Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
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… e fu così che un gruppetto di amici della squadra la mattina del 1/12/2013 si diede appuntamento in quel di Laorca nei pressi di Lecco. Magnifici i colori dell’alba, dei primi raggi del sole che sfioravano le cime del Resegone piene di neve; era freddo però si era certi che la giornata sarebbe stata splendida, una di quelle che si ricorderanno anche dopo tanti anni. Eravamo in pochi però felici di ritrovarsi ancora una volta come avviene ormai da tanti anni: purtroppo gli impegni di ognuno talvolta ci costringono a disertare questi appuntamenti e se non sono gli impegni ci si mettono anche gli acciacchi che senza chiedere permesso ti ricordano che gli anni passano, si assommano, che qualche … bullone degli ingranaggi comincia a ballare offrendoci materia di interscambi sanitari sui metodi più o meno scientifici atti all’uopo ma tant’è alla fine ci si ritrova felici di rincontrarsi sulle nostre montagne nonostante tutto, quasi una piccola e forse inconscia sfida …
Tanti e tanti anni fa (mamma mia come passa il tempo) il buon Vitaliano Peduzzi, allora Direttore di Veci e Bocia, ebbe la bontà di pubblicare un mio articolo che ritengo ancora attuale e che parlava della visibilità che, a mio parere, ci era dovuta malgrado il motto della nostra Associazione fosse: “Fare senza apparire”.Lo spunto me lo ha dato episodio accaduto durante la raccolta del Banco Alimentare lo scorso 30 novembre quando un signore, nell’attesa delle compere effettuate dalla moglie, si è soffermato con noi e ci ha raccontato di come lui, paracadutista per forza ai tempi della naia, malgrado le tradizioni famigliari alpine, una sera a casa di amici ha intavolato una “animata” discussione che rischiava di sfociare in lite con un rappresentante di un’altra meritevole Arma con la differenza di avere tante piume invece di una sola penna… al quale aveva fatto notare come, in occasione di calamità, emergenze e mobilitazioni varie, gli alpini fossero sempre in prima fila e soprattutto tra i primi ad “armarsi e partire” e gli ultimi a rientrare, tutto per il bene degli altri, nonché essere sempre in prima linea quando c’è da promuovere qualche iniziativa o a rimboccarsi le maniche: insomma a fare senza troppo parlare.
Venerdì sera, TG serale notizia di apertura: giornata convulsa e di tribolazione per il Governo e verso la fine l’annuncio dell’ennesimo suicidio di un piccolo imprenditore che non ce la faceva più a restare al passo coi pagamenti e non sapeva più come fare con i suoi due dipendenti !!!Ma si rendono conto lorsignori convulsi e tribolati della situazione in cui siamo finiti, con gente che ogni giorno perde il lavoro e si ritrova dopo una vita lavorativa, se non di sacrifici almeno finora dignitosa, ad entrare nel mondo degli assistiti (quando lo si è), con i giovani il cui primo pensiero dopo il diploma o la laurea è quello di trovare una destinazione all’estero dove poter lavorare, e uno Stato che si è ridotto a non pagare i suoi dipendenti arrivando addirittura a dilazionare in due anni il pagamento della liquidazione a chi è giunto al termine della sua vita lavorativa, dico si rendono conto che alla gente non gliene può fregare di meno delle beghe di palazzo aventi l’unico scopo di mantenere cadreghino e relativi privilegi?
Mi piace chiamarlo così. Questo mese,messo quasi alla fine dell’anno, l’ho sempre associato ai ricordi,ai riassunti, al riepilogo delle “ cose “ fatte. Come tutti gli anni abbiamo per primoricordatoi“ veci “ del gruppo che sono andati avanti recandoci a trovarli nei rispettivi cimiteri e recitando una preghiera in loro suffragio. La domenica successiva, 3 novembre, abbiamo partecipato con un bel gruppo alla S. Messa insieme alle autorità per ricordare la fine della 1° grande guerra. Alla fine della celebrazione è stato molto apprezzato da tutti i presenti l’intervento, via radio, del Parroco da casa sua dove sta trascorrendo la convalescenza. Grazie Don Piero, la aspettiamo in sede per la benedizione natalizia!
