Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
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Alla chetichella, senza troppo clamore, è entrata in vigore la legge n° 194 del 22 agosto 2007 che offre a coloro che hanno evitato il servizio militare dichiarandosi obiettori di coscienza la possibilità di rinunciare a tale condizione e quindi di poter usare le armi, arruolarsi in corpi armati o nell’industria degli esplosivi, come prima era loro vietato.
Una madre va a piangere calde lacrime dal Parroco: suo figlio sta passando la visita militare.
Il Parroco la consola dicendo:” Non si preoccupi troppo signora, tutto non è ancora perduto; non sa neppure cosa faranno di suo figlio. Se lo mandano ai servizi ausiliari è come se lo riformassero; se lo mettono nel servizio attivo, delle due, una: o c’è la guerra o non c’è la guerra. Se non c’è la guerra va tutto molto bene; se c’è la guerra delle due, una: o va al fronte o resta in qualche caserma.
Eh si, il coro alpino che si è esibito domenica 10 febbraio in onore degli ospiti della Casa di Riposo di San Vittore Olona non aveva niente da spartire con gli ultimi coristi (?) responsabili del malore di molti spettatori (ebbene si eravamo noi, il tipico coro fai da te!).
Scherzi a parte gli amici del Coro A.N.A. di Magenta ci hanno fatto fare una gran bella figura sia con gli anziani ricoverati, con i loro parenti nonché le persone che, passando per strada entravano a godersi lo spettacolo.
Martedì 19 febbraio nella chiesa di S. Maria del Rosario a Milano, la stessa che aveva accolto il Grande Vecio Bruno Anselmi, gli alpini della Sezione hanno dato l’estremo saluto a Mario Castelli Consigliere Sezionale stroncato da un male incurabile.
Purtroppo il giorno lavorativo e la comunicazione tardi riguardo l’orario delle esequie non ha consentito a molti di essere presenti, anche se quanti l’hanno conosciuto saranno stati vicini al dolore della famiglia.
Queste mie note sul falo’ di S. Antonio sono per descrivere le mie emozioni ad integrazione di quanto già ben descritto nel numero precedente.
Ho potuto assistere all’evento grazie al rinvio per pioggia a sabato 19 gennaio. Ero contento e così sono arrivato per tempo sul posto ahimè senza il mio cappello. Questa dimenticanza ha causato i giusti rimproveri di tutti gli alpini presenti; ma ormai ero lì e così, abbastanza inosservato per l’assenza del cappello, mi sono divertito a vedere e sentire i commenti della gente.
Ci è giunta dalla Sede Sezionale una richiesta che ben accogliamo.
Riguarda la disponibilità di portare a conoscenza dei Soci la possibilità di entrare a far parte del nucleo di Protezione Civile Sezionale promuovendo l’ingresso di nuovi volontari. Come abbiamo avuto modo di dire in altre occasioni per fare ciò non è necessario essere Rambo, ma solo avere buona volontà e voglia di fare qualcosa per gli altri facendo parte di una struttura dotata di mezzi ed attrezzature che permettono di operare in sicurezza propria e degli altri.
Note in margine a un fenomeno sorto in seno alla società e morto per consumazione.
Già, obiettore di coscienza, chi era mai costui? Tra i nostri lettori qualcuno se ne ricorda?
Opportuno rinfrescarci la memoria: obiettore di coscienza era quel giovanotto che, chiamato per servire in armi la Patria, adduceva motivi filosofico-religiosi per attestare la propria propensione alla pace e il proprio rifiuto all’uso delle armi. Motivi di tutto rispetto: chi di noi vuole la guerra, a parte i mercanti d’armi e certi capi di stato megalomani? Il contestuale rifiuto delle armi è meno sostenibile: infatti se non si è pronti a rintuzzare l’aggressore si è destinati a caderne preda; così come devolvere ad altri la propria difesa significa consegnarsi a un protettore quasi mai disinteressato.
E finalmente sabato 19 gennaio il tradizionale falò di S. Antonio ha festeggiato la sua 11° edizione.
A dire il vero questa edizione sarà ricordata soprattutto, almeno per gli addetti ai lavori, come quella degli imprevisti iniziati con il diluvio riversatosi sulla nostra zona sabato 12, giorno previsto per la manifestazione, che ci ha costretti a posticiparla alla settimana successiva. La sera del falò il microfono (o chi lo usava) ha fatto le bizze per terminare con l’inspiegabile fatto che faceva ardere la catasta incendiata ai lati e nella parte posteriore, mentre il pubblico assiepato davanti invocava invano il fuoco che fino all’ultimo si è negato.
