Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
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Arriva un messaggio dalla redazionee l’articolo quando ce lo mandi? ce la fai entro ieri? allora, messo alle strette, ci provovisto che siamo a livello di tabula rasa. Passano i giorni e pian piano i ricordi si compattano sempre più nel dimenticatoio. Comunque partiamo da una considerazione a dire che ogni festa annuale del gruppo assomiglia a quella dell’anno precedente perché la scaletta è sempre la stessa con i soliti punti chiave: alzabandiera alla presenza delle autorità cittadine e militari con i discorsi di circostanza, sfilata con tanto di Banda cittadina che ci accompagna al Santuario per laS. ta Messa a cui segue rientro in sede con aperitivo rallegrato dalle note musicali d’ispirazione alpina; corre l’obbligo ancora una volta a dire GRAZIE! alla nostra magnifica e amica Banda. Per finire: lo chef a suon di “E’ PRONTO … IN TAVOLA” ricorda a tutti che inizia la parte gastro-ludica … con il giudizio dei partecipanti pronti a decretare, alla fine, se il Nucleo cucine sia sempre all’altezza del si dice “dagli Alpini si mangia bene”. Beh: anche quest’anno il tutto è finito con un totale applauso e con la richiesta del quando sarà il prossimo disnarello e questo la dice lunga.
Ogni anno questa ricorrenza è per noi alpini un impegno che cerchiamo di onorare con la nostra presenza. Anche questa volta abbiamo partecipato abbastanza numerosi ( 12 le penne nere ) assieme al Sindaco, rappresentanti della giunta, carabinieri, forze dell’ordine, Preside e vice Preside scuola elementare statale e Corpo Bandistico. Mancavano i bambini e i ragazzi e la popolazione era praticamente assente.Peccato ma il significato è chiaro: la data non fa più parte della memoria!!! Colpa di tutti e di nessuno ma forse anche il raccontare la storia di quei momenti non è più previsto in ambito scolastico e familiare. Il senso però di quelle giornate ci è stato ricordato dagli interventidel Sindaco e del rappresentante dell’ANPI al cimitero davanti alle lapidi dei caduti. Alla fine la benedizione di Don Alain. Da parte nostra abbiamo eseguito l’alzabandiera davanti al municipio e al cimitero a fianco dei caduti. Il Corpo Bandistico ha solennizzato l’evento con musiche adeguate. Prima il corteo ( non lungo per la verità ) aveva raggiunto le varie lapidi che, in punti diversi del paese, ricordano i sacrifici dei partigiani uccisi in quelle tragiche giornate. La mattinata si è conclusa alla Casa Famiglia dove noi alpini ed il Corpo Bandistico abbiamo fraternizzato con gli ospiti che come sempre hanno gradito la nostra presenza.
Siamo oramai entrati nel pieno degli impegni in preparazione dell’Adunata del centenario a Milano e i Soci sono chiamati a dare il proprio contributo per la buona riuscita della manifestazione e visto che a tutt’oggi (antivigilia di Pasqua) siamo a due settimane dall’evento, il ritmo si fa più serrato. E’ finalmente iniziata l’opera di imbandieramento delle strade cittadine non senza difficoltà data la conformazione del centro città, una città che non si ferma ne’ dorme mai e che rende più difficoltoso il lavoro che si deve necessariamente svolgere sulle strade e quando leggerete questo articolo molto probabilmente molto lavoro sarà stato svolto grazie all’abnegazione di chi si è reso disponibile a dare una mano. Ieri (mercoledì 17 aprile) con i volontari della Protezione Civile anche delle Sezioni di Varese e di Bergamo siamo stati impegnati nell’allestimento del posto che ospiterà i volontari del nostro Ospedale da Campo e delle unità cinofile che saranno ospitati in una ala oramai dismessa della caserma XXIV Maggio in via Monti a Milano, per intenderci l’ex Distretto Militare dove tanti di noi hanno fatto i famosi “tre giorni” trasformato oggi nel Centro Documentale dell’Esercito.
