Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
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Il programma di febbraio della S.I.A. prevedeva una uscita in Valle d’Aosta e precisamente a Champorcher finalizzata alla progressione in ambiente innevato ed esercitazione di ricerca dispersi sotto valanga con l’utilizzo dei mezzi di autosoccorso quali pala, sonda e ARTVA, l’apparecchio di ricerca. Purtroppo la scarsità di neve dovuta alle poche precipitazioni ed alla temperatura che da giorni era ben sopra le medie stagionali, hanno notevolmente limitato l’esercitazione che non ha comunque smorzato l’entusiasmo dei partecipanti che, ritrovatisi al casello autostradale di Arluno, si sono goduti la bella compagnia sul pulmino che ha raggiunto la conca valdostana. A dire il vero, mentre salivamo sempre più su, continuavamo a chiederci dove fosse la neve, fin quando posteggiato il mezzo abbiamo scorto un consolante biancore che contrastava comunque con il colore troppo evidente delle rocce circostanti. Ma tant’è…si doveva andare e così, fissate le ciaspole (per sicurezza) sugli zaini, ci siamo incamminati nel vallone vedendo in lontananza la vetta del Dondena ai piedi del quale era fissato il nostro punto di arrivo.
A causa delle avverse condizioni atmosferiche che hanno caratterizzato tutto il fine settimana e dovendo rispondere alla richiesta di presenza e turnazione di presidio presso la sede del CCV (il Comitato di Coordinamento delle organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile della Città Metropolitana di Milano) la prevista uscita della S.I.A. di domenica 27 gennaio è stata annullata ed i volontari si sono ritrovati presso la sede posta all’interno dell’Idroscalo di Milano. La giornata di mobilitazione prevedeva la presenza di una dozzina di volontari a disposizione dei un responsabile che, dopo la registrazione delle presenze, ci ha affidato i compiti ch consistevano nella suddivisione in due squadre adibite alla sorveglianza della zona del parco e che dovevano segnalare le eventuali situazioni di pericolo, mentre altri sei di noi, tre dei quali abilitati all’utilizzo delle motoseghe, sono stati accompagnati in una zona chiusa al pubblico e denominata Laghetto delle vergini.
Nell’ambito di un progetto scolastico durato una intera settimana, volto ad illustrare agli studenti del Liceo G. Bruno di Melzo le potenzialità e l’importanza del volontariato nella società civile, e che comprendeva l’intervento di esperti esterni di associazioni come Caritas e ACLI martedì 5 febbraio siamo stati invitati dalla Direzione Scolastica per parlare della nostra esperienza di volontariato in generale e della Protezione Civile in particolare. Agli incontri, oltre al sottoscritto hanno presenziato anche Enrico Marelli e Giuseppe Politi del Gruppo di Melzo che, padroni di casa, con me hanno condiviso questa bella esperienza. All’apertura della scuola siamo stati accolti dalla coordinatrice del progetto la Prof. Mara Cruini che è stata l’artefice della buona riuscita del progetto e che ci ha accompagnati nell’aula dove avremmo passato l’intera mattinata suddivisa in due incontri di due ore l’uno rispettivamente con due prime e due seconde classi alle quali abbiamo cercato di trasmettere la nostra esperienza nel variegato mondo del volontariato. Con le prime abbiamo potuto contare sull’aiuto dei Prof. Maria Luisa Caiazzo, Maurizio Resentini e la stessa Mara Cruini, mentre le seconde erano accompagnate dai Prof. Paola Gamberoni, Paola Menin e Giacomo Guazzi che durante gli incontri ci hanno dato un grande aiuto stimolando i ragazzi e le ragazze a interagire con noi.
Negli ultimi due anni un appuntamento tra i più attesi dalla nostra comunità, il tradizionale falò di S. Antonio, aveva avuto vita grama ed era stato oggetto di molte tribolazioni dall’edizione del 2017 che a causa del vento ci aveva causato molte preoccupazioni, a quello dello scorso anno annullato proprio a pochi minuti dall’accensione della pira in quanto (anche quella volta) le violente folate ci avevano convinti dell’inutilità di rischiare guai seri e situazioni di pericolo. Quest’anno invece ci siamo ripromessi di tornare a ripetere questa iniziativa che da sempre coinvolge buona parte della cittadinanza che approfitta dell’occasione per ritrovarsi fuori casa, gustare un buon bicchiere di vin broulè o, per i più piccini, una calda tazza di cioccolata.
