Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
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Domenica 24 giugno alcuni componenti della S.I.A. hanno effettuato l’uscita addestrativa finalizzata alla progressione su terreno impervio e come meta finale la vetta del Pizzo dei Tre Signori posta a 2.554 mt., cresta principale delle Alpi Orobie e che è posta tra i solchi orografici della Valtellina, della Val Brembana e della Valsassina, da qui il suo nome. Come sempre sveglia ad ora antelucana giustificata dal viaggio abbastanza lungo sino alla val Gerola, punto di inizio dell’escursione dall’abitato di Laveggiolo nonché dalla lunghezza del percorso abbastanza impervio che prevedeva 4,30 ore di salita ed altrettante di discesa (tutte comunque rispettate). I componenti della squadra erano sei con l’aggiunta dell’oramai adottata Paola, iscritta al Gruppo di Melzo, che ha voluto essere dei nostri è che si è guadagnata la soddisfazione di compiere buona parte dell’impegnativo percorso.
…nell’odierno mondo del mordi e fuggi chi si ricorda più di Trento, dell’Adunata tanta attesa ed ormai archiviata nel mondo del tempo che fu? In verità, noi della Sez. di Milano, si pensa, si ipotizza a quella del prossimo anno: parliamo di noi terra terra che, senza voler immaginare a quanto bolle in pentola già da tempo lassù nella sala dei comandi, dovremo prepararci a renderci disponibili, per quanto possibile, in attesa delle direttive che prima o poi arriveranno. In associazione d’idee, il mio ricordo va alle squadre di alpini che ho intravvisto la sera/nottedel 12/5 sotto l’acqua, pioveva che Dio la mandava, impegnate a togliere le transenne dalle strade per averle nel mattino successivo sgombre per il normale traffico.. a direcosa ci toccherà il prossimo anno? Un’alpinodella sez. di Trento al termine del passaggio della Stecca guardandoci con un’espressioneindecifrabile ma fra il serio ed il divertito ci avrebbe detto … forza ragazzi eche Dio ve la mandi buona … in veritàghignando sbottò…ohè voaltri de Milan … desso i je c…si vostri… grazie! Gli auguri sono sempre graditi anche se espressi con un linguaggio ruspante che sa tanto di caserma!
Da venerdì 8 a domenica 10 giugno si è tenuta a Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna l’esercitazione di Protezione Civile che ha visto la partecipazione di circa 700 volontari del 2° raggruppamento, per intenderci le Sezioni A.N.A. di Lombardia ed Emilia Romagna. E’ stato un grande impegno organizzativo volto a testare la preparazione e il livello di addestramento raggiunto dai volontari che nel corso dell’anno frequentano vari corsi di perfezionamento e specializzazione nelle proprie sezioni e che due volte all’anno sono chiamati ad operare insieme per mettersi alla prova per quanto riguarda la interscambiabilità e la sincronia necessaria ad operare in situazioni di emergenza. Già da metà settimana diversi volontari di tutte le Sezioni si erano uniti agli amici emiliani per l’allestimento del campo comprensivo di tutte le strutture necessarie ad accogliere gli alpini e alcune famiglie del paese che figuravano quali ospiti – sfollati che hanno passato tre giorni nella tendopoli e per i quali erano previsti servizi igienici, docce, una tenda mensa in grado di sfamare circa 1000 persone, nonché tutti i servizi logistici dalla sala stampa, al centro operativo radio sino ad un’area diventata presidio sanitario ad opera dei volontari della Croce Rossa e delle P.A.S.
due date, due giorni che hanno qualcosa in comune per quanto mi riguarda, forse per la coincidenza di quest’anno. Appare da subito come il giorno 25 ricorra la celebrazione della Liberazionedell’Italia, l’inizio di quella strada che porterà alla nascita della nostra Patria, della repubblica italiana, con la fine di periodistorici che hanno scombussolato intere generazioni ecc … ecc …Il giorno seguente poi, 26per l’appunto, ho avuto l’opportunità di partecipare ancora una volta ad una “salita scolastica” sulla Linea Cadorna in quel di Viggiù. Scolastica perché com’ è avvenuto l’anno scorso Franco Maggioni ed io abbiamo accompagnato una scolaresca sulle fortificazioni costruite già nel periodo 15/18 con lo scopo di bloccare l’eventuale invasionedelle truppe tedesche provenienti dalla Svizzera. Non avvenne niente di tutto questo, non si sparò un colpo ma l’immane lavoro compiuto dalle “maestranze” del posto è rimasto a testimonianza storica. Eccoil legame fra le due date che giustifica il titolo di queste righe. Riandando al 25 u.s. mi sembra opportuno evidenziarne la positività: questo giorno, ormai un simbolo, da sempre esaltato,bistrattato, malinteso, politicamente strumentalizzato negativamente e/o positivamente è costante motivo di un diluvio di pagine.
