Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
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Come ogni anno quando la prima settimana di maggio giunge alle porte, il nostro gruppo, si prepara a partire per l’adunata nazionale che quest’anno vede come città ospitante Pordenone. Dopo esserci organizzati durante l’anno gli ultimi preparativi ci vedono impegnati per procurare ciò che serve durante il nostro soggiorno di circa 3 notti e 4 giorni nell’area che c’è stata assegnata da chi sul posto organizza tutto quanto, in questo caso il gruppo alpini di Cordenons, paese confinante con Pordenone, che si è attivato per farci avere lo spazio ed i servizi necessari. Certo ogni anno è sempre una sorpresa perchè fino al momento dell’arrivo, non si sa cosa ci aspetta. Decidiamo di partire il giovedì a mezzanotte, viaggiando con tranquillità, e devo dire che questa volta tutto è andato liscio senza intoppi. Giungiamo quindi, dopo alcune soste lungo il tragitto, a Cordenons e troviamo l’area a noi assegnata che già ci aspettava. Devo dire che questa volta siamo stati veramente fortunati perché abbiamo trovato un bel prato con erba bassa e oltre ai servizi anche due piante ed un tavolo da pic-nic dove si è potuto pranzare e cenare al riparo dal sole e dal caldo.
La festa è finita... gli alpini se ne vanno... (Giugno 2014)
…LA FESTA E’ FINITA… gli ALPINIse ne vanno …
… purtroppo si riparte, com’è giusto che sia, ma non lodico con rammarico o delusione ma come serenità impone: tutto passaè vero, l’importante che il trascorso nonci lasci dispiacere, delusione ma piuttosto la convinzionedi aver vissuto un momento positivo come per il sottoscritto è stato. L’adunata di Pordenone2014 oraè materia di ricordi e che ricordi … piacevoli a 360°. Abbiamo sempre sostenuto che tutte le Adunate sono uguali, la scaletta è sempre la stessa: vero, tutto vero,rimane comunque il fatto che anche questa volta c’è stato quel qualcosa che distingue un’adunata dall’altra. E’ chiaro chela firma dell’articolo è mia e quindi non posso parlaredi quanti erano con me: spero, anzi sono convinto e forse per altri motivi che il riandare a quei giorni susciti loro la soddisfazione di esserci stati.
Di solito l’articolo lo si scrive al ritorno, dopo d’aver vissuto una particolare avventura, partecipato ad una straordinaria manifestazione politica o a quant’altro:per quanto ci riguarda al rientro da un’Adunata Nazionale di Alpini … scritto in maiuscolo data l’importanza dell’avvenimento. Ecco, appunto: di questo vorrei buttare giù come si dice quattro righe ma non per riandare alla festività dei giorni trascorsi ma per buttare un’occhiata retroattivaossia ai preparativi. Per i profani sembra banale tutto ciò ma perquelli che aspettano questa data la cosa non è cosi tanto semplice. In ognuno di noi si sommano due aspetti: quello personale, più intimo e se anche quasi uguale a quello dei più, in verità differente, ad personam come direbbero i nostripadri latini:a questo primo aspettosi aggiunge la concretezza, la fattibilità, il darsi da fare perché ci si possa trovareall’altezza del momento. Se l’anteprima, ossia la preparazione, riguarda un solo iscritto è presto fatto ma se all’avvenimento partecipa un gruppo, per quanto piccolo allora la musica cambia .
