Un colpo…di fortuna
Esercitazioni di tiro notturno. Si raggiunge il poligono quando è ormai buio pesto. Sistemate le sentinelle in punti strategici per bloccare eventuali intrusi o, considerando l’ora, coppiette in camp...agna, iniziano le operazioni. Primi colpi con il vecchio garand, con gli “zappatori“ che escono dai ripari per indicare i risultati dei tiri. Si passa al FAL (Fucile Automatico Leggero) con colpi singoli e successivamente sventagliate di colpi a ripetizione. Terminata l’esercitazione, ispezione delle armi aiutandosi con pile considerando il buio e l’ora ormai tarda. Si rientra in caserma rigidamente a piedi con una bella marcia tanto per gradire il freddo notturno. Le armi vengono riconsegnate all’armeria con l’armiere che effettua un ulteriore controllo di ciascuna arma. E’ notte fonda e stanchi morti ci sdraiamo nelle brande quando…….un colpo secco ci fa sobbalzare e spaventare! Accorrono tutti guardie, Sergente d’ispezione, Ufficiale di picchetto: cos’è stato? Sembrava un colpo? Chi ha sparato? Proprio dietro la mia branda osservo il muro sbriciolato, e considerando che la mia camerata confinava con l’armeria non c’è voluto molto a capire che il colpo proveniva proprio da quell’ambiente. Verificata la traiettoria del colpo si è capito che era partito da un’arma che, malgrado il doppio controllo, aveva trattenuto un colpo in canna che poi era accidentalmente partito trapassando e sbriciolando il muro di separazione con la camerata. Commissione di indagine, ricerca del colpevole che non aveva fatto la corretta ispezione alla fine dei tiri, e via la burocrazia del caso. Fra le scartoffie, gli interrogatori e le minacce di punizioni nessuno si è accorto della candela comparsa nella cappella della Madonna nella chiesetta della caserma!
Enrico Girotti