Lunedì 1 novembre, come consuetudine, abbiamo ricordato i nostri Soci “andati avanti” visitando i Cimiteri della zona (ben 8) dove riposano i veci. Ritrovo di buon mattino ed in buon numero abbiamo iniziato il pellegrinaggio che ci ha visti raggiungere come prima tappa Nerviano dove abbiamo reso omaggio alla memoria del Colonnello Paolo Caccia Dominioni alla memoria del quale il nostro Gruppo è dedicato e successivamente ci siamo recati negli altri paesi dove abbiamo assolto il meritorio compito nel ricordo dei nostri amici la cui memoria ci sprona ad impegnarci nella vita e nell’Associazione.
Il Vecio Palmino Locatelli 92 anni portati in maniera splendida e lucida, tanto da essersi reso partecipe di numerosi incontri con gli studenti ai quali raccontava le sue vicissitudini di guerra durante la tragica campagna di Russia, ci ha lasciato a metà novembre raggiungendo nel Paradiso di Cantore i suoi commilitoni mai tornati a baita. Lo ricordiamo con affetto e riconoscenza per quanto è riuscito a trasmettere ai più giovani anche nella nostra comunità in occasione di una ricorrenza istituzionale qualche anno fa ed in quell’occasione aveva avuto modo di affascinare i bocia con i suoi racconti. Addio Palmino e grazie per quanto hai saputo dare a tutti noi prima come alpino in armi e poi come memoria storica.
Due fatti mi tornano in mente a distanza di mesi: Telegiornali di venerdì 27 e domenica 29 settembre. Nel primo gli operai delle Acciaierie Riva manifestano al grido di “Accendiamo l’altoforno”, scandito a ripetizione e mi viene da pensare alla vergogna che dovrebbero provare certi politici sorpresigiornalmente a rubare o a chiedere rimborsi per 0,50 cent. per le caramelle comperate, di fronte a gente che chiede solo di poter lavorare e, si badi bene non un lavoro da portaborse, ma di lavorare in un altoforno cosa che personalmente non mi attira neppure lontanamente. La seconda notizia riguardava la polemica assunta a questione di Stato sul fatto di votare in maniera palese o segreta nonché a conteggiare i voti necessari per spuntarla a Camera e Senato, mentre buona parte degli italiani fa i conti per arrivare a fine mese, magari rinunciando a qualche pranzo per quadrare il bilancio famigliare. Premesso che personalmente, a parte la questione specifica, sarei per l’obbligo di votare a viso aperto in modo di sapere cosa pensa chi mi dovrebbe rappresentare e che, come in ogni lavoro che si rispetta, dovrebbe alla fine rendere conto ai principali (cioè a NOI) del suo operato. Penso che chiunque, in special modo chi percepisce uno stipendio pubblico abbia l’obbligo di metterci la faccia e di rispondere della fiducia accordatagli da chi si aspetta da lui correttezza e coerenza, un po’ come succede da noi quando nelle Assemblee ci si deve guardare in faccia ed affrontare le conseguenze delle proprie azioni, anche se quello che facciamo non è paragonabile alla cosa pubblica...ma forse viene fatto con maggior spirito di servizio.