Domenica 7 aprile i componenti della SIA hanno effettuato l’esercitazione mensile con mèta la vetta del Monte Bregagno, una montagna delle Prealpi Luganesi alta 2.107 mt. s.l.m. che si trova sulla sponda occidentale del lago di Como e, benché di modesta altezza, con la sua imponenza domina tutto l'alto Lario o perlomeno questa era la destinazione finale. Infatti già alla partenza dalla sede del 3P a Cesano Maderno una fastidiosa pioggia non lasciava presagire nulla di buono anche perché tutta la settimana era stata preda di un maltempo diffuso che ha caratterizzato tutto l’inizio di questa bislacca primavera, ma tant’è che fedeli all’impegno preso ci siamo messi comunque in movimento con tappa in autostrada dove ci siamo riuniti agli amici del Gruppo di Melzo coi quali avevamo appuntamento. Raggiunto il lago di Como ne abbiamo costeggiato la sponda occidentale sino a Menaggio da dove abbiamo imboccato la salita che ci ha portato in località Monti di Breglia da dove, posteggiato il mezzo, ci siamo incamminati sul sentiero per la vetta, potendo solo immaginare quale sarebbe stato il bellissimo panorama offertoci se il tempo fosse stato clemente anche se eravamo ancora all’asciutto.
si fa per dire ma una relazione e che relazione con questi animali ci sta a perfezione!Sabato 23 febbraio u.s. nella sezione ANA di Milano è avvenuto un’importante evento: finalmente, ma non è un fatto dovuto oscontato, la nostra sezione, la nostra Protezione Civile si è arricchita di un nuovo punto di forza ossia il gruppo cinofilo di stanza a Nerviano, qui vicino a casa nostra. Il tutto è stato ufficializzatocon tutti i carismi legalidovuti per cui il gruppo cinofilo ormai è parte integrante della protezione civile nazionale. Per i non addetti all’opera è giusto spiegareil come sia avvenutoossia mediante l’iscrizione al nostro gruppo di San Vittore Olona e perciò all’A.N.A. quali amici degli alpini, questa società di volontari ne beneficia dell’ inserimento legale nella protezione civile nazionale: ne consegue che in caso di calamità questa fantastica modalità d’intervento può essere precettata, utilizzata dallo Stato.
…. ma non lo dico io bensì il gran numero dei presenti la sera del 1 marzo u.s. nella nostra sede, dei tuoi “universitari” della terza età tutti buoni, buoni, seduti eattenti alla lezione. Ancora una volta ti sei reso disponibile con un tema che non ha niente a vedere con alpini, vita militare, naja ecc … ecc … a dimostrare come la nostra baita non sia soltanto il luogo dove settimanalmente ci si incontra, dove i convenuti se la raccontano tranquillamente magari davanti a un “rosso” riandando ai tempi che furono … ai … ti ricordi e chi più ne ha più ne metta ??? Fortunatamentesi esce dalloscontato: la diversità degli temi proposti in questi particolari incontri favorisce l’opportunità di avvicinarsi a svariati argomenticosicché la sede si trasforma e diventa una vera aula scolastica. Il nostro “docente”,Luciano, quella sera ci propose con un gran titolone “L’importanza di chiamarsi Lucio”una piccola analisi su parole e musica di quei due pezzi da novanta della nostra musica leggeraquali Battisti e Dalla. E’ molto facile dire mi piace uno anziché l’altro ma se qualcuno mi fornisce quattro idee in più oltre alla personale ed istintiva preferenza è ovvio come poisi possaapprezzare maggiormente i singoli artisti.
Se la cartolina “ verde” d’ invito per il 3 marzo avesse avuto la potenza di quella “rosa”,ricordate… Il servizio di leva… certamente quella mattina saremo stati molti, ma molti di più … Il numero dichiarato all’inizio della seduta si aggirava attorno alle 250presenze che assommatealle deleghe portava il totale a circa 600:se pensiamo alla totalità degli iscritti sezionali misembra che il risultato sia un po’ risicato… ma lasciamo perdere! Il nostro plotoncino del San Vittore Olona si presentò puntuale al Palazzo della Regione a Milano doveespletate le formalità d’ingresso fra le quali il passaggio al “ metal detector “ fu ospitato in una grande e luminosa sala e accolto, assieme agli altri convenuti, dal sottosegretario ai grandi eventi sportivi, in qualità di padrone di casa, nella persona dell’ex olimpionico epluridecorato atleta - canoista Antonio Rossi . Ovviamente l’ordine del giorno fu il filo conduttore della mattinata che comprese la relazione del presidente Boffie poi un veloce ragguaglio sulla situazione economica della Sezione.Anticipò il tutto il ricordo dei “nostri andati avanti “ sempre meritevolidi memoriacon a seguire i diplomiagli ottantenni iscritti e il conferimento delle medaglie agli alpini con cinquant’anni di vita sezionale. Quest’ultimo attestato coinvolse in prima persona anche un socio del nostro gruppo, Vegezzi Cinzio, fotografato nell’attimo saliente della consegna dal figlio Roberto già sottotenente alpino: non c’è che dire … un bel traguardo che di riflesso onora la vita del Gruppo di San Vittore O. E ora “avanti!“ i prossimi.