… da dove eravamo rimasti. Chi non ricorda le parole di EnzoTortora pronunciate dopo quel tragico periodo noto a tutti? Niente a che vedere con noi ma serve solo per iniziare con un po’ di enfasi questo “articolo … parola un po’ grossa” e riallacciarsi in questo modo al precedente, quello dinovembre nel quale si evidenziava come dopo l’incontro con i ragazzi delle scuole, gli impegni del mese elencassero la cerimonia in ricordo dei caduti di Nassiriya spesse volteturbata all’inizio dal dubbio di come sarebbe andata, oddio, la gente comune era pressochéassente, era lunedì e mettiamo fossero tutti al lavoro, ma i ragazzi delle scuole sono arrivati: meno male. Tutti assieme: rappresentanze ufficiali, sindaco, assessori vari, Polizia Locale e, ovviamente, la Benemerita con gli alpini: attorno al cippo/memoria la comunità si riunìper ricordare quel triste episodio che oltre ai civili costò la vita ai nostri carabinieri in missione di pace. Mi preme sottolineare l’importanzadegli alunni convenuti elogiandole loro insegnanti alle quali và la nostra stimae il rispetto per il loro lavoro.
Il mese appena trascorso ha visto il gruppo impegnato in diverse iniziative che riassumo di seguito. Prima però accenno brevemente anche alla importante data del 30 novembre giorno in cui si è tenuta la Assemblea del gruppo il cui contenuto lo leggete nella relazione morale del Capogruppo: inferiore al solito( già sparuto )il numero di partecipanti ( erano in 23 ) con assenza totale di dibattito per cui il tutto è finito prestissimo. Brutto segno? Speriamo di no. Continuiamo con il mese di dicembre dove il primo appuntamento è stato domenica 9 per la S. Messa in Duomo a Milano: una decina i soci del gruppo con il nostro gagliardetto e il gonfalone dei comuni di San Vittore Olona ( presente il vicesindaco ) e di Cerro Maggiore. Da segnalare i tempi lunghissimi di entrata in Duomo per i severi controlli che i tempi in cui viviamo richiedono. Il 16 dicembre pranzo di Natale bello, partecipato, ambiente cordiale, con un numero di persone quasi triplo di quelli che c’erano all’assemblea ( potenza del menù ottimo e abbondante ) ; alla fine tombola commentata ( ogni numero associato a qualche dato del gruppo e comunque alpino ) a sottolineare la prossima importantissima Adunata nazionale a Milanoper il centenario di fondazione dell’ANA.
Inizio questa relazione chiedendo un momento di silenzio per ricordare i componenti delle forze dell’ordine che hanno perso la vita nell’espletamento del loro dovere, ma anche familiari e amici del Gruppo che non ci sono più ed i capigruppo di Magenta e Paderno Dugnano che sono “andati avanti” nel corso del 2018. Quest’anno non farò il solito resoconto di tutte le attività svolte,ma sottolineerò due appuntamenti. Il primo si è da poco concluso e cioè la celebrazione del centenario della fine della Prima Guerra Mondiale. Abbiamo organizzato e partecipato ad una serie di iniziative che hanno voluto sottolineare la solennità di questa data. Noi Alpini ci siamo caricati di responsabilità cercando di riportare alla memoria comune di un ‘intera Nazione il senso della Storia della Patria, che vide per la prima volta dall’unità d’Italia, tutto un popolo impegnato per redimere le terre italiane dal giogo straniero. Si è iniziato venerdì 2 con la conferenza del professor Restelli sull’ultimo anno di guerra e sull’armistizio firmato a Villa Giusti a Padova il 3 novembre 1918.
Il giorno 30 novembre 2018 si è tenuta nei locali della sede sociale l’annuale assemblea del Gruppo di San Vittore Olona. Erano presenti 23 iscritti tra alpini ed aggregati e la Sezione era rappresentata dai Consiglieri Rodeghiero e Piccioni. Dopo il saluto alla Bandiera inizia l’assemblea con la nominadel Presidente della stessa nella persona di Rodeghiero e del socio Maggioni quale segretario, mentre gli alpini Sala e Gentilucciassumono la carica di scrutatori. Viene approvato il verbale dell’assemblea del 2018 e successivamente il Capogruppo Morlacchi da lettura della Relazione Morale preceduta da un minuto di raccoglimento in memoria dei Soci e famigliari del Gruppo “andati avanti” e dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine caduti in servizio. Terminata la lettura della Relazione Morale il Socio Cestarolli legge la Relazione finanziaria. Dal momento che non ci sono interventi relativi alle relazioni ne’ ad altri argomenti, il Consigliere Piccioni passa ad illustrare la situazione riguardante la prossima Adunata nazionale di Milano 2019 e illustra gli impegni ai quali saremo chiamati a contribuire nei prossimi mesi. L’assemblea conferma la decisione di lasciare invariata la quota associativa per l’anno venturo e per le seguenti votazioni si stabilisce la formula dell’alzata di mano.