…Io credo, mi illudo che ormai siano di pubblico dominio la conoscenza, il significato di tutte quelle sigle che ci stanno soffocando gli emisferi cerebrali. Chi ignora il significato di quel bailamme di sigle: IMU, TARSU, ( … sorb, gasp, ulp…), IGE,ILOR,IRPEF,MOD.730 … ecc … ecc … fino alle ultime nate TARES e la fantastica TASI? Ora nel vernacolo veneto come tutti sanno, “ tasi” significaTACI. Annifa, per la verità, diversi anni , sui muri delle case era scritto : TASI CH’EL NEMICO TE SCOLTA … con tutto quel che seguiva : allora erano tempi brutti !!! TASI la troviamo pure nel motto del Gruppo Artiglieria da montagna “Asiago” di stanza a Dobbiaco dipendente dalla brigata alpina Tridentina fino al suo scioglimento nel giugno del 1991 . In realtà il motto completo, noto a tutto il mondo alpino era, TASI E TIRA. Ne sanno qualcosa quei militari che con armamento personale, zaino in spalla, affardellato come direbbe qualcuno di nostra conoscenza … e le batterie da montagna someggiate sui muli ( … le vecchie Jeep col pelo ) scarpinavano su e giù per i nostri monti. Per completezza d’informazione bisogna tener presente che, sempre nel dialetto veneto,la parolaTIRAoltre che a tirare , trainare, ecc … può significare imprecare, tirare moccoli … quindi secondo voi cosa TIRAVANO in quei momenti i nostri baldi alpini? Dio solo sa gli accidenti o cosa poteva uscire da quelle bocche quando si teneva l’anima con i denti e non“ tacendo ma tirando” arrivavano in branda alla sera con le ossa rotte fedeli più o meno patriotticamente al loro motto : per i mulinon sono in grado di immaginare… A questo punto mi diventa facile un ironico parallelo con la nuova tassa: TASI, più cheevidente e che si può accompagnare aTIRA ( che cosa … lasciamo alla fantasia di ognuno ) ma specialmente alla logica e successiva … impostachiamata PAGA. C’è qualcuno che mi puòcontestare e non la pensa come me ….
Domenica 1 settembre, come consuetudine, la S.I.A. ha reso omaggio alla memoria degli amici scomparsi in Grigna e precisamente Francesco Figel caduto sul Monte Due Mani e Giorgio Mazzuccchi figlio del fondatore della Squadra Franco che in suo ricordo ha voluto istituire il nostro sodalizio per aiutare quanti si sarebbero potuti trovare nelle condizioni di suo figlio. Al punto di ritrovo di Ballabio decidiamo di dividerci in due squadre per poter visitare entrambe le targhe poste a ricordo e così, mentre alcuni salgono verso il Pian dei Resinelli per raggiungere il Rifugio Rosalba e poi la targa Mazzucchi, il sottoscritto ed altri due Soci in compagnia dei famigliari di Francesco Figel ci dirigiamo verso Morterone dove prima dello scollinamento posteggiamo le auto.
… è tornato! Il nostro tenente è tornato e ci risiamo alle solite … e l’articolo quando lo fai … stavolta tocca a te io l’ ho già fatto, io … io … e avanti di questo passo. Ci si mette anche la nostra redazione: hai pronto l’articolo … stiamo per andare in stampa… guarda che aspetto fino a .. ieri ; insomma una domestica persecuzione. Io ci penso,mi arrovello ma niente, non c’ è trippa per gatti. Ma caro tenente cosa devo scriverti, anch’io non possiedo la bacchetta magica per un’ articolo su due piedi:devo scriverti del nostro socio che partecipò alla manifestazione in Adamello e sulla quale ci ha doviziosamente relazionato, del nostro gagliardetto che ha presenziato in molteplici occasioni della nostra sezione da Milano, a Rho, a Vigevano, dal Passo Gaviaa Rancio Valcuvia e anche tu ne sai qualcosa in quel della Val d’Intelvi … non dimentichiamo Ponte Selvae purtroppo la partecipazione ai momenti dolorosi della nostra Sezione, ai funerali dei nostri Soci a Bresso.
Ci stiamo lentamente ma inesorabilmente avvicinando al traguardo dei due anni di “sequestro e prigionia” dei nostri due Fucilieri di Marina, Salvatore Girone e Massimiliano La Torre, ostaggi di un paese che non riesce a conciliare la giustizia al suo interno, figuriamoci se rispetta quella internazionale. I nostri due marò sono infatti continuamente rimpallati tra la “giustizia” del governo centrale che si scontra con “quella” (come se ce ne potessero essere di diversi tipi) del Keraral che non riconosce le decisioni altrui e, mentre i nostri governanti impegnano le loro giornate a discutere argomenti che all’uomo comune costretto a fare i conti per arrivare a fine mese sembrano astrusi, i mesi passano e sui nostri ragazzi OSTAGGI sembra stia calando un velo di indifferenza.