Eccomi qua a relazionare sui tre eventi che, tra la metà di marzo e la metà di aprile, hanno coinvolto il gruppo. Il nostro raccontare vuole testimoniare, soprattutto a quelli che non sono intervenuti, la nostra presenza alle iniziative che, di seguito, vi citiamo. Lo facciamo sperando che tutti ma soprattutto quelli che non erano presenti ( quelli di sopra ) possano, almeno come presa visione, prenderne atto e in futuro essere loro l’immagine fisica del nostro gruppo. Cominciamo dalla festa del gruppo di domenica 16 marzo; il programma, come da copione, prevede la S. Messa celebrata da Don Piero che, come sempre, ci rivolge belle parole che dimostrano l’apprezzamento e la stima che ha nei nostri confronti. Alla fine la preghiera dell’alpino e la percezione della buona reputazione che tutta la popolazione ha del nostro gruppo. Poi, alla fine tutti in sede per l’aperitivo e il menù ottimo ( bravissima la sig.ra Denti per i pizzoccheri ) e abbondante come sempre, con la sala affollatissima ( tutto pieno ) in un clima cordiale e simpatico. Il capogruppo ha ricordato la premiazione presso la Sezione di Milano con la consegna della medaglia per i 50 anni di iscrizione all’ANAdei due soci Manganini Giovanni e Toso Isidoro; rinnoviamo ancora i complimenti di tutti noi ai due veci. Un abbraccio grosso, grosso a Giovanni.
Martedì 26 marzo al TG della sera mi sono rovinato la digestione.La notizia: è stata aperta un’inchiesta, l’ennesima, ma tranquilli non si tratta di perseguire politici che hanno gonfiato le note spese (a nostre spese) con giustificativi che farebbero ridere se non ci fosse da piangere, oppure parlamentari strapagati che favoriscono (sempre a nostre spese) questa o quella azienda incompetente in cambio di voti o quattrini no, questa volta si tratta di un episodio incredibile: dei soldati italiani hanno fatto il loro dovere: I MILITARI ! Il fatto: il giorno 9 novembre 2013 i marinai della nave “ALISEO” impegnati nell’operazione MARE NOSTRUM” hanno osato sparare a scopo intimidatorio e senza colpire nessuno (non perché incapaci ma perché così volevano) ad un natante col quale stavano fuggendo 16 scafisti egiziani successivamente arrestati e rinviati a giudizio con l’accusa di avere portato in Italia 176 migranti.
Venerdì 4 aprile una notizia del TG mi riporta alla mente l’articoletto del buon Pio apparso sull’ultimo numero del nostro Notiziario dove commentava la decisione del Governo di reperire nuove risorse tagliando costi inutili, non bastonando gli assenteisti o i ladroni istituzionalizzati, ma decurtando le pensioni di guerra a discapito di chi nel fiore dei vent’anni ha perso la parte migliore della sua vita obbedendo a ordini o a un ideale che ci ha comunque permesso di usufruire della libertà di cui oggi godiamo. Ebbene a fronte di questa bella notizia, un’altra annuncia che finalmente ci mettiamo al passo con le Nazioni più evolute e presto anche da noi sarà instaurato un sistema di welfare (che sarebbe consentire a tutti i CITTADINI di usufruire dei servizi essenziali)a tutela di cani e gatti !!
Alfa – beta – charlie – delta – eco – foxtrot……sono termini dell’alfabeto ICAO utilizzato nelle comunicazioni di volo che nel linguaggio dei radioamatori abbina ad ogni lettera dell’alfabeto un nome che inizia con tale lettera per evitare errori di interpretazione.Ebbene non posso che plaudire alla decisione presa da qualche tempo dai piloti civili e dai radiofonistiche hanno pensato di boicottare il tradizionale alfabeto sostituendo l’identificativo Italy al posto di quello usato sinora e cioè India e questo in segno di protesta contro l’arresto e la detenzione arbitraria dei nostri Fucilieri di Marina Girone e Latorre da oltre due anni tenuti in ostaggio da una nazione incivile e refrattaria ad ogni logica di giustizia internazionale. Finalmente dei “privati” hanno iniziato a fare quello che avrebbe dovuto fare uno Stato che per ragioni puramente economiche ha chinato troppo il capo davanti all’arroganza dei carcerieri, e cioè emarginare chi non intende sentire ragioni oltre le proprie legate al mero interesse di politica interna. Mi auguro che questo esempio venga seguito da altri in tanti altri modi che possano isolare un paese indegno di sedere in un civile contesto internazionale.
