GLI ALPINI ALLE MEDIE DI SAN VITTORE OLONA
Proseguendo nel programma di incontri con gli studenti delle scuole medie, giovedì 16 febbraio una delegazione guidata dal capogruppo Franco, ha effettuato un incontro con gli studenti di terza media delle scuole di S. Vittore Olona. L’incontro fa parte del programma definito con la Direzione Didattica volto a far conoscere agli studenti che affrontano lo studio della Prima guerra mondiale, aspetti concreti della vita dei soldati al fronte e si inquadra nel compito previsto dal nostro Statuto di “tenere vive e tramandare le tradizioni degli Alpini...”. La presentazione effettuata da Franco con l’aiuto di supporti audiovisivi ha destato grande interesse da parte della ventina di studenti presenti con la guida della loro professoressa Utilia Colucci, e ha toccato l'inquadramento storico e sociale, la situazione logistica e organizzativa del fronte, la vita dei soldati durante le lunghe ore di attesa nelle trincee, nelle fasi di attacco e resistenza. Apprezzati sono stati in particolare le esemplificazioni e gli aneddoti che hanno reso viva la partecipazione all’evento rendendo concreta la rappresentazione delle aspettative, delle ansie, delle fatiche e dei dolori sopportati dai soldati al fronte. Ancora più interesse gli studenti hanno mostrato nel vedere e poter toccare con mano alcuni reperti presentati durante l’incontro. Frammenti di granate, proiettili, un elmetto come testimonianza viva della battaglia e una gavetta come esemplificazione della sopravvivenza in trincea. Infine, una curiosità particolare ha destato il frammento di un rampone da applicare allo zoccolo dei muli, cosa che ci ha permesso di raccontare e contestualizzare anche l’impegno e il grande sacrificio dei mai dimenticati amici a quattro zampe degli alpini e degli alpini stessi. Che dire: grazie alla Direzione Didattica al corpo insegnante e ai ragazzi che ci hanno permesso di rappresentare alcuni momenti salienti del conflitto, con l’auspicio che tragedie come quella della Prima guerra mondiale non abbiano a ripetersi.
Enrico Girotti