Anche quest’anno, come consuetudine, il Pellegrinaggio in Adamello ha visto confluire, dal 25 al 28 luglio, centinaia di alpini che, dai versanti trentino e camuno, hanno inteso onorare la memoria di quanti un secolo fa hanno combattuto la Guerra Bianca in un ambiente le cui altezze ed avversità non sono state più eguagliate. Questo è stato il 50° anniversario della manifestazione e il Pellegrinaggio era dedicato alla memoria di Gianni De Giuli, per oltre un trentennio alla guida della Sezione Vallecamonica ed artefice anni fa del rilancio a livello nazionale del Pellegrinaggio stesso.
Come tutti gli anni il gruppo alpini di Valfurva organizza il pellegrinaggio al sacrario S. Matteo, monumento che si trova al passo Gavia proprio di fronte al ghiacciaio del monte stesso dove sono morti gli alpini durante le guerre che ci hanno coinvolto. Quest’anno in occasione del fatto che eravamo a trascorrere le ferie a S.Caterina Valfurva, un gruppetto di noi di san Vittore Olona, composto da 4 elementi ha potuto presenziare la cerimonia con il gagliardetto. Il ritrovo era fissato al passo Gavia dove aveva inizio lo svolgimento della cerimonia, partendo quindi dal nostro campeggio ci siamo recati lì, dove gli amici alpini della sezione di Milano anch’essi presenti con il Vessillo ci aspettavano.
Il gagliardetto del gruppo va in trasferta (Ottobre 2013)
IL GAGLIARDETTO DEL GRUPPO VA INTRASFERTA
Sul nostro giornalino del mese di Settembre abbiamo letto e visto la fotografia del nostro gagliardetto all’Ortigara, a Ponte Selva, a Rancio Valcuvia e infine a Legnano per l’80° anniversario del gruppo. Io qui racconto del 31° raduno, gagliardetto al seguito, a Castiglione d’Intelvi ( CO ) per ricordare il Btg. Val d’Intelvi. Domenica 7 Luglio 2013 circa 500 penne nere si sono ritrovate a Castiglione d’Intelvi rappresentanti di una cinquantina di gruppi con altrettanti gagliardetti incolonnati dietro il vessillo della Sezione di Como( 7 medaglie d’oro ) con ilpresidente Chicco Gaffuri, autorità civili e religiose, diversi sindaci con fascia tricolore e tanti cittadini ad applaudire.
Nella foto allegata si vede l'ultimo iscritto al nostro Gruppo, Andrea Maggioni, caporale al 3° Rgt. Art. da Montagna di Tolmezzo ed attualmente in servizio "Strade Sicure" a Napoli mentre effettua lo scambio di guidoncini con Mariano Putignano Vice Presidente ed anima organizzativa della Sezione partenopea. Sin dal loro arrivo, Andrea e i suoi commilitoni hanno trovato nella sede di piazza Plebiscito un ambiente famigliare e in Mariano un fratello maggiore che si è prodigato per fare sentire i bocia a loro agio organizzando uscite ed incontri in sede durante i turni di riposo e mettendosi a disposizione per risolvere eventuali problemi. Purtroppo non è stato possibile la presenza in divisa in occasione dello scambio dei crest, ma ciò non toglie nulla al senso di gratitudine di Andrea e dei suoi commilitoni per la bella accoglienza alpina ricevuta in un ambiente, certamente lontano dai monti, ma vicinissimo ai nostri ideali e allo spirito alpino che si ritrova in ognuna delle nostre sedi.
La cerimonia è appena finita ed eccoci qui a scrivere di questi tre giorni con l’ attendamento poco prima del piazzale delle saline. Partiti alle prime ore dell’alba di venerdì 12 luglio abbiamo fatto tappa a Verona in un supermercato a fare spesa dovendo passare alcuni giorni sul piazzale del Lozze; appena arrivati ci siamo messi alla ricerca di un posto tranquillo fuori dalla bolgia degli altri anni. Tenda piazzata vicino ad un camper in una zona molto silenziosa sia il venerdì che il sabato e pure la domenica. I primi due giorni abbiamo fatto qualche salita per scaldare i muscoli raccogliendo un po’ delle cosiddette “ mughe ” per lo sciroppo o per metterle nella grappa. Il tempo è stato bello durante la giornata, ma alla sera si scatenava sempre il temuto temporale che durava fino all’alba.