Anche quest’anno la simpatica riunione conviviale dove gli alpini del gruppo di San Vittore Olona si scambiano gli auguri per le feste natalizie si è tenuta domenica 9 dicembre presso la nostra sede. Un bel gruppetto di alpini, familiari ed amici si è ritrovato in un clima cordiale e festoso. Per la verità non eravamo al gran completo; qualche assenza ( giovani e donne soprattutto) rispetto agli anni precedenti l’ho notata. Mi auguro che sia solo per contrattempi dell’ultimo minuto e/o malanni passeggeri di stagione e non per disaffezione.
Eravamo veramente in tanti martedì20 novembre a dare l’estremo saluto a Talisio Tirinnanzi, segno del bene da lui compiuto a 360 gradi, per chiunque ne avesse bisogno. Era infatti il tipico mecenate che ridistribuisce le sue risorse alla comunità, con spirito altruistico e uno sguardo al futuro che lo portava ad impegnarsi direttamente affinché ogni cosa si risolvesse in maniera positiva e senza spreco di tempo. Alpino classe 1919, così era scritto sugli annunci funerari, si perchè Talisio era anche (e soprattutto) un Alpino con la A maiuscola e per il suo Gruppo di Legnano e la sua Sezione è sempre stato presente e disponibile.
Durante un telegiornale del 24 u.s. ho avuto l’opportunità di ascoltare quanto detto da don Inzoli presidente della fondazione “Banco Alimentare”: pochi attimi, poche parole ma sufficienti ad illustrare la realtà di questo miracolo di generosità e per chi non lo conosce e per chi finge di ignorare che accanto all’egoismo imperante e alla più sfacciata superficialità esiste un mondo prodigioso pieno, zeppo, di una discreta e costante grandezza d’animo.
Faticava a contenere tutti i presenti, malgrado fosse la mattina di un giorno feriale, la chiesa di Carate Brianza, e tutti erano accorsi, mercoledì 28 novembre, per rendere l’estremo saluto a una persona, un alpino speciale: Angelo Greppi.
Classe 1924 forse il suo nome è sconosciuto ai giovani , ma per chi ha vissuto dall’inizio l’esperienza della Protezione Civile che dal Friuli del 1977 gettò le basi dell’attuale P.C. nazionale (e non solo alpina) Angelo era un simbolo.
Caro alpino e caro amico del Gruppo, si mi rivolgo proprio a te, a te che venerdì 7 dicembre non hai ritenuto opportuno essere presente all’Assemblea Generale che chiude di fatto un anno sociale e ne apre uno nuovo.
Lo scorso 7 dicembre si è svolta nei locali della Sede di via Alfieri l’Assemblea ordinaria del Gruppo di San Vittore Olona. Erano presenti 20 alpini e tre amici/aggregati. In rappresentanza della Sezione erano presenti: il Presidente Giorgio Urbinati, il Vicepresidente Vicario Giuseppe Donelli, i Consiglieri Andrea Sacco e Gigi Rodeghiero, che ha svolto il ruolo di presidente dell’Assemblea, ed il Coordinatore Sezionale della Protezione Civile Espero Carraro.
Si comunica ai Soci che a partire da questo mese sono disponibili, in Sede, i bollini per il rinnovo della tessera associativa. I Soci che fanno parte della Protezione Civile devono rinnovare la tessera la sera dell’Assemblea per motivi assicurativi.
Nata così, come una semplice voglia di mantenere vivo il ricordo di una pagina dolorosa della nostra storia recente, la cerimonia di commemorazione della strage di Nasiriya è stata infine una delle più belle manifestazioni che siamo riusciti ad organizzare. Dal momento della decisione di coinvolgere in questo momento di ricordo le scuole sanvittoresi ed ottenuto il via libera dal Dirigente Scolastico Dott. Tringolo, è stato un susseguirsi di adesioni anche spontanee che hanno contribuito, la mattina di lunedì 12 novembre, a riempire il parco dedicato alla memoria di questi nostri Caduti.
Il dover scrivere quattro righe inerentiad una ricorrenza annuale ciinduce inconsciamente a riproporre gli stessi articoli degli anni precedenti. Infatti queste commemorazioni più o meno ufficiali seguono pari pari la stessa scaletta dove l’Alzabandiera, l’onore ai Caduti, i discorsi di rito ecc. ecc. sono d’obbligo e se poi si è fortunati si può ammirare il sorvolo delle Frecce Tricolori.
