A SCUOLA DI MONTAGNA CON GLI ALPINI
Sabato 29 aprile una squadretta della S.I.A. con una spolverata di coristi del gruppo di Melzo ha accompagnato una ventina di studenti della classe 3C del Liceo IIS Machiavelli di Pioltello in Val d’Aosta e precisamente nella valle del Lys sopra Gressoney Saint Jean per visitare l’antico insediamento Walser di Alpenzù un luogo magico, arroccato su un balcone naturale che sovrasta la valle e la cui vista spazia sullo spettacolare massiccio del Monte Rosa, vista che ci è stata purtroppo negata dalle condizioni climatiche avverse. La cronaca della giornata ha visto l’appuntamento in valle fra il pullman della scuola, noi alpini partiti dalla periferia milanese e la nostra guida locale, il mitico “zio” Franco torinese da tempo oramai residente in Valle con il quale ci siamo consultati riguardo il tempo che fino a qualche minuto prima non dava speranze per la giornata ma che in quel momento sembrava concedere una tregua tanto da farci decidere di effettuare egualmente l’escursione prevista al grido di “se pioverà la prenderemo”. Posteggiati i mezzi e caricati gli zaini in spalla, dopo una breve spiegazione sull’uscita e sul comportamento da tenere, i ragazzi inquadrati dalle insegnanti Paola Poltronieri e Paola Guidotti (anch’essa volontaria nella nostra P.C.) iniziavano la salita non prima di avere lanciato uno sguardo alle case del borgo nostra mèta che si vedevano abbarbicate lassù…per qualcuno un po’ troppo lassù. E comunque chi prima e chi dopo tutti siamo arrivati alla destinazione prefissata e dopo una breve pausa ci siamo recati presso la baita dello “zio” dove quest’ultimo ha illustrato le condizioni di vita e di lavoro nella valle e specialmente nel villaggio che ci ospitava con particolare riferimento alle difficoltà quotidiane che dovevano affrontare gli abitanti di tutte le età per sopravvivere e mantenersi con i prodotti che la terra offriva e che a costo di pesanti sacrifici dovevano coltivare, nonché al fatto che la ristrutturazione e il mantenimento dell’abitato sia stato possibile grazie alla volontà e all’impegno di volontari che hanno inteso salvaguardare una realtà storica che rischiava di scomparire. Abbiamo anche potuto visitare alcune abitazioni nelle quali erano stati ricreati gli ambienti originari. Dopo questa lezione storica ci siamo recati e schierati nella “piazzetta” dove grazie ad un rudimentale pennone abbiamo eseguito l’Alzabandiera, cerimonia questa per la maggior parte dei ragazzi vissuta per la prima volta ma comunque da tutti partecipata. E poiché tutti i salmi finiscono in gloria, al “rompete le righe” ci siamo fiondati tutti nell’area pic-nic del vicino rifugio dove è stato consumato il rancio al sacco al termine del quale, complici i coristi, sono iniziati i canti ai quali si sono subito uniti molti ragazzi (e specialmente ragazze) che hanno dimostrato di apprezzare questo modo di stare insieme che per noi è naturale, ma che per loro è stata una autentica nuova esperienza vissuta senza l’ausilio dei telefonini. Buon ultimo le foto di rito prima di imboccare il sentiero di rientro a fondo valle e dopo esserci ricompattati sui mezzi, prima della partenza abbiamo fatto un tappa a Saint Jean dove abbiamo incontrato il capogruppo alpino locale col quale c’è stato uno scambio di doni prima di riprendere la via del ritorno noi soddisfatti di avere condiviso questa bella esperienza con i ragazzi e la speranza, per quanto riguarda loro, di essere stati contenti di avere passato una giornata particolare con i loro nuovi amici alpini.
Franco