… un titolo per un programma che aveva come obiettivo un ricordo, un non voler accantonare nell’oblio più totale un periodo della nostra storia, periodo nel quale sono stati coinvolti centinaia, migliaia di Italiani residenti allora nella penisolaistriana, da Trieste a Fiume, Pola ecc. ecc … Parliamo dell’immediato dopo guerra ’39 - ’45 quando ormai sembrava arrivata la fine di quegli anni disastrosiche sconvolsero tutta l’Europa: per loro non fu così. Non entro nel merito delle motivazioni che hanno giustificato, si fa per dire, le stragi volute e perpetrate dal nuovo governo di Tito, non ne sarei all’altezza dal lato storico: quello che mi preme in queste quattro righe è solo evidenziare quanto la sensibilità di ognuno di noi a volte sia soffocata da interessipiù immediati, a volte venali, a discapito di un ricordo che dovrebbe essere più presente nel nostro quotidiano. Chi ignora o vuol dimenticare la storia finirà col ripeterne gli errori … è matematico! Vengo al punto. Con un po’ di “lavativismo“ vi rimando alla sottostante spiegazionestoricastampata nel retro della locandina esposta in vari punti del paese che invitava la popolazioneper il giovedì7febbraio ad una serata voluta dall’Autorità Comunale… per non dimenticare …
Sabato 16 febbraio una quindicina di volontari della nostra Sezione hanno collaborato con gli amici della Sezione di Monza ad una esercitazione congiunta nel territorio del comune di Aicurzio che aveva richiesto la presenza di volontari per una esercitazione inserita nel programma volto al mantenimento dei requisiti per poter continuare a far parte delle associazioni di volontariato. Come sempre le nostre esercitazioni, a differenza delle mere dimostrazioni di esibizione di uomini e mezzi, sono finalizzate alla prevenzione di possibili situazioni che possono essere causa di reali emergenze, nonché alla realizzazione di eventuali opere che ad esercitazione terminata, resteranno sul territorio quale contributo alla comunità. E bene ha fatto il primo cittadino di Aicurzio, Gianmarino Maurilio Colnago, a richiedere un intervento sul suo territorio certo del risultato che, a fine giornata, si è dimostrato ben superiore alle aspettative. Ritrovatici all’alba nella zona designata per l’esercitazione, siamo stai suddivisi in squadre ognuna con il compito di lavorare in una determinata zona di un parco (ora degno di questo nome) da molto tempo aggredito dalla vegetazione e in evidente stato di degrado e che presentava anche delle situazioni di potenziale pericolo dovuto alla presenza di alberi in precario equilibrio e alla presenza di radici affioranti che compromettevano la sicurezza di un percorso dedicato agli amanti dell’escursionismo.
Domenica 10 marzo i componenti della Sia hanno svolto la consueta esercitazione mensile nel bellissimo scenario della Val Tartano, una valle posta all’imbocco della Valtellina da cui si accede dopo l’abitato di Talamona. Partenza dal 3P e ritrovo a Lecco Bione con gli amici provenienti da Melzo e, stipato il pulmino, ci siamo diretti verso la nostra mèta imboccando la valle in compagnia di molti altri escursionisti invogliati dalla splendida giornata che si annunciava e che si è poi rivelata una delle più belle dell’intera stagione anche grazie all’abbondante nevicata che a metà settimana ha regalato alla montagna quella neve che aveva lesinato nel corso dell’inverno. Posteggiato il mezzo ci siamo subito attrezzati e messi in movimento tra una vera folla di sci alpinisti che pregustavano l’emozione di una giornata sulla neve e questa volta bisogna dire che, a differenza dell’ultima uscita, le ciaspole si sono rivelate indispensabili per raggiungere il posto prefissato. Dopo oltre due ore di salita ci siamo “accampati” e si è svolta l’esercitazione di ricerca sotto valanga dove si è cimentato chi non era presente all’ultima uscita e che consisteva nel ritrovare un apparato ARTVA nascosto sotto la neve utilizzando altri apparati sia analogici che digitali.
Il programma di febbraio della S.I.A. prevedeva una uscita in Valle d’Aosta e precisamente a Champorcher finalizzata alla progressione in ambiente innevato ed esercitazione di ricerca dispersi sotto valanga con l’utilizzo dei mezzi di autosoccorso quali pala, sonda e ARTVA, l’apparecchio di ricerca. Purtroppo la scarsità di neve dovuta alle poche precipitazioni ed alla temperatura che da giorni era ben sopra le medie stagionali, hanno notevolmente limitato l’esercitazione che non ha comunque smorzato l’entusiasmo dei partecipanti che, ritrovatisi al casello autostradale di Arluno, si sono goduti la bella compagnia sul pulmino che ha raggiunto la conca valdostana. A dire il vero, mentre salivamo sempre più su, continuavamo a chiederci dove fosse la neve, fin quando posteggiato il mezzo abbiamo scorto un consolante biancore che contrastava comunque con il colore troppo evidente delle rocce circostanti. Ma tant’è…si doveva andare e così, fissate le ciaspole (per sicurezza) sugli zaini, ci siamo incamminati nel vallone vedendo in lontananza la vetta del Dondena ai piedi del quale era fissato il nostro punto di arrivo.