Torniamo a noi: quindi al nostro piccolo mondo, al nostro gruppo alpino, alla nostra realtà. Anche quest’anno stesso copione con autorità civili e militari, associazioni combattentistiche e non, alpini ma specialmente i bambini con il loro corpo insegnante. Piccolo inciso:domenica durante la cerimonia religiosa e civile presso il monumento dei caduti c’era un “baby alpino” con tanto di cappello, non uno qualsiasi, da fiera, ma originale.
Nel periodo autunnale in ogni paese vengono organizzate castagnate e feste per tutti i gusti.
Anche nella nostra zona abbiamo partecipato a questi appuntamenti che ci hanno visto domenica 28 ottobre farci letteralmente in due per partecipare alle manifestazioni organizzate sia a San Vittore che a Canegrate.
Questi sono infatti diventati due appuntamenti fissi per il nostro Gruppo che alla mattina era presente alla Festa delle Associazioni sanvittoresi, inaugurata dopo la S. Messa, all’interno della quale avevamo allestito un piccolo stand illustrativo delle nostre iniziative della nostra vita associativa.
Sabato 20 e domenica 21 ottobre si è svolto a Mandello del Lario (Lecco) il raduno del 2° Raggruppamento ( Lombardia ed Emilia Romagna ).Otto rappresentanti del nostro gruppo sono partiti alle prime luci dell’alba per raggiungere la cittadina che si affaccia sul lago di Lecco. All’arrivo una moltitudine di alpini era già ammassata nei punti prestabiliti in attesa che cominciasse la sfilata. E’ stata come un’Adunata Nazionale ma a ranghi ridotti; erano presenti alcune bande musicali del luogo e una fanfara alpina a segnare il passo durante la sfilata. L’accoglienza della gente è stata veramente calorosa durante tutto il percorso ed un massiccio imbandieramento ha fatto da cornice al nostro passaggio.
135° delle Truppe Alpine a Cassano (14 Ottobre 2007)
135° delle Truppe Alpine a Cassano
Quando nei nostri Gruppi organizziamo una manifestazione, al termine vengono tirate le somme e, anche in base alla partecipazione, si giudica la riuscita gustando il giusto compenso per la fatica profusa.
Ebbene gli amici di Cassano d’Adda non possono che essere soddisfatti per la grandiosa festa che si sono, e ci hanno regalato domenica 14 ottobre quando, per festeggiare il proprio 85° compleanno ed il 135° anniversario di fondazione delle Truppe Alpine ad opera del Generale Perrucchetti, cassanese DOC, un numero veramente impressionante di alpini ha pacificamente invaso la loro cittadina.
Lo scorso 7 ottobre gli Alpini di Cinisello Balsamo hanno concluso le manifestazioni per i 75 anni di nascita del loro Gruppo con una stupenda cerimonia a cui hanno partecipato un gran numero di persone (alpini e non). Pur rispettando il classico cerimoniale con l’Alzabandiera, la sfilata, l’omaggio ai Caduti e la Santa Messa, ogni nostro appuntamento ha una particolarità che lo contraddistingue dagli altri.
L’Associazione Musicale Schola Cantorum “ARS NOVA” di Cerro Maggiore in occasione della XII° Rassegna Corale “musica sacra in santuario” ha inserito la tradizionale celebrazione della “S. Messa Solenne del Volontariato” per onorare le vittime di tutte le missioni di pace e ringraziare tutti coloro che operano nel mondo a scopi umanitari.
La S. Messa verrà celebrata presso il Santuario dell’Immacolata (Chiesa della Boretta) di Cerro Maggiore, giovedì 25 ottobre alle ore 21. (Ritrovo alle ore 20,30)Come nel passato hanno già aderito le Autorità cittadine, militari e alcune associazioni, che hanno partecipato e operano a suddette missioni, con rispettive bandiere e labari.
Tutti sono invitati a partecipare.
Questa era la frase che, specialmente da bambini, i nostri Veci ci ripetevano per farci capire la “furbizia” di chi si faceva bello con la fatica degli altri e predicava bene razzolando male.
Questo concetto mi è tornato prepotentemente alla mente nei giorni scorsi in occasione di una tragica ricorrenza: l’anniversario dell’11 settembre, con l’attacco alle torri gemelle.