Domenica 9 marzo sei componenti della Squadra si sono ritrovati a Clusone in Val Seriana per la programmata uscita addestrativa con ascensioneal Pizzo Formico (mt. 1.636) gratificati da una bellissima giornata con cielo terso e nemmeno una nuvola a rovinare l’escursione. Lasciate le auto al termine della strada sterrata ci siamo subito incamminati nel bosco incontrando immediatamente gli effetti delle abbondanti nevicate dei giorni precedenti, si notavano infatti diversi strati sovrapposti che in totale superavano anche il metro e mezzo.
… eppure ci risiamo. Io non so come saranno le cose quando queste quattro righe troveranno spazio sul nostro Penna Nera. Vengo al punto: l’altra sera, come in ogni famiglia, ci si apprestava alla cena quando mi è sembrato di sentire alla televisione il giornalista che ci informava sulle varie ipotesi utili al superamento dell’attuale situazione finanziaria. E’ vero … sarà vero …ma ho capito bene…?Ma no, ho pensato, avrò capito male, vediamo domani.
… una data, una domenica come tante altre: chi rimane in famiglia, chi va allo stadio, chi presso amici, ecc… ecc… Gli alpini del gruppo si sono ritrovati presso la casa famiglia “ Don Giuliani ” per l’annuale incontro con gli ospiti con … qualche anno più di noi. Detto ciò sembra tutto, invece no perché al di là della nostra presenza avevamo con noi l’asso nella manica: gli amici del coro di Magenta, un coro alpino con la C maiuscola.
Sabato 18 Gennaio avrebbe dovuto aver luogo l’atteso Falò di S. Antonio ma le cattive condizioni meteo ci hanno indotto a rinviarlo alla settimana successiva. Così alle ore 8 del mattino del 25 Gennaio ci siamo trovati in sede per caricare sul camion, messoci a disposizione da Bruno, tutti i bancali accumulati durante l’anno. Abbiamo fatto 4 o 5 viaggi per trasportare il tutto fino alla cascina Lattuada che era il luogo dove avrebbe dovuto tenersi il Falò. L’appuntamento per la manifestazione, come da locandina, era fissato per le ore 21,00 ed avrebbe allietato la serata la partecipazione del Complesso Bandistico Sanvittorese.
Il programma della Squadra SIA prevedeva per domenica 2 febbraio un’uscita addestrativa in ambiente montano in alta Valsassina ma le avverse condizioni meteo aggiunte all’elevato pericolo di valanghe e slavine causato dall’abbondanza di neve caduta in poco tempo, ci hanno convinti a modificare quanto programmato decidendo di ripiegare al 3P di Cesano Maderno sede logistica della nostra P.C. Sezionale. All’arrivo per scaldarci vista la mancanza di riscaldamento, ci siamo dedicati allo smontaggio dei tendoni utilizzati lo scorso mese ed ancora piazzati, e di seguito ci siamo recati presso la palestra di arrampicata artificiale che abbiamo recentemente ultimato e che viene utilizzata per esercitarsi al coperto.
Domenica8 dicembre il tradizionale pranzo natalizio con la solita grande partecipazione ( 56 commensali ). Che dire?? Come sempre ottimo, esageratamente abbondante, in un clima di serenità e allegria e servito con puntualità per poi chiudere il tutto con la tradizionale tombola con numerosi premi. I piatti erano inusuali e tutti sono stati piacevolmente sorpresidalla professionalità e la ricercatezza della preparazione. Ma chi sono gli artefici di cotanta meraviglia? I magnifici sette più il “ CAPO “che fa otto !!!!!!! Sempre loro…..E’ vero sono ancora quelli di sempre; ma come mai gli altri latitano?
l’annomi sembra giusto riandare un po’ a quanto successo in questo ultimo mese di dicembre: forse poche cose ma per un piccolo gruppo come il nostro credo siano tante. Esaminando i vari momenti di quest’ultimo mese che ci hanno visti impegnati salta all’occhio comeogni settimana abbiamo avuto un … qualcosa … da fare.Iniziamo da subito con il 1/12 quandoi componenti del San Vittore Olona inscrittinella S.I.A.si sono trovati in quel di Lecco;a seguire il grupposi ritrovò per l’Assemblea Generale con la rielezione delle carichein scadenza ( 6.12.) e rinnovo dei bollini ( ricordiamoci… ).
