Associazione Nazionale Alpini -
Gruppo di San Vittore Olona- Via Alfieri - 20028 San Vittore Olona (MI)
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Nei giorni dal 7 al 9 settembre si è svolta, organizzata dalle Sezioni di Sondrio e Tirano, una esercitazione di Protezione Civile denominata “VALMALENCO 2007” in occasione del ventennale della tragica alluvione della Valtellina che vide l’intervento di tutte le Sezioni A.N.A. che sotto il coordinamento della Sede Nazionale fornì un aiuto che si concretizzò in ben 13.000 giornate di lavoro.
Questa esercitazione ha visto la partecipazione di oltre 400 volontari delle Sezioni della Lombardia ed è stata studiata per lasciare un concreto ricordo ripristinando sentieri, alvei di torrenti e mettendo in sicurezza muri a secco e si è svolta sotto la supervisione del generale Maurizio Gorza coordinatore nazionale della nostra P.C.
L’area destinata all’esercitazione comprendeva i Comuni di tutta la valle dove hanno operato i vari cantieri di lavoro situati sul territorio di Chiesa V.co, Lanzada, Torre S. Maria, Caspoggio e Spriana.
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Una rappresentanza del nostro Gruppo si è recata domenica 16 settembre a Lainate per ricordare un amico che da poco ci ha lasciati: Sergio Crose già Consigliere sezionale e Capogruppo locale.
L’occasione era il riconoscimento, purtroppo postumo, che l’Amministrazione Comunale ha voluto dare a Sergio, scomparso lo scorso luglio, per quanto ha fatto nel corso della sua vita da alpino e di cittadino in occasione della serata conclusiva della tradizionale fiera di S. Rocco.
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Come stabilito nel calendario della S.I.A. relativo alle uscite 2007, l’ultima domenica di agosto viene dedicata al ricordo, ed è così che anche quest’anno, divisi in due squadre abbiamo percorso i sentieri delle Grigne per ricordare gli amici “andati avanti”.
Il gruppo composto da noi di San Vittore aveva come meta il Monte Due mani sulla cui vetta una targa ricorda l’amico Francesco Figel del Gruppo di Arconate scomparso nel 2002 nel corso di una esercitazione in montagna.
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Come ogni anno con la logica delle cose si sono spenti i riflettori della fiera in quel di Canegrate. E’ stata una bella vetrina di quanto una volta erano definiti “arti e mestieri “ più le tante altre realtà che arricchiscono la vita sociale della nostra regione. Anche sullo spiazzo, che sarebbe presuntuoso definire “stand “ e che annualmente ci viene messo a disposizione gratuitamente dall’organizzazione fieristica, è calato il sipario. In quei pochi metri quadri abbiamo cercato di mettere in bella mostra quanto ritenevamo essere utile a farci conoscere: depliants, foto d’attività di gruppo, perfino due manichini con la nostra divisa alpina e con quella della protezione civile con tanto di logo alpino.
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Quando, alcuni anni fa, cercavo di spiegare ai miei figli come era organizzata e si viveva nella mia caserma, alla fine concludevo il racconto con la frase:”era come un piccolo paese” con il postino, l’idraulico, l’elettricista, il cuoco, (a turno) lo spazzino, il meccanico ecc. E proprio come in un paese ricordo che c’era anche quel senso di solidarietà ed amicizia che si chiamava cameratismo che ti faceva allungare la mano per aiutare il commilitone che si trovava in difficoltà.
Ma chi me l'ha fatto fare, ovvero una splendida gita in montagna
Ma chi me l’ha fatto fare! È quello che mi dico tutte le volte che suona la sveglia all’alba per partire per una gita in montagna; ed è quello che mi dicono gli amici ed i colleghi. Perché alzarsi così presto anche la domenica mattina quando si potrebbe dormire di più? Perché correre il rischio di prendere una lavata quando si potrebbe stare al coperto? Perché mangiare un panino quando si potrebbe stare comodamente a tavola?