Giovedì 26 aprile, secondo il programma stilato con la direzione delle Scuole Medie Dante Alighieri di Legnano dove abbiamo trovato una porta aperta grazie alla disponibilità del Dirigente Scolastico Dott. Giorgio Ciccarelli, un gruppetto di alpini ha accompagnato una cinquantina di ragazze e ragazzi delle 3° classi medie a visitare le fortificazioni della linea Cadorna in località Viggiù. E’ stato il coronamento di un percorso iniziato con delle ricerche effettuate dagli studenti, spronati e coadiuvati dalle insegnanti alle quali va il nostro più sentito ringraziamentoper avere coinvolto in maniera così partecipata i ragazzi, sulle difficili condizioni di vita dei soldati nel corso del primo conflitto mondiale, lavori che abbiamo avuto modo di apprezzare durante gli incontri tenuti nel mese di aprile nelle rispettive classi.
Rientrato dall’Adunata nazionale di Trento alquanto umidiccio in verità a causa del maltempo scatenatosi nelle ultime ore della serata di domenica durante il passaggio della stecca e prima della partenza per tornare a casa, una notizia letta in internet ripresa dal sito “LA VOCE DEL TRENTINO” mi ha scaldato l’animo e messo di buon umore. La riporto integralmente: “Tre veicoli privi di targa, con più persone a bordo e in assenza di copertura assicurativa sono stati sequestrati, in attesa di confisca.I conducenti sono stati sanzionati con importi da 422 a 1.695 euro”. Un applauso ai vigili di Trento che finalmente hanno applicato quanto da tempoauspicato dai nostri vertici associativi e dalla stragrande maggioranza degli alpini che sono stanchi di vedere simili pagliacciate che tra l’altro costituiscono un grave pericolo per l’incolumità per i partecipanti all’Adunata. Il mio auspicio è che queste prese di posizione e le conseguenze alle quali vanno incontro quanti si ostinano a volersi pavoneggiare in questo modo vengano finalmente pubblicizzate sulla nostra stampa sezionale e nazionale affinché vengano banditi definitivamente dalle nostre manifestazioni.
Su proposta del mio Tenente di naia, ora consigliere del Gruppo di Lavena Ponte Tresa della Sezione di Luino, venerdì 5 maggio sono stato invitato a proporre due incontri con gli studenti delle classi di 3° della locale scuola media. Nelle settimane precedenti l’incontro avevo coordinato l’intervento con la Vicepreside Prof. Anna Maria Marini alla quale avevo presentato il programma dell’incontro accordandoci per quanto riguardava data e orari e che mi ha spianato la strada per le questioni burocratiche. La mattina dell’incontro mi sono ritrovato all’esterno della scuola con il mio Tenente Flavio Prestint ed altri alpini del suo Gruppo capitanati dall’ex capogruppo storico, ilVecio Lorenzo Morandi che ha voluto essere presente all’incontro accompagnato da i soci Pino Canton e dal Consigliere sezionale Giancarlo Bonato.All’ingresso siamo stati accolti da Luca, figlio di Lorenzo che presta la sua opera nella scuola e che ricopre anche la carica di Presidente onorario degli amici degli alpini del gruppo e che ci ha accompagnati nelle aule dove eravamo attesi dagli studenti con i quali abbiamo avuto due incontri di circa un’ora l’uno.
Naturalmente il benvenuto è indirizzato a tutti gli alpini ed amici componenti dei due nuovi Gruppi della nostra Sezione inaugurati lo scorso mese di aprile a solo una settimana di distanza l’uno dall’altro. Infatti è stata una settimana abbastanza impegnativa dal momento che domenica 8 aprile è nato ufficialmente il nuovo gruppo di Lentate sul Seveso e il sabato successivo, il giorno 14 ha avuto il suo battesimo associativo l’ultimo nato, quello di Agrate Brianza. Entrambe le manifestazioni sono state la dimostrazione della vitalità associativa che, come ha sottolineato il Presidente Boffi nei suoi discorsi, premia l’attività dell’A.N.A. e il prestigio di cui gode sia per quanto riguarda le Amministrazioni comunali che riconoscono nella presenza degli alpini sul territorio un valore aggiunto per la vita comunitaria, sia per la cittadinanza che vede negli alpini un punto di riferimento in una società che ultimamente fatica a riconoscere e rispettare i valori che sono da sempre alla base della nostra associazione.
