Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
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Sabato 8 e domenica 9 giugno la Squadra S.I.A. ha partecipato al raduno Sezionale di Ponte Selva presso la Casa dell’Orfano voluta da Don Antonietti per dare un futuro ai ragazzi rimasti senza padre a seguito degli eventi bellici. La nostra Sezione ogni anno raccoglie in quella cornice soci e famigliari che intendono passare una giornata lontani dal logorio della città immersi nella natura in compagnia. Il programma prevedeva l’arrivo nella serata di venerdì in modo di poter essere operativi dalla mattina seguente per quanto riguardava i volontari P.C. che si sarebbero occupati della manutenzione dell’immensa area verde della struttura la cui gestione ricade attualmente completamente sulle spalle di Don Arturo che ha raccolto il testimone di Don Antonietti e che è il motore trainante della realtà attuale.
E’ un caldo pomeriggio di luglio, è sabato e gli alpini di Legnano si vedono impegnati nella Celebrazione dell’80° anniversario della nascita del gruppo. Il pomeriggio è denso d’appuntamenti, s’inizia con il ritrovo e l’ammassamento in un parcheggio abbastanza ampio da poter contenere un sostenuto numero di persone situato nella via principale del centro di Legnano. Sono le 4 del pomeriggio e il caldo si fa sentire, sembra che pochi siano i gruppi che hanno accolto l’invito ma a breve il numero dei gagliardetti dei gruppi presenti aumenta in maniera consistente. All’arrivo dell’autobus della fanfara di Asso sembra che tutto sia pronto infatti dopo pochi minuti il servizio d’ordine coordina il tutto e dopo aver fatto inquadrare i vari blocchi, fanfara, gagliardetti e alpini, si parte con gli onori al vessillo della sezione di Milano e al gonfalone del comune di Legnano.
Domenica 7 luglio 2013 alcuni del gruppo di San Vittore Olona si sono recati in quel di Rancio Valcuvia per condividere assieme agli Alpini del posto la loro festa. Infatti il loro capogruppo nella persona del Valter ci teneva tanta alla nostra presenza, come del resto alla partecipazione di altri gruppi della sezione di Luino. Rafforzavano l’entità numerica gli alpini del gruppo di Tennodella sezione di Trento, l’Aereonautica di Varese,il Corpo forestale della zona,ilgruppo di amici austriaci, gli Schutzenkompanie già da anni gemellati con il gruppo di Rancio, insomma eravamo un bel numero trascinati dall’instancabile Valter. Lo si vedeva lontano un miglio che era stravolto e preoccupato oltre ogni limite affinché la festa del gruppo procedesse nel migliore dei modi: avevi un bel dire per tranquillizzarlo ma era fiato sprecato … In fondo lo capisco !
Piùche legittimo dare qualche informazione ai nostri lettori. Come ogni gruppo ha una propria storia ricca di documenti, ricordi, esperienze ecc… ecc … anche il nostro di San Vittore Olona in quel di Milano ha untassello nel mosaico della sua vita documentato dalla costruzione di questa piccolo monumento: una chiesetta, una piccola santella nascosta fra i campi di Canegrate –Mi, lungo la riva del fiume Olona. La storiografia: un proprietario di una fornace di mattoni mentre quotidianamente scavavala terra creta usata per la lorocostruzionetrovava costantemente ossa umane. La naturale curiosità lo spinse acercare di scoprire l’origine di questa coincidenza.
Ebbene sì! In un mese, da metà maggio a metà giugno, tante le iniziative fatte o partecipate dal nostro Gruppo.
