Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
tel: 3333450040
- sanvittoreolona.milano@ana.it
Domenica 17 giugno festa alpina a San Vittore Olona; per il secondo anno la nostra festa si è svolta presso la nostra sede. Tutto bello e tutto bene ma qualche ricordo, sempre bellissimo, delle feste alla Cappelletta. Non è nostalgia la mia perché si sa che le cose cambiano ma personalmente suggerisco, per gli anni a venire, un’idea che colleghi questi due posti a me tanto piacevoli e pieni di simpatici ricordi. Si potrebbe al mattino trovarsi alla Cappelletta per la S. Messa e poi camminata ( corpo bandistico in testa ), arrivare in sede ( penso che i sanvittoresi siano contenti ), alzabandiera, aperitivo, pranzo e canti finali. Cosa ne dite? Per i vostri pareri, telefonate al numero
Come di consueto anche quest’anno si è svolto il raduno della sezione di Milano a Ponte Selva, per chi non sapesse dove si trova, la località è nelle vicinanze di Clusone in Val Seriana. A differenza delle scorse edizioni che si svolgevano la prima domenica di giugno, questa volta si è dovuto spostare l’appuntamento alla seconda domenica, poiché tutti sappiamo che il primo week end era già caratterizzato da un importante appuntamento, si svolgeva nell’occasione il convegno internazionale delle famiglie presenziato dal Santo Padre il Papa a Milano. A differenza degli anni scorsi abbiamo potuto notare che il programma non era il solito, ma comprendeva alcune novità; in primo luogo è stata aggiunta un’importante cerimonia che fino allo scorso anno si svolgeva a Lacchiarella, e che da quest’anno è stata inserita nel programma di Ponte Selva, è naturale che stiamo parlando del premio letterario il quale ogni anno premia un notiziario di gruppo scelto da una giuria in conformità a diversi criteri giustamente motivati durante la premiazione stessa.In secondo luogo la presenza del Corpo Bandistico di San Vittore Olona il quale ha svolto egregiamente il difficile compito che lo aspettava. Da molti Alpini e non, ha avuto parole d’elogio per come essi eseguivano i vari brani proposti. Senza nulla togliere ad altri, il loro impegno è veramente ricco di risultati positivi vista la bravura dei vari componenti nello svolgere il loro “lavoro”.
Sabato 19 maggio, quasi a ideale conclusione delle manifestazioni dell’Adunata Nazionale, una moltitudine di alpini ha invaso Gravellona Lomellina per l’atto conclusivo dell’iniziativa che ha coinvolto per mesi tutta la nostra Associazione: “UNA CASA PER LUCA”. Luca è Luca Barisonzi l’alpino rimasto gravemente ferito in un attentato in Afghanistan al seguito del quale ha riportato una paralisi pressoché totale che lo ha costretto su una sedia a rotelle; a seguito di questa situazione la nostra Associazione si è resa promotrice dell’iniziativa atta a donare a Luca una casa completamente domotica, in grado cioè di rispondere alle sue esigenze e di permettergli di potersi muovere e vivere grazie ad apparecchiature comandate direttamente da lui sulla carrozzina.
Non è una formula chimica o una targa di un’auto ma un modo un po’ enigmistico per definire quanto è avvenuto recentemente in quel di Bolzano ossia l’adunata degli Alpini, la nostra Adunata non nazionale ma mondiale … equesto la dice lunga. Per i non addetti ai lavoriè impossibile capire cosa significhi un’adunata ma non è ugualmente più semplice spiegarlo …ma pure a noi stessi! E’ una manifestazione che in Italia non ha di eguali, è un’enorme macchina che una volta avviata coinvolge di tutto e di più, dalla logistica, all’assistenza sanitaria, alla programmazione, alla viabilità, alla sicurezza ipotizzando di tutto e di più per essere pronti a qualsiasi evenienza.
Da alcuni anni quando si avvicina il periodo in cui si svolge l’adunata degli alpini mio marito è in agitazione, prima per i preparativi e al ritorno il racconto el’entusiasmo per quello che ha passato. Quando quest’anno mi ha detto che andava a Bolzano ho voluto condividere con lui questa mia prima esperienza. E’ stato molto emozionante vedere sfilare gli alpini in armi, la protezione civile e ogni regione con i loro cori, i costumi, le fanfare. La banda con alcuni piccoli artisti molto impegnati e concentrati nel loro compito. La sfilata dei “veci” e delle nuove reclute è stato un momento particolarmente toccante e suggestivo. La città di Bolzano era completamente invasa dagli alpini con le loro famiglie al seguito, i giovani, i bambini. Si respirava un clima di allegria, serenità, amicizia e rispetto gli uni per gli altri. A conclusione devo dire che la mia prima esperienza all’adunata con gli alpini è stata molto positiva.
