri strumenti di lavoro e che, se tenuti periodicamente controllati e ben tenuti, possono fare la differenza tra un buon intervento e una brutta figura, oltreché una sicurezza per la nostra incolumità.
Domenica 20 dicembre la S.I.A. ha effettuato la sua ultima uscita annuale e come sempre a dicembre l’appuntamento era presso il Rifugio Piazza sul Monte S. Martino che domina Lecco ed offre una vista panoramica sulla cittadina, sul lago e le montagne della Valsassina. Ritrovati presso la chiesetta di Rancio e lasciate le auto, ci siamo incamminati sul sentiero che porta al Rifugio facendo una breve sosta presso la Cappelletta votiva posta a circa metà strada a strapiombo sull’abitato da dove si gode una bella visuale sul gruppo del Resegone, del Magnodeno, del Due Mani spaziando sino ad individuare i grattacieli milanesi all’orizzonte. Giunti alla mèta e dopo un doveroso spuntino, mentre gli amici alpini del Gruppo di Laorca, gestori del Rifugio, preparavano la nostra saletta, ci siamo recati come consuetudine nella chiesetta adiacente la struttura per rendere omaggio ai nostri soci “andati avanti” e recitato la Preghiera dell’Alpino dopo che il mitico Giovanni Frattini aveva dato lettura dei loro nomi.
Prima di iniziare chiedo a tutti di ricordare coloro che sono “andati avanti” ed in particolare i soci Mario Madotto e Carlo Sangalli e la carissima Nazzarena a loro associamo i componenti delle Forze dell’ordine e i militari che hanno perso la vita. Cari Soci, l’inesorabile scorrere del tempo ci porta anche quest’anno all’appuntamento principale della vita del nostro Gruppo e cioè questa assemblea. Sono già cinque anni che ho l’onore di guidarvi e ritengo doveroso un piccolo bilancio: sono stati anni spesi bene, sono orgoglioso di tutto quello che abbiamo realizzato, ma possiamo migliorarci. Insieme abbiamo superato difficoltà e momenti difficili e salutato tanti amici che ora sono nel “Paradiso di Cantore”. Vi chiederete: perché questa riflessione. Ogni tanto bisogna arrestarsi e capire se abbiamo operato in modo giusto e corretto. Se per molti di noi la risposta è affermativa per alcuni altri può anche non esserlo. Non si può delegare sempre le stesse persone ad agire. Se facciamo parte di un insieme tutti dobbiamo lavorare verso medesimi obbiettivi ed esprimere le nostre idee altrimenti prima o poi la macchina si inceppa. Questo vuole essere ancora una volta un richiamo per coloro che non partecipano e che non vengono mai in sede. E’ inutile vantarsi di far parte dell’ Associazione Alpini e non dimostrarlo con i fatti.