Associazione Nazionale Alpini -
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Assemblea della Protezione Civile sezionale (Gennaio 2013)
ASSEMBLEA DELLA PROTEZIONE CIVILE SEZIONALE
L’Assemblea annuale del Nucleo di Protezione Civile della Sezione di Milano si è svolta sabato 1 dicembre presso il 3P, la struttura di Cesano Maderno che è oramai diventato il punto di raccolta nevralgico delle strutture, attrezzature e mezzi della colonna mobile della Regione Lombardia con un piano riservato alla compagine milanese. Il programma prevedeva la consueta assemblea dei volontari per fare il punto sui risultati conseguiti tramite gli interventi effettuati nel corso dell’anno culminati con il terribile sisma che ha colpito l’Emilia, nonché le esercitazioni compiute in modo da essere prontiad intervenire in caso di calamità. Il coordinatore Donelli ha ampiamente illustrato i risultati raggiunti e le problematiche derivanti dalla normativa attuale che impone ai volontari di conseguire l’abilitazione per poter operare in sicurezza rispettando quanto richiesto dalla legge attuale.
Domenico Perrucchetti partecipò alla Seconda Guerra d’Indipendenza come volontario mentre era studente universitario di architettura. Nella Terza Guerra d’Indipendenza (1866) Perrucchetti era a Custozza, sottotenente di fanteria e si guadagnò una medaglia d’argento.Distaccato presso lo Stato Maggiore col grado di capitano, nell’estate del 1872 pubblicò sulla Rivista Militare Italiana uno studio molto accurato dal titolo “La difesa di alcuni valichi alpini e l’ordinamento militare territoriale nelle zone di frontiera”.Voleva costituire un corpo speciale che fosse in grado di sostenere con sicurezza il primo urto e sopperisse alle esigenze della difesa montana, avvalendosi di una conoscenza topografica delle alpi. Questo corpo doveva avere uomini allenati alla vita di montagna e particolarmente addestrati in modo che le loro innate qualità psico-fisiche avessero il massimo rendimento.
Raduno 2° Raggruppamento a Sondrio (Dicembre 2012)
Raduno 2° raggruppamento a Sondrio
Come tutti gli anni, una rappresentanza del gruppo Alpini di San Vittore Olona, si reca al raduno del secondo raggruppamento di cui, anche noi, facciamo parte. Questa volta il luogo prestabilito è la città di Sondrio. La partenza è di buon mattino, un gruppetto di noi alpini e amici, si è aggregato all’autobus organizzato dal Complesso Bandistico di San Vittore Olona, il quale ha partecipato alla sfilata nel blocco della sezione di Milano. Dopo una sosta effettuata per recuperare i membri mancanti della banda siamo giunti alla meta prestabilita. Già alle porte di Sondrio si potevano vedere cartelli bandiere e striscioni di benvenuto agli alpini. Entrati in Sondrio con il bus siamo riusciti a sostare vicino alla piazza centrale dove era stabilito che ci si ammassasse, e lì la banda ha potuto prepararsi montando gli strumenti ed abbigliandosi come di regola si fa. Fortunatamente il tempo era bello e nonostante la temperatura un poco bassa, abbiamo svolto tutto il programma senza problemi.
Val la pena di essere un po’ più chiari anche perché il semplice cambiodi unavocalestravolge completamente il sensodel tutto. In sostanza è presto detto: al nostro gruppo è stato chiesto di intervenire presso il plesso scolastico per un piccolo lavoro, un lavoruccio…ossia il cambio delle bandiere esposte nei cortili di tre scuole. Abbiamo aderito e, ….unendo… le forze , abbiamo superato questo ostacolo.Lo abbiamo fatto ben volentieri anche se ci siamo chiesti dove stava la difficoltà a risolverequesto problema che poi problema non è. Comunque armatidi quanto necessitava, tempo due orette compreso iltrasferimento da una scuolaall’altra , il tutto è stato fatto: non essendoci nessuna cerimoniapubblica a solennizzare l’evento ma trattandosi di un semplice lavoro di routine fattibile da chiunque ci siamo chiesti se non poteva essere eseguito dal personalein sede bidelli, uscieri, ecc… in verità qualcuno del personale ausiliario nonché qualche insegnante ebbe a dire…finalmente…era ora…; per premiosiamo stati gratificati con un graditissimo caffè offertodi tasca propria da una dipendente.