Riflessioni di chi a Bolzano non è andato (Giugno 2012)
RIFLESSIONI DI CHI A BOLZANO NON E’ ANDATO
8 Maggio 2011: Adunata Nazionale a Torino. Ma cosa c'entra? Calma, non mi sono sbagliato! Aspettate un attimo e continuate a leggere.Dicevo Torino: indimenticabile, bellissima, una cosa grande! Erano anni che non andavo alle adunate, è stato tutto bello. Il viaggio ( comodissimo, in treno, ti porta al centro della sfilata); il tempo ( meraviglioso ); la partecipazione della città ( erano i 150 anni dell'unità d'Italia ) e poi le penne nere infinite, allegre , tutto bello insomma !! Alla fine dico alla moglie " l'anno prossimo, il 13 Maggio 2012, andiamo a Bolzano ( vicino a Brunico dove moltissimi. anni fa ho fatto la naja alpina ).
.....far parte di una associazione significa che i singoli iscritti si debbano sentire almeno un po’ coinvolti con i nostri vicini nei loro momenti belli e ancor più quando le difficoltà e i momenti neri bussano alla porta di ogni gruppo o di ogni singolo. Noi di San Vittore Olona cosi abbiamo fatto e sperando nella clemenza di Giove Pluvio ci siamo recati in quel di Abbiategrasso: volevamo essere con gli amici di quel gruppo che ha raggiunto e passato il 90.mo anno di fondazione.
Pronti … è una parola che può avere un doppio significato : negativo e/o positivo, ma noi vogliamo pensare in maniera favorevole e quindi veniamo ai nostri giorniquando i soci del gruppo si stanno attivando in previsione della nostra festa, la più grande, anzi la più grandiosa perche in questa occasione tutti gli alpini del mondo … sì del mondo …sono chiamati a raccolta per la nostra Adunata, quest’anno in quel di Bolzano. Eccoci allora al più concreto significato di “ pronti “. In realtà già rientrando dall’adunata di Torino sono iniziate le valutazioni e le disamine che sorgono immediate alla luce dell’ultima esperienza: i vari inghippi e problemi che si sono dovuti superare , le mancanze o dimenticanze di quel qualcosa che in quel momento ci avrebbe fatto comodo e che purtroppo ci siamo dimenticati a casa.
Domenica 11 marzo si è svolta la festa del gruppo; si è iniziato alle ore 9,30 con la cerimonia dell’alzabandiera. Eravamo presenti noi alpini, il Sindaco, il Comandante della stazione dei Carabinieri di Cerro Maggiore. Al termine ci siamo avviati al Santuario per la Santa Messa. “ Io non sono uno che va molto in chiesa ma queste funzioni religiose mi toccano un pochino, non so il perché ma è così”. Nel nostro gruppo era presente anche Davide “ il Tenente” che non ha potuto fermarsi a pranzo poiché doveva rientrare a Cividale dove è il suo reggimento.
Venerdì 23 marzo alle 21 abbiamo avuto il piacere di avere come ospiti in sede i componenti del gruppo musicale “CRISTAL LAKE” i quali hanno allietatola serata proponendoci una serie di brani musicali irlandesi molto orecchiabili . Questa idea propostaci dal nostro amico Stefano Quaglia è nata alcuni anni or sono quando ancora si cimentava solo con il suo curioso e melodioso strumento irlandese il quale è in grado di produrre note musicali molto dolci e melodiose. Ora con gli altri componenti del gruppo, la musica prodotta da più strumenti è ancora più bella e piacevole da ascoltare.
Rispettando il programma stilato lo scorso dicembre, domenica 18 marzo i componenti della Squadra hanno effettuato la prevista uscita addestrativi che questo mese prevedeva l’ascesa al Monte Cazzola sopra l’Alpe Devero in Val Formazza. Questa uscita, a dire il vero, era stata programmata per lo scorso mese ma, a causa del brutto tempo previsto, si era deciso un altro itinerario dal momento che questa escursione, per il bellissimo paesaggio, conveniva effettuarla in una bella giornata. E fu così che, partiti con tempo alquanto nuvoloso, entrando in Val D’Ossola siamo finiti direttamente nell’occhio del ciclone con un tempo veramente da lupi e degli acquazzoni che a volte rendevano difficoltoso anche vedere la strada.