A causa delle avverse condizioni atmosferiche che hanno caratterizzato tutto il fine settimana e dovendo rispondere alla richiesta di presenza e turnazione di presidio presso la sede del CCV (il Comitato di Coordinamento delle organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile della Città Metropolitana di Milano) la prevista uscita della S.I.A. di domenica 27 gennaio è stata annullata ed i volontari si sono ritrovati presso la sede posta all’interno dell’Idroscalo di Milano. La giornata di mobilitazione prevedeva la presenza di una dozzina di volontari a disposizione dei un responsabile che, dopo la registrazione delle presenze, ci ha affidato i compiti ch consistevano nella suddivisione in due squadre adibite alla sorveglianza della zona del parco e che dovevano segnalare le eventuali situazioni di pericolo, mentre altri sei di noi, tre dei quali abilitati all’utilizzo delle motoseghe, sono stati accompagnati in una zona chiusa al pubblico e denominata Laghetto delle vergini.
Nell’ambito di un progetto scolastico durato una intera settimana, volto ad illustrare agli studenti del Liceo G. Bruno di Melzo le potenzialità e l’importanza del volontariato nella società civile, e che comprendeva l’intervento di esperti esterni di associazioni come Caritas e ACLI martedì 5 febbraio siamo stati invitati dalla Direzione Scolastica per parlare della nostra esperienza di volontariato in generale e della Protezione Civile in particolare. Agli incontri, oltre al sottoscritto hanno presenziato anche Enrico Marelli e Giuseppe Politi del Gruppo di Melzo che, padroni di casa, con me hanno condiviso questa bella esperienza. All’apertura della scuola siamo stati accolti dalla coordinatrice del progetto la Prof. Mara Cruini che è stata l’artefice della buona riuscita del progetto e che ci ha accompagnati nell’aula dove avremmo passato l’intera mattinata suddivisa in due incontri di due ore l’uno rispettivamente con due prime e due seconde classi alle quali abbiamo cercato di trasmettere la nostra esperienza nel variegato mondo del volontariato. Con le prime abbiamo potuto contare sull’aiuto dei Prof. Maria Luisa Caiazzo, Maurizio Resentini e la stessa Mara Cruini, mentre le seconde erano accompagnate dai Prof. Paola Gamberoni, Paola Menin e Giacomo Guazzi che durante gli incontri ci hanno dato un grande aiuto stimolando i ragazzi e le ragazze a interagire con noi.
Negli ultimi due anni un appuntamento tra i più attesi dalla nostra comunità, il tradizionale falò di S. Antonio, aveva avuto vita grama ed era stato oggetto di molte tribolazioni dall’edizione del 2017 che a causa del vento ci aveva causato molte preoccupazioni, a quello dello scorso anno annullato proprio a pochi minuti dall’accensione della pira in quanto (anche quella volta) le violente folate ci avevano convinti dell’inutilità di rischiare guai seri e situazioni di pericolo. Quest’anno invece ci siamo ripromessi di tornare a ripetere questa iniziativa che da sempre coinvolge buona parte della cittadinanza che approfitta dell’occasione per ritrovarsi fuori casa, gustare un buon bicchiere di vin broulè o, per i più piccini, una calda tazza di cioccolata.
… da dove eravamo rimasti. Chi non ricorda le parole di EnzoTortora pronunciate dopo quel tragico periodo noto a tutti? Niente a che vedere con noi ma serve solo per iniziare con un po’ di enfasi questo “articolo … parola un po’ grossa” e riallacciarsi in questo modo al precedente, quello dinovembre nel quale si evidenziava come dopo l’incontro con i ragazzi delle scuole, gli impegni del mese elencassero la cerimonia in ricordo dei caduti di Nassiriya spesse volteturbata all’inizio dal dubbio di come sarebbe andata, oddio, la gente comune era pressochéassente, era lunedì e mettiamo fossero tutti al lavoro, ma i ragazzi delle scuole sono arrivati: meno male. Tutti assieme: rappresentanze ufficiali, sindaco, assessori vari, Polizia Locale e, ovviamente, la Benemerita con gli alpini: attorno al cippo/memoria la comunità si riunìper ricordare quel triste episodio che oltre ai civili costò la vita ai nostri carabinieri in missione di pace. Mi preme sottolineare l’importanzadegli alunni convenuti elogiandole loro insegnanti alle quali và la nostra stimae il rispetto per il loro lavoro.