Sabato 8 e domenica 9 giugno la Squadra S.I.A. ha partecipato al raduno Sezionale di Ponte Selva presso la Casa dell’Orfano voluta da Don Antonietti per dare un futuro ai ragazzi rimasti senza padre a seguito degli eventi bellici. La nostra Sezione ogni anno raccoglie in quella cornice soci e famigliari che intendono passare una giornata lontani dal logorio della città immersi nella natura in compagnia. Il programma prevedeva l’arrivo nella serata di venerdì in modo di poter essere operativi dalla mattina seguente per quanto riguardava i volontari P.C. che si sarebbero occupati della manutenzione dell’immensa area verde della struttura la cui gestione ricade attualmente completamente sulle spalle di Don Arturo che ha raccolto il testimone di Don Antonietti e che è il motore trainante della realtà attuale.
E’ un caldo pomeriggio di luglio, è sabato e gli alpini di Legnano si vedono impegnati nella Celebrazione dell’80° anniversario della nascita del gruppo. Il pomeriggio è denso d’appuntamenti, s’inizia con il ritrovo e l’ammassamento in un parcheggio abbastanza ampio da poter contenere un sostenuto numero di persone situato nella via principale del centro di Legnano. Sono le 4 del pomeriggio e il caldo si fa sentire, sembra che pochi siano i gruppi che hanno accolto l’invito ma a breve il numero dei gagliardetti dei gruppi presenti aumenta in maniera consistente. All’arrivo dell’autobus della fanfara di Asso sembra che tutto sia pronto infatti dopo pochi minuti il servizio d’ordine coordina il tutto e dopo aver fatto inquadrare i vari blocchi, fanfara, gagliardetti e alpini, si parte con gli onori al vessillo della sezione di Milano e al gonfalone del comune di Legnano.
Domenica 7 luglio 2013 alcuni del gruppo di San Vittore Olona si sono recati in quel di Rancio Valcuvia per condividere assieme agli Alpini del posto la loro festa. Infatti il loro capogruppo nella persona del Valter ci teneva tanta alla nostra presenza, come del resto alla partecipazione di altri gruppi della sezione di Luino. Rafforzavano l’entità numerica gli alpini del gruppo di Tennodella sezione di Trento, l’Aereonautica di Varese,il Corpo forestale della zona,ilgruppo di amici austriaci, gli Schutzenkompanie già da anni gemellati con il gruppo di Rancio, insomma eravamo un bel numero trascinati dall’instancabile Valter. Lo si vedeva lontano un miglio che era stravolto e preoccupato oltre ogni limite affinché la festa del gruppo procedesse nel migliore dei modi: avevi un bel dire per tranquillizzarlo ma era fiato sprecato … In fondo lo capisco !
Piùche legittimo dare qualche informazione ai nostri lettori. Come ogni gruppo ha una propria storia ricca di documenti, ricordi, esperienze ecc… ecc … anche il nostro di San Vittore Olona in quel di Milano ha untassello nel mosaico della sua vita documentato dalla costruzione di questa piccolo monumento: una chiesetta, una piccola santella nascosta fra i campi di Canegrate –Mi, lungo la riva del fiume Olona. La storiografia: un proprietario di una fornace di mattoni mentre quotidianamente scavavala terra creta usata per la lorocostruzionetrovava costantemente ossa umane. La naturale curiosità lo spinse acercare di scoprire l’origine di questa coincidenza.
Ebbene sì! In un mese, da metà maggio a metà giugno, tante le iniziative fatte o partecipate dal nostro Gruppo.
