MESSA DI NATALE 2021
Anticipando la data canonica del 25 dicembre: celebrazione del Santo Natale, gli alpini si sono ritrovati la domenica del 12/12/2021 per mantenere la promessa fatta dal Ten. Prisco e ormai statutaria per l’Associazione Nazionale Alpini … per non dimenticare i nostri morti, quelli che non tornarono più a “baita“ e quelli che successivamente fino ai nostri giorni posero” lo zaino a terra” . La cerimonia iniziata già sul piazzale del Duomo di Milano e proseguita con la celebrazione della S.ta Messa si concluse con l’onore ai Caduti presso il Sacrario Militare di Piazza Sant’Ambrogio. Due devozioni (quella religiosa e quella civile) si sono unite in un dovere che coinvolse totalmente la ns. Associazione. Purtroppo le disposizioni necessariamente imposte dall’autorità sanitaria hanno frenato l’affluenza degli Alpini in particolar modo dalle sezioni più lontane (ho visto il vessillo di Gemona, città che non si trova dietro l’angolo e questo significa qualcosa) comunque eravamo veramente in tanti schierati davanti a quella bellezza mondiale chiamata Duomo; siamo persino entrati in Chiesa durante la S.ta Messa, cosa non prevista fino all’ultimo se non ai prenotati fino a numero chiuso oltre all’aumento delle presenze consentite nel piazzale antistante: indubbiamente riandando alle precedenti annate eravamo in numero minore ma la nostra splendida Associazione c’era per intero, omaggiata dalle numerose presenze civili e militari. (a tal proposito e non voglio offendere nessuno ci mancherebbe altro, in queste manifestazioni di largo respiro ci sono sempre dei “sassolini nelle scarpe” chiamati interventi celebrativi: purtroppo abbastanza spesso, superano quel tempo dopo il quale non ti ascolta più nessuno con la scontata conseguenza che, quegli stessi interventi, si ritorcono sugli oratori ma espressi con la fantasia degli astanti che si sbizzarrisce in quei molteplici idiomi di cui è ricca la nostra lingua, dialetti compresi).
Non potevano mancare gli alpini del ”San Vittore Olona“ presenti in buon numero. Quest’anno inoltre siamo stati incaricati a reggere uno dei striscioni sia durante la cerimonia davanti al duomo per l’alzabandiera sia, dopo la Santa Messa, durante il momento commemorativo e di ringraziamento delle autorità civili e militari rivolto alla nostra Associazione e, per concludere, durante il corteo diretto al Sacrario Militare. Sorreggere lo striscione ti mette in una posizione quasi di privilegio, vivi la sfilata in un modo diverso scoprendo quanti leggano e fotografano quelle parole che indubbiamente suscitano nei presenti ai lati del percorso almeno un attimo di riflessione. Lo si percepisce da subito, ovviamente quelle scritte che riassumono gli impegni e le speranze della nostra attività associativa hanno un significato anche per loro e tutto ciò non è da sottovalutare, rimane a noi il rimanere coerenti a quanto scritto. ”veci e bocia” sono termini ormai conosciuti dal nord al sud della nostra Italia, non hanno bisogno di traduzione, la nostra gente sa che si parla di alpini ... Per cambiare spulciando la cronaca: durante la cerimonia sul piazzale del Duomo c’è stato un attimo di incertezza quando da una strada adiacente arrivarono diverse urla, forse da qualche corteo di contestazione e, fra noi, ”mo ci siamo” ma che fortunatamente cessarono da subito cosa che non fece un “giocatore“ solitario: già da bordo piazza continuò e ci perseguitò durante tutto il corteo e non certo in vena di incensare o applaudire; forse per quella mattinata non aveva nient’altro da fare: d’altra parte ci vogliono anche questi superdotati di gran fantasia per garantire un po’ più di folklore alla giornata. Ancora una finestrella alla narrazione: dispiace ma purtroppo è avvenuta, mentre dal Duomo, annunciati dal presentatore, uscivano i gonfaloni dei vari comuni del milanese sedi dei gruppi alpini un vicino mi chiese “ma ndu alè el to San Vittur? Eh, ndu alè?” Una piccola, grande pecca che non abbisogna di spiacevoli repliche; in tanti anni credo sia stata la prima volta. Comunque, alla fine, tutto finì in gloria con una giornata tipicamente invernale ricca di speranze, di aria frizzante e di sole.
Pio