Sabato 7 Luglio sveglia all’alba e partenza per il Monte Ortigara, luogo di feroci e sanguinose battaglie della 1° Guerra Mondiale avvenute esattamente 90 anni fa. Eravamo in sei:cinque soci del gruppo più una ragazza che si era unita a noi. Giunti sul posto abbiamo cercato innanzitutto uno spiazzo dove poter piazzare le tende e, seppur a fatica, siamo riusciti nell’intento .Mentre uno si occupava del pranzo, gli altri hanno iniziato a montare le tende. Nel pomeriggio, dato che pochi vanno in cima, siamo saliti fino alla Colonna Mozza ed abbiamo visitato il Cippo Austriaco, i camminamenti e le gallerie da dove i soldati sparavano.
Noi alpini siamo una razza particolare, ci ostiniamo a ricordare e tramandare in un mondo dove la parola d’ordine è “tutto, subito e poi buttare…”. E’ per questo che caparbiamente continuiamo ad ogni ricorrenza, ogni anno, a ritrovarci in luoghi che per noi hanno (e che per tutti dovrebbero avere) un significato morale con una motivazione che è diventata oramai un imperativo: “NON DIMENTICARE”. Non dimenticare perché quello che siamo, che abbiamo ed il benessere di cui godiamo fanno parte dell’eredità lasciataci dai nostri Veci a prezzo di sacrifici indicibili.
Sabato 2 giugno una delegazione del nostro Gruppo ha partecipato, organizzato dall’Amministrazione Comunale di Parabiago, al tradizionale concerto per il 61° anniversario della costituzione della Repubblica Italiana. La manifestazione si è tenuta nel bel salone del Centro Giovanile di Ravello e la scena è stata tutta per loro: i bravissimi coristi del Coro GRIGNA degli Alpini della Sezione di Lecco.
Durante il viaggio in treno per recarmi all’adunata di Cuneo, nel tragitto da Milano a Torino, un signore seduto di fronte a me mi ha chiesto dove fosse quest’anno l’Adunata, perché la facciamo e cosa sentiamo per questo avvenimento. Ho risposto che nessuno di noi vuole mancare a questo appuntamento. Arriveremo a Cuneo con ogni mezzo: in treno, in macchina, in pullman…. Dormiremo in tenda o in albergo oppure in camper…. Il bello dei nostri raduni è la voglia di incontrarsi, di sfilare tutti insieme, senza distinzione di grado né di gerarchia; infatti durante la festa, i più alti ufficiali e il soldato semplice stanno insieme senza nessuna differenza.
Su invito degli amici del Gruppo di Cinisello Balsamo, che ad ottobre celebreranno il loro 75° anniversario di fondazione, mercoledì 6 giugno i Capigruppo della Sezione sono stati invitati ad una serata particolare, la motivazione della quale richiede però un passo indietro. Quando due anni fa gli alpini locali iniziarono a pensare alla ricorrenza si proposero di individuare un obiettivo al quale finalizzare gli sforzi della ricorrenza. Eh si perché noi alpini siamo fatti così, anche quando organizziamo qualcosa, oltre la fatica e l’impegno, dobbiamo avere anche uno scopo sociale, dobbiamo trovare qualcuno o qualcosa che alla fine beneficerà dei nostri
sforzi. Nel nostro caso era stata la missione di Don Claudio in Cameroun, mentre gli amici di Cinisello hanno avuto una pensata geniale nella sua semplicità: aiutare noi per meglio aiutare gli altri. Mi spiego: qual’è attualmente la forma più visibile della nostra Associazione, quella che nel bisogno e nell’emergenza può significare la vita o la morte per chi si trova senza più nulla? Risposta: il nostro Ospedale da Campo. Ed è così che gli alpini di Cinisello si sono posti l’obiettivo di integrare una struttura a quello che è il fiore all’occhiello della nostra Protezione Civile sempre in fase di reintegrazione in quanto ,regolarmente, parti della struttura vengono lasciate sul luogo degli interventi, l’ultimo dei quali si chiama Sri Lanka devastato dallo tsunami e dove ancora operano i volontari della nostra Associazione. E’ stata veramente una bellissima serata nel corso della quale abbiamo avuto la fortuna e l’onore di avere fra noi il Dottor Lucio Losapio responsabile dell’Ospedale da Campo che ci ha parlato ed illustrato, con l’ausilio di centinaia di foto, gli interventi che sono poi la storia stessa della Protezione Civile italiana iniziata nel lontano 1976 con il meraviglioso slancio spontaneo di solidarietà degli alpini a seguito del terremoto del Friuli.