- L’Evento più importante, quello con la E maiuscola, è stato sicuramente l’adunata a Piacenza il 12 Maggio. Non c’ero, ma il Gruppo era ben rappresentato e tutti sono rimasti entusiasti compreso l’amico Marco, il vice sindaco del Comune, che lo ha ufficializzato nel suo articolo sul numero scorso del nostro giornalino. Undici ore di sfilata, un lungo fiume dietro il Tricolore: è uno dei titoli de L’Alpino del mese di Giugno e Piacenza se la ricorderà a lungo e così tutti gli alpini che l’hanno vissuta . E si parla già di Pordenone 2014…
Comesempre tutto finisce, tutto passalasciandosi alle spalle solo i ricordimeglio se positivi; anche stavolta quando raccattando armi e bagagli siamo rientrati a “ baita “. Che dire? solite cose. Tutti i partecipanti sono concordi nel riconfermare l’uguaglianza di ogni adunata ma è altrettantoveroche sempre qualcosala differenzi dalla precedente e fa sì che l’ultimasi riveli migliore o peggiore . Quest’anno siamo partiti con la sfumata certezza del posto che ci era stato garantito: cosi ci siamo rifugiati nell’organizzazione canonica. Sembrava tutto ok … nosignori: vai a dx ma poi devi ripiegare a sxe alla fine,ci siamo accampati inmaniera, tutto sommato accettabile.
Questa primavera che tutt’oggi non si decide ad arrivare, ci ha costretti ad annullare anche la prevista uscita della Squadra in programma per domenica 21 aprile ed è così che domenica mattina, visto che la giornata era già stata organizzata, ci siamo ritrovati al 3P di Cesano Maderno per portare a termine (o avvicinarci) il progetto che da tempo avevamo in mente: mettere in piedi una palestra di arrampicata per esercitarci. Bisogna dire che il nostro responsabile Giovanni aveva già fatto la parte più impegnativa allestendo la struttura utilizzando tubi Innocenti ai quali aveva applicato pannelli di legno recuperati dove verranno poi posizionati gli appigli giunti per misteriose vie nella nostra sede. La struttura è veramente imponente ed arriva a una decina di metri di altezza, è fissata in maniera stabile al muro e alle guide del carro ponte e, terminata, consentirà di allenarsi nelle tecniche di risalita e recupero su parete.
E' con grande gioia che mi appresto a scrivere queste righe che mi riportano alla giornata di domenica 12 Maggio a Piacenza per l'Adunata Nazionale degli Alpini! Quando l'amministrazione ha ricevuto l'invito del nostro gruppo alpini del paese a partecipare all'Adunata Nazionale sono stato onorato di ricevere l'incarico a rappresentare San Vittore Olona insieme ad Angelo Morlacchi e al resto del gruppo. Piacenza ci ha accolto in un tripudio di bandiere Tricolore e scritte inneggianti gli alpini, abbiamo condiviso il pranzo domenicale con tutto il gruppo (complimenti ai cuochi bravissimi!) e poi sulle tribune lungo le vie della parata in attesa che venisse il momento di aggregarci all'ammassamento e sfilare anche noi in mezzo a due ali di folla in tripudio ad omaggiare gli alpini di tutta Italia.
Confesso che, quando nell’ottobre dello scorso anno mi è venuta la brillante idea di chiamare il mio amico di naia Antonio, piemontese DOC per proporgli di ritrovarci ad Aosta inoccasione del 35° anniversario dal congedo, non sapevo a cosa sarei andato incontro. Nei primi mesi l’euforia di risentire, tramite rocambolesche imprese telefoniche e ricerche su Internet quanti avevano fatta la naia alla Testafochi nel 1977, ci ha galvanizzato perché vi assicuro che la gioia reciproca di sentirci era veramente grande e l’aggiornamento dell’elenco che avevamo dai tempi passati lasciava ben sperare.
Ci abbiamo provato. Mi spiego e credo sia necessario visto che più di qualche socio del nostro gruppo non si è fatto vedere: sarebbe molto peggio, se si fosse completamente disinteressato a quanto gli altri si erano impegnati: forsenon legge il notiziario destinandolo metodicamente al cestino ignorando totalmente la vita di gruppo: ovviamente in simili occasioni ci si chiedese questa persona si ricorda di essere iscrittoad un’associazione e se ci tiene ad essa anche solo un pochino … Vengo al punto: una sera ci venne a trovare in sede un signore il quale dopo le ovviepresentazioni ci ha chiesto una mano per una iniziativa che sembrava fatta apposta per un gruppo alpino.
