Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
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Nella serata di venerdì 5 dicembre si è tenuta, presso la Sede sociale, l’Assemblea Generale che ha visto riuniti 25 Soci per quello che è l’appuntamento principale del nostro Gruppo. Dopo il doveroso saluto alla Bandiera, sono state assegnate le cariche ed essendo presente quale rappresentante della Sezione il Consigliere Gigi Rodeghiero, a lui veniva assegnata la carica di Presidente dell’assemblea, mentre Maggioni, Gentilucci e Sala venivano designati quali segretario e scrutatori. Viene data la parola al capogruppo Morlacchi che prima della lettura della Relazione Morale invita tutti ad un momento di raccoglimento in memoria del Socio Giovanni Manganini che quest’anno è “andato avanti”, ai famigliari di alcuni Soci e a tutti gli alpini e i militari in armi caduti in servizio in questo 2014. Al termine della Relazione Morale, riportata in altra parte del Notiziario, il tesoriere Tacchia da lettura di quella finanziaria come sempre più che dettagliata e precisa. Successivamente l’assemblea è chiamata a stabilire la quota associativa del prossimo anno e viene riconfermata quella adottata nell’anno in corso.
Riunione annuale del nucleo di P.C. sezionale (Gennaio 2015)
RIUNIONE ANNUALE DEL NUCLEO DI PROTEZIONE CIVILE SEZIONALE
Sabato 6 dicembre, presso la sede logistica della Protezione Civile sezionale (comunemente detta 3P), si è tenuta l’annuale assemblea dei volontari per fare il punto degli interventi effettuati nel corso dell’anno e dei programmi futuri. Era presente, in quanto responsabile in primis, il Presidente sezionale Boffi che affiancava il coordinatore Giuseppe Donelli che ha aperto la riunione annunciando una non-relazione morale in quanto si è trattato soprattutto di una relazione su quanto compiuto durante gli ultimi 12 mesi con particolare riferimento agli interventi relativi alle alluvioni dello scorso novembre. E’ stata evidenziata l’importanza, che deve essere comunque migliorata, delle comunicazioni tra il coordinatore e i volontari accentuata purtroppo da una carenza, a volte determinante ai fini dell’intervento, da parte degli operatori telefonici e da quanti non ritengono di dover rispondere anche in maniera negativa alla chiamata. E’ stato presentato il programma del 2015 relativo alle esercitazioni e ai corsi di perfezionamento e specializzazione ritenuti oggi indispensabili per poter far parte di una struttura che punta a ridurre al minimo le possibilità di rischio per i volontari e per le persone da soccorrere.
Nel corso della riunione della P.C. è emerso un fatto che si riallacciava al mio intervento fatto la sera prima in occasione dell’assemblea Annuale del nostro Gruppo a San Vittore O. quando invitavo i numerosi bocia (rispetto a me) presenti ad unirsi alle uscite che la S.I.A. effettua mensilmente. Ebbene quella che fino allora avevamo erroneamente interpretata era la partecipazione alle uscite SIA di persone non iscritte alla squadra stessa e alla P.C. sezionale, infatti è stato chiarito che in virtù del regolamento possono partecipare con relativa copertura assicurativa tutti i soci (alpini ed aggregati) in regola con l’iscrizione alla sezione di Milano. A questo punto l’invito a partecipare alle nostre uscite e a tornare a fare quello che fanno gli alpini, cioè andare in montagna, è esteso a tutti quanti e il mio augurio è di avere nuova compagnia nelle uscite in quota sia tra i soci del mio Gruppo che di quelli dei Gruppi vicini con i quali auspico una collaborazione. Zaino in spalla quindi e chiunque senta il desiderio di inforcare nuovamente gli scarponi, non esiti a mettersi in contatto con il sottoscritto.
Ormai siamo ai primi di novembre e ancora trovo qualcuno che mi chiede se a Monza ci siamo stati, se abbiamo partecipato all’invasione di Penne Nere che hanno occupato le vie principali della città. Certo che ci siamo stati anzi il nostro capogruppo era già presente dalla vigilia quando partecipò alle solenni manifestazioniin programma. Va bene che lui appartiene al gruppo del Servizio d’ordine sezionale e quindi convocatoa tale scopo ma assieme si era portato altri soci del gruppo di San Vittore Olona che il giorno seguente sarebbero statiimpossibilitati a condividere con gli Alpini di Monza la loro festa, celebrazione che si sarebbe conclusa all’indomani per l’appunto con la sfilata d’obbligo. Questo a precisare che il nostro gruppo si è sentito in dovere disincerare i nostri Alpinibrianzoli che eravamo con loro, che condividevamo quanto già noi abbiamo provato in occasione del nostro 50° di fondazione. E’ ovvio che davanti al loro 85° noi eravamo e saremosempre …leggermente in ritardo… con un po’ di pazienza chissà se anche per noi … Cosa volete che vi dica ? … per chi non c’era… peccato!