L’uscita addestrativa della S.I.A. del mese di aprile prevedeva una esercitazione in falesia con lo scopo di affinare le tecniche di arrampicata, progressione e sicurezza in ambiente montano anche con lo scopo di ripassare le tecniche di assicurazione utili in caso di impiego su terreni impervi. Il luogo designato era la falesia situata in località Montorfano (VB) un bellissimo paesino situato sopra il lago di Mergozzo all’altezza della biforcazione tra la Val d’Ossola e il Verbano direzione Locarno. Una squadra di volontari è partita dal 3P e raccolti per strada gli ultimi due componenti, raggiungeva Baveno dove ci attendeva il nostro coordinatore di P.C. Giovanni che era già arrivato sul posto il giorno precedente e, saliti tutti sul pulmino, abbiamo raggiunto in breve Montorfano dove abbiamo lasciato il mezzo e iniziata la breve salita che ci ha portati alla base della falesia. Subito abbiamo iniziato a turno a salire la parete mettendo in atto le pratiche già apprese precedentemente e rispolverando sotto la guida di Benzi l’utilizzo delle corde, dei nodi e delle procedure necessarie ad operare in assoluta sicurezza. A mezzogiorno ci hanno raggiunto i famigliari che avevano approfittato della giornata, malgrado tutto clemente, per una piccola escursione ed insieme abbiamo consumato il rancio al sacco sempre in un clima di piacevole amicizia. Al termine, dopo che alcuni hanno ritenuto di smaltire il pranzo (????) con un’ultima salita, abbiamo recuperato le corde, rimesso in ordine i materiali e fatto ritorno al paesino da dove, dopo i saluti a chi restava, abbiamo fatto ritorno alla base.
Dalla serata di venerdì 16 a quella di domenica 18 marzo, organizzato dal CCV (Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile della Città Metropolitana di Milano) si è svolta presso l’Idroscalo di Milano in zona Peschiera Borromeo, nell’area adiacente la sede del Comitato, una gigantesca esercitazione riservata ai volontari di tutte le strutture iscritte all’Albo Regionale del Volontariato di P.C. E’ stata una esperienza impegnativa che ha visto la partecipazione di quasi 700 volontari provenienti da tutta la Provincia milanese ed iscritti alle associazioni di volontariato comunali, regionali e naturalmente gli alpini. Lo scopo dell’esercitazione era quello di testare i tempi di allertamento, il raggiungimento della zona di operazioni e l’operatività sul campo utilizzando gli strumenti e le attrezzature a disposizione, il tutto con l’obiettivo principale primario della sicurezza primaria degli operatori.
Domenica 18 marzo 2018 è stata la festa del nostro gruppo. Una bella festa a dimostrazione di un nuovo slancio dopo le “pause emotive” degli ultimi mesi. Il tempo non è stato esaltante ma ci è stato risparmiato il diluvio che sembrava prepararsi. Già alle 9,30 per l’alzabandiera i segnali positivi erano avvertibili. Le note del corpo bandistico diretto dal nuovo maestro che eseguivano l’inno di Mameli provocavano la prima emozione. Presenti alla cerimonia un buon numero di alpini ( 24 del nostro gruppo oltre ad alcuni alpini dei gruppi di Arconate e Legnano con i loro gagliardetti ) circondati da autorità e rappresentanti delle istituzioni ma mi sembra di poter dire soprattutto amici degli alpini; mi riferisco al vicesindaco, ai due assessori, ai due consiglieri comunali, al comandante dei carabinieri, della polizia locale, ai rappresentanti l’associazione del fante con il loro vessillo, al bravissimo trombettiere e al suo accompagnatore entrambi bersaglieri di Lonate Pozzolo e a chiusura un buon numero di persone tutte sicuramente vicine al nostro gruppo.
A metà mese di marzo, su invito della Direzione Didattica delle Scuole Dante Alighieri di Legnano, i due eterni ripetenti Franco e Pio hanno avuto una serie di incontri con gli studenti delle terze classi medie con lo scopo di illustrare la vita vissuta dai nostri nonni nell’inferno delle trincee nel corso del primo conflitto mondiale. Questi incontri sono il preludio all’uscita didattica in programma per il prossimo mese di aprile quando, insieme ai ragazzi, andremo a visitare fisicamente le postazioni della Linea Cadorna nel territorio di Viggiù e sono serviti quindi ad illustrare i manufatti che vedremo insieme, uniti anche a una visione in chiave storico – sociale dell’epopea che ha visto una generazione di giovani, a volte mai usciti dal contesto del proprio paese, confrontarsi e vivere per lunghi mesi a contatto di altri giovani come loro provenienti daregioni diverse e, a volte, mai nemmeno sentite nominare. Appena arrivati il primo giorno “di scuola” siamo stati accolti dal Dirigente scolastico, il dott. Giorgio Ciccarelli che con la sua simpatia ci ha immediatamente fatto sentire a nostro agio prima di affidarci alle cure della Prof.ssa Daniela Etiopia che in tutti questi mesi aveva pazientemente coordinato i nostri incontri con le varie classi e la futura trasferta.
