Serata sul Conte Caccia Dominioni di Sillavengo
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Bella e interessante serata quella organizzata in sede per illustrare la storia ma soprattutto gli aspetti meno conosciuti della grande figura di Paolo Caccia Dominioni, architetto, pittore e disegnatore, illustratore, scrittore (Premio Bancarella) e soldato, personaggio di livello internazionale, cui è intitolato il nostro Gruppo. Il relatore dott. Rossetti, Segretario Provinciale dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci e appassionato cultore delle vicende storiche della famiglia Caccia Dominioni è riuscito a tratteggiare la figura di Paolo Caccia Dominioni in maniera singolare, rifuggendo gli stereotipi normalmente utilizzati in queste presentazioni e illustrando in maniera originale la tumultuosa vita del Conte. Peccato che non sia potuta intervenire per un improvviso malore la figlia, Baronessa Anna Caccia Dominioni perché la testimonianza diretta di vicende così importanti avrebbe reso ancora più avvincente la serata. Franco, comunque, a nome di tutti ha ringraziato la Baronessa anche per il messaggio che ha voluto gentilmente far pervenire e che è stato fatto ascoltare all’inizio della serata. Ricordate le origini storiche e nobiliari del casato Caccia Dominioni di Sillavengo, l’oratore si è soffermato sui tratti caratteristici della personalità del Conte, uomo di grande personalità e cultura acquisita anche attraverso i molteplici viaggi e permanenze all’estero seguendo il padre diplomatico in numerose cancellerie. E unitamente alla cultura una singolare vena artistica che lo portava a rappresentare attraverso disegni e schizzi momenti significativi della vita militare e non. Tratteggi che sicuramente hanno ispirato successivamente, come riconosciuto dallo stesso autore Hugo Pratt, i disegni delle storie di Corte Maltese. E accanto alla cultura e alla vena artistica sono forse più importanti di queste la sensibilità e l’altruismo di Caccia Dominioni. Lo tormentava in particolare l’ansia per l’oblio cui erano destinati i militari caduti ancor giovani e a volte giovanissimi sui campi di battaglia, sensibilità che lo porterà nel secondo dopoguerra alla campagna di ricerca e degna sepoltura dei caduti di ogni nazionalità e credo religioso nella battaglia di El Alamein. Bravo Rossetti a intercalare queste propensioni personali del Conte, con il racconto delle condizioni di vita e purtroppo di morte dei nostri militari al fronte che denotano una profonda conoscenza della storia militare e delle vicende occorse nelle due guerre mondiali. E nel corso dei due conflitti si sviluppa la storia e la carriera militare di Caccia Dominioni caratterizzate da avventurosi e tumultuosi cambiamenti, da agente segreto e informatore a fondatore di reparti di attacco particolarmente audaci quali i lanciafiamme, a comandante di battaglioni del genio guastatori. Ma non solo militare, anche ingegnere e architetto. Le due lauree del Conte lo hanno portato parallelamente dalle vicende storiche a importanti interventi di progettazione e realizzazione di significativi complessi immobiliari come l’ambasciata italiana ad Ankara, dove tra l’altro furono impiegate numerose maestranze di nostri paesani sottratti alla repressione fascista, o ancora più avanti il mausoleo a ricordo dei caduti di El Alamein. Interessante e particolareggiata la ricostruzione della battaglia di El Alamein dove Rossetti ha dimostrato una profonda conoscenza della situazione bellica e delle forze schierate in campo. Con anche la “chicca” del battibecco epistolare fra il Conte e il generale Montgomery. Purtroppo il tempo a disposizione non ci ha permesso di approfondire altri aspetti della poliedrica e avventurosa vita del Conte fra i quali la sua appartenenza alle formazioni partigiane. Argomenti che potranno essere trattati in successivi incontri.
Enrico Girotti