Questo novembre sarà ricordato come uno dei più piovosi e purtroppo le catastrofi che hanno colpito diverse Regioni italiane a cominciare dalla Liguria saranno un monito perenne alla stupidità ed ingordigia umana che ha sacrificato al profitto la sicurezza di molte aree che porteranno per sempre i segni della furia della natura che a tutto ciò ha aggiunto una violenza e una quantità di precipitazioni fuori da ogni regola. In questo scenario domenica 9 novembre una decina di temerari della S.I.A., non ancora allertati per gli interventi di P.C., hanno tenuto fede al programma addestrativo che prevedeva per quel giorno l’ascensione al bivacco degli Alpini posto sul Monte Magnodeno la montagna posta esattamente tra il lago di Lecco e il Resegone, tanto da confondersi con le cime frastagliate di quest’ultimo se la si guarda dall’abitato di Lecco.
… pare impossibile ma ormai sono già passati 11 anni dal quel giorno così nefasto e luttuoso per la nostra storia anche se il tutto si è svolto al di fuori dei confini nazionali.Questa mattina nel nostro paese si è commemorato quel fatto di sangue dove 12 nostri carabinierimorirono a seguito di un attentato. Erano in quelpaese in forza adaccordiinternazionali per collaborare al raggiungimento di pace in quella terra martoriata da una guerra fratricida. Non entriamo in merito alla problematica politica non essendo all’altezza di giudicare e/o valutare la complessità di quanto vi succede …( non riusciamo ad essere obiettivi in casa nostra figuriamo cial di là dei nostri muri ) … rimane il fatto che questi nostri militari sono morti assieme ai tanti civili coinvolti nell’attentato. Personalmente voglio credere alla validità di una continua e seria collaborazione fra nazioni , partecipazione tesaaporre fine a situazioni politiche e strutturali dove in realtà chi paga per tutti è soltanto il gradino più basso , ilpiù debole, il più indifeso come del resto in tutte le parti del mondo.
Venerdì 17 Ottobre, a dispetto della cabala, un bellissimo concerto alle ore 21 presso la nostra sede, ci è stato offerto dal “ Master duo “ vale a dire Stefano Quaglia e Massimo Mattiuzzo che, di professione , sono due maestri elementari. Due bravissimi esecutori di musiche irlandesi e bretoni utilizzando strumenti originali; in dettaglio Massimo con un tamburo senegalese ( lo jambée ) accompagnava le melodie suonate da Stefano che alternava tre strumenti che non molti dei presenti, peraltro abbastanza numerosi, aveva mai visto e cioè un flauto di latta ( tin whistle ) , una cornamusa irlandese (uilleann pipes ) e una cornamusa tedesca ( hùmmelchen ).
Non è facile né semplicequando ti dicono di scrivere due parole di saluto per una persona che ti lascia perché destinata altrove e che sai che comunque ti sarà molto difficile reincontrarla. Infatti quando mi è arrivata la richiesta per questo articolo ho detto subito che toccava al Pio. Sembra però ( l’alternanza la cura il capo e l’ Angelo non sbaglia !! ) che era il mio turno e allora vediamo in queste poche righe di concretizzare quello che il gruppo alpini vuole dire a Don Piero, il parroco, il fratello ( per qualcuno di noi il fratello minore a cui si è più attaccati ….), sicuramente un amico e quindi continuo rivolgendomi a lui come ad un amico a cui si da del tu. Non volermene Don Piero anzi sono sicuro che il primo ad essere d’accordo sei tu. Abbiamo, noi alpini, capito subito che ti eravamo simpatici e tu che potevi contare su di noi. Era l’inizio del 2005 e venivi dal Villaggio Brollo e per noi un prete dalla Brianza era una garanzia ( l’avevamo vista con Don Giovanni ). Poi conoscendoci e frequentandoci, queste impressioni si sono confermate e tu lo dicevi espressamente anche nelle prediche che sugli alpini potevi contare e che qualsiasi incarico sarebbe da noi stato accettato e ben eseguito.