Domenica 4 marzo si è tenuta l’annuale Assemblea generale della Sezione di Milano presso l’Istituto Leone XIII preceduta dal ritrovo degli alpini partecipanti davanti al Monumento all’Alpino posto di fronte all’istituto. E’ stata una cerimonia semplice ma sentita che ha visto la deposizione di una corona di alloro alla memoria degli alpini Caduti ed un brevissimo intervento del Presidente Boffi che ha sottolineato il fatto che questo atto costituisce il primo evento della grande avventura che culminerà con l’Adunata nazionale del 2019 che si terrà nella nostra città. Entrati nell’istituto ed espletate le formalità di registrazione, abbiamo preso posto nella grande sala dove sono iniziati i lavori preceduti dalle nomine richieste dal regolamento e dal saluto alla Bandiera. Il Presidente ha presentato la sua relazione morale (che leggeremo integralmente su Veci e Bocia) e ha presentato all’Assemblea la proposta di richiedere al Consiglio Direttivo Nazionale la possibilità di posticipare le prossime elezioni riguardanti il rinnovo del Presidente stesso e del Consiglio a dopo l’Adunata di maggio 2019 in modo di poter dare continuità all’opera di organizzazione dell’evento che in caso di cambio al vertice delle cariche potrebbe subire gravi contraccolpi.
Anche quest’anno la nostra Sezione in collaborazione con il nucleo di Protezione Civile offre ai ragazzi e alle ragazze desiderosi di provare una esperienza comunitaria in stile “alpino” la possibilità di partecipare a un periodo dal 6 al 8 luglio presso la struttura di Cesano Maderno con il programma che verrà presentato a maggio ma che probabilmente ricalcherà quello dell’anno scorso con escursioni, piccoli corsi di Pronto Soccorso, montaggio tende, gare di tiro con armi naturalmente non vere, e soprattutto in compagnia di loro coetanei normalmente estranei alla cerchia dei propri amici, così come succedeva quando si andava a naia. La novità di quest’anno è rappresentata dall’escursione in montagna che si terrà a settembre e che quest’anno durerà due giorni per riprendere il rapporto di amicizia instaurato a luglio. Per il nostro Gruppo il referente è Franco Maggioni al quale si possono chiedere le informazioni necessarie chiamando il n. 347-5371644 oppure venendo in sede nei giorni di apertura. E’ anche possibile iscriversi direttamente sul sito al seguente link:https://www.scuolaanamilano.it/iscrizioni/
Fedeli al programma della Squadra, un manipolo di volontari della S.I.A. domenica 11 marzo si è svegliato all’alba (mannaggia Giovanni ma ‘sti orari sono proprio tassativi ??) per partecipare all’esercitazione prevista in Val Vannino con il raggiungimento del Rifugio Myriam e la ricerca di dispersi sotto manto nevoso. Lungo tutto il tragitto il tempo non concedeva nessuna speranza su un impossibile miglioramento anche se questo non ci impensieriva più di tanto, infatti se si deve essere addestrati ad intervenire in caso di calamità, il fattore meteorologico passa in secondo piano e così all’alba delle 8,30 arrivavamo in località Canza in Val Formazza da dove partiva il sentiero che avremmo dovuto percorrere per arrivare alla nostra mèta. Inforcate le ciaspole ci incamminavamo quindi nel bosco sotto una nevicata che diventava sempre più fitta e che rendeva il paesaggio molto caratteristico anche se qualche dubbio iniziava ad insinuarsi in noi in quanto il controllo del manto nevoso presentava l’accumulo di uno strato di neve pesante su quello già esistente con il pericolo di movimenti pericolosi evidenziati da un paio di piccoli smottamenti lungo i pendii che abbiamo dovuto aggirare sul percorso.
Domenica 18 febbraio l’uscita mensile della S.I.A. si è svolta in Val Varrone, alta Valsassina con destinazione il Rifugio Casera Vecchia lungo un percorso abbastanza lungo di circa una decina di Km. e con un dislivello di circa 1.000 mt. Il ritrovo era fissato a Ballabio dove ci siamo trasferiti tutti sul mezzo della P.C. ed abbiamo raggiunto la zona industriale di Premana dove abbiamo avuto la sgradita sorpresa di trovare chiuso l’accesso alla vallee siamo stati costretti a salire al paese da dove abbiamo imboccato un sentiero in discesa (purtroppo) che ci ha fatto ricongiungere a quello originale. Eravamo in 7 temerari accompagnati dalla piacevole presenza delle due donzelle Virginia e Paola che hanno dato un tocco di grazia alla bruttura dei soliti partecipanti che comunque, complice la bella giornata e un sole che scaldava le ossa, almeno nei tratti aperti, prima di mezzogiorno hanno raggiunto il Rifugio accampandosi in quello oramai diventato “il nostro posto” dove i primi due arrivati avevano già provveduto a nascondere sotto l’alta coltre nevosa un sacchetto contenente un ARTVA, l’apparecchio indispensabile ed obbligatorio per quanti frequentano la montagna in condizioni di innevamento e che consente di ritrovare i dispersi travolti da valanga.