“Bravi!”. L’incipit e il condensato di questo mio breve testo stanno in una sola parola: bravi! Bravi Alpini e Amici di San Vittore Olona. “Quota 300” significa più di venticinque anni di continuo e intenso impegno per far saper quanto fatto dal Gruppo. E di questo Vi ringrazio. Il mio ringraziamento è anche a nome della Sezione di Milano e della redazione di “Veci e Bocia”. Voi sapete bene che la volontà di “far sapere” quanto facciamo è stata da sempre nel DNA dell’Associazione Nazionale Alpini: basti notare la contemporaneità nel 1919 tra la fondazione dell’ANA e la nascita de “L’Alpino”, nostro primo organo informativo di riferimento. Questo è uno dei grandi valori a noi trasmessi dai pionieri fondatori che proprio dalle prime pagine de “L’Alpino” ci hanno lasciato detto: “fate e fate sapere”!
un semplice foglio di carta … Leggendo il nostro giornalino di gruppo casualmente l’occhio si soffermò sul numero di testata : 299-26°moanno quindi con il prossimo scatterà il N° 300… trecento è ovvio; se ci riflettiamo un po’ ci si rende conto che il nostro Penna Nera ha raggiunto e superato le nozze d’argento!! Verissimo e ogni mese è arrivato in casadiscretamente ma sempre puntualecome una cambiale!In forma molto semplice è stato come lo è tuttora il nostro mezzo di informazione : con date e commenti su varie ricorrenze e considerazioni su fatti di cronaca alpina e non, pian piano arrivò anche agli amici dei vari gruppie simpatizzanti. Ora il nostro mensile si ritrova più sicurosempre sostenuto da chi lo ha ideato e con l’aiuto dei successivicollaboratori ha compiuto una strada seppur in salita sempre più positiva con migliorie nella grafica e nei contenuti.
Domenica 19 febbraio la squadra S.I.A. ha effettuato la sua consueta uscita di addestramento in ambiente innevato per rispettare il programma stilato lo scorso dicembre. Diversamente comunque da quanto programmato, che prevedeva l’escursione all’Alpe Devero in Val Formazza, a causa delle condizioni climatiche dei giorni precedenti e delle previsioni per la giornata prevista, si è deciso di rimanere più “in zona” optando per la salita ai Piani di Artavaggio con partenza dal culmine di S. Pietro posto a monte dell’abitato di Moggio da dove parte anche la funivia che porta sciatori ed escursionisti ai piani. Ritrovati gli altri membri della squadra al piazzale della funivia, abbiamo poi raggiunto il posteggio dove, lasciate le auto ci siamo incamminati.
Eccolo con aria sorniona … alloral’articolo per questa sera lo fai tu … d’accordo? e tu prova a dire di no davanti a questo invito che nasconde un ordine: già perché Luciano, che nonostante gli … antasi sente ancora sulle spalle le stellette da sottotenente, quella sera era il capocomico, il direttore, il regista e non poteva essere anche il suggeritore( incarico demandatoalla sua signora) ma riusciva a fare anche questoneii tre atti durante i quali lui e la sua compagnia dialettaleci hanno onorato della loro bravura . Va premessa una cosa: ormai da qualche anno il nostro socio prima della stagione teatrale ci viene a trovare regalandoci l’opportunità di unapiacevole serata a basedi teatro ruspante, dialettale, semplice ma ugualmente valido, intriso di quella sana popolarità che non conosce declino. Con l’occasione questaserata diventava per lacompagnia teatrale un’opportunità in più per un ripasso generale, un’ ultima revisione ai motori prima della partenza.