Salve a tutti! In una serata nebbiosa e abbastanza fredda d'autunno, mi dirigevo verso la sede degli Alpini di San Vittore Olona per incontrarmi con loro. Ad essere sincero, io che sono un cittadino mancato, e che spesso mi dileguo per raggiungere mete prettamente montane, mi chiedevo con insistenza cosa potessero avere a che fare gli Alpini con un paesotto tranquillo e ligio ai propri doveri, situato in piena pianura padana. Mi sono ricreduto dopo pochi minuti. Vengo subito accolto con composta ospitalità e orgoglio di appartenenza, cosa che da tempi non sospetti contraddistingue questo corpo e i suoi simpatizzanti.
Marzo è il mese dove l’appuntamento “ gastronomico “ non è al venerdì sera e non si chiama disnarello.In questo mese il gruppo, da tempo, partecipa alla S. Messa in ricordo dei soci “ andati avanti “ e poi, dopo la celebrazione, ritrovo in Sede per aperitivo e pranzo del gruppo. Domenica 17 con grande partecipazione etutti i posti occupati, il programma è stato rispettato. Alle 9,30 , alla presenza delle autorità e di numerosi soci, alzabandiera davanti alla sede. Numerosi i cappelli alpini alla S. Messa e un significativo pensiero del Parroco Don Piero che trova sempre belle parole da indirizzare al nostro gruppo; il corpo bandistico ha degnamente accompagnato la funzione.
Il nucleo di Protezione Civile della nostra Sezione è stato chiamato per un intervento non propriamente legato alla prevenzione o all’emergenza ma per una giornata a carattere “sociale”.Si trattava di intervenire presso l’Istituto Gaetano Negri di Milano, associazione che si occupa del recupero, inserimento ed assistenza di ragazzi con disabilità e che opera a Milano in via De Amicis da molti anni. La richiesta pervenutaci dalla direzione dell’Istituto riguardava la nostra disponibilità a rendere nuovamente agibile e fruibile dagli ospiti che frequentano la struttura di un appezzamento originariamente destinato ad orto per dare modo di consumare prodotti coltivati da loro, ma che nel corso degli anni era diventato una mezza discarica arrivando ad avere le aiuole ricoperte da rifiuti vari, legname, ferraglia e tutto ciò che si è accumulato in un lungo periodo di abbandono.
Ultimamente il nostro Gruppo ha deciso di appoggiare le iniziative dell’Associazione “ROBY PIANTONI ONLUS” fondata nel 2010 in ricordo appunto di Roby Piantoni un alpinista scomparso nell’ottobre del 2009 durante una spedizione alpinistica sullo Shisha Pangma (Tibet). Il sogno di Roby, ora raccolto quale eredità morale dai famigliari, era quello di sostenere lo sviluppo culturale e sociale delle popolazioni più povere che vivono tra le montagne più alte del mondo, motivazioni che trovano riscontro anche con lo spirito alpino. La sera di sabato 6 aprile, abbiamo organizzato, presso la sala polivalente di San Vittore Olona (sotto l’edificio dell’ufficio postale) una serata nel corso della quale i volontari dell’Associazione presenteranno un filmato sugli scopi e le attività che li vedono da impegnati nella costruzione, ristrutturazione e manutenzione delle scuole con fornitura di materiale didattico per permettere alle prossime generazioni locali di programmare un futuro migliore basato sull’istruzione. Il nostro compito è quello di promuovere l’iniziativa tra i nostri conoscenti e, naturalmente, essere presenti tutti a questa iniziativa che richiede esclusivamente la nostra presenza ad una serata che non può che arricchire ciascuno di noi. Appuntamento quindi numerosi a sabato 6 aprile alle ore 21 presso la sala polivalente a San Vittore Olona.