Carissimi Alpini, questo diciannovesimo anniversario è stato alquanto ansioso, la pioggia, tanto desiderata nei mesi precedenti, si è scatenata tutta nei giorni dei preparativi, mettendo a dura prova entusiasmo e forze fisiche. La notte precedente l’evento, pochi di noi hanno dormito tranquilli, sentendo fino all’alba piovere incessantemente disperando ormai in una risoluzione. Ma…”la speranza è l’ultima a morire!” e, verso le ore sette, un timidissimo sole tentò di dissipare le grosse nuvole; così all’appuntamento per gli ultimi preparativi voi, con molto coraggio, decideste di preparare per la S. Messa, là… vicino al campo d’orzo dove nella Cappelletta riposano i nostri fratelli defunti nel lontano 1632.
Domenica 17 giugno, nel corso della manifestazione organizzata dal Gruppo di Lacchiarella, in occasione del 18° Concorso Letterario, il nostro Notiziario “PENNA NERA” ha ottenuto il premio destinato al miglior Notiziario di Gruppo della Sezione. Naturalmente questo riconoscimento, assegnatoci dal comitato di Redazione del periodico sezionale “VECI E BOCIA”, non può che farci piacere, piacere che aumenta nel leggere la motivazione del premio. “Ottimo strumento informativo che ha recepito e attuato le indicazioni associative in tema di comunicazione, “Penna Nera”, oltre a evidenziare l’intensa attività del Gruppo, si distingue per la continuità di pubblicazione, per il costante allineamento alle direttive associative e per l’impegno nel diffondere tra i Soci le informazioni sulla vita associativa ai diversi livelli”. Tutto ciò ci sprona a continuare su questa strada, strada che abbiamo imboccato 22 anni fa e che, anche a costo di notevoli sacrifici, ci ha portato ad entrare nelle case dei Soci prima, delle Scuole e Biblioteca poi, con cadenza mensile e riuscendo a modernizzarsi con il passare del tempo. Naturalmente questo deve essere da stimolo a tutti i Soci affinché si possa collaborare attivamente per il raggiungimento di nuovi traguardi.
Il 22-04-2007 è una data, un giorno qualsiasi ma non per il Gruppo Alpini di Magenta. E’ il giorno che significa un traguardo raggiunto da quando venticinque anni fa si sono costituiti come una nuova famiglia dell’Associazione Nazionale Alpini: ormai usciti dalla “giovinezza” marciano spediti nella maturità applicata nella vita di gruppo, nel sociale del tessuto cittadino e nazionale con la partecipazione alla Protezione Civile, estesa all’- adozione a distanza di cinque ragazzi in Africa… fatti non parole…
Lo so, è sempre la stessa solfa, ma anche quella di Cuneo è stata un’Adunata straordinaria e da ricordare. Come ogni volta, anche questa sarà ricordata per qualcosa o qualcuno che ha caratterizzato i giorni passati nella “Granda”, e quando le cose alla fine vanno bene, allora l’evento assume la caratteristica della quasi perfezione. C’è da dire che in queste occasioni l’esperienza è veramente fondamentale per la buona riuscita della trasferta e, modestamente, possiamo dire di essere oramai collaudati nell’allestire e smontare qualcosa capace di ospitare tranquillamente una quindicina di ospiti (più eventuali extra, come avvenuto).