Come molti di noi già sapranno uno dei centri operativi della Colonna Mobile di Protezione civile della Regione Lombardia è stanziata presso la struttura del 3P a Cesano Maderno ed è gestita dall’Associazione Nazionale Alpini. Questa struttura con tutte le sue componenti di attrezzature, mezzi, strutture e materiali abbisogna di una costante manutenzione al fine di essere sempre pronta e disponibile in caso di calamità, per questo motivo i volontari delle varie Sezioni A.N.A. a turno prestano la loro opera affinché ciò sia possibile. E così sabato 24 febbraio, mentre in diverse città d’Italia gruppi di facinorosi e teppisti con la scusa di ideologie politiche si dilettavano a insultare e picchiare i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, una ventina di volontari dell’unità di P.C. della nostra Sezione si è data appuntamento al fine di ottemperare a questa incombenza e, suddivisi in squadre, hanno impiegato la giornata chi nel controllo e messa a punto degli automezzi, dai camion alle vetture, alle turbine spalaneve, chi nella realizzazione di un nuovo locale, chi nella catalogazione e controllo delle attrezzature utilizzate in campo idrogeologico dalle pompe, ai raccordi, alle manichette ecc., raggruppandole in settori predisposti per facilitare un eventuale utilizzo in caso di emergenza. Come sempre, coadiuvati dai responsabile, tutto si è svolto all’insegna della sicurezza e con spirito di collaborazione ed amicizia, un’amicizia oramai consolidata in diverse situazioni si di emergenza che di esercitazione che costituisce la base per un buon funzionamento delle squadre. Terminato il lavoro ci siamo riuniti presso la mensa della base dove abbiamo consumato il “rancio” (anche se questo termine è limitativo) e nel pomeriggio, sistemati e riposti gli attrezzi di lavoro, ci siamo dati appuntamento alla prossima occasione.
… ma veramentequattro per raccontare agli assenti di domenica 18 u.s. che si sono persi qualcosa di veramente bello: il pomeriggio trascorso con i componenti il coro“Voci del Rosa” di Busto Arsizio. Prima per rinnovare l’appuntamento ormai collaudato da diversi anni con gli ospiti della Casa Famiglia “Don Giuliani”del nostro paese, secondo, a seguire, per l’incontroconviviale presso la nostra sede. In verità l’affluenza dei soci presso l’istituto Mantovani è stata superiore alle altre voltema … si può sempre migliorare …Quest’anno, quale segno dei tempi che passano, il veterano coroalpino di Magenta che ci accompagnò tanti anni in questo incontro, passò la “stecca”, purtroppo per cessata attività, a quello di Busto Arsizio. Sono certo che un qualcosina faceva capolino dentro, nel profondo degli ex coristi magentini presenti all’esecuzione: è stata graditissima la loro presenza quasi a condividere ancora una volta i bei momenti trascorsi con gli ospiti della casa econ noi, amici da sempre, del San Vittore Olona. Dell’esecuzione del coro che dire?è fuori discussione che li aspettiamo per il prossimo appuntamento quale dimostrazione della sintonia ( …. eh già si parla di musica, di canto e la parola ci sta ) che si è immediatamente creata per l’ammirata interpretazione delle cante proposte assieme al momento chiamiamolo pure goliardicoche si venne a creare da subito in sede.
Il rischio l’abbiamo corso. E anche grosso. Facciamo un piccolo riassunto. Alla assemblea annuale del 1 Dicembre 2017 all’ordine del giorno c’era, tra l’altro, la votazione per il capogruppo. In quella occasione il nostro capogruppo uscente Morlacchi Angelo invitava a trovare il sostituto spiegando le motivazioni ( più che giustificate ) che lo consigliavano a prendersi una pausa. Per regolamento A.N.A. ogni gruppo deve avere un capogruppo scelto tassativamente fra i soci che hanno svolto il servizio militare negli alpini. Senza capogruppo il gruppo, dopo un periodo breve di gestione di un commissario nominato dalla Sezione, viene sciolto. In quella data e spiegato ai soci presenti quanto sopra scritto, si decise di prorogare fino al 2 febbraio 2018 il capogruppo uscente convinti che in questi tre mesi qualche volontario alpino si sarebbe fatto avanti per evitare lo scioglimento del gruppo. L’attesa è stata premiata. In sostituzione di Morlacchi Angelo il nuovo capogruppo è Angelo Morlacchi che, grazie alla sua disponibilità ( o meglio generosità) ed attaccamento al gruppo, d’ora in avanti è, per il sottoscritto, l’Angelo custode…….
Due sono gli eventi organizzati dal gruppo in questo mese di Febbraio. Ne diamo brevi notizie soprattutto perché per entrambisi è verificata una novità rispetto alle stesse iniziative attuate precedentemente.La prima è la esibizione del coro presso la Casa Famiglia di San Vittore Olona tenutasi il 18 Febbraio. La novità consiste nel fatto che non è più il coro degli amici di Magenta a cantare ( si è sciolto per il mancato ricambio dei coristi ritiratisi ) ma il coro Voci dal Rosa di Busto Arsizio diretto dal maestro Lino Sementa. Non ci sono nel coro molti alpini ma cantano proprio bene. Il gruppo che più corposo del precedente è stato apprezzato dai numerosi presenti (soci del gruppo, simpatizzanti, familiari e ospiti della casa famiglia). Vario il repertorio di canzoni di estrazione popolare, insomma un bel pomeriggio con seguito serale alla Sede del gruppo come da tradizione con le gambe sotto il tavolo. Il secondo evento riguarda la serata di venerdì 23 Febbraio in cui c’era la opportunità di sentire presso la nostra sede la conferenza tenuta dal nostro socio Luciano Tacchia su “ Milano nel XX° secolo “.