Scorrendo i titoli dei giornali dei giorni precedenti all’importante data che abbiamo scelto per il consueto falò di S. Antonio, leggevo che vi erano proposte di alcuni paesi riguardanti la possibilità o meno di permettere l’accensione dei fuochi a causa dell’inquinamento dell’aria, figuriamoci se con tutte le grosse fonti di inquinamento, l’ardere della legna può influire sulla qualità dell’aria che dobbiamo respirare, ma, non tocchiamo questo argomento perché esso scotta più del fuoco di cui stiamo parlando! Per fortuna non abbiamo avuto di cui preoccuparci poiché il permesso ci è stato regolarmente accordato, siamo quindi partiti sabato mattina con il normale svolgimento dei preparativi che consistono nell’organizzareil lavoro in base al materiale disponibile da ardere e soprattutto nello sfruttare al meglio,e per sfruttare,intendo lavorare bene e senza faticare più del dovuto, i volontari che come ogni anno spendono il loro prezioso tempo perfar si che la serata sia poi motivo di interesse e piacevole occasione di incontro tra tutti coloro che sanno dare un valore a queste antiche ma intramontabili tradizioni.
...niente contro nessuno…ma soltanto la soddisfazione per ieri sera ( 14.1.12 ) : il falò di sant’Antonio. A giudizio dei presenti especialmentedegli operatori tecnici, “ i fuochisti Alpini”, quello di quest’anno si è rivelato in assoluto il più bel falò da quandoil Gruppo riprese questa antica tradizione popolare. Accompagnatadalle note dellaBandaCittadina, sempre super, confortati dalle parole del Signor Sindaco e dalla presenza dalle autoritàconvenute, l’ansiadeglialpini, costantemente “tormentata” fino al momento dell’accensione, si è sciolta, anzi liquefatta quando dopo i primi attimi di attesa cadenzati dai segreti ….dai…dai … di ognuno di noi, finalmente una splendida fiamma, una brillante piramide dai milioni di scintille, puntò diritta verso il cielo punteggiato di stelle.
Domenica 15 gennaio i componenti della S.I.A. hanno partecipato alla giornata organizzata dal Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo del C.A.I. finalizzato alla prevenzione e al soccorso in montagna con particolare riferimento alle situazioni che si vengono a creare in occasione di valanghe. Come lo scorso anno il corso si è tenuto ai Piani di Bobbio (LC) e, pur avendo partecipato alla scorsa edizione, tutti noi siamo stati concordi nel giudicare in modo molto positivo e soddisfacente questa esperienza che dovrebbe essere in qualche modo “un obbligo” morale per chiunque frequenta la montagna in inverno.
… e quella mi è particolarmente piaciuta: vengo al fatto. Com’è noto ormai da qualche tempo i responsabili di vari gruppi si ritrovano con cadenza trimestrale, a turno, nelle sedi vicine. Ho partecipato spesso a questi incontri e cosilo è statoquando ci dovevamo trovare nella sede di Castano Primo. Tempo brutto, uggioso e tanta voglia di stare a casa però…. eccociarrivati a destinazione. Non so spiegarmi il perché ma l’attimo in cui sono entrato ed era la prima volta, mi sono sentito da subito a casa mia, come ci fossi stato da sempre, insomma un socio di quel gruppo. La sede, la casa degli alpini, la casa di tutti noi: èstata una splendidasensazione che spesso mi ritorna alla memoria quasi mi si fosse svelato in quel preciso istante quel piccolo/grande segreto che accomuna e unisce gli alpini di tutto il mondo.
L’appuntamento è una tradizione. La prima domenica di dicembre ci ritroviamo in tanti ( tutti i posti sono occupati con lista di attesa ) in un clima di simpatia e allegria. L’assemblea del gruppo, tenutasi due giorni prima, aveva avuto la approvazione unanime di tutti i soci presenti per cui l’occasione di festeggiare con i … piedi sotto il tavolo, era propizia. Il pranzo è stato apprezzato da tutti e Sebastiana si è superata raccogliendo addirittura applausi a scena aperta ( forse è meglio dire …. a bocca aperta ) . Di portata in portata chiacchierando piacevolmente con i vicini di tavola siamo arrivati a fine pranzo pronti per la consueta tombola. Numerosi i premi assegnati a tanti vincitori in un clima di allegria. Alla fine un coro di auguri di buone feste ha chiuso questa simpatica giornata con un arrivederci al prossimo disnarello ( ricordatevi di prenotare altrimenti si rischia di non trovare posto ). Doverosi i ringraziamenti a chi ha preparato il tutto; sono sempre loro ma, dico io, lasciamoli fare visto che lavorano così bene !!