Anche il Gruppo di Corsico ha la sua nuova Sede ed è stata inaugurata ufficialmente domenica 15 Aprile 2007. I festeggiamenti sono cominciati sabato 14 con il concerto del Coro dei Congedati dell’” Orobica” , magistralmente diretto da un Cappellano Militare, intervallato da racconti tratti da alcuni libri di Mario Rigoni Stern alla presenza di oltre 300 persone che hanno riempito il teatro. Domenica mattina alle ore 9.30 deposizione della corona al monumento degli Alpini seguito dalla S. Messa. Sfilata del corteo per le vie cittadine fino a via dei Navigli dove sorge la nuova Sede. Un singolare regalo al Gruppo è stato fatto dai Marinai: un salvagente della nave “Alpino”, recentemente messa in disarmo, è stato consegnato al Capogruppo Brazzoli. Dopo i discorsi rituali e la benedizione è giunto il sospirato momento del taglio del nastro. Tanti auguri amici di Corsico e buona continuazione.
…con quanto segue, anche se nel nostro caso al posto delle bambine, ci si accontenterebbe di rudi alpinotti. Bene, in questo periodo di risveglio della natura, della voglia di fare e di andare, un poco del nostro tempo lo vogliamo dedicare al nostro Gruppo? Anche se abbiamo “standardizzato” le nostre attività, ciò non toglie che la presenza in sede ed alle manifestazioni di qualche Socio in più non può che far bene.
Domenica 18 marzo 2007, una giornata alpina: di festa, di ricordi e di solidarietà. Ricordi che segnano momenti di vita vissuta, piena di volti noti e non, parole dette o ascoltate e tanta partecipazione per i meno fortunati, nostalgia sia della giovinezza passata per alcuni, sia della voglia di vivere intensamente per altri, dei momenti conviviali sia con i colleghi in grigio verde che con i veci alpini. Bisognosi di non cedere ai ricordi, sentiamo la necessità di confrontarci, in particolare con gli alpini del Gruppo di San Vittore Olona.
Anche quest’anno ci siamo ritrovati, fortunatamente in gran numero, assieme a tanti amici e simpatizzanti per onorare la memoria di quanti ci hanno preceduto. La cerimonia ha coinciso con l’iscrizione al gruppo di una nuova “recluta” : è proprio il caso di dirlo, iscrizione veramente al maiuscolo e di prestigio nella persona di un’alpino in armi ed esaltata delicatamente dal fatto che il nuovo iscritto è una gentil fanciulla…. a confermare come stia cambiando la storia dell’ANA, storia impensabile solo qualche anno fa: benvenuta Mara in baita e speriamo che fra noi, forse un po’ orsi, tu ti senta veramente a casa tua! Per la cronaca: si potrebbe riconfermare la normalità della ricorrenza ma come le Adunate Nazionali sempre uguali e ugualmente diverse, abbiamo avuto un tocco in più con la presenza tra noi di altri due alpini in servizio che assieme a Mara hanno dato prestigio alla giornata.
Anche quest’anno, organizzata dall’U.N.I.R.R. (Unione Italiana reduci di Russia), si è svolta al Famedio del cimitero monumentale di Milano la cerimonia commemorativa in memoria di quanti non hanno fatto ritorno dalla tragica campagna di Russia del 1943. Questo appuntamento è importante per far sapere a questi Veci che non ci siamo dimenticati di loro, del loro sacrificio e di quanto è loro costato veder morire, e lasciarsi morire, tanti loro compagni di sventura. Per la dura legge della vita, ogni anno quanti hanno vissuto questa terribile esperienza sono sempre meno e si stringono fisicamente gli uni agli altri consapevoli che qualcuno mancherà il prossimo anno.