Ebbene si, i nostri alpini pluriripetenti sono ritornati a scuola almeno per un paio di giorni, giusto per non perdere l’abitudine. Scherzi a parte, anche quest’anno su invito delle insegnanti sempre attente e disponibili abbiamo ripetuto l’iniziativa volta a portare la nostra testimonianza sul tema della guerra e soprattutto della vita vissuta dai nostri soldati nel corso della Grande Guerra con particolare riferimento alla trincee costruite sia in territorio pianeggiante che in alta quota sottolineando le condizioni estreme in cui si sono venuti a trovare questi nostri fratelli maggiori un secolo fa. E’ stata come sempre una bella esperienza che non sarebbe stata possibile senza l’interessamento delle insegnanti con le quali esiste oramai un bel rapporto di collaborazione senza il quale tutto sarebbe vano iniziando dallo stimolo che riescono a trasmettere agli studenti che per una mezz’ora hanno seguito il filmato che parlava delle trincee, dell’approvvigionamento delle truppe in alta quota, della realizzazione della Città di Ghiaccio costruita dagli austriaci all’interno del ghiacciaio della Marmolada, delle 52 gallerie del Pasubio, della terribile battaglia dell’Ortigara e della realizzazione della Linea Cadorna.
Sabato 3 febbraio è stato proclamato beato Teresio Olivelli, sottotenente degli alpini ucciso nel campo di sterminio di Flossenburg ed Hersbruck dagli aguzzini nazisti per la sua incessante opera di aiuto e conforto ai compagni di prigionia il 17 gennaio 1945. Inquadrato nel gennaio del 1941 nel 3° Rgt.Art. da Montagna della Julia, dopo il corso di sottufficiale ad Aosta e la scuola di allievi ufficiali di Lucca viene assegnato al 2° Rgt. Art. da Montagna della Brigata Tridentina in partenza per la Russia e chiede, ottenendo, di accompagnare i suoi alpini in quella tragica odissea partecipando anche alla tragica ritirata fino a rientrare fortunosamente in Italia nel marzo del 1943. Successivamente arrestato ed internato nel campo di sterminio di Flossenburg, il 17 gennaio, dopo giorni di agonia, muore a seguito delle percosse subite dai suoi aguzzini che non gli perdonavano di prodigarsi per gli altri detenuti sottoposti alle più feroci umiliazioni. Nel marzo del 1952 viene insignito della Medaglia d’Oro al V.M. alla memoria per la sua opera e, la Congregazione delle cause dei Santi, dopo una approfondita analisi da il suo nullaosta alla Beatificazione autorizzata da Papa Francesco e proclamata il 3 febbraio a Vigevano.
… tale era il titolo della locandina espostadall’Ass. ne culturale“LA ZUPPIERA” di San Vittore Olona che già ringrazio fin d’ora, invitando la comunità ad una serataindetta al fine di … “non dimenticare”. Scontato l’argomento, quel “Pizza”mi incuriosì per cui il giorno 25 u.s. andai: peccatoche il brutto tempo abbia penalizzatal’affluenza dei partecipanti … mettiamolacosì… Aprì l’incontro l’Avv.toGiuseppe Bravin presentando a grandi linee l’argomentoe il conduttore della serata nella persona del Prof. Gigi Marcon: in programma il film-documento di Moshe Zimmerman cheriguardava il viaggio di un sopravissuto dai campi di sterminio. Per sommi capi: il film segue Danny Chanoch nel viaggio più importante della sua vita quello che porta i suoi figli Sagi e Mira da Israele passando per la Lituania, terra d’origine, al suo Olocausto. Imprigionato aDachau fu poi spostato ad Auschwitz e qui restò fino alla sua evacuazione quando dopo la marcia della morte fu trasferito a Mauthausen dove arrivò la liberazione. Queste informazioni le ho attinte oltreal dibattito seguito alla proiezione anche dal curiosare in internet nei giorni seguenti.