Una nuova calamità ha colpito molte località italiane compreso le terre dello Spezzino e la televisione ha portato nelle nostre case immagini di distruzione e morte di una situazione che ha messo in ginocchio una intera Regione. Immediatamente sono scattati i soccorsi e sempre la televisione ci ha mostrato le belle immagini dei volontari che, anche in maniera improvvisata e spontaneamente, si sono recatinelle zone colpite a portare aiuto alle popolazioni. Purtroppo bisogna dire che, pur apprezzando la volontà di aiutare dei volontari e specialmente dei giovani che hanno dimostrato che oltre ai vandali abituati alla violenza e distruzione delle cose (sempre altrui) o agli sballati del sabato sera,
c’è una gran fetta di gioventù nella quale il seme della solidarietà ha attecchito, questa partecipazione non organizzata ha prodotto a volte degli spiacevoli inconvenienti.
Agli alpini di San Vittore Olona... (Gennaio 2012)
E’ giunta in sede una lettera di una alunna della classe 3° A che, con due suoi compagni,ha partecipato alla cerimonia dell’alzabandiera presso le scuole elementari statali in rappresentanza delle scuole medie. Volentieri pubblichiamo questo suo scritto ringraziandola per le belle parole che ci ha voluto dedicare.
AGLI ALPINI di SAN VITTORE OLONA …
Venerdì 4 novembre, io, Giacomo e Davide siamo andati alla scuola elementare per ricordare tutti i soldati italiani morti nelle guerre. I bambini hanno fatto l’alzabandiera aiutati da un alpino. E’ stato bello ascoltare il silenzio con la tromba. Luciana e Fina, le nostre professoresse, ci hanno detto che gli alpini aiutano tanti bambini nel mondo. Grazie per tutto quello che fate.
Vorrei iniziare questa mia relazione con un minuto di silenzio in onore dei militari italiani(tra loro anche diversi alpini) che hanno perso la vita nelle missioni di pace nelle varie parti del mondo in cui sono stati inviati. Rinnoviamo alle loro famiglie le nostre condoglianze. Uniamo al loro il ricordo dei componenti le forze dell’ordine che ogni giorno ci garantiscono la sicurezza ed una vita tranquilla con i pochi mezzi a loro disposizione. Accomuniamo anche i familiari dei soci che durante l’anno sono mancati all’affetto dei loro cari. Al loro fianco ricorderei anche il nostro Parroco don Giovanni che ha speso la sua vita al servizio della comunità sanvittorese. Quello che si sta concludendo è stato un anno molto importante per la nostra nazione, abbiamo infatti festeggiato i 150 anni dell’Unità d’Italia. Mentre gli alpini continuano a dimostrare e palesare questa unione le persone che noi abbiamo eletto per amministrarci non sono mai riusciti a manifestare questa coesione, nemmeno il giorno della Festa (17 marzo).
Venerdì 2 dicembre si è svolta l’annuale assemblea del Gruppo, principale appuntamento associativo nel corso del quale vengono illustrate le iniziative intraprese nell’anno e presentate quelle future. Erano presenti 25 Soci, mentre la Sezione era rappresentata da Gigi Rodeghiero, che viene nominato Presidente dell’assemblea, ed Andrea Sacco ai quali si è aggiunto successivamente il Vicepresidente Giuseppe Donelli. Dopo il saluto alla Bandiera ed un doveroso ricordo per i militari italiani vittime nelle missioni all’estero, viene data lettura della Relazione Morale a cura del Capogruppo Morlacchi, copia della quale si può leggere in questo notiziario. Al termine il segretario legge le Relazioni finanziarie del Gruppo e dell’Associazione Alpini di San Vittore Olona titolare delle utenze della sede; l’Assemblea approva all’unanimità le relazioni presentate. Prende successivamente la parola Rodeghiero che illustra gli sviluppi del progetto nazionale “UNA CASA PER LUCA” destinato a fornire una casa tecnologicamente autonoma in grado di consentire una vita il meno complicata possibile a Luca Barisonzi l’Alpino rimastogravemente ferito in Afghanistan.
Con questa data si sono conclusi gli appuntamenti “storici” che ultimamente hanno impegnato il nostro gruppo: dico storici perché legati veramente alla storia d’Italia, alla nostra patria. Anche la visita ai cimiteri, ai nostri soci “andati avanti” ha sempre trovato un attimo di raccoglimento davanti al monumento dei caduti delle guerre di ogni tempo morti in battaglia, nei campi di prigionia o dispersi chissà dove.Le ricorrenze di questi giorni sono state ufficializzate dalla presenza delle autorità civili, militari e religiose con il coinvolgimento delle scolaresche e della popolazione (… diventa sempre più difficile parlare di cittadinanza compartecipe ai momenti patriottici, alla cerimonia dell’alzabandiera, alla deposizione delle corone alla memoria ecc, ecc … ).