E così anche Bruno Anselmi ci ha lasciati, se ne è andato così come aveva sempre vissuto, con discrezione, signorilità e gentilezza. Bruno era, così come Vitaliano Peduzzi ed altri suoi coetanei che ho avuto la fortuna di conoscere, un Alpino con la A maiuscola ed era fiero di portare la penna che per lui significava tanto, oltre che essere la memoria storica della Sezione. Classe 1907, avrebbe compiuto 100 anni nel prossimo Maggio e la sua ultima uscita “pubblica” era stata lo scorso 17 dicembre a Milano in occasione della S. Messa in Duomo dove venivano ricordati i tanti, troppi commilitoni che aveva conosciuto e che non avevano fatto
ritorno. In quell’occasione aveva atteso sul sagrato l’uscita dei Gagliardetti e dei Gonfaloni salutandoli impettito, così come più tardi, al Sacrario di S. Ambrogio, aveva reso gli onori ai Caduti, schierato accanto al picchetto di bocia della Taurinense che forse non sapevano di avere accanto una icona dell’Associazione Alpini, quasi un passaggio di consegne da Vecio a Bocia. Negli ultimi tempi Bruno viveva presso una struttura di accoglienza, ma a tutti quelli che lo andavano a trovare, sembrava di essere in una sede staccata dell’Associazione, tanti erano i simboli alpini dei quali amava circondarsi. Lunedì 8 gennaio, malgrado il giorno lavorativo, eravamo numerosi nella chiesa di S. Maria del Rosario a Milano dove aveva chiesto di tornare per il suo ultimo viaggio, per stare ancora vicino ai suoi alpini e a tutti noi, con la consapevolezza che d’ora in poi saremo un po’ più poveri, gli abbiamo tributato un doveroso omaggio a nome di tutti i Soci della nostra Sezione.
Franco
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Ul Foegu de Sant’ Antoni (Gennaio 2007)
Ul Foegu de Sant’ Antoni
Che bel…alt : proseguire con il dialetto lombardo per me sarebbe un suicidio, quindi è meglio ricordare, come al solito, agli assenti il bel momento trascorso dagli alpini e condiviso dalla popolazione la sera del 13 gennaio sul prato antistante la Sede del gruppo: il rito del Falò di Sant’ Antonio. Bello, veramente ben riuscito, abbiamo vissuto quell’avvenimento esaltato da un effetto folkloristico superiore ad ogni aspettativa.Da sempre il falo’ si rivela uno spettacolo unico, irripetibile e mai uguale: non ci sarà mai alcun gemello di questo “ custode “ delle tradizioni le più disparate o impensabili ma riconducibili tutte ai grandi temi del bene e del male, della strega o della fata.
Sabato 16 dicembre una numerosa rappresentanza del nostro Gruppo ha tributato un doveroso omaggio ai resti dell’artigliere Igino Fante, canegratese tornato a baita dopo 63 lunghi anni. Classe 1907, veronese di origine ed emigrato in Canegrate era stato, per sua sfortuna, tra gli ultimi richiamati e nel 1943, all’età di 36 anni, inviato al fronte. Di seguito, fatto prigioniero, venne internato in un campo di concentramento in polonia dove trovò la morte il 28 gennaio 1945 lasciando due figli e una terza in arrivo che non ha mai conosciuto il padre. L’urna rientrata in Italia è stata accolta da una folta rappresentanza che vedeva schierate le Associazioni D’Arma della zona e le autorità civili e militari. La S.Messa è stata officiata da 5 sacerdoti tra i quali il primogenito del Caduto in una chiesa piena di gente che ha inteso con questo manifestare la riconoscenza alla memoria di questo nostro fratello. La cerimonia è terminata al cimitero di Canegrate dove, finalmente, i resti del Caduto hanno trovato la definitiva e famigliare sede.
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Pranzo di natale (Dicembre 2006)
Pranzo di natale
Domenica 13 dicembre è stato organizzato, con la solita grande partecipazione, il pranzo natalizio. Già dal mattino un gruppetto di penne nere, non coinvolte nei preparativi, aveva partecipato alla S. Messa, fatta celebrare dai nostri amici dell’Aeronautica, in Santuario in onore della Madonna di Loreto, la loro patrona. All’ora prevista tutti in Sede, dove il rito dell’aperitivo vedeva Cinzio accogliere con il suo cordiale sorriso tutti i commensali. Il pranzo, preparato con maestria da Andrea con l’aiuto dei soliti alpini cucinieri brevettati è stato a detta di tutti di ottima qualità.