- L’Evento più importante, quello con la E maiuscola, è stato sicuramente l’adunata a Piacenza il 12 Maggio. Non c’ero, ma il Gruppo era ben rappresentato e tutti sono rimasti entusiasti compreso l’amico Marco, il vice sindaco del Comune, che lo ha ufficializzato nel suo articolo sul numero scorso del nostro giornalino. Undici ore di sfilata, un lungo fiume dietro il Tricolore: è uno dei titoli de L’Alpino del mese di Giugno e Piacenza se la ricorderà a lungo e così tutti gli alpini che l’hanno vissuta . E si parla già di Pordenone 2014…
Comesempre tutto finisce, tutto passalasciandosi alle spalle solo i ricordimeglio se positivi; anche stavolta quando raccattando armi e bagagli siamo rientrati a “ baita “. Che dire? solite cose. Tutti i partecipanti sono concordi nel riconfermare l’uguaglianza di ogni adunata ma è altrettantoveroche sempre qualcosala differenzi dalla precedente e fa sì che l’ultimasi riveli migliore o peggiore . Quest’anno siamo partiti con la sfumata certezza del posto che ci era stato garantito: cosi ci siamo rifugiati nell’organizzazione canonica. Sembrava tutto ok … nosignori: vai a dx ma poi devi ripiegare a sxe alla fine,ci siamo accampati inmaniera, tutto sommato accettabile.
Questa primavera che tutt’oggi non si decide ad arrivare, ci ha costretti ad annullare anche la prevista uscita della Squadra in programma per domenica 21 aprile ed è così che domenica mattina, visto che la giornata era già stata organizzata, ci siamo ritrovati al 3P di Cesano Maderno per portare a termine (o avvicinarci) il progetto che da tempo avevamo in mente: mettere in piedi una palestra di arrampicata per esercitarci. Bisogna dire che il nostro responsabile Giovanni aveva già fatto la parte più impegnativa allestendo la struttura utilizzando tubi Innocenti ai quali aveva applicato pannelli di legno recuperati dove verranno poi posizionati gli appigli giunti per misteriose vie nella nostra sede. La struttura è veramente imponente ed arriva a una decina di metri di altezza, è fissata in maniera stabile al muro e alle guide del carro ponte e, terminata, consentirà di allenarsi nelle tecniche di risalita e recupero su parete.
E' con grande gioia che mi appresto a scrivere queste righe che mi riportano alla giornata di domenica 12 Maggio a Piacenza per l'Adunata Nazionale degli Alpini! Quando l'amministrazione ha ricevuto l'invito del nostro gruppo alpini del paese a partecipare all'Adunata Nazionale sono stato onorato di ricevere l'incarico a rappresentare San Vittore Olona insieme ad Angelo Morlacchi e al resto del gruppo. Piacenza ci ha accolto in un tripudio di bandiere Tricolore e scritte inneggianti gli alpini, abbiamo condiviso il pranzo domenicale con tutto il gruppo (complimenti ai cuochi bravissimi!) e poi sulle tribune lungo le vie della parata in attesa che venisse il momento di aggregarci all'ammassamento e sfilare anche noi in mezzo a due ali di folla in tripudio ad omaggiare gli alpini di tutta Italia.
Confesso che, quando nell’ottobre dello scorso anno mi è venuta la brillante idea di chiamare il mio amico di naia Antonio, piemontese DOC per proporgli di ritrovarci ad Aosta inoccasione del 35° anniversario dal congedo, non sapevo a cosa sarei andato incontro. Nei primi mesi l’euforia di risentire, tramite rocambolesche imprese telefoniche e ricerche su Internet quanti avevano fatta la naia alla Testafochi nel 1977, ci ha galvanizzato perché vi assicuro che la gioia reciproca di sentirci era veramente grande e l’aggiornamento dell’elenco che avevamo dai tempi passati lasciava ben sperare.
Ci abbiamo provato. Mi spiego e credo sia necessario visto che più di qualche socio del nostro gruppo non si è fatto vedere: sarebbe molto peggio, se si fosse completamente disinteressato a quanto gli altri si erano impegnati: forsenon legge il notiziario destinandolo metodicamente al cestino ignorando totalmente la vita di gruppo: ovviamente in simili occasioni ci si chiedese questa persona si ricorda di essere iscrittoad un’associazione e se ci tiene ad essa anche solo un pochino … Vengo al punto: una sera ci venne a trovare in sede un signore il quale dopo le ovviepresentazioni ci ha chiesto una mano per una iniziativa che sembrava fatta apposta per un gruppo alpino.