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Nei giorni dal 7 al 9 settembre si è svolta, organizzata dalle Sezioni di Sondrio e Tirano, una esercitazione di Protezione Civile denominata “VALMALENCO 2007” in occasione del ventennale della tragica alluvione della Valtellina che vide l’intervento di tutte le Sezioni A.N.A. che sotto il coordinamento della Sede Nazionale fornì un aiuto che si concretizzò in ben 13.000 giornate di lavoro.
Questa esercitazione ha visto la partecipazione di oltre 400 volontari delle Sezioni della Lombardia ed è stata studiata per lasciare un concreto ricordo ripristinando sentieri, alvei di torrenti e mettendo in sicurezza muri a secco e si è svolta sotto la supervisione del generale Maurizio Gorza coordinatore nazionale della nostra P.C.
L’area destinata all’esercitazione comprendeva i Comuni di tutta la valle dove hanno operato i vari cantieri di lavoro situati sul territorio di Chiesa V.co, Lanzada, Torre S. Maria, Caspoggio e Spriana.
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Una rappresentanza del nostro Gruppo si è recata domenica 16 settembre a Lainate per ricordare un amico che da poco ci ha lasciati: Sergio Crose già Consigliere sezionale e Capogruppo locale.
L’occasione era il riconoscimento, purtroppo postumo, che l’Amministrazione Comunale ha voluto dare a Sergio, scomparso lo scorso luglio, per quanto ha fatto nel corso della sua vita da alpino e di cittadino in occasione della serata conclusiva della tradizionale fiera di S. Rocco.
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Come stabilito nel calendario della S.I.A. relativo alle uscite 2007, l’ultima domenica di agosto viene dedicata al ricordo, ed è così che anche quest’anno, divisi in due squadre abbiamo percorso i sentieri delle Grigne per ricordare gli amici “andati avanti”.
Il gruppo composto da noi di San Vittore aveva come meta il Monte Due mani sulla cui vetta una targa ricorda l’amico Francesco Figel del Gruppo di Arconate scomparso nel 2002 nel corso di una esercitazione in montagna.
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Come ogni anno con la logica delle cose si sono spenti i riflettori della fiera in quel di Canegrate. E’ stata una bella vetrina di quanto una volta erano definiti “arti e mestieri “ più le tante altre realtà che arricchiscono la vita sociale della nostra regione. Anche sullo spiazzo, che sarebbe presuntuoso definire “stand “ e che annualmente ci viene messo a disposizione gratuitamente dall’organizzazione fieristica, è calato il sipario. In quei pochi metri quadri abbiamo cercato di mettere in bella mostra quanto ritenevamo essere utile a farci conoscere: depliants, foto d’attività di gruppo, perfino due manichini con la nostra divisa alpina e con quella della protezione civile con tanto di logo alpino.
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Quando, alcuni anni fa, cercavo di spiegare ai miei figli come era organizzata e si viveva nella mia caserma, alla fine concludevo il racconto con la frase:”era come un piccolo paese” con il postino, l’idraulico, l’elettricista, il cuoco, (a turno) lo spazzino, il meccanico ecc. E proprio come in un paese ricordo che c’era anche quel senso di solidarietà ed amicizia che si chiamava cameratismo che ti faceva allungare la mano per aiutare il commilitone che si trovava in difficoltà.
Ma chi me l'ha fatto fare, ovvero una splendida gita in montagna
Ma chi me l’ha fatto fare! È quello che mi dico tutte le volte che suona la sveglia all’alba per partire per una gita in montagna; ed è quello che mi dicono gli amici ed i colleghi. Perché alzarsi così presto anche la domenica mattina quando si potrebbe dormire di più? Perché correre il rischio di prendere una lavata quando si potrebbe stare al coperto? Perché mangiare un panino quando si potrebbe stare comodamente a tavola?
Sabato 7 Luglio sveglia all’alba e partenza per il Monte Ortigara, luogo di feroci e sanguinose battaglie della 1° Guerra Mondiale avvenute esattamente 90 anni fa. Eravamo in sei:cinque soci del gruppo più una ragazza che si era unita a noi. Giunti sul posto abbiamo cercato innanzitutto uno spiazzo dove poter piazzare le tende e, seppur a fatica, siamo riusciti nell’intento .Mentre uno si occupava del pranzo, gli altri hanno iniziato a montare le tende. Nel pomeriggio, dato che pochi vanno in cima, siamo saliti fino alla Colonna Mozza ed abbiamo visitato il Cippo Austriaco, i camminamenti e le gallerie da dove i soldati sparavano.