Per domenica 14 ottobre il programma di addestramento della Squadra prevedeva l’ascensione allo Zuccone Campelli sopra i Piani di Bobbio attraverso la ferrata Minonzio da anni programmata e sempre (per varie cause) rinviata. Anche questa volta la sorte, sotto forma di maltempo, non si è smentita impedendoci nuovamente, e definitivamente, di portare a termine quanto programmato consentendoci di rispettare solo metà dell’esercitazione in quanto arrivati ai Piani di Bobbio, dopo avere affrontato la salita dall’abitato di Barzio, mentre facevamo una sosta ristoratrice, il tempo è improvvisamente peggiorato regalandoci una pioggia che si è poi tramutata in nevischio.
Confesso che, pur nutrendo un profondo rispetto e partecipazione al dolore di quanti, nel tremendo sisma che il 6 aprile 2009 ha sconvolto l’Abruzzo, hanno perso famigliari ed amici, provo una sensazione di sgomento per l’assurda sentenza che condanna i responsabili della Commissione Grandi Rischi per non avere adeguatamente allarmato gli Aquilanie dichiarandoli quindi colpevoli delle morti accadute. In questo martoriato paese, legalmente parlando, dove si assolve e giustifica chi guidando ubriaco, drogato, senza patente uccide ragazzi per strada, individui che fanno danni per il gusto di farli, e politici che rubano a piene mani mentre i troppo onesti si suicidano perché oberati dai debiti creati ad arte dalle banche, ebbene in questa nostra povera Italia si DEVE trovare il colpevole per ogni cosa, anche per l’inevitabile come la prevenzione del terremoto.
Il 49° Pellegrinaggio nazionale in Adamello si è tenuto come consueto nell’ultimo fine settimana di luglio e, rispettando l’alternanza che vede l’organizzazione delle sezioni della Val Camonica e del Trentino, ha visto gli alpini trentini organizzare l’evento che quest’anno era dedicato alla memoria del Capitano alpino Arnaldo Berni. Per chi frequenta le cime valtellinesi ed in particolare della Valfurva, la figura del Capitano Berni, Medaglia d’Argento al V.M., originario di Mantova e mandato a soli 22 anni a comandare il “Battaglione Skiatori Monte Ortler” è leggendaria, tanto quanto è coinvolgente la sua scomparsa sulle pendici del Monte S. Matteo dove cadde il 3 settembre 1918 pochi giorni prima della fine della Grande Guerra e il cui corpo riposa ancora da allora sotto i ghiacci eterni del Gruppo del Cevedale.
Come previsto dal programma della squadra, la fine delle vacanze ha coinciso con le due giornate “della memoria” dedicate al ricordo dei nostri amici “andati avanti” , Francesco Figel già Capogruppo di Arconate e Consigliere Sezionale e Giorgio Mazzucchi figlio del fondatore della S.I.A. Per questo domenica 26 agosto freschi di ritorno dalla vacanza, ci siamo ritrovati in 4 soci (il sottoscritto, Davide Cipro e i due Giovanni, il giovane Benzi ed il meno giovane ma sempre verde Frattini) al Piano dei Resinelli in Grigna per salire, dal sentiero delle Foppe al Rifugio Rosalba tappa intermedia per la nostra meta. Una breve sosta al rifugio e subito abbiamo affrontato l’ultimo tratto che congiungendosi al sentiero Giorgio ci ha consentito di raggiungere il punto dove è posizionata la targa a ricordo di una giovane vita stroncata per amore della montagna.
Anche quest’anno siamo risaliti in Ortigara dove si è svolto il pellegrinaggio per ricordare le migliaia di persone che sono morte per la conquista di questi monte che gli austriaci controllavano. Alcuni libri riportano che per ogni metro quadrato vi erano 10 militari italiani morti. Venerdì mattina arrivati a Gallio ci siamo fermati a fare spesa in un supermercato in quanto dovevamo passare tre giorni sul Lozze. Arrivati sul luogo abbiamo individuato un posto tranquillo cercando di non intralciare altre persone onde evitare l’inconveniente che si è verificato lo scorso anno. Alla domenica mattina sveglia alle 6 e partenza alle 6,15 per la Colonna Mozza sul Monte Ortigara sebbene sapessi il cambiamento di orario delle celebrazioni abbiamo preferito salire presto e giungere in cima con un’ora e mezza di anticipo.
