FINALMENTE
E' passato tanto tempo, troppo, e come tutti sanno, dopo l’esperienza del biennio/triennio trascorso, finalmente la normalità riprende. Spesso questa interruzione, ovviamente non cercata e tanto meno voluta, mi ricorda un carro lasciato in perfetta inattività per un tempo infinito e che si riprende ad utilizzare. Qualche asse che si schioda e si stacca , una o due ruote sbilenca e cigolii a non finire come soffrisse di dolorosissime artrosi; comunque siamo ripartiti. Nella giornata del 5 marzo ’23 gli amici del coro “Voci del Rosa” di Busto Arsizio sono tornati per continuare e, speriamo tanto nel prossimo futuro, a vivere in collaborazione con il nostro gruppo alpini un momento di compagnia e di musica presso la CASA FAMIGLIA di San Vittore Olona. Ovviamente hanno fatto la loro parte in maniera consueta ossia egregiamente mentre gli alpini del gruppo assieme ad amici e parenti degli ospiti supportavano con applausi, ovviamente non richiesti ma dovuti. Il sorriso degli ospiti tradiva la soddisfazione del momento alternandola a spontanei “bravi alpini” in realtà erano i coristi meritevoli, "i bravi” del momento! Mi piace riportare quanto uno dei coristi sottovoce mi disse: quasi quasi non riesco a capire la differenza fra noi e loro (gli ospiti) purtroppo la famosa “livella”, sì quella di Totò, sorella gemella della carta d’identità non fa sconti a nessuno.
Alla fine un semplice rinfresco offerto dalla Casa Famiglia seguito da un arrivederci concluse l’incontro, ma in verità il tutto finì presso la nostra sede a titolo di ringraziamento e di rinnovata volontà di non lasciare questa cooperazione. Come giusto che sia, da quel momento in poi, l’ufficialità della giornata terminò lasciando spazio alla cordialità amicale. Si dice che con i piedi sotto il tavolo si ragioni meglio ma pure si canti meglio. Ti pare che gli amici del “Rosa” a tal proposito avessero bisogno di incoraggiamento? Le corde vocali già collaudate in precedenza non ebbero limiti e fra una portata e l’altra, un brindisi, in realtà più di uno e caffè con “rimorchio”, le ore del pomeriggio scomparvero ma fino alla fine le note rimasero ben fisse al rigo musicale senza cadute, sbavature e/o stonature di sorta. I saluti sono stati facilmente intuibili: abbiamo passato un bel pomeriggio, siamo stati felici e contenti come si racconta in tutte le belle storie che si rispettano, ma quel 5 u.s. non è stata una storia ma una splendida realtà e dunque? Alla prossima.
PIO