Salve a tutti! In una serata nebbiosa e abbastanza fredda d'autunno, mi dirigevo verso la sede degli Alpini di San Vittore Olona per incontrarmi con loro. Ad essere sincero, io che sono un cittadino mancato, e che spesso mi dileguo per raggiungere mete prettamente montane, mi chiedevo con insistenza cosa potessero avere a che fare gli Alpini con un paesotto tranquillo e ligio ai propri doveri, situato in piena pianura padana. Mi sono ricreduto dopo pochi minuti. Vengo subito accolto con composta ospitalità e orgoglio di appartenenza, cosa che da tempi non sospetti contraddistingue questo corpo e i suoi simpatizzanti.
Marzo è il mese dove l’appuntamento “ gastronomico “ non è al venerdì sera e non si chiama disnarello.In questo mese il gruppo, da tempo, partecipa alla S. Messa in ricordo dei soci “ andati avanti “ e poi, dopo la celebrazione, ritrovo in Sede per aperitivo e pranzo del gruppo. Domenica 17 con grande partecipazione etutti i posti occupati, il programma è stato rispettato. Alle 9,30 , alla presenza delle autorità e di numerosi soci, alzabandiera davanti alla sede. Numerosi i cappelli alpini alla S. Messa e un significativo pensiero del Parroco Don Piero che trova sempre belle parole da indirizzare al nostro gruppo; il corpo bandistico ha degnamente accompagnato la funzione.
Il nucleo di Protezione Civile della nostra Sezione è stato chiamato per un intervento non propriamente legato alla prevenzione o all’emergenza ma per una giornata a carattere “sociale”.Si trattava di intervenire presso l’Istituto Gaetano Negri di Milano, associazione che si occupa del recupero, inserimento ed assistenza di ragazzi con disabilità e che opera a Milano in via De Amicis da molti anni. La richiesta pervenutaci dalla direzione dell’Istituto riguardava la nostra disponibilità a rendere nuovamente agibile e fruibile dagli ospiti che frequentano la struttura di un appezzamento originariamente destinato ad orto per dare modo di consumare prodotti coltivati da loro, ma che nel corso degli anni era diventato una mezza discarica arrivando ad avere le aiuole ricoperte da rifiuti vari, legname, ferraglia e tutto ciò che si è accumulato in un lungo periodo di abbandono.
Ultimamente il nostro Gruppo ha deciso di appoggiare le iniziative dell’Associazione “ROBY PIANTONI ONLUS” fondata nel 2010 in ricordo appunto di Roby Piantoni un alpinista scomparso nell’ottobre del 2009 durante una spedizione alpinistica sullo Shisha Pangma (Tibet). Il sogno di Roby, ora raccolto quale eredità morale dai famigliari, era quello di sostenere lo sviluppo culturale e sociale delle popolazioni più povere che vivono tra le montagne più alte del mondo, motivazioni che trovano riscontro anche con lo spirito alpino. La sera di sabato 6 aprile, abbiamo organizzato, presso la sala polivalente di San Vittore Olona (sotto l’edificio dell’ufficio postale) una serata nel corso della quale i volontari dell’Associazione presenteranno un filmato sugli scopi e le attività che li vedono da impegnati nella costruzione, ristrutturazione e manutenzione delle scuole con fornitura di materiale didattico per permettere alle prossime generazioni locali di programmare un futuro migliore basato sull’istruzione. Il nostro compito è quello di promuovere l’iniziativa tra i nostri conoscenti e, naturalmente, essere presenti tutti a questa iniziativa che richiede esclusivamente la nostra presenza ad una serata che non può che arricchire ciascuno di noi. Appuntamento quindi numerosi a sabato 6 aprile alle ore 21 presso la sala polivalente a San Vittore Olona.