Domenica 15/7 u.s. i bravi alpini del gruppo di San Vittore O., previa levataccia son partiti diretti in quel di Rancio Valcuvia (Va). Era doveroso partecipare alla loro festa: 80° di fondazione del gruppo non che raduno della sezione di Luino. Lo dovevamo al loro vulcanico capogruppo Pianazza Valter già nostro ospite in sede. E' utile spiegare come il tutto sia nato: molto semplicemente il sottoscritto ha partecipato con Valter ad un turno di P.C. nei tristi giorni del terremoto a L’Aquila e da allora siamo rimasti in contatto... cose di estrema normalità... non si poteva dunque non accettare l'invito e cosi è stato fatto. Durante la strada ci siamo uniti a Giorgio Urbinati armato di vessillo sezionale con la speranza di non essere i soli della sez. di Milano paura smentita con l'arrivo di Cesare Lavizzari consigliere nazionale, del fotografo "ufficiale" nella persona di Luca e tanti altri amici dal milanese.
Domenica 17 giugno festa alpina a San Vittore Olona; per il secondo anno la nostra festa si è svolta presso la nostra sede. Tutto bello e tutto bene ma qualche ricordo, sempre bellissimo, delle feste alla Cappelletta. Non è nostalgia la mia perché si sa che le cose cambiano ma personalmente suggerisco, per gli anni a venire, un’idea che colleghi questi due posti a me tanto piacevoli e pieni di simpatici ricordi. Si potrebbe al mattino trovarsi alla Cappelletta per la S. Messa e poi camminata ( corpo bandistico in testa ), arrivare in sede ( penso che i sanvittoresi siano contenti ), alzabandiera, aperitivo, pranzo e canti finali. Cosa ne dite? Per i vostri pareri, telefonate al numero
Come di consueto anche quest’anno si è svolto il raduno della sezione di Milano a Ponte Selva, per chi non sapesse dove si trova, la località è nelle vicinanze di Clusone in Val Seriana. A differenza delle scorse edizioni che si svolgevano la prima domenica di giugno, questa volta si è dovuto spostare l’appuntamento alla seconda domenica, poiché tutti sappiamo che il primo week end era già caratterizzato da un importante appuntamento, si svolgeva nell’occasione il convegno internazionale delle famiglie presenziato dal Santo Padre il Papa a Milano. A differenza degli anni scorsi abbiamo potuto notare che il programma non era il solito, ma comprendeva alcune novità; in primo luogo è stata aggiunta un’importante cerimonia che fino allo scorso anno si svolgeva a Lacchiarella, e che da quest’anno è stata inserita nel programma di Ponte Selva, è naturale che stiamo parlando del premio letterario il quale ogni anno premia un notiziario di gruppo scelto da una giuria in conformità a diversi criteri giustamente motivati durante la premiazione stessa.In secondo luogo la presenza del Corpo Bandistico di San Vittore Olona il quale ha svolto egregiamente il difficile compito che lo aspettava. Da molti Alpini e non, ha avuto parole d’elogio per come essi eseguivano i vari brani proposti. Senza nulla togliere ad altri, il loro impegno è veramente ricco di risultati positivi vista la bravura dei vari componenti nello svolgere il loro “lavoro”.
Sabato 19 maggio, quasi a ideale conclusione delle manifestazioni dell’Adunata Nazionale, una moltitudine di alpini ha invaso Gravellona Lomellina per l’atto conclusivo dell’iniziativa che ha coinvolto per mesi tutta la nostra Associazione: “UNA CASA PER LUCA”. Luca è Luca Barisonzi l’alpino rimasto gravemente ferito in un attentato in Afghanistan al seguito del quale ha riportato una paralisi pressoché totale che lo ha costretto su una sedia a rotelle; a seguito di questa situazione la nostra Associazione si è resa promotrice dell’iniziativa atta a donare a Luca una casa completamente domotica, in grado cioè di rispondere alle sue esigenze e di permettergli di potersi muovere e vivere grazie ad apparecchiature comandate direttamente da lui sulla carrozzina.
Non è una formula chimica o una targa di un’auto ma un modo un po’ enigmistico per definire quanto è avvenuto recentemente in quel di Bolzano ossia l’adunata degli Alpini, la nostra Adunata non nazionale ma mondiale … equesto la dice lunga. Per i non addetti ai lavoriè impossibile capire cosa significhi un’adunata ma non è ugualmente più semplice spiegarlo …ma pure a noi stessi! E’ una manifestazione che in Italia non ha di eguali, è un’enorme macchina che una volta avviata coinvolge di tutto e di più, dalla logistica, all’assistenza sanitaria, alla programmazione, alla viabilità, alla sicurezza ipotizzando di tutto e di più per essere pronti a qualsiasi evenienza.