Oggi 11 marzo 2013 posso dirmi finalmente orgoglioso dei nostri governanti che hanno trovato in extremis il coraggio di fare quello che gli italiani chiedevano da tempo: portare a casa i nostri due Fucilieri di Marina da oltre un anno tenuti in ostaggio dall’autorità locale del Keralal tra l’altro in disaccordo con le autorità centrali di quel Paese. I fatti sono oramai conosciuti da tutti e vedevano contrapposte alle legittime richieste atte a tutelare i nostri ragazzi una infinita serie di scuse, rinvii, rivalità interne alla giustizia locale il tutto preceduto dall’arbitraria decisione iniziale di far letteralmente sparire le prove che discolpavano i Marò a cominciare dalla barca e dai corpi dei poveri pescatori uccisi. Quello che a me risulta incomprensibile è stata l’ostinazione protrattasi per così tanto tempo a negare la scarsità delle prove raccolte, il luogo dell’accaduto e la funzione dei nostri militari impegnati in un’opera di sicurezza che dovrebbe essere scontata nel mondo civile.
La notte del 14 aprile 1912 il Titanic, ammiraglia, orgoglio e fiore all’occhiello della White Star Line la società armatrice, appena varato e considerato inaffondabile si inabissava nel suo viaggio inaugurale provocando oltre 1.500 morti. Quello che, sin da bambino, mi ha sempre colpito di questa tragedia era il racconto dell’atteggiamento dei componenti dell’orchestra che, pur consapevoli del fatto che la nave stava affondando, hanno continuato a suonare come se fosse tutto normale sino a scomparire con la nave stessa. Ultimamente il paragone continua a tornarmi a mente quando vedo la stato in cui versano i fiori all’occhiello, i gioielli, i biglietti da visita di questa nostra bella ed amata Italia: scuole destinate a formare i nuovi cittadini prive di attrezzature e fatiscenti, siti archeologici invidiatici da tutto il mondo che cadono letteralmente a pezzi, ospedali dove il paziente viene abbandonato intere giornate nei corridoi del pronto soccorso per mancanza di letti e di personale, strade con buche che sembrano crateri, opere pubbliche iniziate e lasciate marcire, e chi più ne ha…
….sitratta di una casa di riposo in quel di San Vittore Olona: bene …. da qualche anno gli Alpini del gruppo hanno preso l’abitudine … si fa per dire, di trovarsi una domenica per una visita in questa struttura che ospita chi ormai fruisce del tanto meritato riposo. Tutto bello quindi però, c’è un però: in questa cornice di tutto apposto si può celare il pericolo dell’isolamentoe/o della dimenticanza .Ecco quindi che supportati , anzi in collaborazione con i soci del coro ANA di Magenta ci si inventa un momento di insieme dove la “fatica” più grande è supportata dai coristi animatidauno spirito veramente ammirevole. Uniti dal piacere del canto coniugano la possibilità di un momento felice ai nostri anziani. Indubbiamente le canzoni alpine hanno il potere o meglio la magia del trasmettere, suscitare ricordi ed emozioni che nessun discorso sarebbe in grado di fare.
Da qualche tempo è nata una collaborazione, anzi direi una disponibilità da parte del coro ANA Magenta con il nostro gruppo alpini che ci permette di proporre alcune nostre iniziative a favore di chi ha bisogno un poco di sostegno morale, mi riferisco in particolar modo agli ospiti già anziani e soli della Casa Famiglia di San Vittore Olona che aspettano sempre qualche piccolo conforto e un po’ di compagnia da parte di chi è disposto ad offrirgliene. Questa iniziativa di cui ora vi parlo consiste nel proporre agli ospiti ma anche ai parenti ed amici un pomeriggio caratterizzato da alcuni canti alpini e non, che vengono scelti dal coro e dal loro bravissimo maestro e, che si prestano sempre con molta disponibilità ad eseguirli in modo veramente speciale e molto apprezzato da chi ascolta ed a volte canta assieme a loro.