Come da tradizione oramai consolidata, domenica 9 dicembre gli alpini si sono ritrovati a Milano per celebrare nel Duomo quella che è diventata la Messa di Natale dell’Associazione e anche quest’anno cittadini e turisti hanno potuto constatare la nostra forza associativa e quanto per noi contano le tradizioni e i valori che sono alla base della nostra italianità. Eravamo veramente in tanti e venivamo da tante diverse regioni per testimoniare la nostra vicinanza al ricordo dei tanti, troppi giovani che non sono riusciti a tornare a baita lasciando la loro vita in terre lontane. La cronaca dettagliata la potremo leggere sulla nostra stampa sezionale e nazionale, per quanto riguarda il nostro Gruppo erano presenti una decina di Soci e i Gonfaloni dei Comuni di San Vittore Olona e di Cerro Maggiore scortati dai nostri alpini. La giornata, fredda ma soleggiata, ha contribuito alla buona riuscita della manifestazione che rappresenta ormai una tappa obbligata della nostra vita associativa ed è stata preludio della pacifica invasione che vedrà Milano fra poco più di quattro mesi e che la eleverà capitale dell’alpinità 2019.
Sabato 16 dicembre si è tenuta presso la struttura del 3P a Cesano Maderno, sede della nostra Unità Operativa, l’annuale assemblea della Protezione Civile Sezionale alla quale hanno partecipato una trentina di volontari alla presenza del coordinatore sezionale Benzi, del Presidente di Sezione Boffi e del coordinatore del 2° Raggruppamento (Lombardia ed Emilia Romagna) Avietti. E’ stato presentato il consuntivo dell’anno trascorso con gli interventi effettuati in emergenza, le esercitazioni sempre importantissime per l’addestramento dei volontari e i vari corsi effettuati per rendere sempre più operativi e qualificati quanti si dedicano al soccorso in caso di calamità. Sono emerse anche delle problematiche e ad ogni richiesta si è cercato di dare una risposta adeguata rimarcando il fatto dell’importanza della disponibilità tempestiva pur nel rispetto della volontarietà. Al termine della riunione è stata celebrata la S. Messa officiata come sempre dal coinvolgente Don Nicola che ha voluto rimanere con noi anche al momento conviviale della cena con amici e famigliari. Finita la parentesi di relax, eccoci di nuovo pronti per un nuovo anno con la speranza di non essere mai chiamati.
Lo scorso mese di dicembre è stata effettuata l’ultima uscita della S.I.A. presso il Rifugio Piazza gestito dagli alpini del Gruppo di Laorca (LC) per tirare le somme dell’annoe programmare le attività del 2019 anche se queste saranno eventualmente soggette a cambiamenti almeno sino a maggio a causa della prossima Adunata nazionale di Milano che richiederà la presenza e partecipazione di tutti i Soci della nostra Sezione. Comunque per scaramanzia, il programma è stato stilato e siamo nuovamente pronti ad iniziare un nuovo anno, scarponi ai piedi.
diamo un’occhiata a come si sono svolti i vari appuntamenti in calendario per i primi … e dico primi … giorni di novembre. In effetti non erano per niente pochi e ognuno si chiedeva se dovevamo piantare la tenda in sede per essere pronti ad ogni singola data. Tutti sanno che questo mese racchiude già dall’inizioalcune date che noi da cittadini e da alpini ( … evviva la rima …)abbiamol’obbligo di tener presente: onorare i nostri parenti, i nostrisoci andati avanti lasciando lo zaino a terra con la visita ai vari cimiteri, festeggiare il 4 novembrenelle modalità tradizionali evidenziatequest’anno dalla celebrazione del Centenario di quelle date 1915-1918 … in particolar modoabbiamo avuto un attimo di raccoglimento tutto alpino davanti ai monumentideicadutivoluto dal nostro Presidente Nazionale Favero,per finire, l’incontrocon gli alunni delle scuoleche ormai si rinnova da sempre. E’ doveroso evidenziare come in ogni ricorrenza è stata sempre presente l’autorità Comunalecon Sindaco e Assessori assieme ai Carabinierie Polizia Locale.