Domenica 12 gennaio la S.I.A. ha effettuato la prima uscita dell’anno nuovo recandosi all’Alpe Devero in alta Val Formazza, ambiente di rara bellezza con un paesaggio da favola reso ancora più suggestivo dalla splendida giornata di sole. Il ritrovo per il sottoscritto era all’uscita dell’autostrada a Legnano e puntuale il pulmino della P.C. è arrivato carico degli amici che sono stati compagni della bella escursione ed in breve tra una battuta e l’altra ci siamo ritrovati a salire le rampe che portavano ai 1630 mt. del posteggio dell’alpe dove già erano presenti in buon numero diversi sciatori ed escursionisti attirati dalla bella giornata.
Inizio la relazione chiedendo un minuto di silenzio in onore dei militari italiani caduti in missione di pace nelle varie zone del mondo in cui sono impiegati ed anche per i componenti delle forze dell’ordine deceduti in servizio. Accomuniamo loro il ricordo dei familiari dei soci che sono mancati all’affetto dei loro cari nel corso dell’anno. Rinnovo gli auguri al nostro Parroco Don Piero per una pronta guarigione dopo i problemi di salute che ha avuto. Rivolgo un saluto affettuoso al maresciallo Massimiliano Latorre ed al sergente Salvatore Girone: i nostri Marò ancora prigionieri in India che lo Stato italiano sembra aver abbandonato e dimenticato. Cerchiamo di tenere viva l’attenzione dell’opinione pubblica, ma soprattutto chiediamo ai nostri governanti di riportarceli a casa subito!
Verbale Assemblea Generale del Gruppo (Gennaio 2014)
VERBALE ASSEMBLEA GENERALE DEL GRUPPO
Si è svolta venerdì 6 dicembre l’assemblea del nostro Gruppo, presenti di persona 24 Soci chiamati al rinnovo delle cariche associative del capogruppo e di due consiglieri. Per la Sezione erano presenti Giuseppe Donelli e il Consigliere Giuseppe Brazzoli che viene eletto quale Presidente dell’Assemblea. Dopo il saluto alla Bandiera e la verifica dei poteri si da lettura da parte del capogruppo della relazione morale preceduta da un momento di raccoglimento in memoria dei militari e rappresentanti delle Forze dell’Ordine caduti in servizio. Si da di seguito lettura della relazione finanziaria e viene definita la quota associativa rispettando l’importo dello scorso anno non essendoci stati aumenti da parte della Sede nazionale.
… e fu così che un gruppetto di amici della squadra la mattina del 1/12/2013 si diede appuntamento in quel di Laorca nei pressi di Lecco. Magnifici i colori dell’alba, dei primi raggi del sole che sfioravano le cime del Resegone piene di neve; era freddo però si era certi che la giornata sarebbe stata splendida, una di quelle che si ricorderanno anche dopo tanti anni. Eravamo in pochi però felici di ritrovarsi ancora una volta come avviene ormai da tanti anni: purtroppo gli impegni di ognuno talvolta ci costringono a disertare questi appuntamenti e se non sono gli impegni ci si mettono anche gli acciacchi che senza chiedere permesso ti ricordano che gli anni passano, si assommano, che qualche … bullone degli ingranaggi comincia a ballare offrendoci materia di interscambi sanitari sui metodi più o meno scientifici atti all’uopo ma tant’è alla fine ci si ritrova felici di rincontrarsi sulle nostre montagne nonostante tutto, quasi una piccola e forse inconscia sfida …
Tanti e tanti anni fa (mamma mia come passa il tempo) il buon Vitaliano Peduzzi, allora Direttore di Veci e Bocia, ebbe la bontà di pubblicare un mio articolo che ritengo ancora attuale e che parlava della visibilità che, a mio parere, ci era dovuta malgrado il motto della nostra Associazione fosse: “Fare senza apparire”.Lo spunto me lo ha dato episodio accaduto durante la raccolta del Banco Alimentare lo scorso 30 novembre quando un signore, nell’attesa delle compere effettuate dalla moglie, si è soffermato con noi e ci ha raccontato di come lui, paracadutista per forza ai tempi della naia, malgrado le tradizioni famigliari alpine, una sera a casa di amici ha intavolato una “animata” discussione che rischiava di sfociare in lite con un rappresentante di un’altra meritevole Arma con la differenza di avere tante piume invece di una sola penna… al quale aveva fatto notare come, in occasione di calamità, emergenze e mobilitazioni varie, gli alpini fossero sempre in prima fila e soprattutto tra i primi ad “armarsi e partire” e gli ultimi a rientrare, tutto per il bene degli altri, nonché essere sempre in prima linea quando c’è da promuovere qualche iniziativa o a rimboccarsi le maniche: insomma a fare senza troppo parlare.