Da alcuni anni quando si avvicina il periodo in cui si svolge l’adunata degli alpini mio marito è in agitazione, prima per i preparativi e al ritorno il racconto el’entusiasmo per quello che ha passato. Quando quest’anno mi ha detto che andava a Bolzano ho voluto condividere con lui questa mia prima esperienza. E’ stato molto emozionante vedere sfilare gli alpini in armi, la protezione civile e ogni regione con i loro cori, i costumi, le fanfare. La banda con alcuni piccoli artisti molto impegnati e concentrati nel loro compito. La sfilata dei “veci” e delle nuove reclute è stato un momento particolarmente toccante e suggestivo. La città di Bolzano era completamente invasa dagli alpini con le loro famiglie al seguito, i giovani, i bambini. Si respirava un clima di allegria, serenità, amicizia e rispetto gli uni per gli altri. A conclusione devo dire che la mia prima esperienza all’adunata con gli alpini è stata molto positiva.
Riflessioni di chi a Bolzano non è andato (Giugno 2012)
RIFLESSIONI DI CHI A BOLZANO NON E’ ANDATO
8 Maggio 2011: Adunata Nazionale a Torino. Ma cosa c'entra? Calma, non mi sono sbagliato! Aspettate un attimo e continuate a leggere.Dicevo Torino: indimenticabile, bellissima, una cosa grande! Erano anni che non andavo alle adunate, è stato tutto bello. Il viaggio ( comodissimo, in treno, ti porta al centro della sfilata); il tempo ( meraviglioso ); la partecipazione della città ( erano i 150 anni dell'unità d'Italia ) e poi le penne nere infinite, allegre , tutto bello insomma !! Alla fine dico alla moglie " l'anno prossimo, il 13 Maggio 2012, andiamo a Bolzano ( vicino a Brunico dove moltissimi. anni fa ho fatto la naja alpina ).
.....far parte di una associazione significa che i singoli iscritti si debbano sentire almeno un po’ coinvolti con i nostri vicini nei loro momenti belli e ancor più quando le difficoltà e i momenti neri bussano alla porta di ogni gruppo o di ogni singolo. Noi di San Vittore Olona cosi abbiamo fatto e sperando nella clemenza di Giove Pluvio ci siamo recati in quel di Abbiategrasso: volevamo essere con gli amici di quel gruppo che ha raggiunto e passato il 90.mo anno di fondazione.
Pronti … è una parola che può avere un doppio significato : negativo e/o positivo, ma noi vogliamo pensare in maniera favorevole e quindi veniamo ai nostri giorniquando i soci del gruppo si stanno attivando in previsione della nostra festa, la più grande, anzi la più grandiosa perche in questa occasione tutti gli alpini del mondo … sì del mondo …sono chiamati a raccolta per la nostra Adunata, quest’anno in quel di Bolzano. Eccoci allora al più concreto significato di “ pronti “. In realtà già rientrando dall’adunata di Torino sono iniziate le valutazioni e le disamine che sorgono immediate alla luce dell’ultima esperienza: i vari inghippi e problemi che si sono dovuti superare , le mancanze o dimenticanze di quel qualcosa che in quel momento ci avrebbe fatto comodo e che purtroppo ci siamo dimenticati a casa.
Domenica 11 marzo si è svolta la festa del gruppo; si è iniziato alle ore 9,30 con la cerimonia dell’alzabandiera. Eravamo presenti noi alpini, il Sindaco, il Comandante della stazione dei Carabinieri di Cerro Maggiore. Al termine ci siamo avviati al Santuario per la Santa Messa. “ Io non sono uno che va molto in chiesa ma queste funzioni religiose mi toccano un pochino, non so il perché ma è così”. Nel nostro gruppo era presente anche Davide “ il Tenente” che non ha potuto fermarsi a pranzo poiché doveva rientrare a Cividale dove è il suo reggimento.
Venerdì 23 marzo alle 21 abbiamo avuto il piacere di avere come ospiti in sede i componenti del gruppo musicale “CRISTAL LAKE” i quali hanno allietatola serata proponendoci una serie di brani musicali irlandesi molto orecchiabili . Questa idea propostaci dal nostro amico Stefano Quaglia è nata alcuni anni or sono quando ancora si cimentava solo con il suo curioso e melodioso strumento irlandese il quale è in grado di produrre note musicali molto dolci e melodiose. Ora con gli altri componenti del gruppo, la musica prodotta da più strumenti è ancora più bella e piacevole da ascoltare.