Sabato 3 Novembre, organizzato dall’ Amministrazione Comunale, si è tenuto un concerto comprendente una serie di canti di guerra eseguito dal coro “Voci del Rosa“di Busto Arsizio diretto dal maestro Lino Sementa e alcuni brani musicali proposti dal Complesso Bandistico Sanvittorese diretto dalmaestro Giovanni Savastio. La piacevolissima serata è stata presentata da un socio del nostro Gruppo alpini ad un folto pubblico che ha riempito tutta la chiesa. Il centenario della fine della prima guerra mondiale ha avuto in questo modo un degno ricordo anche nel nostro paese che in questo conflitto ha avuto dolorose perdite con ben 35 soldati caduti fra i quali il più giovane, Enrico Barlocco, aveva solo 16 anni. Gli interventi dell’assessore alla cultura che ha introdotto la serata e del Sindaco a chiusura della stessa hanno richiamato l’importanzadi ricordare la memoria di questo evento vittorioso per la nostra patria. Durante la serata anche l’intervento del parroco Don Davide Bertocchi che ha invitato a non lasciarci intimorire dalle tragedie ma a renderne vivo il ricordo. Suggestivi e commoventi l’Inno di Mameli, Il signore delle cime e Il silenzio. Iniziativa da ripetere anche per altre ricorrenze.
Domenica 14 ottobre, complice una giornata quasi estiva, i componenti della S.I.A. hanno effettuato l’uscita in programma che prevedeva la salita lungo la difficile via ferrata del Medale (o degli Alpini) che si sviluppa lungo le pareti del Monte che sovrasta l’abitato di Rancio e la città di Lecco. Vista l’evidente difficoltà della salita era stato stabilito di dividersi in due gruppi, uno composto da quattro “grimpeur” che avrebbero fatto la ferrata e un altro che avrebbe effettuato la salita alla cima del Monte S. Martino e successivamente raggiunta la vetta del Medale attraversando il sentiero delle creste e ricongiungendosi con gli scalatori. Per questi l’accesso alla via è stato alquanto travagliato in quanto le indicazioni non certamente chiare hanno richiesto uno spreco di tempo e di energie che comunque non hanno impedito di raggiungere la vetta senza incidenti e con una bella soddisfazione, mentre per gli altri il problema è stato quello di districarsi tra la moltitudine di escursionisti presenti, ma anche questo è segno di buona vitalità della pratica della montagna. Comunque in un orario decente ci siamo tutti riuniti in vetta e abbiamo brindato alla buona riuscita della giornata contemplando il panorama ai nostri piedi, anche se bisogna ammettere che purtroppo le belle giornate contribuiscono ad un intensificarsi dell’inquinamento che era ben visibile dall’alto e che avvolgeva l’orizzonte. Dopo il frugale rancio abbiamo fatto rientro alle auto dandoci appuntamento per il mese di novembre dove ci aspetta il Resegone.
Nella settimana a cavallo del mese di ottobre e novembre le Regioni del Nord Est sono state interessate da violenti nubifragi che hanno provocato allagamenti, smottamenti in zone montane e disastri e ferite al territorio che richiederanno decenni ad essere ricucite. Anche i volontari della nostra Sezione sono stati allertati per far parte della Colonna Mobile della Regione Lombardia che è stata inviata ad operare nella zona di S. Stefano di Cadore tra le più colpite dagli eventi atmosferici.Personalmente, e me ne rammarico ancora ora, per una questione famigliare, non ho potuto essere impiegato nell’emergenza, ma la settimana successiva sono stato impegnato nella nostra base operativa di Cesano Maderno (il 3P) per la pulizia, la manutenzione e il controllo dei mezzi utilizzati nell’emergenza rendendoli nuovamente operativi per un eventuale futuro impiego. Quello che mi preme sottolineare è il fatto che TUTTO quello che riguarda la Protezione Civile E’ Protezione Civile, anche il pulire le attrezzature, controllare i livelli degli automezzi, lubrificare i macchinari, riparare quanto usurato, senza per questo sentirsi sminuiti ne’ inutili. Un invito quindi a quanti pensano di poter essere validi e quindi utili affinché si facciano avanti: nella grande fabbrica dell’aiuto agli altri c’è posto per tutti.