Domenica 5 ottobre la squadra si è recata in Val Codera per la sua esercitazione mensile. Il ritrovo era fissato all’ingresso dell’abitato di Novate Mezzola proprio dove era ubicato…il posto di blocco dei Carabinieri che certamente, vista la non bella giornata prevista, si chiedevano chi avesse obbligato alla sveglia mattutina tutta ‘sta gente. Ritrovatici comunque con gli altri già sul posto risalivamo in auto e raggiungevamo il posteggio a monte del paese dove, zaini in spalla, iniziava la salita verso l’abitato di Codera sul sentiero n. 1 lungo quella che è parte della prima tappa del famoso Sentiero Roma che, partendo appunto da Novate Mezzola, raggiunge la Valtellina nei pressi di Chiesa Valmalenco attraverso cinque lunghe e spettacolari tappe. Su quel sentiero, nel 1999, si è snodato anche il percorso della staffetta ANA – CAI che ha idealmente unito le principali cime delle nostre montagne.
Sono passati un po’ di giornima il ricordo di quell’uscita sugliAltipiani diAsiago è ancora viva e presente a partire dalle prime ore di quel26 luglio u.s.Era l’alba … 5 del mattino … telefonate intercorse …. allora: … si va ???… certo !!!!! …in un’attimomi faccio la barba e partiamo … più facile a dirsi che a farsi … tempo da lupi, da non credere:Giove pluvio e Giove tonante si erano coalizzati per scoraggiarci … si vaarmati di…incoscienza, speranza, illusioneecc .. ecc … fate un po’ voi… a Vicenza eravamo sul punto di fare dietrofront, in piena“ bomba d’acqua “, come si usa dire ai giorni d’oggi, amplificata da fulmini e lampi … eppureavanti.Uscita dall’autostrada a PioveneRocchette, la montagna è lì ma col cavolo la vedevi … avantiancora facendo i primi dieci tornanti dopo i qualiprima del comune di Roana ci siamo diretti verso il monte Cengio, al Salto dei granatieri come da programma … il tempo si stava calmando ein modo direttamente proporzionalecresceva la speranza.
Domenica 31 agosto i componenti della S.I.A. si sono ritrovati a Ballabio, all’imbocco della Valsassina, da dove si sono suddivise due squadre che sono poi partite per deporre un mazzo di stelle alpine sulle targhe che ricordano i nostri amici scomparsi in montagna: Giorgio Mazzucchi caduto in Grigna e figlio di Franco il fondatore della squadra e Francesco Figel che ci ha lasciati nel 2002 sul Monte Due Mani. Un buon numero dei presenti si è diretto verso Morterone dove,tramite il sentiero n. 537, hanno raggiunto il bivacco posto sulla cima del Due Mani dove alla base della Croce è posta la targa che ricorda Francesco e deponendo l’omaggio floreale come ben documentato dalle fotografie, mentre il sottoscritto, accompagnato dal bocia Andrea, da Giovanni e Davide è salito al Pian dei Resinelli dove, lasciati i mezzi, abbiamo imboccato il sentiero delle Foppe con destinazione il Rifugio Rosalba.
Domenica 7 settembre il bocia del Gruppo Andrea Maggioni ha raggiunto con un amico del CAI la vetta del Monte Disgrazia in Val Masino posto a quota 3.678 mt. portando con se il guidoncino del Gruppo di San Vittore Olona. E’ stata una salita molto impegnativa anche dal punto di vista psicologico in quanto erano ancora vivi nella memoria dei partecipanti i ricordi delle tragedie avvenute la settimana precedente quando sullo stesso percorso hanno perso la vita ben sei persone, e naturalmente il ricordo è tornato anche a loro. Rientrati alla base il guidoncino è stato donato al gestore del Rifugio Ponti, base di partenza per la salita al Disgrazia e “saluterà” gli escursionisti che transiteranno lassù in futuro.