Il mese appena trascorso ha visto il gruppo impegnato in diverse iniziative che riassumo di seguito. Prima però accenno brevemente anche alla importante data del 30 novembre giorno in cui si è tenuta la Assemblea del gruppo il cui contenuto lo leggete nella relazione morale del Capogruppo: inferiore al solito( già sparuto )il numero di partecipanti ( erano in 23 ) con assenza totale di dibattito per cui il tutto è finito prestissimo. Brutto segno? Speriamo di no. Continuiamo con il mese di dicembre dove il primo appuntamento è stato domenica 9 per la S. Messa in Duomo a Milano: una decina i soci del gruppo con il nostro gagliardetto e il gonfalone dei comuni di San Vittore Olona ( presente il vicesindaco ) e di Cerro Maggiore. Da segnalare i tempi lunghissimi di entrata in Duomo per i severi controlli che i tempi in cui viviamo richiedono. Il 16 dicembre pranzo di Natale bello, partecipato, ambiente cordiale, con un numero di persone quasi triplo di quelli che c’erano all’assemblea ( potenza del menù ottimo e abbondante ) ; alla fine tombola commentata ( ogni numero associato a qualche dato del gruppo e comunque alpino ) a sottolineare la prossima importantissima Adunata nazionale a Milanoper il centenario di fondazione dell’ANA.
Inizio questa relazione chiedendo un momento di silenzio per ricordare i componenti delle forze dell’ordine che hanno perso la vita nell’espletamento del loro dovere, ma anche familiari e amici del Gruppo che non ci sono più ed i capigruppo di Magenta e Paderno Dugnano che sono “andati avanti” nel corso del 2018. Quest’anno non farò il solito resoconto di tutte le attività svolte,ma sottolineerò due appuntamenti. Il primo si è da poco concluso e cioè la celebrazione del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale. Abbiamo organizzato e partecipato ad una serie di iniziative che hanno voluto sottolineare la solennità di questa data. Noi Alpini ci siamo caricati di responsabilità cercando di riportare alla memoria comune di un ‘intera Nazione il senso della Storia della Patria, che vide per la prima volta dall’unità d’Italia, tutto un popolo impegnato per redimere le terre italiane dal giogo straniero. Si è iniziato venerdì 2 con la conferenza del professor Restelli sull’ultimo anno di guerra e sull’armistizio firmato a Villa Giusti a Padova il 3 novembre 1918.
Il giorno 30 novembre 2018 si è tenuta nei locali della sede sociale l’annuale assemblea del Gruppo di San Vittore Olona. Erano presenti 23 iscritti tra alpini ed aggregati e la Sezione era rappresentata dai Consiglieri Rodeghiero e Piccioni. Dopo il saluto alla Bandiera inizia l’assemblea con la nominadel Presidente della stessa nella persona di Rodeghiero e del socio Maggioni quale segretario, mentre gli alpini Sala e Gentilucciassumono la carica di scrutatori. Viene approvato il verbale dell’assemblea del 2018 e successivamente il Capogruppo Morlacchi da lettura della Relazione Morale preceduta da un minuto di raccoglimento in memoria dei Soci e famigliari del Gruppo “andati avanti” e dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine caduti in servizio. Terminata la lettura della Relazione Morale il Socio Cestarolli legge la Relazione finanziaria. Dal momento che non ci sono interventi relativi alle relazioni ne’ ad altri argomenti, il Consigliere Piccioni passa ad illustrare la situazione riguardante la prossima Adunata nazionale di Milano 2019 e illustra gli impegni ai quali saremo chiamati a contribuire nei prossimi mesi. L’assemblea conferma la decisione di lasciare invariata la quota associativa per l’anno venturo e per le seguenti votazioni si stabilisce la formula dell’alzata di mano.
Come da tradizione oramai consolidata, domenica 9 dicembre gli alpini si sono ritrovati a Milano per celebrare nel Duomo quella che è diventata la Messa di Natale dell’Associazione e anche quest’anno cittadini e turisti hanno potuto constatare la nostra forza associativa e quanto per noi contano le tradizioni e i valori che sono alla base della nostra italianità. Eravamo veramente in tanti e venivamo da tante diverse regioni per testimoniare la nostra vicinanza al ricordo dei tanti, troppi giovani che non sono riusciti a tornare a baita lasciando la loro vita in terre lontane. La cronaca dettagliata la potremo leggere sulla nostra stampa sezionale e nazionale, per quanto riguarda il nostro Gruppo erano presenti una decina di Soci e i Gonfaloni dei Comuni di San Vittore Olona e di Cerro Maggiore scortati dai nostri alpini. La giornata, fredda ma soleggiata, ha contribuito alla buona riuscita della manifestazione che rappresenta ormai una tappa obbligata della nostra vita associativa ed è stata preludio della pacifica invasione che vedrà Milano fra poco più di quattro mesi e che la eleverà capitale dell’alpinità 2019.
