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Natale in Russia 1942 (Dicembre 2020)
Postato il di morang
Natale in Russia 1942
Mancavano tredici giorni al Santo Natale il fronte era calmo si pensava di festeggiarlo in buona armoniaavevamo il presepe fatto da un soldato di Guastalla con dei blocchi come il gesso che prendeva nel scavare i camminamenti, li scolpiva con un temperino la prima che aveva fatto laMadonname la fa vedere a me, li dico che seibravo poi il S. Giuseppee il bambino li dico sei un artista fanne ancora che a Natale li faremo festa, difatti fa tutto, tante statuine i pastori ,i ramponari la stella, un angelo.Li metto nel forno della casa che eravamo, l’angelo di fuori in altodal forno con la stella, il bambino al centro del forno, in fondo del forno la mangiatoia con il bue e l’asinello ,era un presepio meraviglioso, non pensavo più che un soldato della mia squadra era capace di fare quel lavoro, lo guardano tutti i soldati del plotone, che erano in quella casa. L’altro plotone era in un altra casa sono stati informatievenivano a vederlo. Ma a Natale avevamo già fatto 400 chilometri di ritirata mi veniva in mente da quel belpresepio che abbiamo lasciato che non abbiamo potuto festeggiarlo. Ma ero tanto contento di essere salvato da quel fronte terribile quel presepio è rimasto in quella casa dei Russi che anno dovuto sfollare per entrare noi per ripararsi dal freddo, ma quando sono tornati chissà cosa hanno detto di quel presepe meraviglioso, hanno un ricordo degli Italiani che erano nella loro casa. L’ avranno fatto vedere a quelle case che stavano vicino, quel presepio l’avrà visto anche lo starosta del paese che magari l’avrà posto per farlo vedere a tutti quelli del paese e altri ancora che quel presepio era davvero bello, le bambine di quel paese mi chiedevano delle immagini erano tanto devote ai santi e alla madonna. Ci scrivevo a casa di mandarmi delle immagini per darle alle bambinemi davano un pezzo di pane erano tutti contenti e anche noi con un pezzo di pane non si soffriva per il mangiare. Ma quando hanno visto quel bel presepio chissà quando lo pagavano per averlo. Quel soldato di Guastallaera del 1921 un mio coscritto del suo nome non sono capace di andare a saperlo ma perché son passati 40 anni ma nella ritirata non mi ricordavo più; venne un suo paesano che faceva l’autista a trovarlo lo chiamava per nome e poi era della mia squadra so tutti i nomi dei altri ma il suo non sono capacedi ricordarlo mi pareche incominciava con la V. In ritirata non l’ho visto, di caduti sono stati tanti e tanti prigionieri e feriti speriamo che è tornato anche lui sano e salvo da quel fronte tanto pericoloso. Che ha un ricordo in Russia del presepe che tanti non li credeva ma io sono testimone del suo bel presepe che a fatto ai primi giorni di Dicembre 1942 in Russia.