Domenica 17 agosto, organizzato dal Gruppo A.N.A. Valfurva della Sezione Valtellinese, si è svolto il 40° Pellegrinaggio al monte S. Matteo in ricordo dei tanti giovani, di entrambe le parti in conflitto, che 100 anni fa lasciarono la propria vita su queste montagne. Il programma prevedeva una salita alle ore 6 dal Rifugio Berni in prossimità del Passo Gavia fino al Bivacco Battaglione Skiatori Monte Ortles posto a 3.122 mt. dove sarebbe stata celebrata la S. Messa al campo e successivamente in veloce discesa, ritorno a valle (per modo di dire…) per la cerimonia ufficiale con i discorsi ed una nuova funzione religiosa. Essendo in quel periodo ospiti del Campeggio a Santa Caterina Valfurva il sottoscritto, Angelo, Enrico e mio figlio Andrea avevamo programmato che il bocia partecipasse alla parte “alpinistica” riportando poi a noi il Gagliardetto per la parte ufficiale senonché il diavolo ci ha messo lo zampino facendo arrivare in loco l’amico Elia del Gruppo di Ceriano Laghetto accompagnato dalla morosa Giorgia e così tra una cosa e l’altra decidevamo alla fine di andare tutti quanti ad entrambi gli appuntamenti.
Al Tg regionale di stasera (9 settembre) hanno presentato un servizio relativo alle code che si formano ogni giorno davanti al Monte dei Pegni di Milano in viale Certosa e mi ha turbato profondamente sentire le parole di una signora in coda, che ha chiesto di non essere ripresa in volto per la vergogna, che tra le lacrime diceva che era costretta a impegnare i ricordi di una vita, sua e dei figli, regali di battesimo fatti dai nonni per poter pagare le bollette. Mi è tornato in mente la presa di posizione di Papa Francesco che prima della ferie ha lanciato la scomunica per i mafiosi e i malavitosi colpevoli di avere stravolto la convivenza civile e le speranze di vita delle proprie vittime. A mio modestissimo parere tale anatema dovrebbe essere rivolto anche a quanti, banchieri, “risanatori d’azienda”, “tagliatori di teste” e amministratori pubblici e politici che pensando solo al proprio tornaconto, sono responsabili, in nome del mero profitto molto spesso personale, della situazione disperata in cui si vengono a trovare tanti lavoratori e imprenditori onesti che arrivano addirittura all’estremo gesto di togliersi la vita non potendo più far fronte agli impegni di fronte alla famiglia, alla comunità e ai propri dipendenti.
Il Pellegrinaggio Nazionale in Adamello giunto quest’anno alla sua 51° edizione e dedicato alla memoria dei Caduti in guerra, di qualsiasi schieramento o Nazione, per la prima volta nella sua storia recente, da quando cioè ha assunto importanza nazionale, è stato sospeso per questioni di sicurezza. Infatti a causa del maltempo che in questo mese di luglio ha riportato indietro (o avanti) di alcuni mesi il termometro e le condizioni meteo hanno convinto nella notte di venerdì 25 luglio gli organizzatori a far rientrare i partecipanti delle varie colonne che dal versante trentino e camuno, dopo aver passato la notte ai Rifugi Carrè Alto, Mandrone e Val di Fumo stavano raggiungendo il Passo della Lobbia dove, presso l’altare del Papa doveva celebrarsi la S. Messa. A tutte le colonne è stato quindi imposto di fermarsi e nessuno è stato autorizzato a proseguire la marcia per raggiungere la
… come appare evidente, ad oggi,sono passati un bel po’ di giorni e quella data è passata nell’archivio dei ricordi ma nondel dimenticatoio. Come ormai da tre anni arriva puntuale come una cambiale la telefonata dell’amico Valter che senza mezzi termini non è che ti invita ma “ democraticamente “ ti ricordache il giorno tale o talaltrogli Alpinidi Rancio sono in festa, quella annuale e categoricamente è gradita la presenza degli amici alpini di San Vittore. Come è noto tutto trae origini dalla comune partecipazione nell’opera di protezione civile in quel dell’Aquila. Quando lo senti al telefono quell’anima di capogruppo che di nome fa Valter non puoi dirgli di no:contemporaneamente, sempre lui,chiama a raccolta anche altri amici alpini che hanno partecipato alla stessa esperienza, magari nello stesso turno, nello stesso campo di lavoro ecc … ecc …
… quante volte per svariati motivi ci siamo trovati davanti a questo interrogativo … a me è successo recentemente e vi dicoil perché. In questi giorni impregnati di calcio, partite, tatticismi e chi più ne ha più ne metta, una sera mi sono trovato a seguire un programmanel contesto di una partita di calcio dove tutti erano opinionisti, tecnici, allenatori, mister, coach ... alla faccia della purezza della lingua italiana.Dunque: mi interessavano i vari interventi non tanto come calcio in se stesso quanto la modalità di reazione e confronto fra gli opinionisti; nel contempo leggevoin calce i vari messaggi inviati dagli spettatori. Fu cosi che il calcio si mescolò alla politica, …apriti cielo … un minestronenel quale “ galleggiava” la nazionale di calcioa braccetto con l’Italiaeil suo governo dove il più onesto dei politici è sfiorato dal sospetto di malavitosità: non si salva nessuno, banda di corrotti, ladri, opportunisti, senza dignità alcuna … idemper i superpagati giocatori della nazionale per niente convinti che i loro lauti stipendi andrebbero sudati nel vero senso della parola … degli opportunisti lavativi.