Sabato 27 gennaio i volontari del Nucleo di P.C. sezionale hanno risposto alla chiamata riguardante la giornata di lavoro e manutenzione al 3P, il nostro centro operativo di Cesano Maderno. Questi appuntamenti programmatia cadenza bimensile (o quando serve in caso di operatività improvvisa) hanno lo scopo di effettuare un controllo e revisione delle attrezzature in dotazione al nucleo, di verificare lo stato dei mezzi che devono sempre essere disponibili e quindi efficienti, fare pulizia e ordine nel magazzino per evitare di accatastare materiale inutile o obsoleto. Nel caso specifico abbiamo provveduto allo smontaggio delle ultime tensostrutture utilizzate per la nostra giornata di festa dello scorso dicembre e alla completa revisione delle motoseghe e di altre attrezzature che andavano controllate. Alcuni di noi prima del rancio si sono bardati con i dispositivi antinfortunisticie, scesi nel piazzale dove sono stoccati i mezzi e i container della Colonna Mobile, si sono sbizzarriti con le motoseghe a spese dei grossi tronchi accatastati in un’area apposita mettendo in pratica, sotto la guida esperta di Gilberto Sala quanto appreso durante i corsi dedicati a questa specializzazione. E’ stata indubbiamente una cosa molto utile in quanto sono manovre che devono essere “rispolverate” spesso per non cadere nel dimenticatoio con il rischio di commettere errori anche gravi quando si è chiamati ad operare in emergenza.
…è quella passata in Val Brembana, precisamente a Pizzino ospiti del socio volontario di P.C. Enrico Marelli che ci ha consentito di ripassare quanto appreso durante i corsi dedicati ai motoseghisti affinando le importanti nozioni apprese che, se non vengono rispolverate regolarmente, rischiano di cadere nel dimenticatoio con il pericolo di causare incidenti anche gravi agli operatori addetti al taglio e a chi si trova nelle vicinanze. Ritengo sia indispensabile per ognuno un ripasso con cadenze fisse per mettere a frutto quanto imparato con sacrificio e impegno perché il pericolo di errore per disattenzione, inesperienza o dimenticanza può avere conseguenze gravi specialmente per chi opera utilizzando attrezzature ad alto tasso di pericolosità come appunto le motoseghe. Sono stati comunque due giornate veramente piene ed interessanti dove, sotto la guida esperta del coordinatore sezionale Benzi, ci siamo sbizzarriti nel taglio “mirato” di numerose piante anche di una certa importanza sempre comunque adottando le necessarie misure di sicurezza ed utilizzando tutti i DPI (Dispositivi di protezione individuali) obbligatori e previsti dalla normativa. Naturalmente dato che non di solo “taglio” vive l’uomo Enrico e sua moglie Virginia ci hanno viziati con ogni sorta di leccornie che rendevano problematico l’alzarsi da tavola per riprendere il lavoro, unita ad una ospitalità squisita alla quale va il nostro ringraziamento. E dopo l’ultimo taglio, seguito dal lauto pranzo, abbiamo imboccato a malincuore la via del ritorno con un appuntamento alla prossima.
Siamo un po' lontani dalle vicende che racconto in questo articolo ma il nostro giornalino del mese scorso era già pieno di eventi ( assembleadel 1° Dicembre in testa ) e non c’era altro spazio. Mi sembraperò opportuno raccontare quanto è successo di importante nel mese di Dicembre 2017 per due motivi. Il primo è perché ho promesso al Pio che facevo l’articolo e quindi è d’obbligo scriverlo mentre il secondo è che, magari …. , qualcuno degli iscritti al gruppo che non ha partecipato (ed erano in tanti gli assenti ) leggendo il giornalino, forse, si autoconvince di farne ancora parte. Quattro sono state le date importanti: 1 Dicembre Assemblea del gruppo – 8 Dicembre Pranzo di Natale – 15 DicembreBenedizione Natalizia – 24 DicembreVin broulé e cioccolata calda. Dell’assemblea abbiamo letto sul numero di Dicembre. Il pranzo di Natale: sempre bello, ben preparato e anche molto partecipato contrariamente alle previsioni che la data anticipata poteva far pensare. La tombola con numerosi premi distribuiti ha chiuso il pomeriggio in un clima di allegria. La benedizione natalizia: Don Alain ci è venuto a trovare nel giorno del suo compleanno e lo abbiamo accolto ( il solito ristrettonumero di iscritti al gruppo )con simpatia e spirito natalizio. Graditissima la presenza dell’assessore alla cultura con il consigliere comunale Luciani Lucia raggiunti alla fine dal Sindaco. Vin broulè e cioccolata calda: dopo anni di impegno per assicurare ai fedeli che uscivano dalla S. Messa delle ore 21 il conforto di due bevande calde, quest’anno l’impegno non lo abbiamo rispettato perché a San Vittore Olona la S. Messa delle 21 non è stata celebrata. L’alternativa era organizzare il tutto per la una di notte dopo la celebrazione delle 24 ( ipotesi scartata ) oppure per le 19 dopo la celebrazione delle 18. Anche questa soluzione non ci sembrava la migliore; forse sarebbe andata bene, visto l’ora, con salatini, pizzette e aperitivi che non mi sembra una soluzione …..alpina!!!Speriamo l’anno prossimo.