Lo scorso mese è venuto a mancare mio zio Rino, alpino di San Vittore Olona che da 40 anni si era trasferito in Val di Susa dove aveva messo su famiglia e vissuto sino all’ultimo giorno. Il giorno del funerale, appena arrivato a casa sua, suo figlio, mio cugino anch’egli alpino mi ha preso da parte e mi ha mostrato il cappello alpino di suo padre,quello che poi lo avrebbe accompagnato nel suo ultimo viaggio e mi ha detto che lo zio gli aveva chiesto di consegnarlo a me, a suo dire il vero alpino di famiglia, affinché lo conservassi e gli facessi “vivere” ancora qualche Adunata futura. Inutile dire che la cosa mi ha commosso in maniera profonda ed accettandolo ho dato la mia parola che avrebbe avuto il rispetto che gli spettava e da quel giorno fa bella mostra in sala vicino a quello del mio bocia.
Spesso mi capita, parlando con conoscenti o colleghi di sentirmi dire la fatidica frase: “Ma che cosa ci stiamo a fare in posti come l’Afghanistan, l’Iraq…..ma non è meglio lasciarli nel loro brodo e che si arrangino da soli...” e sinceramente a me viene un gran magone. Magone che si accentua quando, ricevendo le nostre riviste associative leggo di quanto i nostri ragazzi laggiù hanno fatto e continuano a fare per quelle genti che non hanno conosciuto altro che guerra e sopraffazioni e che, forse per la prima volta, provano ciò che per noi è abitudine: la libertà o qualcosa che più le assomiglia.
Falò di S. Antonio: la tradizione continua (Febbraio 2013)
Falò di S. Antonio: la tradizione continua
Anche quest’anno siamo giunti ad un’importante appuntamento: la sedicesima edizione del tradizionale falò di S. Antonio, che ogni anno coinvolge un numero sempre crescente di persone che partecipano all’evento. Sono le 8.30 circa di sabato 12 gennaio e la giornata ha qui inizio per gli addetti ai preparativi. Già sappiamo che quella che ci aspetta è una giornata di intenso lavoro che coinvolge un elevato numero di braccia lavoranti impegnate a preparare il legname e tutto ciò che è adibito al falò, per dare una forma gradevole alla catasta sulla quale sommità viene posto il fantoccio di paglia che come ogni anno viene realizzato con vecchi indumenti imbottiti dando ad esso una forma quasi reale ottenendo un eccellente risultato finale.
È stata una giornata di grandi emozioni quella di domenica 9 dicembre. Il centro di Milano brulicava di persone, ma non solamente per la celebrazione della festa dell’Immacolata. Sulle teste della maggior parte dei partecipanti in piazza del Duomo c’era un cappello riconoscibilissimo: quello dell’alpino. L’arrivo nella metropoli lombarda, avvenuto alle otto in punto, in una piazza san Babila fredda a causa del clima tipicamente dicembrino e grigia per il colore prevalente che ti circonda ovunque tu volga lo sguardo, è stato allietato dal cielo completamente terso, ma soprattutto dal calore delle persone che già la affollavano. Alcuni si aggiravano tra le bancarelle della fiera degli o-bei o-bei, che quest’anno hanno fatto tappa anche in Duomo, e che hanno donato un po’ di colore. Altri si erano già rifugiati nei bar aperti per riscaldarsi con caffè o cappuccino, tra una chiacchiera e l’altra.
Domenica 16 dicembre come da programma i componenti della S.I.A. hanno effettuato quella che è oramai diventata l’uscita natalizia della Squadra al Rifugio Piazza sul monte S. Martino che sovrasta Lecco ed il suo lago. Questa volta bisogna dire che il tempo ci è stato veramente favorevole regalandoci una giornata stupenda arrivata dopo giorni di maltempo che hanno ricoperto il sentiero di una coltre di neve che rendeva molto suggestivo il panorama che si poteva godere salendo al Rifugio.