Sul calendario avevo scritto: 14 Giugno sabato – S. Messa alla Cappelletta ore 20,30 e 15 Giugno domenica ore 12 in Sede e poi pranzo per la festa del gruppo. Diciamo subito che il programma di domenica è stato rispettato con buona partecipazione e il menù apprezzato da tutti i commensali che hanno occupato tutti i posti. Un po’ fiacco il clima e, personalmente, ho rimpianto l’assenza di Giuseppe che con la sua fisarmonica in un disnarello di aprile aveva allietato la sala. Speriamo in futuro… Per quanto riguarda la S. Messa alla Cappelletta, la situazione meteorologica ( pioveva a dirotto ) ha impedito la celebrazione.
Tra i vari appuntamenti che caratterizzano il mese di giugno, abbiamo il tradizionale raduno sezionale a Ponte Selva, che si trova nei pressi di Clusone nella bellissima Val Seriana sopra a Bergamo. Anche questa volta noi come Gruppo Alpini di San Vittore Olona siamo stati presenti alla bellissima giornata che ci ha visto impegnati nelle varie fasi della cerimonia che ha il seguente svolgimento; si inizia con l’ammassamentonel piazzale dove avviene l’alzabandiera, questa voltaessendo il palo fuori servizio causa fune rotta ci siamo dovuti inventare un palo alternativo improvvisato con il braccio della gru del camion della p.c. ma non haimportanza, quello che conta è che si è potuto ugualmente svolgere tale cerimonia. Dopo quest’importante momento mantenendo la formazione dell’inquadramento e della sfilata ci siamo recati davanti alla chiesetta che è stata ristrutturata e lì dopo alcuni brani eseguiti dalla fanfara, il sacerdote ha celebrato come di tradizione la Santa Messa, con canti egregiamente interpretati dal coro presente.
Il programma annuale della S.I.A. prevedeva per domenica 23 giugno l’escursione in alta Val Brembana con partenza dal Passo di Zambla Alta e l’esecuzione della ferrata del Monte Alben inaugurata lo scorso anno e dedicata alla memoria di Pierangelo Maurizio prematuramente scomparso sull’Everest. Purtroppo le condizioni meteo non ci hanno permesso di rispettare il programma e il sottoscritto, partito in moto, arrivato a Ponte Nossa ha dovuto chiedere aiuto agli amici di Ceriano Laghetto che mi hanno caricato in auto a fondo valle da dove siamo poi saliti al Passo dove erano ad attenderci gli altri Soci con i quali abbiamo fatto il punto della situazione e, constatando l’instabilità del tempo, decidevamo di cambiare programma puntando sulla Valle del Riso sul versante opposto a quello previsto inizialmente.
Come ogni anno quando la prima settimana di maggio giunge alle porte, il nostro gruppo, si prepara a partire per l’adunata nazionale che quest’anno vede come città ospitante Pordenone. Dopo esserci organizzati durante l’anno gli ultimi preparativi ci vedono impegnati per procurare ciò che serve durante il nostro soggiorno di circa 3 notti e 4 giorni nell’area che c’è stata assegnata da chi sul posto organizza tutto quanto, in questo caso il gruppo alpini di Cordenons, paese confinante con Pordenone, che si è attivato per farci avere lo spazio ed i servizi necessari. Certo ogni anno è sempre una sorpresa perchè fino al momento dell’arrivo, non si sa cosa ci aspetta. Decidiamo di partire il giovedì a mezzanotte, viaggiando con tranquillità, e devo dire che questa volta tutto è andato liscio senza intoppi. Giungiamo quindi, dopo alcune soste lungo il tragitto, a Cordenons e troviamo l’area a noi assegnata che già ci aspettava. Devo dire che questa volta siamo stati veramente fortunati perché abbiamo trovato un bel prato con erba bassa e oltre ai servizi anche due piante ed un tavolo da pic-nic dove si è potuto pranzare e cenare al riparo dal sole e dal caldo.