Molti di noi che hanno fatto la naia nelle zone dell’Alto Adige, specialmente nella seconda metà del secolo scorso, hanno riportato a volte una certa considerazione degli abitanti del luogo che a volte stentavano in maniera più o meno sincera di comprendere l’idioma nazionale insistendo nel riconoscersi con quello d’oltreconfine. A mio parere bisogna comunque ammettere che a volte l’autonomia della quale gode quella regione porta anche a risultati (sempre a mio parere) particolarmente innovativi seppur controcorrente rispetto ai parametri oramai diventati la regola. Mi riferisco alle polemiche riportate dai giornali, e che ho avuto ampiamente modo di constatare di persona parlando con i diretti interessati, del fatto che oramai non esiste più una giornata di chiusura per le attività commerciali, per intenderci quelle che fino a pochi anni fa rimanevano aperte anche la domenica solo nel periodo natalizio, poi allargato ai due mesi precedenti ed infine, italianamente, esteso a tutti i giorni dell’anno. Ebbene mi ha favorevolmente colpito che, forte appunto della sua autonomia, il ConsiglioProvinciale di Bolzano abbia deciso con voto unanime dell’Assemblea, sfidando tutte le leggi, leggine e disposizioni varie la chiusura di tutte le attività commerciali ogni domenica, aggiungendoci pure la vigilia, Natale, il giorno di S. Stefano, l’ultimo ed il primo giorno dell’anno con la motivazione che ogni lavoratore ha il sacrosanto diritto di godersi le festività con i propri famigliari. A conferma della bontà di tale provvedimento anche i titolari affermano di avere avuto un incremento del giro di affari con soddisfazione dei clienti e naturalmente dei dipendenti, anche perché diciamocelo pure, tra le 8 del mattino e le 9 di sera ognuno può organizzarsi come crede per le proprie esigenze. E chissà che non sia l’inizio della riscoperta di un nuovo-vecchio modo di fare commercio nel rispetto delle persone.
All’inizio di questa assemblea vorrei ricordare chi non c’è più! Quest’anno il nostro gruppo non ha avuto lutti, però alcuni di noi hanno partecipato alle esequie dell’Alpino friulano Treu che abitava a Canegrate. Vorrei ricordare anche Conforto Pavan, già consigliere del Gruppo, mancato nel 2017, ma non siamo stati all’ultimo saluto perché informati in ritardo. Accomuniamo loro i componenti delle Forze dell’ Ordine che sono periti nell’adempimento del loro servizio. Come avrete letto nella convocazione di questa assemblea bisogna eleggere un nuovo Capogruppo, purtroppo io per motivi personali, ma soprattutto di salute non riesco a ricoprire questo incarico. Sicuramente chi mi sostituirà farà meglio del sottoscritto e a lui non mancherà certo il mio appoggio, anzi cercherò di aiutarlo il più possibile. Forza Ragazzi non stanchiamoci mai di essere Alpini! Prepariamoci ad un gran lavoro, tra circa un anno e mezzo, cioè nel maggio del 2019 ci sarà l’ Adunata Nazionale a Milano. Abbiamo qualche anno e qualche acciacco sulle spalle, ma con entusiasmo faremo vedere che ”Milan l’è un Gran Milan”. Abbiamo dato i natali all’ Associazione e dobbiamo onorare il centenario. La macchina organizzativa è già partita, verremo tutti coinvolti, quindi diamo la nostra disponibilità.
Verbale Assemblea Generale di Gruppo (Gennaio 21018)
VERBALE ASSEMBLEA GENERALE DI GRUPPO
… è quello che avvenne nella nostra sede la sera del 1.12. 2017 … con inizio alle ore 21 presenti per la sezione di Milano il vicepresidente Fusar Imperatore Valerio con il consigliere alpino Giancarlo Piva accompagnato da RodeghieroLuigi in qualità di consigliere addetto al nostro gruppo … alpini e amicipresenti: 26. Discreto il numeroma eccetto gli impossibilitati permotivi logistici dispiace per gli assenti già informati tramite il nostro giornalino nonché con invito telefonico. Come da prassi dopo il saluto alla bandiera e il ricordo di quanti “ andati avanti “ si procede all’approvazione del verbale dello scorso anno. Segue la relazione morale del Capogruppo mirata ad illustrare il quanto fatto dai soci in seno alla sezione milanese nonché nel contesto della nostra comunità.
L’annuale assemblea del nucleo di Protezione Civile sezionale si è tenuta presso la struttura operativa del 3P a Cesano Maderno ed ha visto la partecipazione di una trentina di volontari che, dopo il saluto alla Bandiera, hanno ascoltato la relazione annuale del coordinatore Giovanni Benzi che ha illustrato le attività svolte nel corso dell’anno alla presenza del Presidente sezionale Luigi Boffi e del coordinatore P.C. del 2° raggruppamento (Sezioni della Lombardia e dell’Emilia Romagna) Ettore Avietti. Sia nella relazione che negli interventi successivi è stata evidenziata l’importanza della presenza, oltre naturalmente agli interventi prettamente operativi, anche ai mensili appuntamenti volti alla manutenzione dei mezzi e delle attrezzature, nonché ai vari corsi specialistici che hanno visto impegnati i volontari che, con impegno di tempo, denaro e applicazione, contribuiscono alla buona operatività in caso di emergenza.