Venerdì sera, TG serale notizia di apertura: giornata convulsa e di tribolazione per il Governo e verso la fine l’annuncio dell’ennesimo suicidio di un piccolo imprenditore che non ce la faceva più a restare al passo coi pagamenti e non sapeva più come fare con i suoi due dipendenti !!!Ma si rendono conto lorsignori convulsi e tribolati della situazione in cui siamo finiti, con gente che ogni giorno perde il lavoro e si ritrova dopo una vita lavorativa, se non di sacrifici almeno finora dignitosa, ad entrare nel mondo degli assistiti (quando lo si è), con i giovani il cui primo pensiero dopo il diploma o la laurea è quello di trovare una destinazione all’estero dove poter lavorare, e uno Stato che si è ridotto a non pagare i suoi dipendenti arrivando addirittura a dilazionare in due anni il pagamento della liquidazione a chi è giunto al termine della sua vita lavorativa, dico si rendono conto che alla gente non gliene può fregare di meno delle beghe di palazzo aventi l’unico scopo di mantenere cadreghino e relativi privilegi?
Mi piace chiamarlo così. Questo mese,messo quasi alla fine dell’anno, l’ho sempre associato ai ricordi,ai riassunti, al riepilogo delle “ cose “ fatte. Come tutti gli anni abbiamo per primoricordatoi“ veci “ del gruppo che sono andati avanti recandoci a trovarli nei rispettivi cimiteri e recitando una preghiera in loro suffragio. La domenica successiva, 3 novembre, abbiamo partecipato con un bel gruppo alla S. Messa insieme alle autorità per ricordare la fine della 1° grande guerra. Alla fine della celebrazione è stato molto apprezzato da tutti i presenti l’intervento, via radio, del Parroco da casa sua dove sta trascorrendo la convalescenza. Grazie Don Piero, la aspettiamo in sede per la benedizione natalizia!
Lunedì 1 novembre, come consuetudine, abbiamo ricordato i nostri Soci “andati avanti” visitando i Cimiteri della zona (ben 8) dove riposano i veci. Ritrovo di buon mattino ed in buon numero abbiamo iniziato il pellegrinaggio che ci ha visti raggiungere come prima tappa Nerviano dove abbiamo reso omaggio alla memoria del Colonnello Paolo Caccia Dominioni alla memoria del quale il nostro Gruppo è dedicato e successivamente ci siamo recati negli altri paesi dove abbiamo assolto il meritorio compito nel ricordo dei nostri amici la cui memoria ci sprona ad impegnarci nella vita e nell’Associazione.
Il Vecio Palmino Locatelli 92 anni portati in maniera splendida e lucida, tanto da essersi reso partecipe di numerosi incontri con gli studenti ai quali raccontava le sue vicissitudini di guerra durante la tragica campagna di Russia, ci ha lasciato a metà novembre raggiungendo nel Paradiso di Cantore i suoi commilitoni mai tornati a baita. Lo ricordiamo con affetto e riconoscenza per quanto è riuscito a trasmettere ai più giovani anche nella nostra comunità in occasione di una ricorrenza istituzionale qualche anno fa ed in quell’occasione aveva avuto modo di affascinare i bocia con i suoi racconti. Addio Palmino e grazie per quanto hai saputo dare a tutti noi prima come alpino in armi e poi come memoria storica.