Quest’anno la ricorrenza del 4 novembre è stata dal nostro Gruppo celebrata in forma ridotta a causa del ponte effettuato dalle Scuole Statali. Abbiamo comunque potuto trovarci con gli alunni delle Scuole Private ed abbiamo quindi seguito il programma tradizionale. All’ora prevista per il ritrovo sul piazzale della scuola tutti i bambini, all’asilo alle quinte, si sono schierati e, guidati dalle insegnanti, hanno accompagnato l’Alzabandiera cantando con partecipazione l’Inno Nazionale. Come sempre sono stati da esempio a tanti adulti che in occasioni simili potrebbero imparare il giusto comportamento. Terminata la cerimonia, e dopo una visita in direzione per un piccolo break a base di caffè e…, ci siamo recati nell’aula dove ci aspettavano gli alunni delle classi quinte che ci hanno subissato delle più disparate domande. E qui è successo l’impensabile: quella massa di bocia, istigati dalla suora e dalle maestre, ci hanno convinto (o costretto ??) a cantare "Sul Cappello". Per la cronaca, nessuno ha riporrtato danni permanenti dopo averci sentito cantare. Scherzi a parte, è stata anche questa una bella esperienza e possiamo essere certi di aver lasciato ai bambini un bel ricordo di questa esperienza, così come loro ci hanno fatto felici.
Domenica 29 ottobre è stata una giornata impegnativa per il nostro Gruppo. In questa giornata erano infatti previste due manifestazioni concomitanti: una a San Vittore in occasione della Festa delle Associazioni sanvittoresi e l’altra a Canegrate dove da anni diamo il nostro contributo alla castagnata bene. ca a favore dell’oratorio. Domenica mattina quindi abbiamo provveduto ad allestire il nostro stand che è stato visitato da molti sanvittoresi e di seguito abbiamo partecipato alla S. Messa dove il Parroco Don Piero ha avuto parole di elogio per lo spirito che anima il volontariato. Nel pomeriggio, mentre un gruppo partecipava a Canegrate alla castagnata distribuendo vin broulè e cioccolata, a San Vittore un drappello si destreggiava nella preparazione delle castagne aiutati dal provvidenziale intervento del nostro nuovo Socio Giorgio Scanellini che ha avuto il suo battesimo…del fuoco. Tutti contenti alla . ne sui due fronti e la soddisfazione di esserci stati anche stavolta.
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Gli Alpini a scuola (Ottobre 2006)
Gli Alpini a scuola
Nel giro di una settimana il nostro Gruppo è stato chiamato ben due volte a presenziare ad iniziative che ci vedevano in compagnia degli alunni delle scuole elementari sanvittoresi. La prima volta è stata giovedì 19 ottobre quando, aderendo alla richiesta delle maestre delle prime classi, abbiamo sfornato una quantità di castagne che ha soddisfatto tutti i bambini. Alunni ed insegnanti hanno dimostrato di apprezzare l’iniziativa e possiamo dire che questo è stato il nostro augurio per ben iniziare l'anno scolastico e la loro nuova vita di studenti. La seconda occasione di incontro è stata la settimana successiva quando abbiamo presenziato all’inaugurazione del nuovo parco giochi posto all’interno della scuola e che, ristrutturato, è stato nuovamente donato agli studenti.
Venerdì 20 ottobre, presso la nostra Sede, si è vissuta un’altra serata diversa dalle solite. Nessun incontro per decidere i lavori da fare (a questi incontri a rischio… partecipano i soliti, quelli che poi lavorano!!!), niente assemblea, insomma non era previsto nessun argomento alpino. Semplicemente l’amico (lo chiamiamo così) Stefano Quaglia ci è venuto a trovare, e non è la prima volta, per presentarci due tipici strumenti irlandesi: la uillean pipes (si pronuncia illian paips) ed il whistle (si pronuncia uisl). Sono rispettivamente la cornamusa irlandese ed il ? - schietto. Stefano, alla presenza di un pubblico attento ed abbastanza numeroso ( di alpini e non ), è stato molto bravo a raccontarci i cenni storici, le caratteristiche distintive ed i materiali di costruzione dei due strumenti.