Rispettando il programma stilato lo scorso dicembre, domenica 18 marzo i componenti della Squadra hanno effettuato la prevista uscita addestrativi che questo mese prevedeva l’ascesa al Monte Cazzola sopra l’Alpe Devero in Val Formazza. Questa uscita, a dire il vero, era stata programmata per lo scorso mese ma, a causa del brutto tempo previsto, si era deciso un altro itinerario dal momento che questa escursione, per il bellissimo paesaggio, conveniva effettuarla in una bella giornata. E fu così che, partiti con tempo alquanto nuvoloso, entrando in Val D’Ossola siamo finiti direttamente nell’occhio del ciclone con un tempo veramente da lupi e degli acquazzoni che a volte rendevano difficoltoso anche vedere la strada.
“Bravi!”. L’incipit e il condensato di questo mio breve testo stanno in una sola parola: bravi! Bravi Alpini e Amici di San Vittore Olona. “Quota 300” significa più di venticinque anni di continuo e intenso impegno per far saper quanto fatto dal Gruppo. E di questo Vi ringrazio. Il mio ringraziamento è anche a nome della Sezione di Milano e della redazione di “Veci e Bocia”. Voi sapete bene che la volontà di “far sapere” quanto facciamo è stata da sempre nel DNA dell’Associazione Nazionale Alpini: basti notare la contemporaneità nel 1919 tra la fondazione dell’ANA e la nascita de “L’Alpino”, nostro primo organo informativo di riferimento. Questo è uno dei grandi valori a noi trasmessi dai pionieri fondatori che proprio dalle prime pagine de “L’Alpino” ci hanno lasciato detto: “fate e fate sapere”!
un semplice foglio di carta … Leggendo il nostro giornalino di gruppo casualmente l’occhio si soffermò sul numero di testata : 299-26°moanno quindi con il prossimo scatterà il N° 300… trecento è ovvio; se ci riflettiamo un po’ ci si rende conto che il nostro Penna Nera ha raggiunto e superato le nozze d’argento!! Verissimo e ogni mese è arrivato in casadiscretamente ma sempre puntualecome una cambiale!In forma molto semplice è stato come lo è tuttora il nostro mezzo di informazione : con date e commenti su varie ricorrenze e considerazioni su fatti di cronaca alpina e non, pian piano arrivò anche agli amici dei vari gruppie simpatizzanti. Ora il nostro mensile si ritrova più sicurosempre sostenuto da chi lo ha ideato e con l’aiuto dei successivicollaboratori ha compiuto una strada seppur in salita sempre più positiva con migliorie nella grafica e nei contenuti.
Domenica 19 febbraio la squadra S.I.A. ha effettuato la sua consueta uscita di addestramento in ambiente innevato per rispettare il programma stilato lo scorso dicembre. Diversamente comunque da quanto programmato, che prevedeva l’escursione all’Alpe Devero in Val Formazza, a causa delle condizioni climatiche dei giorni precedenti e delle previsioni per la giornata prevista, si è deciso di rimanere più “in zona” optando per la salita ai Piani di Artavaggio con partenza dal culmine di S. Pietro posto a monte dell’abitato di Moggio da dove parte anche la funivia che porta sciatori ed escursionisti ai piani. Ritrovati gli altri membri della squadra al piazzale della funivia, abbiamo poi raggiunto il posteggio dove, lasciate le auto ci siamo incamminati.
Eccolo con aria sorniona … alloral’articolo per questa sera lo fai tu … d’accordo? e tu prova a dire di no davanti a questo invito che nasconde un ordine: già perché Luciano, che nonostante gli … antasi sente ancora sulle spalle le stellette da sottotenente, quella sera era il capocomico, il direttore, il regista e non poteva essere anche il suggeritore( incarico demandatoalla sua signora) ma riusciva a fare anche questoneii tre atti durante i quali lui e la sua compagnia dialettaleci hanno onorato della loro bravura . Va premessa una cosa: ormai da qualche anno il nostro socio prima della stagione teatrale ci viene a trovare regalandoci l’opportunità di unapiacevole serata a basedi teatro ruspante, dialettale, semplice ma ugualmente valido, intriso di quella sana popolarità che non conosce declino. Con l’occasione questaserata diventava per lacompagnia teatrale un’opportunità in più per un ripasso generale, un’ ultima revisione ai motori prima della partenza.