Domenica 14 ottobre, complice una giornata quasi estiva, i componenti della S.I.A. hanno effettuato l’uscita in programma che prevedeva la salita lungo la difficile via ferrata del Medale (o degli Alpini) che si sviluppa lungo le pareti del Monte che sovrasta l’abitato di Rancio e la città di Lecco. Vista l’evidente difficoltà della salita era stato stabilito di dividersi in due gruppi, uno composto da quattro “grimpeur” che avrebbero fatto la ferrata e un altro che avrebbe effettuato la salita alla cima del Monte S. Martino e successivamente raggiunta la vetta del Medale attraversando il sentiero delle creste e ricongiungendosi con gli scalatori. Per questi l’accesso alla via è stato alquanto travagliato in quanto le indicazioni non certamente chiare hanno richiesto uno spreco di tempo e di energie che comunque non hanno impedito di raggiungere la vetta senza incidenti e con una bella soddisfazione, mentre per gli altri il problema è stato quello di districarsi tra la moltitudine di escursionisti presenti, ma anche questo è segno di buona vitalità della pratica della montagna.
Nelle giornate di sabato 1 e domenica 2 settembre si è svolta la seconda parte del programma del Campo Scuola P.C. – A.N.A. Milano alla quale hanno partecipato 21 tra ragazze e ragazzi (alcuni mancavano per problemi scolastici e di vacanze) che a luglio erano stati ospiti della struttura del 3P a Cesano Maderno e che in questa occasione hanno assaporato un pezzo di vita di naia sotto forma di due giorni passati in tenda a 1.500 mt. con temperature che in quel fine settimana non erano certamente estive, scese fino a 8 gradi. Il posto prescelto per questa esperienza è quello del Pian delle Betulle sopra Margno in Valsassina, ospiti degli alpini della Sezione di Lecco che in quei giorni festeggiavano il 59° anniversario della consacrazione della chiesetta votiva eretta nel 1959 quale ex voto dagli alpini del Battaglione Morbegno reduci dal fronte albanese su progetto dell’architetto e reduce Mario Cereghini e che vede ogni anno una partecipazione degli alpini lecchesi che intendono ricordare l’evento ed onorare quanti non hanno fatto ritorno. Partiti sabato mattina dal 3P sui pulmini della Protezione Civile, ci siamo incontrati a Lecco con gli amici locali che ci hanno accompagnato fino all’Alpe Paglio in alta Valsassina dove abbiamo lasciato i mezzi e ci siamo incamminati nel bosco sino ad arrivare al Pian delle betulle dove già fervevano i preparativi per la festa dell’indomani ed erano già state montate le tende che ci avrebbero ospitato per quei due giorni.
…luogoe data indicativi di un avvenimento che bisogna evidenziare. Niente di eccezionale ma ugualmente importante per quanti si adoperano affinché non passi definitivamente neldimenticatoio quel momento storico della nostra Patria che si chiamaPrima Guerra Mondiale 1915-1918. E’ una scommessaipotizzare quanti dei nostri giovani e NON sappiano o ricordino di che cosa si sta parlando …. lasciamo perdere; tante volte ci sentiamo verniciati di matusa, non più al passo con i tempi e con l’accusa diperdere il nostro tempo prezioso dietro a date, guerre, personaggi, tutte “cianfrusaglie” del tempo che fu e ci dimentichiamo di quanto ai giorni d’oggi sia ritenuto veramente importante,dall’esaltazione e utilizzo esasperato dell’apparire in una corsa senza fine, all’ essere sempre vincitorie agguantarevantaggi commerciali o politici senza esclusione di colpi: in tutto questo bailame di urgenze esistenziali ci si dimentica del come siamo arrivati a POTERagire, pensare e comportarci in piena LIBERTA’. Detto ciò, dopo tutta questa anteprima, ecco perché ci siamo trovati sabato 15 c.m. in quel di Nerviano.
… è la casa degli Alpini ai piedi del versantesud della Marmolada: siamo a 2016 mt. s.l.m. Erano anni che ci speravo ed ogni volta il diavolo o chi per esso ci metteva lo zampino … finalmente quest’anno è stata la volta buona. Vi risparmio il come ci sia riuscito e in che condizioni ma l’importante che alla vista degli ombrelloni color rosso del rifugio abbia gridato a me stesso: “ce l’ho fatta, anche questo lo mettiamo nello zaino”. Ho scritto ”mettiamo”, in genere lo si dice, ma a maggior ragione quest’anno perché in realtà non ero solo ma affiancato e/o supportato da quattro compagni d’avventura e che compagni. Con la pressione sotto le scarpe sognavo sempre che ogni curva, ogni tornantefossequello della volta buona, dell’arrivo insomma finché posizionatonella conca del Contrin eccolo il rifugiovigilato dal pennone della bandiera. Non me ne importa un fico se i montagnini più corrazzati mi leggano con tollerante sufficienza, è una scarpinata da quattro soldi, io in quel momento mi sentivo, come mi sentivo?fate un po’ voi.