Sabato 16 dicembre si è tenuta presso la struttura del 3P a Cesano Maderno, sede della nostra Unità Operativa, l’annuale assemblea della Protezione Civile Sezionale alla quale hanno partecipato una trentina di volontari alla presenza del coordinatore sezionale Benzi, del Presidente di Sezione Boffi e del coordinatore del 2° Raggruppamento (Lombardia ed Emilia Romagna) Avietti. E’ stato presentato il consuntivo dell’anno trascorso con gli interventi effettuati in emergenza, le esercitazioni sempre importantissime per l’addestramento dei volontari e i vari corsi effettuati per rendere sempre più operativi e qualificati quanti si dedicano al soccorso in caso di calamità. Sono emerse anche delle problematiche e ad ogni richiesta si è cercato di dare una risposta adeguata rimarcando il fatto dell’importanza della disponibilità tempestiva pur nel rispetto della volontarietà. Al termine della riunione è stata celebrata la S. Messa officiata come sempre dal coinvolgente Don Nicola che ha voluto rimanere con noi anche al momento conviviale della cena con amici e famigliari. Finita la parentesi di relax, eccoci di nuovo pronti per un nuovo anno con la speranza di non essere mai chiamati.
Lo scorso mese di dicembre è stata effettuata l’ultima uscita della S.I.A. presso il Rifugio Piazza gestito dagli alpini del Gruppo di Laorca (LC) per tirare le somme dell’annoe programmare le attività del 2019 anche se queste saranno eventualmente soggette a cambiamenti almeno sino a maggio a causa della prossima Adunata nazionale di Milano che richiederà la presenza e partecipazione di tutti i Soci della nostra Sezione. Comunque per scaramanzia, il programma è stato stilato e siamo nuovamente pronti ad iniziare un nuovo anno, scarponi ai piedi.
diamo un’occhiata a come si sono svolti i vari appuntamenti in calendario per i primi … e dico primi … giorni di novembre. In effetti non erano per niente pochi e ognuno si chiedeva se dovevamo piantare la tenda in sede per essere pronti ad ogni singola data. Tutti sanno che questo mese racchiude già dall’inizioalcune date che noi da cittadini e da alpini ( … evviva la rima …)abbiamol’obbligo di tener presente: onorare i nostri parenti, i nostrisoci andati avanti lasciando lo zaino a terra con la visita ai vari cimiteri, festeggiare il 4 novembrenelle modalità tradizionali evidenziatequest’anno dalla celebrazione del Centenario di quelle date 1915-1918 … in particolar modoabbiamo avuto un attimo di raccoglimento tutto alpino davanti ai monumentideicadutivoluto dal nostro Presidente Nazionale Favero,per finire, l’incontrocon gli alunni delle scuoleche ormai si rinnova da sempre. E’ doveroso evidenziare come in ogni ricorrenza è stata sempre presente l’autorità Comunalecon Sindaco e Assessori assieme ai Carabinierie Polizia Locale.
Sabato 3 Novembre, organizzato dall’ Amministrazione Comunale, si è tenuto un concerto comprendente una serie di canti di guerra eseguito dal coro “Voci del Rosa“di Busto Arsizio diretto dal maestro Lino Sementa e alcuni brani musicali proposti dal Complesso Bandistico Sanvittorese diretto dalmaestro Giovanni Savastio. La piacevolissima serata è stata presentata da un socio del nostro Gruppo alpini ad un folto pubblico che ha riempito tutta la chiesa. Il centenario della fine della prima guerra mondiale ha avuto in questo modo un degno ricordo anche nel nostro paese che in questo conflitto ha avuto dolorose perdite con ben 35 soldati caduti fra i quali il più giovane, Enrico Barlocco, aveva solo 16 anni. Gli interventi dell’assessore alla cultura che ha introdotto la serata e del Sindaco a chiusura della stessa hanno richiamato l’importanzadi ricordare la memoria di questo evento vittorioso per la nostra patria. Durante la serata anche l’intervento del parroco Don Davide Bertocchi che ha invitato a non lasciarci intimorire dalle tragedie ma a renderne vivo il ricordo. Suggestivi e commoventi l’Inno di Mameli, Il signore delle cime e Il silenzio. Iniziativa da ripetere anche per altre ricorrenze.
