IN RICORDO DEI CADUTI DELLO SCERSCEN
All’inizio del primo conflitto mondiale vennero dislocati reparti lungo la catena alpina dal Monte Bianco al Pizzo Scalino con lo scopo di presidiare il confine Italo - Svizzero da eventuali sconfinamenti da parte nemica. Alla 5° Armata appartenevano le truppe di copertura della occupazione Avanzata Frontiera Nord (OAFN) la cui funzione , in caso di avanzata tedesca sarebbe stata quella di effettuare interruzioni, scontri veloci e tutto ciò che potesse rallentarla. Nel settore Mera/Adda (Valchiavenna e Valtellina) furono dislocati reparti tra i quali spiccavano 7 drappelli di Alpini sciatori dislocate in varie vallate di cui 2 in Valmalenco dove si teneva un corso per 200 sciatori al Rifugio Marinelli a quota 2.813 mt. Comandato dal Capitano Davide Valsecchi a sua volta esperto alpinista e sciatore. A causa delle abbondanti nevicate dell’inverno 1916 e intensificatesi nel marzo 1917, il 1° aprile presso il Rifugio Musella 28 alpini furono travolti da una valanga che causò 8 morti e 14 feriti. Il giorno successivo il Cap. Valsecchi ignaro di quanto accaduto inviò a valle 42 fra i suoi migliori alpini sciatori che nell’attraversare la Bocchetta delle Forbici furono a loro volta travolti da una seconda valanga che provocò nuovamente altri 15 morti. In totale furono 24 gli alpini caduti mentre un altro morì in seguito a cause delle gravi ferite. I resti dei caduti furono sepolti parte nel cimitero di lanzada e parte nel piccolo cimitero eretto nel vallone dello Scerscen e successivamente tutti traslati nel Sacrario Militare di Sondrio. Ogni anno gli Alpini della Sezione Valtellinese e del Gruppo di Lanzada organizzano un pellegrinaggio in ricordo della tragedia e quest’anno la commemorazione si è tenuta proprio presso il Rifugio Marinelli raggiunto da molti partecipanti nel pomeriggio di venerdì 5 agosto, mentre altri come il sottoscritto, hanno affrontato all’alba di sabato 6 la salita che da Campo Moro ci ha ricongiunti agli alpini già presenti.
Purtroppo il maltempo ha scoraggiato molti dal partecipare anche se il numero ridotto non ha scalfito la partecipazione commossa in ricordo di quei giovani “andati avanti” un secolo fa ed è stato comunque bello vedere che malgrado la distanza non sono mancate le delegazioni delle Sezioni o Gruppi dei paesi di origine di quei ragazzi a cominciare dal Vessillo della Sezione Abruzzi con i Gruppi di Teramo e Cortino, mentre della nostra Sezione erano presenti, oltre al nostro, i Gruppi di Lainate e Bollate quest’ultimo per omaggiare il suo concittadino Antonio Galli. Era anche presente una rappresentanza di alpini in armi che il giorno precedente avrebbe dovuto giungere in vetta al Bernina, scalata poi annullata per il maltempo, nell’ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario delle Truppe Alpine e che hanno acceso i fumogeni tricolori nel momento dell’Inno di Mameli cantato da tutti i presenti. Al termine un breve saluto a chi rimaneva e un rientro a valle con l’appuntamento all’edizione 2023.
Franco