Scorrendo i titoli dei giornali dei giorni precedenti all’importante data che abbiamo scelto per il consueto falò di S. Antonio, leggevo che vi erano proposte di alcuni paesi riguardanti la possibilità o meno di permettere l’accensione dei fuochi a causa dell’inquinamento dell’aria, figuriamoci se con tutte le grosse fonti di inquinamento, l’ardere della legna può influire sulla qualità dell’aria che dobbiamo respirare, ma, non tocchiamo questo argomento perché esso scotta più del fuoco di cui stiamo parlando! Per fortuna non abbiamo avuto di cui preoccuparci poiché il permesso ci è stato regolarmente accordato, siamo quindi partiti sabato mattina con il normale svolgimento dei preparativi che consistono nell’organizzareil lavoro in base al materiale disponibile da ardere e soprattutto nello sfruttare al meglio,e per sfruttare,intendo lavorare bene e senza faticare più del dovuto, i volontari che come ogni anno spendono il loro prezioso tempo perfar si che la serata sia poi motivo di interesse e piacevole occasione di incontro tra tutti coloro che sanno dare un valore a queste antiche ma intramontabili tradizioni.
...niente contro nessuno…ma soltanto la soddisfazione per ieri sera ( 14.1.12 ) : il falò di sant’Antonio. A giudizio dei presenti especialmentedegli operatori tecnici, “ i fuochisti Alpini”, quello di quest’anno si è rivelato in assoluto il più bel falò da quandoil Gruppo riprese questa antica tradizione popolare. Accompagnatadalle note dellaBandaCittadina, sempre super, confortati dalle parole del Signor Sindaco e dalla presenza dalle autoritàconvenute, l’ansiadeglialpini, costantemente “tormentata” fino al momento dell’accensione, si è sciolta, anzi liquefatta quando dopo i primi attimi di attesa cadenzati dai segreti ….dai…dai … di ognuno di noi, finalmente una splendida fiamma, una brillante piramide dai milioni di scintille, puntò diritta verso il cielo punteggiato di stelle.
Domenica 15 gennaio i componenti della S.I.A. hanno partecipato alla giornata organizzata dal Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo del C.A.I. finalizzato alla prevenzione e al soccorso in montagna con particolare riferimento alle situazioni che si vengono a creare in occasione di valanghe. Come lo scorso anno il corso si è tenuto ai Piani di Bobbio (LC) e, pur avendo partecipato alla scorsa edizione, tutti noi siamo stati concordi nel giudicare in modo molto positivo e soddisfacente questa esperienza che dovrebbe essere in qualche modo “un obbligo” morale per chiunque frequenta la montagna in inverno.
… e quella mi è particolarmente piaciuta: vengo al fatto. Com’è noto ormai da qualche tempo i responsabili di vari gruppi si ritrovano con cadenza trimestrale, a turno, nelle sedi vicine. Ho partecipato spesso a questi incontri e cosilo è statoquando ci dovevamo trovare nella sede di Castano Primo. Tempo brutto, uggioso e tanta voglia di stare a casa però…. eccociarrivati a destinazione. Non so spiegarmi il perché ma l’attimo in cui sono entrato ed era la prima volta, mi sono sentito da subito a casa mia, come ci fossi stato da sempre, insomma un socio di quel gruppo. La sede, la casa degli alpini, la casa di tutti noi: èstata una splendidasensazione che spesso mi ritorna alla memoria quasi mi si fosse svelato in quel preciso istante quel piccolo/grande segreto che accomuna e unisce gli alpini di tutto il mondo.
L’appuntamento è una tradizione. La prima domenica di dicembre ci ritroviamo in tanti ( tutti i posti sono occupati con lista di attesa ) in un clima di simpatia e allegria. L’assemblea del gruppo, tenutasi due giorni prima, aveva avuto la approvazione unanime di tutti i soci presenti per cui l’occasione di festeggiare con i … piedi sotto il tavolo, era propizia. Il pranzo è stato apprezzato da tutti e Sebastiana si è superata raccogliendo addirittura applausi a scena aperta ( forse è meglio dire …. a bocca aperta ) . Di portata in portata chiacchierando piacevolmente con i vicini di tavola siamo arrivati a fine pranzo pronti per la consueta tombola. Numerosi i premi assegnati a tanti vincitori in un clima di allegria. Alla fine un coro di auguri di buone feste ha chiuso questa simpatica giornata con un arrivederci al prossimo disnarello ( ricordatevi di prenotare altrimenti si rischia di non trovare posto ). Doverosi i ringraziamenti a chi ha preparato il tutto; sono sempre loro ma, dico io, lasciamoli fare visto che lavorano così bene !!