Domenica 14 ottobre, complice una giornata quasi estiva, i componenti della S.I.A. hanno effettuato l’uscita in programma che prevedeva la salita lungo la difficile via ferrata del Medale (o degli Alpini) che si sviluppa lungo le pareti del Monte che sovrasta l’abitato di Rancio e la città di Lecco. Vista l’evidente difficoltà della salita era stato stabilito di dividersi in due gruppi, uno composto da quattro “grimpeur” che avrebbero fatto la ferrata e un altro che avrebbe effettuato la salita alla cima del Monte S. Martino e successivamente raggiunta la vetta del Medale attraversando il sentiero delle creste e ricongiungendosi con gli scalatori. Per questi l’accesso alla via è stato alquanto travagliato in quanto le indicazioni non certamente chiare hanno richiesto uno spreco di tempo e di energie che comunque non hanno impedito di raggiungere la vetta senza incidenti e con una bella soddisfazione, mentre per gli altri il problema è stato quello di districarsi tra la moltitudine di escursionisti presenti, ma anche questo è segno di buona vitalità della pratica della montagna. Comunque in un orario decente ci siamo tutti riuniti in vetta e abbiamo brindato alla buona riuscita della giornata contemplando il panorama ai nostri piedi, anche se bisogna ammettere che purtroppo le belle giornate contribuiscono ad un intensificarsi dell’inquinamento che era ben visibile dall’alto e che avvolgeva l’orizzonte. Dopo il frugale rancio abbiamo fatto rientro alle auto dandoci appuntamento per il mese di novembre dove ci aspetta il Resegone.
Nella settimana a cavallo del mese di ottobre e novembre le Regioni del Nord Est sono state interessate da violenti nubifragi che hanno provocato allagamenti, smottamenti in zone montane e disastri e ferite al territorio che richiederanno decenni ad essere ricucite. Anche i volontari della nostra Sezione sono stati allertati per far parte della Colonna Mobile della Regione Lombardia che è stata inviata ad operare nella zona di S. Stefano di Cadore tra le più colpite dagli eventi atmosferici.Personalmente, e me ne rammarico ancora ora, per una questione famigliare, non ho potuto essere impiegato nell’emergenza, ma la settimana successiva sono stato impegnato nella nostra base operativa di Cesano Maderno (il 3P) per la pulizia, la manutenzione e il controllo dei mezzi utilizzati nell’emergenza rendendoli nuovamente operativi per un eventuale futuro impiego. Quello che mi preme sottolineare è il fatto che TUTTO quello che riguarda la Protezione Civile E’ Protezione Civile, anche il pulire le attrezzature, controllare i livelli degli automezzi, lubrificare i macchinari, riparare quanto usurato, senza per questo sentirsi sminuiti ne’ inutili. Un invito quindi a quanti pensano di poter essere validi e quindi utili affinché si facciano avanti: nella grande fabbrica dell’aiuto agli altri c’è posto per tutti.
Domenica 14 ottobre, complice una giornata quasi estiva, i componenti della S.I.A. hanno effettuato l’uscita in programma che prevedeva la salita lungo la difficile via ferrata del Medale (o degli Alpini) che si sviluppa lungo le pareti del Monte che sovrasta l’abitato di Rancio e la città di Lecco. Vista l’evidente difficoltà della salita era stato stabilito di dividersi in due gruppi, uno composto da quattro “grimpeur” che avrebbero fatto la ferrata e un altro che avrebbe effettuato la salita alla cima del Monte S. Martino e successivamente raggiunta la vetta del Medale attraversando il sentiero delle creste e ricongiungendosi con gli scalatori. Per questi l’accesso alla via è stato alquanto travagliato in quanto le indicazioni non certamente chiare hanno richiesto uno spreco di tempo e di energie che comunque non hanno impedito di raggiungere la vetta senza incidenti e con una bella soddisfazione, mentre per gli altri il problema è stato quello di districarsi tra la moltitudine di escursionisti presenti, ma anche questo è segno di buona vitalità della pratica della montagna.