Nei giorni 6 – 7 e 8 luglio si è svolta la terza edizione del Campo Scuola ANA – PC della Sezione di Milano che ha visto la partecipazione di 25 ragazze e ragazzi adolescenti che hanno voluto, chi per la sua terza volta e chi per la prima, provare l’esperienza di tre giorni comunitari in compagnia degli alpini e di loro coetanei magari mai visti prima, condividendo ogni momento delle giornate e delle due notti. Come sempre l’evento si è tenuto a Cesano Maderno presso la sede logistica della Protezione Civile, intesa sia come Sezione che come Colonna Mobile Regionale, e ha seguito il programma collaudato negli anni scorsi che prevedeva una serie di iniziative per i nostri bocia per i quali appena arrivati, come ai tempi di naia, si procedeva alla “vestizione” con la consegna delle magliette e dei badge che riportavano oltre al loro nome anche il plotone di appartenenza e venivano presentati ai due capiplotoni che li avrebbero seguiti durante tutta la permanenza e nelle uscite. La prima sera, dopo il saluto e l’introduzione del nostro Presidente Luigi Boffi, i nostri hanno avuto un incontro con Alessia Dellavalle alpina attualmente in servizio a Fossano ed iscritta al Gruppo di Cinisello Balsamo e con Gianluca Cortellessa che dopo la sua esperienza negli alpini svolge ora la sua missione presso la Polizia di Stato a Milano che hanno parlato, aiutati da supporti video, della loro esperienza e rispondendo alla fine alle domande dei presenti.
Domenica 24 giugno alcuni componenti della S.I.A. hanno effettuato l’uscita addestrativa finalizzata alla progressione su terreno impervio e come meta finale la vetta del Pizzo dei Tre Signori posta a 2.554 mt., cresta principale delle Alpi Orobie e che è posta tra i solchi orografici della Valtellina, della Val Brembana e della Valsassina, da qui il suo nome. Come sempre sveglia ad ora antelucana giustificata dal viaggio abbastanza lungo sino alla val Gerola, punto di inizio dell’escursione dall’abitato di Laveggiolo nonché dalla lunghezza del percorso abbastanza impervio che prevedeva 4,30 ore di salita ed altrettante di discesa (tutte comunque rispettate). I componenti della squadra erano sei con l’aggiunta dell’oramai adottata Paola, iscritta al Gruppo di Melzo, che ha voluto essere dei nostri è che si è guadagnata la soddisfazione di compiere buona parte dell’impegnativo percorso.
…nell’odierno mondo del mordi e fuggi chi si ricorda più di Trento, dell’Adunata tanta attesa ed ormai archiviata nel mondo del tempo che fu? In verità, noi della Sez. di Milano, si pensa, si ipotizza a quella del prossimo anno: parliamo di noi terra terra che, senza voler immaginare a quanto bolle in pentola già da tempo lassù nella sala dei comandi, dovremo prepararci a renderci disponibili, per quanto possibile, in attesa delle direttive che prima o poi arriveranno. In associazione d’idee, il mio ricordo va alle squadre di alpini che ho intravvisto la sera/nottedel 12/5 sotto l’acqua, pioveva che Dio la mandava, impegnate a togliere le transenne dalle strade per averle nel mattino successivo sgombre per il normale traffico.. a direcosa ci toccherà il prossimo anno? Un’alpinodella sez. di Trento al termine del passaggio della Stecca guardandoci con un’espressioneindecifrabile ma fra il serio ed il divertito ci avrebbe detto … forza ragazzi eche Dio ve la mandi buona … in veritàghignando sbottò…ohè voaltri de Milan … desso i je c…si vostri… grazie! Gli auguri sono sempre graditi anche se espressi con un linguaggio ruspante che sa tanto di caserma!
