A PROPOSITO
… del mio articolo apparso sull’ultimo numero del Penna Nera vi giro un commento fatto da un’ amico “alpino purosangue“ al quale giro mensilmente il nostro giornalino. E’ uno che a parer mio sa usare la penna molto ma molto meglio del sottoscritto; del resto ci vuole poco e sono certo che me ne dirà quante ne sa però io, forte della sua amicizia, mi permetto questo e se necessario tanto altro. Concordo con lui per quanto scrive sull’argomento “alpini/amici degli alpini” non condividendo comunque la sua conclusione quando si dà per sconfitto; in fondo in fondo neanche lui ci crede. E’ una speranza che può sembrare illusione ma è positivo che rimanga sempre presente: è inammissibile pensare che uno qualsiasi sia un vero alpino cioè uno che agisce motivato da quella alpinità come la intendeva il famoso Peduzzi solo perché porta un cappello con la penna, ci vuol ben altro, ma ecco quanto l’amico mi ha scritto. Adesso aspetterò il suo benevolo mugugno. Dal Penna Nera “ciao tenente non si può essere bravi in tutto “.
Pio
Pio, solo ora, tornato da una vacanza, leggo il vostro giornalino. Bellissimo. Ma come bellissimo se è fatto di soli due articoli che parlano di due amici andati avanti? Eppure è così. Quanto grandi sono certe figure di penne nere lo si capisce solo quando vanno avanti. E nel leggere io ho capito di che stoffa erano Angelo e Francesco. Hai detto una cosa che è stata musica per le mie orecchie: per la burocrazia alpina Angelo era un amico, in realtà era un alpino vero. Questa è stata la mia battaglia per anni: ho sempre sostenuto che uno non è alpino perché ha fatto la naia con il cappello ma perché è alpino dentro. Ho battagliato, mi sono esposto. Ho dimostrato che esistono alpini che alpini non lo sono e non alpini che alpini lo sono davvero. La mai battaglia l’ho persa, sapevo già in partenza che l’avrei persa. Un giorno un alpino che sotto naia è stato imboscato per 15 mesi (me l’ha confessato lui) mi ha detto di essere schifato ogni volta che vedeva un amico degli alpini portare il cappello. E tra questi c’erano alpini con la A maiuscola, alpini come Angelone…..