Inizio la relazione chiedendo un minuto di silenzio in memoria dei militari italiani caduti in missione di pace nelle varie zone del mondo in cui sono impiegati, in particolare il caporale Tiziano Chierotti. Accomuniamo loro il ricordo dei nostri soci Angelo ed Adriano che sono “andati avanti “ nel corso dell’anno. Quello che si sta concludendo è un anno molto pesante per l’ Italia ed il mondo intero attanagliati ancora da una forte crisi economica che ogni giorno tocchiamo con mano. Gli esperti dicono che nel 2013 inizierà la ripresa, ma non facciamoci grandi illusioni, ci accontenteremmo di un leggero miglioramento. Se l’Italia economica non va bene, quella politica va a rotoli, abbiamo assistito ad un continuo rincorrersi di notizie di governanti, a vari livelli, indagati o arrestati per continue ruberie dalle casse delle istituzioni; è successo così spesso che per assurdo non faceva quasi più notizia. Gli Italiani sono talmente schifati da queste situazioni che ormai tendono ad allontanarsi dalla vita politica;
Verbale Assemblea Annuale del Gruppo (Gennaio 2013)
VERBALE ASSEMBLEA ANNUALE DEL GRUPPO
Venerdì 7 dicembre si è tenuta l’annuale assemblea degli alpini del Gruppo di San Vittore Olona alla presenza di 25 Soci che hanno voluto partecipare al più importante momento associativo, mentre per la Sezione erano presenti il Vicepresidente Donelli ed i Consiglieri Rodeghiero e Piccioni che hanno portato il saluto e gli auguri del Presidente Luigi Boffi. Alle ore 21,20 è stata aperta l’assemblea con il saluto alla Bandiera e la nomina del presidente nella persona di Rodeghiero nonché del segretario e di due scrutatori come previsto dal regolamento e subito si è proceduto all’approvazione del bilancio e della relazione morale del 2011 entrambi votati all’unanimità. Di seguito è stato osservato un minuto di silenzio in onore dei militari italiani deceduti nel corso dell’anno durante le missioni all’estero e dei loro commilitoni impegnati nelle zone di conflitto, associati al ricordo dei nostri Angelo Confente ed Adriano Lunardi scomparsi nel 2012.
Pranzo di Natale e S. Messa in Duomo (Gennaio 2013)
PRANZO DI NATALE E S. MESSA IN DUOMO
Quest’anno, in anticipo rispetto agli anni scorsi, domenica 2 dicembre ci siamo trovati ( 55 presenti, tutto pieno, alpini non molti ) con le gambe sotto il tavolo per il pranzo di Natale del gruppo. Il bel tempo, anche se freddo, ha fatto da cornice al clima cordiale e in simpatica allegria abbiamo, in buona compagnia, festeggiato l’evento. I nostri cucinieri ( si diceva così in caserma ) col passare del tempo sono diventati ottimi cuochi per cui il rancio ( lo chiamavamo così allora ) si è trasformato in pranzo ottimo e abbondante ( non era così allora …). Chiacchierate, battute, ricordi ( non di naja perché mancavano gli alpini e quelli che c’erano erano impegnati a preparare e servire ), vicende attuali: il governo ( che delusione ), l’Italia ( che tristezza ), il lavoro ( essendo poco, c’è poco da dire ), i giovani ( sembrano esserci sempre ma poi chissà se ci sono ) insomma una tranquilla domenica d’inverno prima della tombola consueta con numerosi e ricchi ( mah? forse mancano i soldi per comprarli …) premi che ha chiuso la giornata e un arrivederci al prossimo disnarello.