Da venerdì 8 a domenica 10 giugno si è tenuta a Castel San Pietro Terme in provincia di Bologna l’esercitazione di Protezione Civile che ha visto la partecipazione di circa 700 volontari del 2° raggruppamento, per intenderci le Sezioni A.N.A. di Lombardia ed Emilia Romagna. E’ stato un grande impegno organizzativo volto a testare la preparazione e il livello di addestramento raggiunto dai volontari che nel corso dell’anno frequentano vari corsi di perfezionamento e specializzazione nelle proprie sezioni e che due volte all’anno sono chiamati ad operare insieme per mettersi alla prova per quanto riguarda la interscambiabilità e la sincronia necessaria ad operare in situazioni di emergenza. Già da metà settimana diversi volontari di tutte le Sezioni si erano uniti agli amici emiliani per l’allestimento del campo comprensivo di tutte le strutture necessarie ad accogliere gli alpini e alcune famiglie del paese che figuravano quali ospiti – sfollati che hanno passato tre giorni nella tendopoli e per i quali erano previsti servizi igienici, docce, una tenda mensa in grado di sfamare circa 1000 persone, nonché tutti i servizi logistici dalla sala stampa, al centro operativo radio sino ad un’area diventata presidio sanitario ad opera dei volontari della Croce Rossa e delle P.A.S.
due date, due giorni che hanno qualcosa in comune per quanto mi riguarda, forse per la coincidenza di quest’anno. Appare da subito come il giorno 25 ricorra la celebrazione della Liberazionedell’Italia, l’inizio di quella strada che porterà alla nascita della nostra Patria, della repubblica italiana, con la fine di periodistorici che hanno scombussolato intere generazioni ecc … ecc …Il giorno seguente poi, 26per l’appunto, ho avuto l’opportunità di partecipare ancora una volta ad una “salita scolastica” sulla Linea Cadorna in quel di Viggiù. Scolastica perché com’ è avvenuto l’anno scorso Franco Maggioni ed io abbiamo accompagnato una scolaresca sulle fortificazioni costruite già nel periodo 15/18 con lo scopo di bloccare l’eventuale invasionedelle truppe tedesche provenienti dalla Svizzera. Non avvenne niente di tutto questo, non si sparò un colpo ma l’immane lavoro compiuto dalle “maestranze” del posto è rimasto a testimonianza storica. Eccoil legame fra le due date che giustifica il titolo di queste righe. Riandando al 25 u.s. mi sembra opportuno evidenziarne la positività: questo giorno, ormai un simbolo, da sempre esaltato,bistrattato, malinteso, politicamente strumentalizzato negativamente e/o positivamente è costante motivo di un diluvio di pagine.
Giovedì 26 aprile, secondo il programma stilato con la direzione delle Scuole Medie Dante Alighieri di Legnano dove abbiamo trovato una porta aperta grazie alla disponibilità del Dirigente Scolastico Dott. Giorgio Ciccarelli, un gruppetto di alpini ha accompagnato una cinquantina di ragazze e ragazzi delle 3° classi medie a visitare le fortificazioni della linea Cadorna in località Viggiù. E’ stato il coronamento di un percorso iniziato con delle ricerche effettuate dagli studenti, spronati e coadiuvati dalle insegnanti alle quali va il nostro più sentito ringraziamentoper avere coinvolto in maniera così partecipata i ragazzi, sulle difficili condizioni di vita dei soldati nel corso del primo conflitto mondiale, lavori che abbiamo avuto modo di apprezzare durante gli incontri tenuti nel mese di aprile nelle rispettive classi.
Rientrato dall’Adunata nazionale di Trento alquanto umidiccio in verità a causa del maltempo scatenatosi nelle ultime ore della serata di domenica durante il passaggio della stecca e prima della partenza per tornare a casa, una notizia letta in internet ripresa dal sito “LA VOCE DEL TRENTINO” mi ha scaldato l’animo e messo di buon umore. La riporto integralmente: “Tre veicoli privi di targa, con più persone a bordo e in assenza di copertura assicurativa sono stati sequestrati, in attesa di confisca.I conducenti sono stati sanzionati con importi da 422 a 1.695 euro”. Un applauso ai vigili di Trento che finalmente hanno applicato quanto da tempoauspicato dai nostri vertici associativi e dalla stragrande maggioranza degli alpini che sono stanchi di vedere simili pagliacciate che tra l’altro costituiscono un grave pericolo per l’incolumità per i partecipanti all’Adunata. Il mio auspicio è che queste prese di posizione e le conseguenze alle quali vanno incontro quanti si ostinano a volersi pavoneggiare in questo modo vengano finalmente pubblicizzate sulla nostra stampa sezionale e nazionale affinché vengano banditi definitivamente dalle nostre manifestazioni.