La festa è finita... gli alpini se ne vanno... (Giugno 2014)
…LA FESTA E’ FINITA… gli ALPINIse ne vanno …
… purtroppo si riparte, com’è giusto che sia, ma non lodico con rammarico o delusione ma come serenità impone: tutto passaè vero, l’importante che il trascorso nonci lasci dispiacere, delusione ma piuttosto la convinzionedi aver vissuto un momento positivo come per il sottoscritto è stato. L’adunata di Pordenone2014 oraè materia di ricordi e che ricordi … piacevoli a 360°. Abbiamo sempre sostenuto che tutte le Adunate sono uguali, la scaletta è sempre la stessa: vero, tutto vero,rimane comunque il fatto che anche questa volta c’è stato quel qualcosa che distingue un’adunata dall’altra. E’ chiaro chela firma dell’articolo è mia e quindi non posso parlaredi quanti erano con me: spero, anzi sono convinto e forse per altri motivi che il riandare a quei giorni susciti loro la soddisfazione di esserci stati.
Di solito l’articolo lo si scrive al ritorno, dopo d’aver vissuto una particolare avventura, partecipato ad una straordinaria manifestazione politica o a quant’altro:per quanto ci riguarda al rientro da un’Adunata Nazionale di Alpini … scritto in maiuscolo data l’importanza dell’avvenimento. Ecco, appunto: di questo vorrei buttare giù come si dice quattro righe ma non per riandare alla festività dei giorni trascorsi ma per buttare un’occhiata retroattivaossia ai preparativi. Per i profani sembra banale tutto ciò ma perquelli che aspettano questa data la cosa non è cosi tanto semplice. In ognuno di noi si sommano due aspetti: quello personale, più intimo e se anche quasi uguale a quello dei più, in verità differente, ad personam come direbbero i nostripadri latini:a questo primo aspettosi aggiunge la concretezza, la fattibilità, il darsi da fare perché ci si possa trovareall’altezza del momento. Se l’anteprima, ossia la preparazione, riguarda un solo iscritto è presto fatto ma se all’avvenimento partecipa un gruppo, per quanto piccolo allora la musica cambia .
Eccomi qua a relazionare sui tre eventi che, tra la metà di marzo e la metà di aprile, hanno coinvolto il gruppo. Il nostro raccontare vuole testimoniare, soprattutto a quelli che non sono intervenuti, la nostra presenza alle iniziative che, di seguito, vi citiamo. Lo facciamo sperando che tutti ma soprattutto quelli che non erano presenti ( quelli di sopra ) possano, almeno come presa visione, prenderne atto e in futuro essere loro l’immagine fisica del nostro gruppo. Cominciamo dalla festa del gruppo di domenica 16 marzo; il programma, come da copione, prevede la S. Messa celebrata da Don Piero che, come sempre, ci rivolge belle parole che dimostrano l’apprezzamento e la stima che ha nei nostri confronti. Alla fine la preghiera dell’alpino e la percezione della buona reputazione che tutta la popolazione ha del nostro gruppo. Poi, alla fine tutti in sede per l’aperitivo e il menù ottimo ( bravissima la sig.ra Denti per i pizzoccheri ) e abbondante come sempre, con la sala affollatissima ( tutto pieno ) in un clima cordiale e simpatico. Il capogruppo ha ricordato la premiazione presso la Sezione di Milano con la consegna della medaglia per i 50 anni di iscrizione all’ANAdei due soci Manganini Giovanni e Toso Isidoro; rinnoviamo ancora i complimenti di tutti noi ai due veci. Un abbraccio grosso, grosso a Giovanni.