Due fatti mi tornano in mente a distanza di mesi: Telegiornali di venerdì 27 e domenica 29 settembre. Nel primo gli operai delle Acciaierie Riva manifestano al grido di “Accendiamo l’altoforno”, scandito a ripetizione e mi viene da pensare alla vergogna che dovrebbero provare certi politici sorpresigiornalmente a rubare o a chiedere rimborsi per 0,50 cent. per le caramelle comperate, di fronte a gente che chiede solo di poter lavorare e, si badi bene non un lavoro da portaborse, ma di lavorare in un altoforno cosa che personalmente non mi attira neppure lontanamente. La seconda notizia riguardava la polemica assunta a questione di Stato sul fatto di votare in maniera palese o segreta nonché a conteggiare i voti necessari per spuntarla a Camera e Senato, mentre buona parte degli italiani fa i conti per arrivare a fine mese, magari rinunciando a qualche pranzo per quadrare il bilancio famigliare. Premesso che personalmente, a parte la questione specifica, sarei per l’obbligo di votare a viso aperto in modo di sapere cosa pensa chi mi dovrebbe rappresentare e che, come in ogni lavoro che si rispetta, dovrebbe alla fine rendere conto ai principali (cioè a NOI) del suo operato. Penso che chiunque, in special modo chi percepisce uno stipendio pubblico abbia l’obbligo di metterci la faccia e di rispondere della fiducia accordatagli da chi si aspetta da lui correttezza e coerenza, un po’ come succede da noi quando nelle Assemblee ci si deve guardare in faccia ed affrontare le conseguenze delle proprie azioni, anche se quello che facciamo non è paragonabile alla cosa pubblica...ma forse viene fatto con maggior spirito di servizio.
…Io credo, mi illudo che ormai siano di pubblico dominio la conoscenza, il significato di tutte quelle sigle che ci stanno soffocando gli emisferi cerebrali. Chi ignora il significato di quel bailamme di sigle: IMU, TARSU, ( … sorb, gasp, ulp…), IGE,ILOR,IRPEF,MOD.730 … ecc … ecc … fino alle ultime nate TARES e la fantastica TASI? Ora nel vernacolo veneto come tutti sanno, “ tasi” significaTACI. Annifa, per la verità, diversi anni , sui muri delle case era scritto : TASI CH’EL NEMICO TE SCOLTA … con tutto quel che seguiva : allora erano tempi brutti !!! TASI la troviamo pure nel motto del Gruppo Artiglieria da montagna “Asiago” di stanza a Dobbiaco dipendente dalla brigata alpina Tridentina fino al suo scioglimento nel giugno del 1991 . In realtà il motto completo, noto a tutto il mondo alpino era, TASI E TIRA. Ne sanno qualcosa quei militari che con armamento personale, zaino in spalla, affardellato come direbbe qualcuno di nostra conoscenza … e le batterie da montagna someggiate sui muli ( … le vecchie Jeep col pelo ) scarpinavano su e giù per i nostri monti. Per completezza d’informazione bisogna tener presente che, sempre nel dialetto veneto,la parolaTIRAoltre che a tirare , trainare, ecc … può significare imprecare, tirare moccoli … quindi secondo voi cosa TIRAVANO in quei momenti i nostri baldi alpini? Dio solo sa gli accidenti o cosa poteva uscire da quelle bocche quando si teneva l’anima con i denti e non“ tacendo ma tirando” arrivavano in branda alla sera con le ossa rotte fedeli più o meno patriotticamente al loro motto : per i mulinon sono in grado di immaginare… A questo punto mi diventa facile un ironico parallelo con la nuova tassa: TASI, più cheevidente e che si può accompagnare aTIRA ( che cosa … lasciamo alla fantasia di ognuno ) ma specialmente alla logica e successiva … impostachiamata PAGA. C’è qualcuno che mi puòcontestare e non la pensa come me ….
