QUALCHE GIORNO FA’…
Devo smentire qualche mia riga (il termine ”articolo” è troppo impegnativo) sul numero precedente del nostro notiziario. Vengo al punto. Mi ero illuso: volevo solo far presente che l’attività associativa pian piano si poteva riprendere. Era passata la prima ondata pagata a caro prezzo e la prospettiva di un’ allentamento delle misure imposte ci aveva confortato: era quasi finita, massì, con un po’ di attenzione era fatta … si potrà ripartire. Lo credevamo un po’ tutti, alcuni forse troppo, dimenticando quanto ci era stato raccomandato: attenzione, prudenza ma forse ci sembravano un po’ tutti degli esagerati … ma i cosiddetti esagerati, purtroppo, avevano ragione. Adesso eccoci alla seconda ondata di questa pandemia, di questa BESTIA come l’avevo definita e che bestia. l’Italia pressoché alle corde e da subito, tre regioni no tre paesi, “zona ROSSA”, ospedali allo stremo, personale sanitario ormai al limite ridiventato eroico dopo la dimenticanza estiva; ora siamo bloccati in casa costretti da leggi ancora più stringenti rispetto agli inizi dell’anno e la prospettiva di una soluzione definitiva che si perde nella nebbia della speranza. Uno spiraglio di vita associativa però c’è stato: la prima domenica di novembre, ligi alle disposizioni vigenti, quattro soci su due macchine si sono recati per un momento di raccoglimento nei vari cimiteri, sulle tombe dei nostri “andati avanti“ e che non possono essere dimenticati: glielo dobbiamo.
A seguire la domenica 8 c.m. in occasione della “Commemorazione del 4 novembre“ ci siamo ritrovati ( due Alpini in rappresentanza del Gruppo ) assieme alle autorità nella chiesa per la Santa Messa e successivamente al monumento ai caduti. Cerimonia molto semplice, quasi spartana: alzabandiera ed inno nazionale con deposizione della corona d’alloro per OMAGGIARE E NON DIMENTICARE. La mattinata domenicale si concluse con la benedizione alle tombe dei caduti nel cimitero comunale mentre il suono della tromba accompagnò il rito dell’alzabandiera. I nostri impegni storico/civili di rappresentanza oltre alla compartecipazione si sono conclusi giovedì 12 quando ancora una volta assieme alle autorità ci recammo presso il monumento eretto dall’Amm.ne comunale nel giardino antistante il Comune in onore e ricordo dei Carabinieri morti nell’attentato a Nassiriya. Il rito non è stato diverso da quello della domenica precedente. Dopo la benedizione del cippo, nella brevissima allocuzione del Sig.Sindaco, seppur disturbata dal traffico, mi ha colpito una sua affermazione, ossia, quando ha puntualizzato la notevole frequenza di telefonate di qualsiasi natura che, tramite suo, chiedono l’intervento dei Carabinieri. Tutto ciò evidenzia quanto l’Arma sia fondamentale nella vita delle nostre Comunità e nel contempo contribuisca ad esaltare maggiormente la loro attività svolta in altri paesi e in zone di guerra durante le missioni qualificate “di pace” ma spesse volte segnate dai lutti. Se il termine “La Benemerita” per noi cittadini italiani significa “I Carabinieri” ci sarà un perché.
PIO