Nelle giornate di sabato 1 e domenica 2 settembre si è svolta la seconda parte del programma del Campo Scuola P.C. – A.N.A. Milano alla quale hanno partecipato 21 tra ragazze e ragazzi (alcuni mancavano per problemi scolastici e di vacanze) che a luglio erano stati ospiti della struttura del 3P a Cesano Maderno e che in questa occasione hanno assaporato un pezzo di vita di naia sotto forma di due giorni passati in tenda a 1.500 mt. con temperature che in quel fine settimana non erano certamente estive, scese fino a 8 gradi. Il posto prescelto per questa esperienza è quello del Pian delle Betulle sopra Margno in Valsassina, ospiti degli alpini della Sezione di Lecco che in quei giorni festeggiavano il 59° anniversario della consacrazione della chiesetta votiva eretta nel 1959 quale ex voto dagli alpini del Battaglione Morbegno reduci dal fronte albanese su progetto dell’architetto e reduce Mario Cereghini e che vede ogni anno una partecipazione degli alpini lecchesi che intendono ricordare l’evento ed onorare quanti non hanno fatto ritorno. Partiti sabato mattina dal 3P sui pulmini della Protezione Civile, ci siamo incontrati a Lecco con gli amici locali che ci hanno accompagnato fino all’Alpe Paglio in alta Valsassina dove abbiamo lasciato i mezzi e ci siamo incamminati nel bosco sino ad arrivare al Pian delle betulle dove già fervevano i preparativi per la festa dell’indomani ed erano già state montate le tende che ci avrebbero ospitato per quei due giorni.
…luogoe data indicativi di un avvenimento che bisogna evidenziare. Niente di eccezionale ma ugualmente importante per quanti si adoperano affinché non passi definitivamente neldimenticatoio quel momento storico della nostra Patria che si chiamaPrima Guerra Mondiale 1915-1918. E’ una scommessaipotizzare quanti dei nostri giovani e NON sappiano o ricordino di che cosa si sta parlando …. lasciamo perdere; tante volte ci sentiamo verniciati di matusa, non più al passo con i tempi e con l’accusa diperdere il nostro tempo prezioso dietro a date, guerre, personaggi, tutte “cianfrusaglie” del tempo che fu e ci dimentichiamo di quanto ai giorni d’oggi sia ritenuto veramente importante,dall’esaltazione e utilizzo esasperato dell’apparire in una corsa senza fine, all’ essere sempre vincitorie agguantarevantaggi commerciali o politici senza esclusione di colpi: in tutto questo bailame di urgenze esistenziali ci si dimentica del come siamo arrivati a POTERagire, pensare e comportarci in piena LIBERTA’. Detto ciò, dopo tutta questa anteprima, ecco perché ci siamo trovati sabato 15 c.m. in quel di Nerviano.
… è la casa degli Alpini ai piedi del versantesud della Marmolada: siamo a 2016 mt. s.l.m. Erano anni che ci speravo ed ogni volta il diavolo o chi per esso ci metteva lo zampino … finalmente quest’anno è stata la volta buona. Vi risparmio il come ci sia riuscito e in che condizioni ma l’importante che alla vista degli ombrelloni color rosso del rifugio abbia gridato a me stesso: “ce l’ho fatta, anche questo lo mettiamo nello zaino”. Ho scritto ”mettiamo”, in genere lo si dice, ma a maggior ragione quest’anno perché in realtà non ero solo ma affiancato e/o supportato da quattro compagni d’avventura e che compagni. Con la pressione sotto le scarpe sognavo sempre che ogni curva, ogni tornantefossequello della volta buona, dell’arrivo insomma finché posizionatonella conca del Contrin eccolo il rifugiovigilato dal pennone della bandiera. Non me ne importa un fico se i montagnini più corrazzati mi leggano con tollerante sufficienza, è una scarpinata da quattro soldi, io in quel momento mi sentivo, come mi sentivo?fate un po’ voi.
Nei giorni 6 – 7 e 8 luglio si è svolta la terza edizione del Campo Scuola ANA – PC della Sezione di Milano che ha visto la partecipazione di 25 ragazze e ragazzi adolescenti che hanno voluto, chi per la sua terza volta e chi per la prima, provare l’esperienza di tre giorni comunitari in compagnia degli alpini e di loro coetanei magari mai visti prima, condividendo ogni momento delle giornate e delle due notti. Come sempre l’evento si è tenuto a Cesano Maderno presso la sede logistica della Protezione Civile, intesa sia come Sezione che come Colonna Mobile Regionale, e ha seguito il programma collaudato negli anni scorsi che prevedeva una serie di iniziative per i nostri bocia per i quali appena arrivati, come ai tempi di naia, si procedeva alla “vestizione” con la consegna delle magliette e dei badge che riportavano oltre al loro nome anche il plotone di appartenenza e venivano presentati ai due capiplotoni che li avrebbero seguiti durante tutta la permanenza e nelle uscite. La prima sera, dopo il saluto e l’introduzione del nostro Presidente Luigi Boffi, i nostri hanno avuto un incontro con Alessia Dellavalle alpina attualmente in servizio a Fossano ed iscritta al Gruppo di Cinisello Balsamo e con Gianluca Cortellessa che dopo la sua esperienza negli alpini svolge ora la sua missione presso la Polizia di Stato a Milano che hanno parlato, aiutati da supporti video, della loro esperienza e rispondendo alla fine alle domande dei presenti.