Domenica 1 settembre, come consuetudine, la S.I.A. ha reso omaggio alla memoria degli amici scomparsi in Grigna e precisamente Francesco Figel caduto sul Monte Due Mani e Giorgio Mazzuccchi figlio del fondatore della Squadra Franco che in suo ricordo ha voluto istituire il nostro sodalizio per aiutare quanti si sarebbero potuti trovare nelle condizioni di suo figlio. Al punto di ritrovo di Ballabio decidiamo di dividerci in due squadre per poter visitare entrambe le targhe poste a ricordo e così, mentre alcuni salgono verso il Pian dei Resinelli per raggiungere il Rifugio Rosalba e poi la targa Mazzucchi, il sottoscritto ed altri due Soci in compagnia dei famigliari di Francesco Figel ci dirigiamo verso Morterone dove prima dello scollinamento posteggiamo le auto.
… è tornato! Il nostro tenente è tornato e ci risiamo alle solite … e l’articolo quando lo fai … stavolta tocca a te io l’ ho già fatto, io … io … e avanti di questo passo. Ci si mette anche la nostra redazione: hai pronto l’articolo … stiamo per andare in stampa… guarda che aspetto fino a .. ieri ; insomma una domestica persecuzione. Io ci penso,mi arrovello ma niente, non c’ è trippa per gatti. Ma caro tenente cosa devo scriverti, anch’io non possiedo la bacchetta magica per un’ articolo su due piedi:devo scriverti del nostro socio che partecipò alla manifestazione in Adamello e sulla quale ci ha doviziosamente relazionato, del nostro gagliardetto che ha presenziato in molteplici occasioni della nostra sezione da Milano, a Rho, a Vigevano, dal Passo Gaviaa Rancio Valcuvia e anche tu ne sai qualcosa in quel della Val d’Intelvi … non dimentichiamo Ponte Selvae purtroppo la partecipazione ai momenti dolorosi della nostra Sezione, ai funerali dei nostri Soci a Bresso.
Ci stiamo lentamente ma inesorabilmente avvicinando al traguardo dei due anni di “sequestro e prigionia” dei nostri due Fucilieri di Marina, Salvatore Girone e Massimiliano La Torre, ostaggi di un paese che non riesce a conciliare la giustizia al suo interno, figuriamoci se rispetta quella internazionale. I nostri due marò sono infatti continuamente rimpallati tra la “giustizia” del governo centrale che si scontra con “quella” (come se ce ne potessero essere di diversi tipi) del Keraral che non riconosce le decisioni altrui e, mentre i nostri governanti impegnano le loro giornate a discutere argomenti che all’uomo comune costretto a fare i conti per arrivare a fine mese sembrano astrusi, i mesi passano e sui nostri ragazzi OSTAGGI sembra stia calando un velo di indifferenza.
Anche quest’anno, come consuetudine, il Pellegrinaggio in Adamello ha visto confluire, dal 25 al 28 luglio, centinaia di alpini che, dai versanti trentino e camuno, hanno inteso onorare la memoria di quanti un secolo fa hanno combattuto la Guerra Bianca in un ambiente le cui altezze ed avversità non sono state più eguagliate. Questo è stato il 50° anniversario della manifestazione e il Pellegrinaggio era dedicato alla memoria di Gianni De Giuli, per oltre un trentennio alla guida della Sezione Vallecamonica ed artefice anni fa del rilancio a livello nazionale del Pellegrinaggio stesso.
Come tutti gli anni il gruppo alpini di Valfurva organizza il pellegrinaggio al sacrario S. Matteo, monumento che si trova al passo Gavia proprio di fronte al ghiacciaio del monte stesso dove sono morti gli alpini durante le guerre che ci hanno coinvolto. Quest’anno in occasione del fatto che eravamo a trascorrere le ferie a S.Caterina Valfurva, un gruppetto di noi di san Vittore Olona, composto da 4 elementi ha potuto presenziare la cerimonia con il gagliardetto. Il ritrovo era fissato al passo Gavia dove aveva inizio lo svolgimento della cerimonia, partendo quindi dal nostro campeggio ci siamo recati lì, dove gli amici alpini della sezione di Milano anch’essi presenti con il Vessillo ci aspettavano.