Martedì 26 marzo al TG della sera mi sono rovinato la digestione.La notizia: è stata aperta un’inchiesta, l’ennesima, ma tranquilli non si tratta di perseguire politici che hanno gonfiato le note spese (a nostre spese) con giustificativi che farebbero ridere se non ci fosse da piangere, oppure parlamentari strapagati che favoriscono (sempre a nostre spese) questa o quella azienda incompetente in cambio di voti o quattrini no, questa volta si tratta di un episodio incredibile: dei soldati italiani hanno fatto il loro dovere: I MILITARI ! Il fatto: il giorno 9 novembre 2013 i marinai della nave “ALISEO” impegnati nell’operazione MARE NOSTRUM” hanno osato sparare a scopo intimidatorio e senza colpire nessuno (non perché incapaci ma perché così volevano) ad un natante col quale stavano fuggendo 16 scafisti egiziani successivamente arrestati e rinviati a giudizio con l’accusa di avere portato in Italia 176 migranti.
Venerdì 4 aprile una notizia del TG mi riporta alla mente l’articoletto del buon Pio apparso sull’ultimo numero del nostro Notiziario dove commentava la decisione del Governo di reperire nuove risorse tagliando costi inutili, non bastonando gli assenteisti o i ladroni istituzionalizzati, ma decurtando le pensioni di guerra a discapito di chi nel fiore dei vent’anni ha perso la parte migliore della sua vita obbedendo a ordini o a un ideale che ci ha comunque permesso di usufruire della libertà di cui oggi godiamo. Ebbene a fronte di questa bella notizia, un’altra annuncia che finalmente ci mettiamo al passo con le Nazioni più evolute e presto anche da noi sarà instaurato un sistema di welfare (che sarebbe consentire a tutti i CITTADINI di usufruire dei servizi essenziali)a tutela di cani e gatti !!
Alfa – beta – charlie – delta – eco – foxtrot……sono termini dell’alfabeto ICAO utilizzato nelle comunicazioni di volo che nel linguaggio dei radioamatori abbina ad ogni lettera dell’alfabeto un nome che inizia con tale lettera per evitare errori di interpretazione.Ebbene non posso che plaudire alla decisione presa da qualche tempo dai piloti civili e dai radiofonistiche hanno pensato di boicottare il tradizionale alfabeto sostituendo l’identificativo Italy al posto di quello usato sinora e cioè India e questo in segno di protesta contro l’arresto e la detenzione arbitraria dei nostri Fucilieri di Marina Girone e Latorre da oltre due anni tenuti in ostaggio da una nazione incivile e refrattaria ad ogni logica di giustizia internazionale. Finalmente dei “privati” hanno iniziato a fare quello che avrebbe dovuto fare uno Stato che per ragioni puramente economiche ha chinato troppo il capo davanti all’arroganza dei carcerieri, e cioè emarginare chi non intende sentire ragioni oltre le proprie legate al mero interesse di politica interna. Mi auguro che questo esempio venga seguito da altri in tanti altri modi che possano isolare un paese indegno di sedere in un civile contesto internazionale.
Domenica 9 marzo sei componenti della Squadra si sono ritrovati a Clusone in Val Seriana per la programmata uscita addestrativa con ascensioneal Pizzo Formico (mt. 1.636) gratificati da una bellissima giornata con cielo terso e nemmeno una nuvola a rovinare l’escursione. Lasciate le auto al termine della strada sterrata ci siamo subito incamminati nel bosco incontrando immediatamente gli effetti delle abbondanti nevicate dei giorni precedenti, si notavano infatti diversi strati sovrapposti che in totale superavano anche il metro e mezzo.
… eppure ci risiamo. Io non so come saranno le cose quando queste quattro righe troveranno spazio sul nostro Penna Nera. Vengo al punto: l’altra sera, come in ogni famiglia, ci si apprestava alla cena quando mi è sembrato di sentire alla televisione il giornalista che ci informava sulle varie ipotesi utili al superamento dell’attuale situazione finanziaria. E’ vero … sarà vero …ma ho capito bene…?Ma no, ho pensato, avrò capito male, vediamo domani.
… una data, una domenica come tante altre: chi rimane in famiglia, chi va allo stadio, chi presso amici, ecc… ecc… Gli alpini del gruppo si sono ritrovati presso la casa famiglia “ Don Giuliani ” per l’annuale incontro con gli ospiti con … qualche anno più di noi. Detto ciò sembra tutto, invece no perché al di là della nostra presenza avevamo con noi l’asso nella manica: gli amici del coro di Magenta, un coro alpino con la C maiuscola.