… tuttii Carabinieri conoscono il significato di queste due parole maforsenon tutti gli Alpini sanno chesi riferiscono alla Madonna elettanel 21.11.1949da Papa Pio XII a patrona della Benemerita, dei Carabinieri. Piccola curiosità:“ Virgo Fidelised il motto dell’Arma: …fedele nei secoli …” Detto ciòveniamo al punto: venerdì u.s. abbiamoavuto nellanostra sede, come altre volte,gli amici della pattuglia: dopo i convenevoli d’uso ci hanno invitato seppur in via informale, alla S. Messa che si sarebbe celebrata la domenica seguente in occasione della festa dell’Associazione dell’Arma. Alcuni di noi aderirono all’invito: per quanto mi riguarda la cerimonia alla quale presenziai superò ogni aspettativa, funzione magnificata dalla coreografia dei militi in alta uniforme ai lati dell’altare, dalla numerosa presenza degli amici della casermadi CerroMaggioreoltre ai colleghi di Legnano assieme ai loro comandanti e da un gran numero diex carabiniericonvenuti per la loro festa annuale
Assemblea della Protezione Civile sezionale (Gennaio 2013)
ASSEMBLEA DELLA PROTEZIONE CIVILE SEZIONALE
L’Assemblea annuale del Nucleo di Protezione Civile della Sezione di Milano si è svolta sabato 1 dicembre presso il 3P, la struttura di Cesano Maderno che è oramai diventato il punto di raccolta nevralgico delle strutture, attrezzature e mezzi della colonna mobile della Regione Lombardia con un piano riservato alla compagine milanese. Il programma prevedeva la consueta assemblea dei volontari per fare il punto sui risultati conseguiti tramite gli interventi effettuati nel corso dell’anno culminati con il terribile sisma che ha colpito l’Emilia, nonché le esercitazioni compiute in modo da essere prontiad intervenire in caso di calamità. Il coordinatore Donelli ha ampiamente illustrato i risultati raggiunti e le problematiche derivanti dalla normativa attuale che impone ai volontari di conseguire l’abilitazione per poter operare in sicurezza rispettando quanto richiesto dalla legge attuale.
Domenico Perrucchetti partecipò alla Seconda Guerra d’Indipendenza come volontario mentre era studente universitario di architettura. Nella Terza Guerra d’Indipendenza (1866) Perrucchetti era a Custozza, sottotenente di fanteria e si guadagnò una medaglia d’argento.Distaccato presso lo Stato Maggiore col grado di capitano, nell’estate del 1872 pubblicò sulla Rivista Militare Italiana uno studio molto accurato dal titolo “La difesa di alcuni valichi alpini e l’ordinamento militare territoriale nelle zone di frontiera”.Voleva costituire un corpo speciale che fosse in grado di sostenere con sicurezza il primo urto e sopperisse alle esigenze della difesa montana, avvalendosi di una conoscenza topografica delle alpi. Questo corpo doveva avere uomini allenati alla vita di montagna e particolarmente addestrati in modo che le loro innate qualità psico-fisiche avessero il massimo rendimento.
Raduno 2° Raggruppamento a Sondrio (Dicembre 2012)
Raduno 2° raggruppamento a Sondrio
Come tutti gli anni, una rappresentanza del gruppo Alpini di San Vittore Olona, si reca al raduno del secondo raggruppamento di cui, anche noi, facciamo parte. Questa volta il luogo prestabilito è la città di Sondrio. La partenza è di buon mattino, un gruppetto di noi alpini e amici, si è aggregato all’autobus organizzato dal Complesso Bandistico di San Vittore Olona, il quale ha partecipato alla sfilata nel blocco della sezione di Milano. Dopo una sosta effettuata per recuperare i membri mancanti della banda siamo giunti alla meta prestabilita. Già alle porte di Sondrio si potevano vedere cartelli bandiere e striscioni di benvenuto agli alpini. Entrati in Sondrio con il bus siamo riusciti a sostare vicino alla piazza centrale dove era stabilito che ci si ammassasse, e lì la banda ha potuto prepararsi montando gli strumenti ed abbigliandosi come di regola si fa. Fortunatamente il tempo era bello e nonostante la temperatura un poco bassa, abbiamo svolto tutto il programma senza problemi.