Su proposta del mio Tenente di naia, ora consigliere del Gruppo di Lavena Ponte Tresa della Sezione di Luino, venerdì 5 maggio sono stato invitato a proporre due incontri con gli studenti delle classi di 3° della locale scuola media. Nelle settimane precedenti l’incontro avevo coordinato l’intervento con la Vicepreside Prof. Anna Maria Marini alla quale avevo presentato il programma dell’incontro accordandoci per quanto riguardava data e orari e che mi ha spianato la strada per le questioni burocratiche. La mattina dell’incontro mi sono ritrovato all’esterno della scuola con il mio Tenente Flavio Prestint ed altri alpini del suo Gruppo capitanati dall’ex capogruppo storico, ilVecio Lorenzo Morandi che ha voluto essere presente all’incontro accompagnato da i soci Pino Canton e dal Consigliere sezionale Giancarlo Bonato.All’ingresso siamo stati accolti da Luca, figlio di Lorenzo che presta la sua opera nella scuola e che ricopre anche la carica di Presidente onorario degli amici degli alpini del gruppo e che ci ha accompagnati nelle aule dove eravamo attesi dagli studenti con i quali abbiamo avuto due incontri di circa un’ora l’uno.
Naturalmente il benvenuto è indirizzato a tutti gli alpini ed amici componenti dei due nuovi Gruppi della nostra Sezione inaugurati lo scorso mese di aprile a solo una settimana di distanza l’uno dall’altro. Infatti è stata una settimana abbastanza impegnativa dal momento che domenica 8 aprile è nato ufficialmente il nuovo gruppo di Lentate sul Seveso e il sabato successivo, il giorno 14 ha avuto il suo battesimo associativo l’ultimo nato, quello di Agrate Brianza. Entrambe le manifestazioni sono state la dimostrazione della vitalità associativa che, come ha sottolineato il Presidente Boffi nei suoi discorsi, premia l’attività dell’A.N.A. e il prestigio di cui gode sia per quanto riguarda le Amministrazioni comunali che riconoscono nella presenza degli alpini sul territorio un valore aggiunto per la vita comunitaria, sia per la cittadinanza che vede negli alpini un punto di riferimento in una società che ultimamente fatica a riconoscere e rispettare i valori che sono da sempre alla base della nostra associazione.
L’uscita addestrativa della S.I.A. del mese di aprile prevedeva una esercitazione in falesia con lo scopo di affinare le tecniche di arrampicata, progressione e sicurezza in ambiente montano anche con lo scopo di ripassare le tecniche di assicurazione utili in caso di impiego su terreni impervi. Il luogo designato era la falesia situata in località Montorfano (VB) un bellissimo paesino situato sopra il lago di Mergozzo all’altezza della biforcazione tra la Val d’Ossola e il Verbano direzione Locarno. Una squadra di volontari è partita dal 3P e raccolti per strada gli ultimi due componenti, raggiungeva Baveno dove ci attendeva il nostro coordinatore di P.C. Giovanni che era già arrivato sul posto il giorno precedente e, saliti tutti sul pulmino, abbiamo raggiunto in breve Montorfano dove abbiamo lasciato il mezzo e iniziata la breve salita che ci ha portati alla base della falesia. Subito abbiamo iniziato a turno a salire la parete mettendo in atto le pratiche già apprese precedentemente e rispolverando sotto la guida di Benzi l’utilizzo delle corde, dei nodi e delle procedure necessarie ad operare in assoluta sicurezza. A mezzogiorno ci hanno raggiunto i famigliari che avevano approfittato della giornata, malgrado tutto clemente, per una piccola escursione ed insieme abbiamo consumato il rancio al sacco sempre in un clima di piacevole amicizia. Al termine, dopo che alcuni hanno ritenuto di smaltire il pranzo (????) con un’ultima salita, abbiamo recuperato le corde, rimesso in ordine i materiali e fatto ritorno al paesino da dove, dopo i saluti a chi restava, abbiamo fatto ritorno alla base.
Dalla serata di venerdì 16 a quella di domenica 18 marzo, organizzato dal CCV (Comitato di Coordinamento delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile della Città Metropolitana di Milano) si è svolta presso l’Idroscalo di Milano in zona Peschiera Borromeo, nell’area adiacente la sede del Comitato, una gigantesca esercitazione riservata ai volontari di tutte le strutture iscritte all’Albo Regionale del Volontariato di P.C. E’ stata una esperienza impegnativa che ha visto la partecipazione di quasi 700 volontari provenienti da tutta la Provincia milanese ed iscritti alle associazioni di volontariato comunali, regionali e naturalmente gli alpini. Lo scopo dell’esercitazione era quello di testare i tempi di allertamento, il raggiungimento della zona di operazioni e l’operatività sul campo utilizzando gli strumenti e le attrezzature a disposizione, il tutto con l’obiettivo principale primario della sicurezza primaria degli operatori.