Domenica 20 novembre in compagnia del Vecio Giovanni Frattini sono salito in Grigna per ricordare Giorgio Mazzucchi, figlio dell’indimenticato Franco fondatore della Squadra di Intervento Alpino (la S.I.A.) istituita appunto in memoria del suo bociacaduto durante un’escursione. Purtroppo gli impegni sezionali e di partecipazione alle attività di Protezione Civile nella Liguria devastata dall’alluvione, la cui cronaca verrà riportata sul prossimo numero del Notiziario, hanno limitato la partecipazione a questa iniziativa comunque, anche se solo in due, abbiamo deciso di onorare la memoria di questo giovane scomparso mentre appagava la sua grande passione per la montagna.
17 Settembre 2011 - Esercitazione di Raggruppamento (Novembre 2011)
17 SETTEMBRE 2011: ESERCITAZIONE di RAGGRUPPAMENTO
Sveglia alle 4,00 del mattino per poter arrivare puntuale all’inizio delle attività esercitative in quel di Endine Gaiano (BG). Arrivato dopo un viaggio tranquillo eccomi al campo in piena fase di risveglio. Alzabandiera e, ritrovati i numerosi amici del gruppo di Milano, dopo la comprensibile movimentazione quasi caotica dei mezzi, si partì diretti al nostro posto di lavoro. Il numero dei cantieri era 24 che non sono pochi con le proprie peculiarità da affrontare in sinergia con i componenti della Protezione Civile volontaria. Tante le sezioni in attività: Emilia Romagna, Lombardia, tutto l’organico del 2° Raggruppamento ANA, insomma una notevole quantità di persone coinvolte.
Domenica 2 ottobre la squadra si è ritrovata a Melzo ospite della locale Sezione del C.A.I. che ha messo a disposizione la palestra di arrampicata artificiale per una giornata dedicata all’esercitazione che prevedeva la risalita sulla parete e lo studio di varie tecniche di assicurazione e recupero. Erano presenti una decina di volontari che, a turno, si sono cimentati sulla palestra e, sotto la guida del responsabile della Squadra Pellavio, hanno messo in pratica quanto appreso sulle tecniche delle assicurazioni, sui nodi e sistemi di recupero e sicurezza di uomini e materiali. E’ stata una giornata interessante e, zanzare a parte, anche piacevole grazie alla possibilità di rivedersi e di passare una giornata insieme imparando o ripassando nozioni che andrebbero comunque ripetute più spesso per non farle cadere nel dimenticatoio.
Venerdì 14 ottobre abbiamo festeggiato in Sede le prime 80 primavere del nostro Socio Isidoro Toso al quale abbiamo consegnato il diploma che la Sezione ha predisposto per questa ricorrenza.
Il nostro Vecio era accompagnato da tutti i suoi famigliari, la moglie, i figli Giorgio e Paolo entrambi alpini, la nuora Elena e i nipotini che dopo il primo momento di “acclimatazione” si sono ritrovati a casa propria. Dopo la consegna del diploma da parte del Capogruppo, è seguito un rinfresco offerto dai figli del festeggiatoapprezzato dai presenti.
A differenza di quanto raccontato dal nostro Socio Doriano nell’ultimo numero del Notiziario riguardo la dis-avventura occorsagli in occasione del Pellegrinaggio in Ortigara, devo dire che quello in Adamello che ci ha visti partecipi nell’ultimo fine settimana di luglio, ha superato le aspettative e ci ha regalato tre giorni veramente belli ed alpinamente (permettetemi il termine) soddisfacenti. Questo 48° Pellegrinaggio era dedicato alla memoria del Generale Romolo Ragnoli Medaglia d’Argento al V.M. e comandante partigiano in Valle Camonica. Il ritrovo era stato fissato per venerdì 29 al 3P di Cesano Maderno all’alba, da qui la decisione di ritrovarci la sera prima e passare parte della notte nella sede della P.C. con partenza alle 4,30 per recarci a recuperare gli altri partecipanti radunatisi presso la casa dell’amico Giovanni Frattini.